18 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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ARTURO PARISI INSISTE: CI SONO DUE DEMOCRAZIE IN LOTTA

18 Ottobre 2016

Barack Obama in un’intervista esclusiva a Federico Rampini per Repubblica: “L’austerità è un freno alla crescita. Bene le riforme di Renzi”. A chi, come D’Alema, ha criticato partiti e leader esteri (come il Pse) che intervengono a sostegno del Sì Danilo Taino sul Corriere della Sera replica: “Il diritto di giudicare l’Italia”. Arturo Parisi, già criticato da Franco Monaco per il suo sostegno al Sì, interviene di nuovo su Italia Oggi: “Due distinte democrazie in lotta: una è consociativa (prima repubblica), l’altra è competitiva”. Paolo Mieli sul Corriere recensisce un libro di Piero Craveri che critica i partiti della prima repubblica: “Ceto politico senza qualità”. Mario Monti, “Perchè dico no alla riforma” (intervista al Corriere della Sera). Andrea Camilleri, Gustavo Zagrebelsky, Nadia Urbinati, Paolo Flores d’Arcais, Tommaso Montanari lanciano un appello: “Costituzione, cinquanta giorni per dire No” (sito di Libertà e Giustizia), e dicono: “A chi ci dice che per far funzionare l’Italia bisogna cambiare le regole, rispondiamo: noi, invece, vogliamo cambiare i giocatori”; sullo stesso sito un’intervista a Nadia Urbinati: “La democrazia apatica”. Lina Palmerini sul Sole 24 Ore descrive “Gli scenari del ‘dopo’ che imbarazzano il fronte del No”. Daniela Preziosi sul Manifesto racconta “I balletti a sinistra: quelli del Ni e del So”. Mauro Calise spiega perché “Matteo Renzi non cade anche se vince il No” (Mattino). Claudio Cerasa provoca: “La sinistra coerente è una sinistra grillina” (Il Foglio). Dino Martirano sul Corriere racconta: “Da Ceccanti a Pancho Pardi i professionisti del comizio che si sfidano sulla riforma”.

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15 Ottobre 2016
by Vittorio Sammarco
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LO SCONTRO È TRA DEMOCRAZIA DELL’ALTERNANZA E DEMOCRAZIA CONSOCIATIVA?

15 Ottobre 2016

Giorgio Tonini, in un’intervista rilasciata a Pierluigi Mele per Rainwes, vede nella battaglia referendaria “Lo scontro nel Pd tra democrazia dell’alternanza e democrazia consociativa”. Michele Nicoletti insieme a Emanuele Curzel firma un ragionato articolo sul mensile Il margine: “Referendum costituzionale: noi voteremo Sì”. Graziano Delrio risponde all’editoriale critico di Antonio Polito, e ne accoglie l’istanza, con un’intervista pubblicata  dal Corriere della Sera: “Sì all’elezione diretta dei senatori. Accordo vincolante prima del voto”.  Massimo Salvadori, in un’intervista all’Unità, dice: “Con il No indietro di 30 anni”. Sull’Unità interviene anche Pietro Ichino: “La sfida del nuovo articolo 70”.  Su Il Dubbio Fabrizio Cicchitto scrive la prima puntata di una “Storia delle riforme e dei loro nemici da De Gasperi a Renzi passando per il Cav”. Michele Prospero sul Manifesto sostiene che “Machiavelli e Toqueville votano No”. Infine i commenti di Stefano Folli  (“La guerra fredda di casa nostra”) e di Michele Ainis (“Come salvarsi dal veleno“) su Repubblica, e di Massimo Franco sul Corriere (“Il partito anti-Ue irrompe nella campagna sulla riforma”).

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14 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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LO STORICO EMILIO GENTILE VEDE IL RISCHIO DI UNA DERIVA OLIGARCHICA

14 Ottobre 2016

Arturo Parisi: “Il No? Un’alleanza tra chi odia il premier e chi vuole solo ritornare al passato” (intervista a Repubblica). Paolo Prodi: “Questa riforma è scritta male. Il mio no è anche un voto estetico” (intervista al Corriere della Sera). Lo storico Emilio Gentile, intervistato da Repubblica, è critico sulla riforma costituzionale e dice: “Senza sovranità popolare le nostre democrazie rischiano di trasformarsi in una recita”. Franco Bassanini in un’intervista ad un mensile: “La riforma costituzionale alla prova del referendum”. Antonio Polito ha molti dubbi: “L’enigma del Senato che verrà” (Corriere della Sera). Livia Turco riflette su una nuova politica popolare: “L’umanesimo che serve alla sinistra” (Unità). Carlo Bastasin si chiede “Quali strategie italiane nella Ue” (Sole 24 ore).

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12 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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GIANNI CUPERLO: TEMO UNA ROTTURA DEL NOSTRO MONDO

12 Ottobre 2016

Gustavo Zagrebelsky risponde a Eugenio Scalfari: “Tempo di oligarchie e di chiarimenti” (Repubblica). Gianni Cuperlo, intervistato dal Corriere della Sera: “Temo una rottura del nostro mondo. Il partito non è più una comunità”. Due interviste di Pierluigi Bersani: a La Stampa, “Renzi sia più umile. Non è il nuovo Prodi”,  e all’Unità, “Non farò scissioni. Ma così stiamo tirando la volata alla destra”. Piero Fassino: “Se vince il No il partito implode” (intervista al Messaggero). Il Foglio, “Che cosa intende Renzi quando parla di scissione dopo il referendum”. Federico Geremicca, “Pd, le ragioni che allontanano la scissione” (La Stampa). Claudio Petruccioli, “Il vecchio Pc è ancora vivo e crede di avere il Santo graal” (intervista a Il Dubbio). Alessandro Trocino, “Quanto conta la minoranza del pd” (Corriere).

