20 Giugno 2018
by Giampiero Forcesi
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Il nodo del contendere è il il senso e il valore del termine ‘democrazia’

20 Giugno 2018
di Riccardo Saccenti

 

L’articolo, in forma più breve, è apparso su “Toscana oggi” il 17 giugno. L’autore, ex fucino, è ricercatore di Storia della filosofia medievale, assegnista di ricerca presso l’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea (CNR) e membro della Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII (Bologna).

 

Dopo oltre novanta giorni si chiude una delle più lunghe crisi di governo nella storia della Repubblica. Certamente la più drammatica

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9 Giugno 2018
by Giampiero Forcesi
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PER UNA LETTURA NON MORALISTICA DELLA SCONFITTA DELLA SINISTRA

9 Giugno 2018

Romano Prodi ha ribadito ieri a Bologna le sue idee sul nuovo governo e sulla difficoltà di un’opposizione efficace: “Un governo di destra basato su idee inconciliabili. Un’alternativa? Non la vedo” (Repubblica). Una lettura interessante, controcorrente, sulle ragioni della sconfitta della sinistra la offre oggi sul Manifesto Antonio Gibelli (in realtà non dissimile da quella di Prodi): “Questa sconfitta viene … non dal tradimento dei sacri principi ma dalla difficoltà di elaborare un pensiero e una prassi adeguata al mutamento radicale della storia…” (“Il nanismo della sinistra e il gigante populista”). In parte diversi, invece, i giudizi di Nadia Urbinati su Repubblica (“Se la sinistra dimentica il socialismo”), come anche quelli di Piero Bevilacqua (“L’equivoco Pd: un freno alla costituente della sinistra”) e di Massimo Villone (“Perché senza Renzi il Pd può aiutare la sinistra”) sul Manifesto. Sul Manifesto la meritata replica di Alessandro Dal Lago (“Le elites che Freccero non vede”) a un articolo di qualche giorno fa di Carlo Freccero (“La sinistra ridotta a pensiero unico delle elites”). Salvatore Settis, su Il Fatto, pubblica una “Lettera a Conte sulla Costituzione”.

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29 Maggio 2018
by Giampiero Forcesi
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IL QUOTIDIANO “AVVENIRE” DOPO IL NO DI MATTARELLA AL DIKTAT DI LEGA E 5 STELLE

29 Maggio 2018

L’editoriale, assai netto e severo, è del direttore Marco Tarquinio: “Attentato all’intelligenza”. Seguono gli articoli di Marco Olivetti, costituzionalista (“Il ruolo del Garante e che cosa c’è davvero in ballo”), di Leonardo Becchetti, economista (“La chiarezza che serve e il precipizio da scongiurare”), di Andrea Lavazza (“Visti da lontano i sovranisti fanno più paura”), di Agostino Giovagnoli, storico (“Il ruolo dei cristiani è la responsabilità”), e di Umberto Folena (“Il mondo cattolico con il Presidente”).

Da segnalare, inoltre, un’intervista a Milano Finanza di Valerio Onida, che invece critica il Colle (“Mattarella si è spinto troppo oltre”) e una di Massimo Villone al Fatto Quotidiano, ancor più critica (“Il Presidente ora non è più il garante dell’unità nazionale”). Sul Corriere della sera Angelo Panebianco scrive che “I politici sovranisti non vengono da Marte”.  Su Repubblica Ezio Mauro evoca “Il richiamo della foresta” e Stefano Folli lamenta “Il Macron che non c’è”.

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12 Maggio 2018
by Giampiero Forcesi
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POPULISMO E COSTITUZIONE

12 Maggio 2018

RIFLESSIONI SULL’ORA PRESENTE – Ezio Mauro, “L’anno zero” (Repubblica); Mauro Magatti,Una nuova relazione tra integrazione e crescita” (Corriere della sera); Giorgio Campanini,Da dove ripartire. La vera crisi della politica” (Avvenire). IL QUIRINALE – Marzio Breda, sul Corriere: “Mattarella avverte: sovranismo inattuabile” e “Il vaglio scrupoloso di Mattarella”. Concorda Cesare Mirabelli:Il Colle non sarà inerte su i nomi e sulle leggi” (Avvenire). Così anche Paolo Pombeni:Nelle istituzioni ci sono i contrappesi agli estremismi programmatici” (Sole 24 ore); Stefano Ceccanti: “Il presidente avvisa i naviganti” (dal blog). E concorda Franco Monaco: “Benedetta Costituzione!” (Huffington post). I DIOSCURI GIALLOVERDI – Sui nodi del governo in formazione: Marcello Sorgi, “I tre nodi superabili per far partire il governo” (La Stampa); Bruno Vespa, “Avanti con giudizio!” (Qn); Stefano Folli,Cercasi classe dirigente” (Repubblica). La posizione del Pd spiegata da Graziano Delrio a La Stampa: “I 5 stelle come la destra sovranista e antieuropea. Cambiarli è un’illusione. Ora opposizione radicale”. CASO ILVA: Marco Bentivogli,Il masochismo anti industriale” (Il Mattino); Carlo Calenda,Un altro caso di populismo dei sindacati” (Secolo XIX).; Paolo Bricco,Ora un test di realismo” (Sole 24 ore).

