Monique Hébrard in “www.baptises.fr” del 23 gennaio 2013 recensisce un libro di mons. Albert Rouet, arcivescovo emerito di Poitiers: “L’étonnement de croire, Editions de l’Atelier“.
24 Gennaio 2013
by Vittorio Sammarco
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24 Gennaio 2013
by Vittorio Sammarco
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Monique Hébrard in “www.baptises.fr” del 23 gennaio 2013 recensisce un libro di mons. Albert Rouet, arcivescovo emerito di Poitiers: “L’étonnement de croire, Editions de l’Atelier“.
12 Gennaio 2013
by Vittorio Sammarco
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L’Associazione Nuove Generazioni di Rimini (membro della rete c3dem) ha organizzato, insieme con l’Istituto di scienze dell’uomo (ex Circolo culturale J. Maritain), una serie di seminari “a 50 anni dal Concilio”. Si tratta di cinque appuntamenti a partire dal 18 gennaio. Trovate qui il programma e una breve storia della trasformazione del Circolo Maritain di Rimini in Istituto di scienze dell’uomo.
2 Gennaio 2013
by Vittorio Sammarco
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Angelo Bertani
Nell’ormai famosa intervista apparsa sul Corsera del primo settembre scorso, il cardinale Martini afferma, con dolore: “La Chiesa è rimasta indietro di 200 anni. Come mai non si scuote? Abbiamo paura? Paura invece di coraggio? Comunque la fede è fondamento della Chiesa. La fede, la fiducia, il coraggio (….) Solo l’amore vince la stanchezza. Dio è Amore”. Padre Bartolomeo Sorge, verso il quale tutta la chiesa e la società italiana hanno un grande debito di riconoscenza, ripropone queste parole su Aggiornamenti sociali di dicembre e annota: <<A conferma che la Chiesa è rimasta indietro di 200 anni basti citare la recente sentenza con cui Paolo Gabriele è stato condannato per aver divulgato documenti riservati del Papa: “In nome di Sua Santità Benedetto XVI gloriosamente regnante, il Tribunale, invocata la Santissima Trinità – ha scandito il Presidente, Giuseppe Della Torre – (…) condanna (l’imputato) alla pena di anni tre di reclusione”. Evidentemente questa formula era appropriata 200 anni fa, quando
2 Gennaio 2013
by Vittorio Sammarco
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Angelo Bertani
Nell’ormai famosa intervista apparsa sul Corsera del primo settembre scorso, il cardinale Martini afferma, con dolore: “La Chiesa è rimasta indietro di 200 anni. Come mai non si scuote? Abbiamo paura? Paura invece di coraggio? Comunque la fede è fondamento della Chiesa. La fede, la fiducia, il coraggio (….) Solo l’amore vince la stanchezza. Dio è Amore”. Padre Bartolomeo Sorge, verso il quale tutta la chiesa e la società italiana hanno un grande debito di riconoscenza, ripropone queste parole su Aggiornamenti sociali di dicembre e annota: <<A conferma che la Chiesa è rimasta indietro di 200 anni basti citare la recente sentenza con cui Paolo Gabriele è stato condannato per aver divulgato documenti riservati del Papa: “In nome di Sua Santità Benedetto XVI gloriosamente regnante, il Tribunale, invocata la Santissima Trinità – ha scandito il Presidente, Giuseppe Della Torre – (…) condanna (l’imputato) alla pena di anni tre di reclusione”. Evidentemente questa formula era appropriata 200 anni fa, quando
29 Dicembre 2012
by Vittorio Sammarco
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Riproduciamo, in questo spazio più “interno” all’area della rete c3dem, l’articolo pubblicato il 29 dicembre 2012 su “Europa”, quasi a continuazione di un altro articolo uscito lo stesso giorno su “l’Unità” e anch’esso riprodotto nel nostro sito. L’autore è senatore del Pd e redattore della rivista “Appunti di cultura e politica”, pubblicata a cura dell’Associazione “Città dell’uomo”
Ci si interroga sul sostegno aperto delle gerarchie romane (sottolineo: romane) all’iniziativa politica di Monti. Una relativa novità. Nei lunghi anni che ci separano dal 1995 – anno spartiacque, coinciso con il grande convegno ecclesiale di Palermo – grosso modo il tempo dominato dalla figura controversa di Berlusconi, i vertici ecclesiastici hanno seguito un doppio binario: l’enunciazione della legittimità del pluralismo politico tra i cattolici italiani e il malcelato, pratico sostegno al centrodestra. Più esattamente: la diffidenza e persino l’ostilità verso l’Ulivo e il centrosinistra. Ne sa qualcosa Romano Prodi, che ne fu ferito anche sul piano personale. A lui non si perdonavano due cose: l’esercizio pratico dell’autonomia laicale e politica (da “cattolico adulto”, una bella formula legata al Concilio, la meta stessa della educazione cristiana dentro la modernità secolare, che fu significativamente bollata come espressione presuntuosa e polemica) e l’avere egli patrocinato e capeggiato uno schieramento di centrosinistra, l’Ulivo. Ulivo che per un verso sanciva l’agognato approdo a una democrazia sanamente competitiva e dell’alternanza dopo mezzo secolo di democrazia bloccata, per altro verso faceva segnare il carattere irreversibile dell’approdo al pluralismo politico tra i cattolici e l’esaurimento dello schema unitario. Prima nella Dc e poi nei suoi più esili epigoni, quali il Partito popolare di Martinazzoli.
