10 Ottobre 2017
by Giampiero Forcesi
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   “La democrazia e i suoi limiti”. Convegno del Circolo Il Borgo di Parma

10 Ottobre 2017

Nell’ambito delle molteplici iniziative promosse dal Circolo Il Borgo di Parma per celebrare il 40° della propria istituzione, si è svolto il 5 ottobre scorso presso l’Università di Parma un convegno dal titolo   “La democrazia e i suoi limiti”, a cui hanno partecipato centinaia di giovani universitari e non. Relatore di spicco il prof. Sabino Cassese, giudice emerito della Corte Costituzionale. La prof.ssa Monica Cocconi, socia del Borgo, che ha coordinato l’incontro, ne ha tracciato per il sito c3dem un breve sunto.

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1 Ottobre 2017
by Giampiero Forcesi
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ONIDA SULLA LEGGE ELETTORALE. POI TONINI, BENTIVOGLI, MINNITI…

1 Ottobre 2017

Valerio Onida spiega sul Corriere della Sera il suo favore alla proposta di legge elettorale in discussione alla Camera: “La legge elettorale mista può offrire buone garanzie”. Marzio Breda, “Ipotesi voto a marzo. Il Colle si prepara ad affrontare tutte le incognite sulla governabilità” (Corriere della Sera). Interessante intervista di Giorgio Tonini a Italia Oggi, in cui mostra di dissentire da Renzi sull’Europa: “Al Senato si rischia sul bilancio”. Marco Bentivogli commenta l’attacco di Di Maio ai sindacati: “Lui non è credibile, ma noi dobbiamo cambiare” (intervista a Qn). Marco Imarisio racconta: “Genova, dove la destra piace alla sinistra” (Corriere della Sera). La proposta di Claudio Cerasa al Pd, sul Foglio, di mettere sul simbolo elettorale lo stemma dell’Europa: “Meglio 12 stelle che 5 stelle”; e i primi consensi (“L’Europa è una bandiera”). Intervista a tutto campo di Marco Minniti al Corriere: “Unità nazionale contro gli scafisti e i terroristi”. Vladimiro Zagrebelsky commenta su La Stampa l’approvazione del Piano nazionale per l’integrazione dei migranti sotto protezione internazionale: “Un’immigrazione regolata è possibile”. Guido Barbujanni, “All’armi siam razzisti” (Sole 24 ore). Ernesto Galli Della Loggia torna sul tema della cittadinanza agli stranieri: “Ipocrisie e ius soli” (Corriere della sera). Nadia Urbinati, “La parabola della democrazia dei partiti” (Sole 24 ore). Stefano Folli,Aspettando Pisapia: l’impasse a sinistra” (Repubblica). Alessandro Campi sulla politica di Di Maio: “Quell’amo lanciato ai fan del Cavaliere” (Messaggero).

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3 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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Se la post-democrazia arriva anche nei territori

3 Luglio 2017
di Nino Labate

 

Non dovremmo  scandalizzarci troppo che, partito o non partito alle spalle, destra o sinistra ideologica o storica di riferimento, liste o non liste, coalizioni o corsa solitaria, programmi, assenza di programmi o programmi mai letti, si vota ormai per il buon comunicatore e non per il partito, e che siamo di fronte ad una piena ed euforica ascesa della democrazia fatta persona. Però …

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1 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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Allegria e democrazia

1 Luglio 2017
di Giandiego Carastro

 

Intervista al prof. Giovanni Allegretti, docente di processi partecipativi e territorio presso l’Università portoghese di Coimbra, membro dell’Autorità regionale toscana per la partecipazione, co-autore con Y. Sintomer di un importante libro sui bilanci partecipativi

 

“Sono convinto che i processi deliberativi e partecipativi possano aiutare a vincere contro lo spirito populista, che è basato sulla paura e sull’ignoranza. La democrazia deliberativa fa incontrare punti di vista diversi. Così aiuta a conoscere l’altro e ad avere meno paura”.

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5 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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DEMOCRAZIA IN CERCA DI NUOVE FORME

5 Maggio 2017

Per capire la prospettiva sperata dall’ala libera dei sostenitori di Renzi si veda il lungo articolo del viceministro dell’economia Enrico Morando su il Foglio: “Agenda per la nuova sinistra”. Giuseppe De Rita avverte la carenza di personalità di spessore tecnico e insieme di visione politica, e rimpiange la generazione dei Paronetto e dei Sebregondi: “La sintesi necessaria tra tecnici e politici” (Corriere della sera). Claudio Cerasa, su Il Foglio, riprende l’editoriale del giorno prima di Ezio Mauro su Repubblica: “Quel diavolo borghese della sinistra di Francia che non vota Macron”) e attacca i “banalizzatori dei populismo”: “La responsabilità delle elite nella proliferazione del qualunquismo populista”. Salvatore Vassallo sull’Unità: “Ecco perché il popolo dem si è identificato nel (nuovo) vecchio segretario”. Franco Monaco, “L’Ulivo riviva nel Campo progressista di Pisapia” (Huffington post). Il deputato pd Giorgio Merlo: “Il Pd deve scegliere: partito plurale o personale?” (Il Dubbio). Luca Diotallevi, su Avvenire: “In crisi di valori la politica riscopra l’arte di convenire”. Giovanni Orsina, “Democrazia in cerca di nuove forme” (La Stampa). Nadia Urbinati, “La visione di Di Maio alla prova di Harvard” (Repubblica). In un’intervista all’Avvenire una proposta di Michele Nicoletti dopo l’ennesima fumata nera: “Consulta, manca ancora un giudice. Ora tempi certi per l’elezione”. Carlo Calenda in un’intervista al Sole 24 ore: “Liberalizzazioni e industria 4.0, fase due per rilanciare la crescita”.

