15 Gennaio 2013
by Vittorio Sammarco
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Cattolici: protagonisti o subalterni?

15 Gennaio 2013
di Franco Monaco

Questo articolo è uscito su  “Adista” – Notizie n. 2, con la data del 19 gennaio 2013. L’autore è senatore del Pd e membro dell’associazione “Città dell’uomo”

 

È curiosa la dinamica della comunicazione. Spesso accredita una rappresentazione che si discosta dalla oggettività dei fatti e che, specie se reiterata, sedimenta luoghi comuni e semplifica a dismisura i giudizi. È il caso della tesi secondo la quale staremmo assistendo a un nuovo protagonismo politico dei cattolici dopo un tempo contrassegnato dalla loro marginalità. Chiedo scusa per l’approccio didascalico, ma merita isolare gli elementi di cui, letteralmente, si compone tale assunto.

Quale il tempo segnato dalla presunta marginalità politica dei cattolici? Secondo una facile vulgata, dopo la Dc e i suoi epigoni. Già a questo riguardo, si potrebbe introdurre un interrogativo. La Dc fu cosa grande e complessa. Alle origini, effettivamente, il suo gruppo dirigente, in larga misura, aveva alle spalle un’attiva militanza cattolica. Col tempo e il succedersi delle generazioni quella matrice si stemperò. Nel bene e nel male il personale politico Dc si professionalizzò e si laicizzò. E comunque, al di là dei singoli profili biografici, la effettiva qualità cristiana della sua ispirazione e della sua azione fu assai discontinua. A volte più evidente, a volte decisamente appannata. In breve: all’egemonia politica Dc non di necessità e sempre corrispose una vitale “significanza” cristiana.

Dopo la Dc, cattolici politicamente marginali? Ne siamo sicuri?

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29 Dicembre 2012
by Vittorio Sammarco
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Le nostalgie democristiane delle gerarchie romane

29 Dicembre 2012
di Franco Monaco

Riproduciamo, in questo spazio più “interno” all’area della rete c3dem, l’articolo pubblicato il 29 dicembre 2012 su “Europa”, quasi a continuazione di un altro articolo uscito lo stesso giorno su “l’Unità” e anch’esso riprodotto nel nostro sito. L’autore è senatore del Pd e redattore della rivista “Appunti di cultura e politica”, pubblicata a cura dell’Associazione “Città dell’uomo”

 

Ci si interroga sul sostegno aperto delle gerarchie romane (sottolineo: romane) all’iniziativa politica di Monti. Una relativa novità. Nei lunghi anni che ci separano dal 1995 – anno spartiacque, coinciso con il grande convegno ecclesiale di Palermo – grosso modo il tempo dominato dalla figura controversa di Berlusconi, i vertici ecclesiastici hanno seguito un doppio binario: l’enunciazione della legittimità del pluralismo politico tra i cattolici italiani e il malcelato, pratico sostegno al centrodestra. Più esattamente: la diffidenza e persino l’ostilità verso l’Ulivo e il centrosinistra. Ne sa qualcosa Romano Prodi, che ne fu ferito anche sul piano personale. A lui non si perdonavano due cose: l’esercizio pratico dell’autonomia laicale e politica (da “cattolico adulto”, una bella formula legata al Concilio, la meta stessa della educazione cristiana dentro la modernità secolare, che fu significativamente bollata come espressione presuntuosa e polemica) e l’avere egli patrocinato e capeggiato uno schieramento di centrosinistra, l’Ulivo. Ulivo che per un verso sanciva l’agognato approdo a una democrazia sanamente competitiva e dell’alternanza dopo mezzo secolo di democrazia bloccata, per altro verso faceva segnare il carattere irreversibile dell’approdo al pluralismo politico tra i cattolici e l’esaurimento dello schema unitario. Prima nella Dc e poi nei suoi più esili epigoni, quali il Partito popolare di Martinazzoli.

Ora sembra che si vogliano sospingere indietro le lancette dell’orologio,

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21 Novembre 2012
by Vittorio Sammarco
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Il movimento politico di Montezemolo-Riccardi-Olivero-Bonanni. I commenti di Raniero la Valle e Claudia Mancina

21 Novembre 2012

Il 20 novembre il “Corriere della Sera” pubblica una cronaca delle reazioni all’indomani della convention “Verso la Terza Repubblica”, in cui raccoglie pareri pro e contro (Il manifesto del nuovo centro e i distinguo del mondo cattolico), e un editoriale di Massimo Franco (Attenzione da una Cei che aspetta di capire meglio) in cui si sostiene che “l’episcopato

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21 Novembre 2012
by Vittorio Sammarco
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I centristi con cui dialogare

21 Novembre 2012
di Franco Monaco

Questo articolo è uscito su “l’Unità” del 21 novembre 2012. Ne riproduciamo il capoverso iniziale e diamo il link per la lettura integrale

Sono molti i rilievi critici che si possono muovere ai promotori dell’aggregazione centrista che ha fatto il suo esordio con l’assemblea titolata con enfasi «verso la terza repubblica». Mi limito ai titoli: un rapporto francamente un po’ strumentale con il premier Monti, nella scia del quale si fa conto di capitalizzare un consenso altrimenti esile; la autorappresentazione come nuove di personalità che nuove onestamente non sono avendo avuto postazioni di rilievo nell’establishment economico, sociale e culturale italiano e che dunque portano responsabilità attive o omissive nei vent’anni alle nostre spalle (la vituperata seconda Repubblica); la propensione un po’ qualunquistica a non distinguere tra i governi Berlusconi con il loro corredo di demagogia, illegalità e degrado morale, che ci ha fatto vergognare agli occhi del mondo, e i governi nei quali figuravano Prodi, Ciampi, Napolitano, Amato, Padoa Schioppa; la forzatura nel piegare verso una iniziativa politico-elettorale organizzazioni sociali di ispirazione cristiana che, per statuto e tradizione, sono sempre state gelose della loro autonomia e laboratorio di pluralismo politico interno (penso alle Acli e alla Cisl, che evidentemente scontano un deficit di democrazia interna); l’ambiguità o comunque l’indeterminatezza della piattaforma ideologico-politica dell’incipiente movimento. (vedi qui il testo integrale I centristi con cui dialogare)

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