Riproponiamo qui, per maggiore visibilità e perché possa suscitare un dibattito, l’interessante testo che l’autore, membro dell’associazione “Il Borgo di Parma” e dunque della rete c3dem, ha “postato” a commento di alcuni articoli proposti nella Rassegna stampa su questo sito (“Governo Renzi e riforma. Con un appello di Asor Rosa”. Il titolo è redazionale
Vorrei tentare di proporre un ragionamento prendendo spunto da uno dei provvedimenti più significativi dell’agenda del governo Renzi. La decisione, se tale sarà, di immettere “soldi freschi” in busta paga (i famosi 80 euro per gli stipendi sotto i 1500 euro) ha senza dubbio un valore importante perchè stabilisce, concretamente e simbolicamente, la necessità di sostenere i redditi più bassi, che poi sono quelli maggiormente toccati dalla crisi. L’obiettivo è quello di rilanciare i consumi, sperando che buona parte di essi riguardi la produzione interna.
Ora, questo obiettivo – che risponde a un meccanismo “classico” dell’economia – può aver senso nel breve periodo ma lascia aperta una grande domanda intorno alla quale si è sviluppata negli ultimi anni una riflessione che ha coinvolto sempre più persone: di quali consumi stiamo parlando e di quale modello di produzione?