1 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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“VOTI DEL CIELO IN ORDINE SPARSO”

1 Marzo 2018

Così il Manifesto titola un articolo di Luca Kocci, “Voti del cielo in ordine sparso. I cattolici arrivano divisi alle urne”. Ma dopo le urne, secondo Giorgio Merlo, i cattolici democratici e popolari dovranno per forza prendere l’iniziativa: “Dopo le elezioni gli schieramenti si scomporranno. Il ruolo dei cattolici” (Il Dubbio). Si vedano anche le posizioni di Noi Siamo Chiesa (“4 marzo. Per un nuovo corso nella società e nella chiesa”) e di Raniero La Valle (“Verso dove”). Un editoriale di Antonio Polito, sul Corriere della Sera, mette in guardia dalle forze populiste ma denuncia gli errori degli altri: “Il senso della democrazia nelle urne del 4 marzo”. Massimo Adinolfi, sul Mattino, è sconsolato e evidenzia “La deriva ingovernabile del rancore che avanza”.  SULLE ULTIME SCELTE DEL M5S: Claudio Cerasa, “Giù la maschera: il 4 marzo è un referendum su Di Maio” (Il Foglio); Mauro Calise, “Se Di Maio calpesta la Carta” (Mattino); Gaetano Azzariti, “Una mossa propagandistica e ingenua” (Manifesto); Michele Prospero, “Svolta governi sta. Di Maio pagherà un prezzo” (Manifesto); Emanuele Macaluso, “Il Corriere si è accorto degli imbrogli di Di Maio” (Il Dubbio); Renzo Rosati, “Fioramonti, mr. Sottosviluppo” (Foglio). Ma ecco Andrea Roventini, candidato M5S all’Economia, “Piano Cottarelli, tax expenditure, più crescita: così ridurrò il debito” (intervista al Sole 24 ore). CHE FARÀ MATTARELLA? Claudio Tito, “Governo, le regole di Mattarella” (Repubblica); David Allegranti, “Nella testa di Mattarella” (Foglio).

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28 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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LA MENACE ITALIENNE

28 Febbraio 2018

Così Le Monde: “Europe, la menace italienne”. Dice Angelo Panebianco sul Corriere della sera: “I pronostici non sempre colgono nel segno”. Claudio Cerasa: “Tutti vogliono il 40 per cento, ma c’è solo un 40 per cento che serve all’Italia” (Il Foglio). Ecco, secondo Stefano Ceccanti, “La vera posta in gioco delle elezioni” (intervista a Le Formiche).  Concetto Vecchio su Repubblica racconta: “Il grande dilemma a sinistra: votare o no per i dem”. Alberto Leiss, sul Manifesto, spiega i suoi voti a sinistra: “Un voto, anzi due, a sinistra”, (a Leu e a Potere al Popolo, ma non al Pd). Andrea Manzella, su Repubblica, usa un po’ d’ironia: “La rivincita del Senato”. Stefano Folli annota: “Se Salvini tenta il sorpasso di Berlusconi” (Repubblica); e ieri aveva scritto: “Il rebus del Pd nelle manovre del dopo voto”. Alessandro Campi scrive sulla quasi candidatura di Tajani: “La mossa che parla alla Ue e ai moderati” (Mattino). Sabino Cassese sul Corriere difende la competenza: “Candidati, il valore di chi è più capace”, e poi dialoga con il Foglio: “La strada maestra per uscire dalla prossima instabilità governativa”. Carlo Calenda, intervista da Avvenire: “All’Italia serve un governo vero”. Massimo Villone sul Manifesto: “Walter e Silvio, i referendari della domenica”. Un’intervista al candidato grillino a ministro del lavoro, Pasquale Tridico: “Troppa flessibilità, via il jobs act. Congeleremo la legge Fornero” (La Stampa). Ernesto Preziosi, già deputato Pd e coordinatore di “Argomenti 2000”: “Verso le elezioni

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23 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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IL GOVERNO OPERATIVO