Ora sembra che si vogliano sospingere indietro le lancette dell’orologio,
5 Novembre 2012
by Vittorio Sammarco
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Prende spunto dall’anno della fede, ma esprime un’ansia laicale non priva di disagio sulla presenza e l’annuncio della Chiesa nell’oggi del mondo. E’ una riflessione non di circostanza e d’interesse tutt’altro che locale, indirizzata in forma di lettera aperta – garbata ma esigente – a mons. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia e vicepresidente della Cei. L’ha scritta il prof. Gianfranco Maddoli, studioso di storia antica e negli anni scorsi sindaco ulivista di Perugia e assessore alla cultura della Regione Umbria.
Caro fratello Arcivescovo,
rivolgo a te questa mia lettera aperta all’inizio dell’“anno della fede” affinché tu, che hai particolari, delicate e sempre maggiori responsabilità nella Chiesa, ne colga spunti per la tua riflessione pastorale e, ove tu la riconosca ispirata da sincero desiderio di una efficace evangelizzazione nel tempo che stiamo vivendo, te ne faccia interprete.
La mia esperienza cristiana nella Chiesa cattolica ha attraversato gran parte del secolo scorso a partire da una sana educazione tradizionale in un clima religioso generale che non potrei certo definire nel suo complesso liberante, all’interno del quale la mia fede venne salvata grazie a un’Azione Cattolica giovanile che mi offrì la testimonianza di sacerdoti e di laici aperti che preparavano, per chi fosse attento e sensibile, fermenti per il futuro. All’università e negli anni immediatamente successivi respirai la novità del Concilio e la vissi soprattutto nell’ambiente fiorentino, sollecitato da figure di laici e di religiosi quali La Pira, padre Turoldo e soprattutto padre Balducci che anche tu, da fiorentino e coetaneo, hai ben presenti,
23 Ottobre 2012
by Vittorio Sammarco
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Che dire del Concilio, cinquant’anni dopo? E che dire di noi, della nostra Chiesa e del mondo del quale facciamo parte? E soprattutto: che dire del futuro che ci attende e che, in qualche misura non irrilevante, siamo chiamati a costruire? Tante speranze e tante ansie si affollano alla mente che quasi si vorrebbe non parlarne, rifugiarsi nel silenzio o nella distrazione. Ma non possiamo farlo, anche perché il Concilio (con la Costituzione e la Cittadinanza) è una delle tre stelle della nostra costellazione orientatrice e se la ignorassimo saremmo perduti nel nostro cammino. Dunque proviamo a parlarne e, se possibile, apriamo una riflessione comune. Per parte mia comincerò riflettendo su due avvenimenti dei giorni scorsi.
La sera dell’11 ottobre scorso l’Azione Cattolica ha voluto ricordare quel giorno di cinquant’anni fa: la mattina si era aperto il Concilio e la sera si svolse quella fiaccolata in piazza san Pietro, che rimase sempre nel cuore dei fedeli e nella simpatia del mondo per l’imprevisto saluto che Papa Giovanni volle rivolgere dalla finestra.
Anche quest’anno una grande folla ha partecipato all’incontro promosso dall’Aci per ricordare “La Chiesa bella del Concilio” con gioia e speranza. E ancora il Papa si è affacciato, ricordando le “”parole indimenticabili, parole piene di poesia, di bontà, parole del cuore” di Giovanni XXIII. Papa Benedetto ha ricordato che anche lui, cinquant’anni fa, era in piazza, confessando: “Eravamo felici e pieni di entusiasmo. Il grande Concilio era inaugurato. Eravamo sicuri che doveva venire una nuova primavera della Chiesa,
7 Ottobre 2012
by Vittorio Sammarco
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“Europa” del 6 ottobre pubblica tre articoli sul Vaticano II. Uno di Aldo Maria Valli (L’impatto sulla società liquida), in cui si indica una “ruga” sul volto del Concilio: aver guardato con logiche vecchie a un mondo che stava cambiando profondamente e diventava frammentario, liquido, “inafferrabile”. Valli, sulle orme di Dossetti, ritiene che la Chiesa oggi, per rapportarsi al mondo, debba rinnovarsi sul piano spirituale, e teologico, ritornando al Vangelo, e
5 Ottobre 2012
by Vittorio Sammarco
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E’ in edicola dal 4 ottobre il numero speciale di Micromega sui 50 dal Concilio. Autori: V. Gigante, A. Speciale, G. Colombo, J. J. Tamayo, p. H. Schuller, suor E. Johnson, suor J. Gramick, A. Melloni, G.Miccoli, don A. Gallo intervistato da L. Kocci (in “la Repubblica” col titolo Perchè la rivoluzione del Concilio è morta), don R. Fiorini, don A. Santoro, don P. Farinella, don P.i Di Piazza, don F. Barbero, V. Bellavite, F. Peloso, R. Scarpinato, mons. D. Mogavero, M. A. Manacorda, e M. Pesce. Leggi qui il sommario di MicroMega
4 Ottobre 2012
by Vittorio Sammarco
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“Un esempio di come nel cattolicesimo progressista si interpreti il Vaticano II come momento di rottura anche dogmatica – scive Sandro Magister nel suo sito – riguarda la dottrina del peccato originale” (“Chi rifiuta il peccato originale”). “A tale proposito – prosegue – è sintomatico quanto accaduto a Roma lo scorso 15 settembre in un convegno celebrativo del Vaticano II, che ha visto la partecipazione di un migliaio di persone