28 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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IL DECLINO DEL CENTRO

28 Marzo 2018

Analisi politiche (per lo più sconsolate): Angelo Panebianco, “Il declino del Centro (per il momento)” (Corriere della sera); Biagio De Giovanni,Urge lotta di idee” (intervista al Foglio); Michele Salvati,Le conseguenze della crisi e le ragioni degli elettori” (Corriere della Sera); Giuliano Ferrara,Che ne sarà dell’Italia nel mondo?” (Foglio); Alessandro Barbano, “Se questa è la Terza Repubblica” (Mattino); Claudio Cerasa, “La gabbia di Salvini e Di Maio (solo i mercati possono salvarci)” (Foglio); Sofia Ventura, “Al Paese serve una sinistra pragmatica” (La Stampa). Sul futuro governo: Lina Palmerini, “I poteri di veto del Quirinale con l’art. 81 sul pareggio di bilancio” (Sole 24 ore); Antonio Gibelli, “La sinistra riparta senza salire sul carro del M5S” (Secolo XIX); Stefano Folli,5 stelle, i veti portano nel vicolo cieco” (Repubblica); Claudio Tito, “I 5 stelle sono pronti a dialogare anche con il Pd” (Repubblica); Gianfranco Pasquino, “M5S-Lega: prima si tratta poi si governa insieme” (intervista al Fatto); Antonio La Spina (della Luiss), “Reddito garantito e sviluppo: una base di possibile accordo” (Avvenire); Nicola Rossi, “La flat tax:  unica rivoluzione possibile” e “Reddito di cittadinanza e flat tax? Si può fare”; Chiara Saraceno, “Quei poveri dimenticati” (Repubblica).

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21 Gennaio 2018
by Giampiero Forcesi
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Alla ricerca del centro perduto

21 Gennaio 2018
di Nino Labate

 

Col sistema elettorale proporzionale con cui andremo a votare il 4 marzo, stiamo tornando indietro nella storia politica italiana. Si assiste alla ricerca patologica di un elettorato cosiddetto di centro su cui insistono una miriade di formazioni politiche che si dichiarano tutte di centro moderato. E intanto cresce sempre di più il Movimento di Grillo…

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29 Dicembre 2012
by Vittorio Sammarco
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Monti-Pd, competition is competition

29 Dicembre 2012
di Franco Monaco

Riproduciamo, in questo spazio più “interno” all’area della rete c3dem, l’articolo pubblicato il 29 su “l’Unità”. L’autore, oltre che senatore del Pd, è redattore della rivista “Appunti di cultura e politica”, pubblicata a cura dell’Associazione “Città dell’uomo”

 Sembra proprio che Monti abbia varcato il Rubicone. Al netto di un certo sussiego con il quale egli teatralizza un metodo virtuoso – quello per il quale la sua sarebbe un’«agenda per un impegno comune», messa a disposizione erga omnes, che precede e trascende gli schieramenti -Monti si propone di guidare un’aggregazione di centro. Un’area allo stato povera di consensi ma affollata di sigle e di personalità che, non ce ne voglia il professore, sottoscriverebbero qualsiasi agenda pur di vivere o sopravvivere politicamente. A queste si va aggiungendo un manipolo di emigrati da Pdl e Pd in cerca di rifugio – si è parlato di una zattera per naufraghi – e qualche caso più eclatante di smodato e un po’ disinvolto protagonismo. Alludo per esempio a Ichino.

Una campagna acquisti che, in verità, non ha sortito grandi risultati ma che comunque non giova al fair play dentro una competizione che vorremmo civile. Non mi sfuggono quattro circostanze che sconsigliano di alzare i toni della polemica con Monti: la consapevolezza che l’avversario sistemico comune sono i populismi di vario rito, a cominciare da Pdl e Lega; che i punti di contatto tra l’agenda Monti e l’agenda Bersani sono parecchi (Europa, reddito di cittadinanza, fisco, legalità, conflitto di interessi, giustizia, costi della politica); che prevedibilmente, dopo il voto, si porrà il problema di forme di collaborazione, per altro contemplate da quella che è da gran tempo la linea di Bersani di un asse tra progressisti e moderati mirato a un’opera ricostruttiva che impegni la prossima legislatura; infine, che è buona cosa per la democrazia italiana che si pongano le basi per lo sviluppo di un centrodestra liberale, democratico ed europeo, dopo i lunghi anni del forzaleghismo.

Ciò detto,

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21 Novembre 2012
by Vittorio Sammarco
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I centristi con cui dialogare

21 Novembre 2012
di Franco Monaco

Questo articolo è uscito su “l’Unità” del 21 novembre 2012. Ne riproduciamo il capoverso iniziale e diamo il link per la lettura integrale

Sono molti i rilievi critici che si possono muovere ai promotori dell’aggregazione centrista che ha fatto il suo esordio con l’assemblea titolata con enfasi «verso la terza repubblica». Mi limito ai titoli: un rapporto francamente un po’ strumentale con il premier Monti, nella scia del quale si fa conto di capitalizzare un consenso altrimenti esile; la autorappresentazione come nuove di personalità che nuove onestamente non sono avendo avuto postazioni di rilievo nell’establishment economico, sociale e culturale italiano e che dunque portano responsabilità attive o omissive nei vent’anni alle nostre spalle (la vituperata seconda Repubblica); la propensione un po’ qualunquistica a non distinguere tra i governi Berlusconi con il loro corredo di demagogia, illegalità e degrado morale, che ci ha fatto vergognare agli occhi del mondo, e i governi nei quali figuravano Prodi, Ciampi, Napolitano, Amato, Padoa Schioppa; la forzatura nel piegare verso una iniziativa politico-elettorale organizzazioni sociali di ispirazione cristiana che, per statuto e tradizione, sono sempre state gelose della loro autonomia e laboratorio di pluralismo politico interno (penso alle Acli e alla Cisl, che evidentemente scontano un deficit di democrazia interna); l’ambiguità o comunque l’indeterminatezza della piattaforma ideologico-politica dell’incipiente movimento. (vedi qui il testo integrale I centristi con cui dialogare)

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17 Novembre 2012
by Vittorio Sammarco
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Andrea Olivero e Andrea Riccardi al meeting di “Verso la Terza Repubblica”. E qualche polemica

17 Novembre 2012

“Respingere il disimpagno e l’antipolitica”, “indicare la non reversibilità del percorso iniziato dal governo Monti”, “prospettare un riformismo popolare e democratico, che tenga insieme la nostra cultura sociale e quella liberale di mondi che, pur lontani da noi, non hanno mai ceduto alle visioni populiste berlusconiane”. Questi gli obiettivi dichiarati da Andrea Olivero, presidente delle Acli, uno dei principali leader cattolici tra quanti

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25 Agosto 2012
by Vittorio Sammarco
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Agostino Giovagnoli e Marco Follini sulla “lezione” di De Gasperi

25 Agosto 2012

Agostino Giovagnoli, su “la Repubblica” del 24 agosto (“La lezione di De Gasperi“), scrive che ricordare De Gasperi , con “l’impressionante bilancio di ciò che egli ha fatto”, è una “grande provocazione” che “interroga anche oggi tutte le parti politiche”. E prova ad indicare la sua lezione per il centro, per la destra e per la sinistra. Marco Follini, su “l’Unità” del 17 agosto (Il Pd e l’eredità di De Gasperi), sulla stessa lunghezza d’onda, aveva sostenuto che “quella divisione delle spoglie tracciata a suo tempo da Francesco Cossiga,

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