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23 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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IL GOVERNO OPERATIVO

23 Febbraio 2018

Stefano Folli, a proposito delle preoccupazioni di Juncker: “Mattarella, l’Europa e la stabilità” (Repubblica). Ugo De Siervo, “Quell’obbligo di cercare un governo” (La Stampa). Federico Fubini, “Napolitano e il ruolo di Gentiloni: è essenziale per la governabilità” (Corriere della sera). Goffredo De Marchis, “Il senso di Rosy Bindi per l’Ulivo” (Repubblica). Matteo Renzi scrive una delle sue ultime e-news prima del voto. Luigi Zanda, “Il caso Consip è stato un attacco alle istituzioni democratiche” (intervista al Foglio). Ezio Mauro, “Il teppismo dentro il vuoto della politica” (Repubblica). Claudio Cerasa, “Contro la borghesia ‘en attendant’” (Il Foglio).  Tito Boeri, “Serve un piano serio per gli anziani” (intervista all’Avvenire). Alessandro Rosina, “Nuove competenze per più sviluppo” (Sole 24 ore). Enzo Moavero Milanesi, “Il bilancio dell’Unione e i conti dell’Italia” (Corriere della Sera). Sulla rivista Federalismi.it i contributi di Andrea Manzella (“Quale futuro per il sistema parlamentare”), di Beniamino Caravita (“70 anni di Costituzione, 60 anni di Unione europea: i nodi del 2018”) e di Gianfranco Pasquino (“Cittadini, partiti, istituzioni e leggi elettorali”). Gustavo Zagrebelsky, “Così la vita detta legge al diritto” (Repubblica).

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2 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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Qualche riflessione realistica sulla Costituzione

2 Febbraio 2018
di Sandro Antoniazzi

 

Adesso che il referendum costituzionale è lontano e che gli animi sia dei difensori che degli innovatori della Costituzione si sono placati, forse si può tentare di fare qualche ragionamento realistico e di merito in proposito. Avanzerei pertanto due riflessioni.

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18 Gennaio 2018
by Giampiero Forcesi
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L’inequivocabile antirazzismo della nostra Costituzione

18 Gennaio 2018
di Sandro Campanini

 

Non possiamo non reagire a un’inaccettabile battuta del candidato alla Presidenza della Regione Lombardia Attilio Fontana, che per difendersi dalla sua frase, gravissima e indifendibile, sulla “razza bianca” prova ad appigliarsi furbescamente alla Costituzione, affermando in una trasmissione televisiva (testuale): “Dovremmo cambiare anche la Costituzione, perché è la Costituzione la prima a dire che esistono le razze”.

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17 Gennaio 2018
by Giampiero Forcesi
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I TIMORI DELL’EUROPA PER GLI IMPROVVISATORI AL POTERE IN ITALIA

17 Gennaio 2018

Beda Romano sul Sole 24 ore riferisce: “Moscovici: voto in Italia, un rischio per l’Europa” (e come dargli torto?). Del resto basta legge l’intervista del Corriere della Sera a Marine Le Pen di un paio di giorni fa: “Sto con Salvini. Bene le idee dei 5 stelle”. Marta Dassù, su la Stampa, spiega bene il clima in Europa attorno al voto italiano: “La sindrome greca nelle urne”. Franco Venturini, sul Corriere, si chiede: “Sta tornando l’Europa, e l’Italia cosa fa?”. Ancora sul Corriere un preciso intervento di Salvatore Bragantini: “Sul debito pubblico servono decisioni credibili”. Viceversa, come scrive Massimo Giannini, si temono “Improvvisatori al potere” (Repubblica). Mentre il candidato del Pd a governatore della Lombardia, Giorgio Gori spiega “Il riformismo di razza pd”, sul Foglio, quello della destra, Attilio Fontana sprofonda ne “I sofismi razzisti” (Nadia Urbinati, Repubblica) e Elisabetta Moro spiega “Perché Fontana è un razzista che ignora la Costituzione” (Mattino), costituzione il cui art. 3 è difeso, anche nella terminologia obsoleta, da Massimo Villone sul Manifesto: “Ma in quella norma c’è l’identità del Paese”. … “Un Paese diviso in tre parti”, dice nel suo editoriale sul Corriere della Sera Antonio Polito, e la parte più debole sembra il Pd in cerca di un vessillo convincente da alzare agli occhi del popolo, a fronte degli altri due poli che due parole d’ordine efficaci le hanno trovate (a detta di Bill Emmott: “I paradossi nascosti nelle urne”, la Stampa). Intanto Emanuele Macaluso scrive: “Grasso dimentica chi sono davvero i 5 stelle…” (Il Dubbio) e Sabino Cassese riflette sul Foglio su “Il passaggio del 4 marzo”.

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5 Gennaio 2018
by c3dem_admin
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La Costituzione al tempo dei populismi

5 Gennaio 2018
di Guido Bodrato

 

L’autore, classe 1933, è stato deputato al Parlamento italiano dal 1968 al 1994 e a quello europeo dal 1999 al 2004. Più volte ministro, direttore del quotidiano “Il Popolo”, è  stato, insieme a Donat Cattin, il leader della corrente democristiana Forze Nuove e poi collaboratore di Zaccagnini e fondatore (insieme a Martinazzoli, Galloni, Granelli, Elia e altri) dell’Area Zac.

 

Il populismo è ciò che rimane della politica dopo il tramonto dei partiti di massa, partiti che avevano perduto credibilità e radicamento sociale ed avevano lasciato il campo all’indifferenza e all’antipolitica. Può vivere la democrazia senza partiti?

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