23 Febbraio 2018

Stefano Folli, a proposito delle preoccupazioni di Juncker: “Mattarella, l’Europa e la stabilità” (Repubblica). Ugo De Siervo, “Quell’obbligo di cercare un governo” (La Stampa). Federico Fubini, “Napolitano e il ruolo di Gentiloni: è essenziale per la governabilità” (Corriere della sera). Goffredo De Marchis, “Il senso di Rosy Bindi per l’Ulivo” (Repubblica). Matteo Renzi scrive una delle sue ultime e-news prima del voto. Luigi Zanda, “Il caso Consip è stato un attacco alle istituzioni democratiche” (intervista al Foglio). Ezio Mauro, “Il teppismo dentro il vuoto della politica” (Repubblica). Claudio Cerasa, “Contro la borghesia ‘en attendant’” (Il Foglio).  Tito Boeri, “Serve un piano serio per gli anziani” (intervista all’Avvenire). Alessandro Rosina, “Nuove competenze per più sviluppo” (Sole 24 ore). Enzo Moavero Milanesi, “Il bilancio dell’Unione e i conti dell’Italia” (Corriere della Sera). Sulla rivista Federalismi.it i contributi di Andrea Manzella (“Quale futuro per il sistema parlamentare”), di Beniamino Caravita (“70 anni di Costituzione, 60 anni di Unione europea: i nodi del 2018”) e di Gianfranco Pasquino (“Cittadini, partiti, istituzioni e leggi elettorali”). Gustavo Zagrebelsky, “Così la vita detta legge al diritto” (Repubblica).

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8 Gennaio 2018
by Giampiero Forcesi
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RENZI E I MINISTRI DI GENTILONI PROVANO A INIETTARE FIDUCIA

8 Gennaio 2018

Nientemeno! “L’inno alla gioia del Cav.” (Claudio Cerasa sul Foglio intervista Silvio Berlusconi). Ancora Claudio Cerasa: “Il formidabile ticket Raggi-Di Maio”. L’intervista di Matteo Renzi al Quotidiano Nazionale: “Salario minimo. Voglio un premier Pd”. L’intervista di Pier Carlo Padoan al Corriere della sera: “L’Italia crescerà ancora”. L’intervista di Marco Minniti al Foglio: “Un Paese migliore di quello che abbiamo trovato”. Il punto di vista di Franco Monaco: “Perché l’alleanza tra Emma Bonino e Tabacci è un valore aggiunto per queste elezioni” (Huffington post). La lettera di Pietro Grasso alla Repubblica (“Devo soldi al Pd? Parole infamanti. Una ritorsione”; e il commento sul blog di Stefano Ceccanti. L’analisi politica di Sergio Fabbrini:Il 4 marzo la grande sfida tra europeisti e indipendentisti” (Sole 24 ore). Quella di Mauro Calise: “Partita a scacchi senza il re” (Mattino). E quella (asprigna) di Michele Prospero sul Manifesto: “Perché Renzi non può fermare il disastro”. Furio Colombo su Il Fatto fa un’amara considerazione: “Elezioni, già sappiamo che ha vinto la Lega” (Il Fatto). Paolo Rodari riferisce dei commenti che l’Avvenire ha raccolto sul discorso di fine d’anno di Mattarella: “La priorità dei vescovi è la stabilità” (Repubblica).

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3 Gennaio 2018
by Giampiero Forcesi
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LA SINISTRA TRA GLI ORTI IMPAURITI E LA SVOLTA DEI DOVERI

3 Gennaio 2018

Stefano Folli prova a spiegare su Repubblica il perché il Pd di Renzi tiene poco all’accordo con la Bonino e cosa ne potrebbe derivare (“I radicali e il pasticcio del Rosatellum”). Emma Bonino dà la sua versione: Alessandra Arachi, “Lo sfogo di Emma: ‘Ho salito e sceso tutte le scale. Non si è risolto nulla’” (Corriere della sera). Lina Palmerini indica “I costi di una rottura tra Bonino e Renzi” (Sole 24 ore). Ma dal Pd si levano le voci di Piero Fassino (“Siamo pronti ad aiutarli, ma i radicali decidano se vogliono essere alleati”, a La Stampa) e di Ettore Rosato (“Con i Radicali tanto in comune”, al Messaggero). C’è poi un retroscena di Tommaso Ciriaco: “Letta e la cena della discordia” (Repubblica). Ieri Sandra Zampa aveva detto (a Repubblica): “Con Emma l’intesa ci sarà”. SINISTRA: Claudio Cerasa, direttore del Foglio, riprende coraggio e scrive che “E’ nata la sinistra dei doveri e non solo dei diritti” (quella di Renzi con Minniti Calenda Orlando e Gentiloni, anche se il Pd dovesse perdere…); viceversa Ezio Mauro su Repubblica scrive che la sinistra non riesce più a elaborare una sua lettura del tempo presente e, senza cultura, perde così anche l’anima (“Gli orti impauriti della sinistra“). CINQUE STELLE: Piero Ignazi prevede una lenta perdita di consensi dopo il cambio di passo del nuovo statuto (“M5s, l’angoscia di farsi partito” (Repubblica); Paolo Macry, su Il Mattino, vede il M5S forte soprattutto dove c’è impoverimento culturale (“I Cinque stelle e il pensiero della debolezza”; Ilario Lombardo, “I dubbi di Fico: finiti in mano a un’azienda” (La Stampa). TEMI: Enrico Giovannini, “Sviluppo sostenibile nella Costituzione” (Intervista ad Avvenire). Alesina e Giavazzi, “La verità malcelata sulle nostre pensioni” (Corriere della sera). Tommaso Nannicini,Giovani e lavoro. Le proposte del Pd” (Avvenire). Maurizio Molinari, “Iran, la rivolta che può cambiare il medio Oriente” (La Stampa). Francesco Damato,La lezione di giornalismo di Moro: ecco perché il bene non fa notizia” (Il Dubbio).

