12 Aprile 2013
by Vittorio Sammarco
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LE RELAZIONI DEI DUE GRUPPI DI LAVORO DEI “SAGGI” E IL DISCORSO DI NAPOLITANO

12 Aprile 2013

Giorgio Napolitano il 12 aprile ha presentato alla stampa le due relazioni redatte dai due gruppi di lavoro da lui incaricati di individuare punti urgenti e condivisi, sul piano socio-economico e istituzionale, da sottoporre alla discussione dei partiti per la formazione del nuovo governo. Leggi qui il suo discorso, la relazione sociale ed economica e la relazione istituzionale. Questa ricognizione dei problemi da affrontare, ha detto Napolitano, «può stimolare la ricerca di convergenze tra le forze politiche, può favorire un clima costruttivo nel nuovo Parlamento, suggerire forme praticabili, nel quadro segnato dai risultati elettorali – di condivisione delle responsabilità di governo e dei percorsi di riforma necessari».

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2 Aprile 2013
by Vittorio Sammarco
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Napolitano, i “saggi”, e un Paese tuttora impotente

2 Aprile 2013

Mario Tronti, sul sito del Centro per la Riforma dello Stato, riflette sul disagio della sinistra (in un testo senza titolo). Ilvio Diamanti, su Repubblica, scrive di “Questo Paese indeciso a tuttoGiorgio Tonini, su Europa, dà “Tre consigli per i saggi voluti da Napolitano”. Stefano Ceccanti, sull’Unità, parla di “Una mossa saggia per aiutare il prossimo inquilino del Qurinale”. Stefano Folli sul Sole 24 Ore scrive che “Dietro le inutili polemiche sui saggi, si prepara la battaglia per il Quirinale”. E, a proposito di

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18 Marzo 2013
by Vittorio Sammarco
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La “costituzione partecipativa” e i Cinquestelle

18 Marzo 2013

Gianni Manzella su la Repubblica spiega come la nostra costituzione contenga numerose “ammorsature”, cioè punti della sua struttura sui quali si possono innestare ulteriori elementi di sviluppo della partecipazione popolare alle scelte del Paese (“La Costituzione partecipativa”). Loredana Sciolla sulla rivista Il mulino online riflette sul M5s: “La contraddizione di un non-partito. Sporcarsi le mani”. Marzio Breda, quirinaluista del Corriere, tratteggia “il rebus di Napolitano”. Paolo Rodari su la Repubblica informa su “I dubbi dei cattolici sul professore” e dice che è “in arrivo una nuova Camaldoli”.

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2 Febbraio 2013
by Vittorio Sammarco
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Politica, non-lavoro, Mezzogiorno, cultura, Grecia. (Ignazi, Zagrebelsky, Guiso, Diamanti, Trigilia, Dell’Aringa, Stella, Cassese, Galli Della Loggia)

2 Febbraio 2013

 Piero Ignazi valuta positivamente il ritorno di Renzi a fianco di Bersani, ma chiede qualcosa di più (“Un abbraccio all’americana”, La Repubblica). Ancora su Repubblica Gustavo Zagrebelsky commenta “La solitudine dell’art. 1” della Costituzione, quello sul lavoro… e chiede più innovazione politica per trovare soluzioni. Stesso tema nell’articolo “I nuovi disperati” di Luigi Guiso sul Sole 24Ore che analizza i dati Istat, e nell’articolo “Il discensore sociale” di Ilvio Diamanti su Repubblica. Su “Il Mezzogiorno grande assente alle elezioni” scrive Carlo Trigilia sul

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2 Febbraio 2013
by Vittorio Sammarco
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“La sfida dei cattolici a sinistra”

2 Febbraio 2013

In un bell’articolo sul giornale di cui è il direttore, l’Unità, Claudio Sardo (qui) si interroga sulla sfida che oggi i cattolici che militano nella sinistra debbono affrontare: riconoscere che davvero oggi “l’individualismo è la madre di tutte le crisi”, come ha detto il card. Bagnasco; e quindi non separare questione sociale e questione antropologica. Per Claudio Sardo la sfida di tenere insieme uguaglianza, giustizia sociale, moralità, pace e vita è di tutta la sinistra:

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30 Gennaio 2013
by Vittorio Sammarco
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PRINCIPI NON NEGOZIABILI E COSTITUZIONE. Rosati discute la prolusione di Bagnasco

30 Gennaio 2013

Riflessione non scontata quella di Domenico Rosati su l’Unità del 30 gennaio 2013 (“Se i principi «non negoziabili» sono quelli della Costituzione”). Rosati, partendo dalla prolusione alla Cei del card. Bagnasco, propone una ricerca comune e senza pregiudizi sui valori da promuovere e sulle misure da adottare perché la persona umana, nella sua dignità e nella sua integrità, sia sempre e dovunque rispettata e promossa”. E la Costituzione della Repubblica offre un catalogo di valori su cui impiantare questa ricerca.