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14 Marzo 2017
by Giampiero Forcesi
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Perché la mancata chiusura della transizione resta un problema (che si aggrava)

14 Marzo 2017
di Stefano Ceccanti

 

Mi sembra che il testo di Guido Formigoni pubblicato da c3dem (Nella crisi del Pd la crisi di un modello di democrazia) non tenga presente un dato centrale: per funzionare in modo decente una grande democrazia deve disporre di almeno uno di questi due fattori: un sistema forte dei partiti (pochi partiti, disciplinati e ben coalizzabili) e/o incentivi istituzionali forti.

L’Italia disponeva sino al 1989 del primo dei due fattori, in modo per alcuni aspetti analogo a quello della Germania, anche se da noi l’alternanza non era ancora possibile. Il sistema trovava un suo equilibrio nella rotazione interna alla coalizione di maggioranza: prima soprattutto tra le correnti della Dc, finché essa raccoglieva il 40% dei voti, e poi anche con gli altri partiti. La Francia, che invece non disponeva di un partito perno di forza analoga e che aveva necessità di prendere decisioni forti a causa del suo maggiore ruolo internazionale, aveva surrogato la debolezza dei partiti con le nuove istituzioni forti del 1958-1962, un doppio meccanismo maggioritario in grado di strutturare il sistema.

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11 Marzo 2017
by Giampiero Forcesi
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Nella crisi del Pd la crisi di un modello di democrazia

11 Marzo 2017
di Guido Formigoni

 

La crisi attuale del Pd non sembra solo la crisi di un partito. Mi pare non si comprenda la dinamica che si è messa in gioco se si guarda solo al comportamento dei singoli attori e alle loro scelte (o non scelte). Il Pd appare il punto di catalizzazione di una crisi sistemica molto più profonda e generale. Che è l’implosione di un certo modello di transizione della democrazia italiana fuori dalle secche che si erano aperte negli anni Novanta.

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10 Marzo 2017
by Giampiero Forcesi
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Che cosa è più giusto per una comunità? Colloquio con Antonio Floridia sulla democrazia deliberativa

10 Marzo 2017
di Giandiego Carastro

 

“Democrazia deliberativa”, dunque, è una visione della democrazia che fonda la legittimità democratica delle decisioni collettive non solo sulla “legalità” delle procedure istituzionali, ma anche sulla legittimazione che deriva da un processo pubblico e inclusivo di formazione e trasformazione delle opinioni e dei giudizi dei cittadini. La democrazia deliberativa si oppone dunque alle visioni “plebiscitarie” e “tecnocratiche” della democrazia, ma anche alle ricorrenti illusioni su un possibile ritorno alla democrazia “diretta”. La qualità di una democrazia si fonda sulla possibilità che i cittadini si formino un giudizio riflessivo, ponderato e informato, e che questo avvenga attraverso un dialogo pubblico.

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30 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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UN’IDEA PARTECIPATIVA E DELIBERATIVA DI DEMOCRAZIA

30 Gennaio 2017

E’ in uscita un libro di Antonio Florida sulla democrazia deliberativa. Ne anticipa i contenuti un ampio articolo dell’autore uscito sul portale lostatopresente.eu: “Come costruire le politiche pubbliche? Un’idea partecipativa e deliberativa di democrazia”. Più in sintesi si veda, sempre su quel portale: “Un’idea partecipativa e deliberativa di democrazia”.  Antonio Floridia è dirigente dell’Ufficio e dell’Osservatorio elettorale e del settore “Politiche per partecipazione” della Regione Toscana e Presidente della Società italiana di studi elettorali (Sise). Su questo tema abbiamo pubblicato di recente sul nostro sito un intervento di Giandiego Càrastro: “Cattolici democratici e deliberativi”.

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22 Dicembre 2016
by Giampiero Forcesi
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Cattolici democratici e …deliberativi

22 Dicembre 2016
di Giandiego Càrastro

 

Il 2016 ha visto la comunità di c3dem impegnarsi in un serrato confronto sull’opportunità o meno di approvare la legge di riforma della nostra Costituzione. Il voto popolare ha dato ragione a chi vedeva nella riforma un tentativo maldestro di aggiornamento, consegnando agli “archivi dei sospiri” il cambiamento che, per i favorevoli, avrebbe finalmente concluso la transizione del nostro Paese. Cosa rimane alla fine del dibattito? Quali orizzonti comuni provare ad immaginare, dopo mesi di confronto anche aspro e ruvido? Il mio contributo è nei termini di una proposta di studio comunitario sul tema della democrazia deliberativa e dei nuovi processi partecipativi.

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