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12 Dicembre 2017
by Giampiero Forcesi
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SCHULZ, SOCIALISTA RESPONSABILE. CENTENO, SOCIALISTA CONTRO CORRENTE

12 Dicembre 2017

Andrea Bonanni dice bene e sinteticamente: “Da Schulz il messaggio per tutte le sinistre” (Repubblica Affari e finanza). E così Luca Ricolfi, “Lezione tedesca per i leader di casa nostra” (Messaggero) e Fernando D’Aniello, “Berlino, 11/12/2017” (il mulino online). Danilo Taino spiega chi è il nuovo leader dell’Eurozona: “Mario Centeno, un socialista contro corrente: l’austerità serve a crescere” (Corriere della sera Economia). Andrea Boitani, “Eurozona, cosa fare con il bilancio comune” (Repubblica Aff. E Fin.). Sergio Fabbrini è critico verso il programma europeo della Commissione Junker:  “La casa Europa ha bisogno di restauri” (Sole 24 ore). Alberto Quadro Curzio, “Da Bruxelles un progetto troppo fragile” (Sole 24 ore). Christoper Castaner, braccio destro di Macron, “Via i vecchi schemi, En Marche dialoga con tutti, compresi Berlusconi e Grillo” (intervista a Repubblica). Bernardo Valli, “Macron a Israele e Usa: la pace è in pericolo” (Repubblica); ma il macroniano Claudio Cerasa lancia un inusitato “Appello al governo italiano per una grande battaglia a favore di Israele” (Foglio). Furio Colombo, “I nemici di Israele ringraziano Trump” (Il Fatto). Romano Prodi,Così la mossa di Trump rafforzerà il ruolo di Putin” (Messaggero). Sergio Romano, “E se la Brexit fosse un’occasione?” (Corriere della sera),

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29 Novembre 2017
by Giampiero Forcesi
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POLEMICHE (PRETESTUOSE): CONTRO GALLI DELLA LOGGIA E CONTRO SCALFARI

29 Novembre 2017

Claudio Cerasa attacca il Corriere della Sera e dice: “Il Corriere dica se sta con la democrazia o con Dibba” (Il Foglio). E’ tutta la linea del giornale di via Solferino che Cerasa prende di mira. Ma in particolare si riferisce ora all’editoriale di Ernesto Galli Della Loggia di domenica (“L’Italia del 58% che non è possibile ignorare”), che viene letto come un endorsement al M5S (ma, in realtà, Galli definisce “inquietante” il voto di massa ai 5stelle). Cerasa aveva già scritto due giorni fa (con più ragione): “Il grillino che è in te. Il dramma di una classe dirigente senza carattere”. Analoga dura critica a Galli Della Loggia viene da Massimo Adinolfi, sul Mattino (“Intellettuali folgorati dai populisti”). Critica di nuovo esagerata. Del resto l’editoriale di oggi di Angelo Panebianco sul Corriere dice ben altro: chiede “Un centro di gravità per il nostro paese”; e cose  non molto diverse da quelle dette da Galli della Loggia le scrive Piero Ignazi su Repubblica: “La malattia dell’elettore”. Su un’altra sponda, ad essere preso di mira è il fondatore di Repubblica, Scalfari, dopo la sua dichiarazione che opterebbe per Berlusconi contro Grillo: Libertà e Giustizia, “Caro Scalfari, siamo sbalorditi” (Il Fatto); Marco Travaglio, “10 domande a Scalfari” (Il Fatto). Scrive Francesco Damato, su Il Dubbio: “Scalfari nel mirino di Travaglio che punta ai lettori di sinistra di Repubblica”. La difesa (indiretta) di Eugenio Scalfari: “Il papa, l’Italia e il senso della memoria” (Repubblica).