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29 Gennaio 2013
by Vittorio Sammarco
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Per costruire una politica nuova… dopo le elezioni

29 Gennaio 2013
di Angelo Bertani

 

“…Il dibattito si è trasformato in un inseguimento senza fine negli studi televisivi fra tre o quattro leader, i quali da settimane ripetono sempre gli stessi concetti per arrivare all’ultimo dei propri elettori target… le contrapposizioni non sono mai state così forti… i programmi appaiono ridotti a un referendum sull’IMU; mentre sarebbe invece il momento di capire cosa non ha funzionato negli ultimi vent’anni, per poter invertire un declino lungo che si sta trasformando in un tracollo…”. L’impressione di Francesco Grillo (nell’editoriale del Messaggero, 18 gennaio) credo sia largamente condivisa. Le cause sono certo molteplici e dopo le elezioni, qualunque sia il risultato, bisognerà riflettere molto; e impegnarsi davvero – tutti, da più parti, a diversi livelli –  in un lavoro di ricostruzione della vita democratica del Paese.Lo svolgimento della campagna elettorale che, complici anche taluni media, si presenta come una deprimente sceneggiata, obbliga infatti tutti a riflettere. “Ci vuole dunque una legge che regoli la vita dei partiti, del resto prevista dalla Costituzione. E ci vuole una riforma elettorale che dia agli elettori il potere di scegliere i parlamentari, invece che a un sinedrio o a un capo” (Antonio Polito, Corriere della Sera, 22 gennaio). Diciamo pure che potevamo accorgercene prima, ma meglio tardi che mai. L’importante è avere ben chiaro che comunque vadano le fasi finali della campagna e il risultato delle elezioni, bisognerà metter mano e correggere l’architettura, le regole e il quotidiano funzionamento del nostro sistema politico.

Io credo che la prossima legislatura dovrà e potrà essere “costituente” (direi

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15 Gennaio 2013
by Vittorio Sammarco
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Domenico Rosati invita ad un dibattito, dopo l’articolo di Romano Prodi

15 Gennaio 2013

Domenico Rosati rilegge l’intervento di Romano Prodi sul Corriere – che prende atto di un consenso ormai ampio sul pluralismo delle scelte politiche dei cattolici, richiamando la nozione di lievito – con un intervento su l’Unità del 15 gennaio (“Prodi, i cattolici e il lievito della società”). E rilancia: “La questione che si pone è se tale situazione di pluralismo debba essere ancora e sempre vissuta come una menomazione dell’unità o se non sia il caso di valutare, finalmente, l’opportunità che essa offre di

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7 Gennaio 2013
by Vittorio Sammarco
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Diritti delle coppie omosessuali: non c’è solo il matrimonio

7 Gennaio 2013
di Antonio D'Aloia

Pubblichiamo la versione integrale di un articolo uscito in forma breve su Near di dicembre, la rivista dell’Ufficio nazionale antidiscriminazioni. L’autore è professore ordinario di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Parma. Tra le sue pubblicazioni in tema di biodiritto, si segnalano: Biotecnologie e valori costituzionali. Il contributo della giustizia costituzionale (a cura di), 2005; Al limite della vita: decidere sulle cure, 2010; Profili costituzionali dei dati genetici, 2011; Il diritto alla fine della vita, 2012

 

Le domande che poste (E’ giusto considerare il matrimonio un diritto per gli omosessuali? Negarlo va considerata una discriminazione?) sono molto ‘dirette’, per quanto richiamino temi estremamente complessi e tormentati sul piano giuridico e sociale. Inoltre, sono domande inevitabilmente collegate: se infatti l’apertura dell’istituto del matrimonio agli omosessuali viene configurato alla stregua di un diritto costituzionalmente garantito (o comunque riconducibile al dettato costituzionale, alla stregua di altri ‘penumbra rights’), la conseguenza non potrà che essere quella di attribuire un carattere discriminatorio ad una legislazione che invece mantenga intatto il paradigma eterosessuale del matrimonio; cambiando prospettiva, se la premessa è quella di escludere che gli omosessuali possano rivendicare un ‘diritto’ di sposarsi, la previsione legale della diversità sessuale dei coniugi come presupposto di validità del matrimonio non può essere ritenuta una scelta discriminatoria.

Provo ad  andare subito al punto, senza poter indugiare, in questa sede, nella ricostruzione di quell’imponente processo che, negli ultimi 20 anni, ha portato l’omosessualità

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