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22 Novembre 2017
by Vittorio Sammarco
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HABERMAS: “ORA LA SPD GOVERNI CON LA MERKEL”

22 Novembre 2017

La Repubblica inaugura il nuovo format del giornale con due interviste: a Jurgen Habermas sulla Germania: “Niente elezioni. Ora la Spd governi con la cancelliera”, e a Mariano Rajoy sulla Spagna: “Ho salvato la Spagna, ora bisogna chiudere le ferite”. Sulle difficoltà delle democrazie in Europa scrive Giovanni Sabbatucci su La Stampa: “Il populismo che azzoppa i parlamenti”. Sandro Gozi, intervistato dal Corriere della Sera sulla visita con Renzi a Macron, dice: “Con Parigi un’alleanza per un’Europa diversa e partiti transazionali”. Sul crescente ruolo di Macron scrive Claudio Cerasa sul Foglio: “No, la Francia non è un miracolo”. Dopo i sorteggi europei sulle agenzie, David Carretta, sul Foglio, scrive: “Due segnali in Europa: la frattura est-ovest e l’egemonia macroniana”.

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3 Novembre 2017
by Giampiero Forcesi
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LA SINISTRA POPULISTA DI MELENCHON

3 Novembre 2017

“La nuova contrapposizione non è più tra destra e sinistra ma tra oligarchia e popolo”: così Jean-Luc Melenchon intervistato da Repubblica (“Modello Melenchon. ‘Illusa da Macron la Francia lotterà’”). Michael Walzer a La Stampa: “La grande disillusione: il bolscevismo ha corrotto la sinistra”. L’intervista di Luigi Di Maio all’Avvenire: “Sbagliato temerci. Via il fiscal compact”. Antonio Bassolino: “Bene Grasso, anche io me ne vado” (intervista al Corriere della Sera); la replica di Biagio De Giovanni: “Bassolino sbaglia. Solo il Pd può governare” (Il Mattino). Gianni Cuperlo, “Riuniamo la sinistra o nessuno ce lo perdonerà” (intervista a Il Dubbio). Carlo Calenda, “Pensioni, un errore il rinvio” (intervista al Corriere). Giorgio Tonini,Pensioni, no a scelte irresponsabili” (intervista a Repubblica). Claudio Cerasa, “Sicilia, succederà di tutto, ma non succederà nulla” e “Il voto inutile e pericoloso” (Foglio). Stefano Ceccanti spiega il prossimo convegno di LibertàEguale: “Riformisti a rapporto” (Foglio).

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28 Ottobre 2017
by Giampiero Forcesi
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HABERMAS. LA CATALOGNA. L’ITALIA VERSO LE ELEZIONI

28 Ottobre 2017

La Repubblica pubblica un articolo di Jurgen Habermas di forte adesione alle idee europeiste di Macron e di critica alla Merkel (“L’Europa può vincere”). Sullo scenario iberico: Andrea Negri, “Una sfida per l’Europa” (Sole 24 ore); Alessandro Campi, “Scene da un divorzio” (Messaggero); Stefano Ceccanti, “Non ci sarà nessuna Catalogna indipendente. Ci sarà Catalogna divisa” (democratica.it). Dopo la riconferma di Visco e l’uscita di Grasso: Luigi Zanda, “Spero non sia questa la campagna elettorale” (intervista a Repubblica); Annalisa Cuzzocrea, “Grasso candidato e ritorno all’art. 18: così nasce il listone Mdp, SI, e Civati” (Repubblica); Emanuele Macaluso, “Il Pd è alla deriva. Pietro è l’uomo giusto per ricostruire il centrosinistra” (intervista al Manifesto); Francesco Verderami, “Gentiloni: Matteo? Conta di più la stabilità” (Corriere della sera); Paolo Pombeni, “Rosatellum, la polemica non investa le istituzioni” (Sole 24 ore); Stefano Folli, “Quella doppia anomalia che infiamma le elezioni” (Repubblica). Claudio Cerasa pone una sorta di ultimatum a Renzi: “Costruire, non rottamare” (Il Foglio). Michele Prospero, sul Manifesto: “Le macerie dell’ideologia della rottamazione”.

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