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1 Settembre 2016
by Vittorio Sammarco
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MENO SOVRANITÀ MA SE C’È PIÙ DEMOCRAZIA

1 Settembre 2016

Barbara Spinelli, “Contro il federalismo dei governi” (Il Fatto). Danilo Taino, “Mano tesa di Merkel a Renzi” (Corriere). Gerardo Pelosi, “Se Roma gioca con Berlino la carta della stabilità” (Sole 24 ore). Federico Fubini, “A Berlino adesso cambiano le priorità: i dubbi sui conti restano ma pesa più la politica” (Corriere). Frank-Walter Steimeier, ministro degli Esteri tedesco, “La visione di Napolitano” (Unità).

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17 Agosto 2016
by Giampiero Forcesi
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C’ENTRA L’ULIVO CON IL SÌ AL REFERENDUM?

17 Agosto 2016

Ad Arturo Parisi, che s’è dichiarato per il sì al referendum anche in quanto ulivista (vedi qui), replica Gianfranco Pasquino: “Caro Arturo, che c’entra l’Ulivo col sì al referendum?” (Il Fatto). Sembra rispondere Pierluigi Mantini, sull’Unità: “Perché noi dell’Ulivo votiamo sì”. Il nodo politico del referendum italiano è visto all’estero con preoccupazione perché l’Italia è considerata già assai debole economicamente: Federico Rampini, “Il rischio Brexit sul referendum” (Repubblica). Sul Manifesto Michele Prospero si sbilancia: “Perché Renzi perderà il referendum”; mentre Stefano Ceccanti dice: “Ribalteremo i sondaggi negativi” (intervista a Repubblica). Biagio De Giovanni sul Mattino si dice favorevole alla riforma costituzionale perché favorisce la capacità decisionale della politica, ma sposta lo sguardo sul rapporto tra costituzione nazionale e sovranità europea (“La nuova Carta e la vera sfida con l’Europa”). Andrea Manzella su Repubblica è critico verso i referendum che in tutta Europa stanno mettendo in discussione impegni e accordi di grande portata assunti dai parlamenti nazionali (“Il fattore referendum e i rischi per l’Europa”, Repubblica). Anche Roberto Esposito si interroga sulla crisi delle democrazie e la individua nella carenza di legittimazione: “Povere democrazie in cerca d’autore” (Repubblica). Una sorta di giustificazione al populismo imperante viene da Luca Ricolfi sul Sole 24 Ore: “Il vento populista che soffia sul mondo”.

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21 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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ERDOGAN E LA DEMOCRAZIA. SABINO CASSESE VS PAOLO MIELI

21 Luglio 2016

Martedì 19 luglio Paolo Mieli aveva scritto un editoriale sul Corriere della Sera (“Quel silenzio sul golpe”) rimproverando ai governi occidentali di non aver condannato subito il tentativo di golpe in Turchia in quanto perpetrato contro un governo eletto democraticamente. Anche nel caso che violi diritti civili e sociali, se però è stato eletto democraticamente, tale governo deve essere rispettato – ha scritto Mieli -; sarà poi il popolo al successivo turno elettorale a poter scegliere in modo da tutelare i diritti violati. Replica oggi, sempre sul Corriere, Sabino Cassese, con un editoriale nel quale sostiene che non basta parlare in nome del popolo perché ci sia democrazia, e che i governi nazionali non debbono rendere conto soltanto ai popoli che li hanno eletti, ma anche agli altri popoli e ai governi che li rappresentano: “Solo una concezione errata della democrazia – afferma Cassese – può far pensare che, se un popolo vuole instaurare una dittatura, la comunità internazionale deve assistere in silenzio” (“Erdogan, il consenso e il rispetto dei diritti”). Sul tema anche Nadia Urbinati, “La democrazia dispotica” (Repubblica); Giorgio Ferrari, “E’ l’addio all’Occidente” (Avvenire); Alberto Negri, “L’imbarazzo che ci rende complici delle dittature” (Sole 24 Ore).

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8 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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“SE NON RINASCERANNO PARTITI ORGANIZZATI ED EDUCATORI …”

8 Luglio 2016

“Se non rinasceranno partiti organizzati ed educatori, se non si ricostituiranno èlite politiche e leader degni di questo nome, la notte della democrazia è destinata a oscurare le nostre società come è già capitato tra le due guerre mondiali”: così Massimo L. Salvadori su Repubblica (“Il grande disordine democratico”). “Se la Brexit innestasse in tutta Europa una rivolta contro le élite liberal, la Gran Bretagna si si troverebbe per la prima volta nella storia a capo di un’ondata di illiberalità in Europa. Sarebbe una grande tragedia per il mondo intero, dove la maggioranza delle potenze già si sta avviando verso una politica illiberale: così Ian Buruma su repubblica (“Dai Beatles alla Brexit”).

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5 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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DIRITTI INDIVIDUALI E MERCATO NON BASTANO

5 Luglio 2016

Diritti individuali e mercato sono indispensabili a una democrazia, ma non bastano; servono valori condivisi, senso civico, memorie, e corpi intermedi, cioè la politica e delle elite legittimate: così Giovanni Orsina su La Stampa(“Il girotondo delle democrazie”). Ancora una riflessione su come intendere la democrazia in casi come il referendum sulla Brexit: Antonio Polito, “La roulette russa nelle democrazie” (Corriere della Sera). Piero Ignazi, in un’intervista all’Unità, dice: “Il nodo è ancora la distanza tra i cittadini e il potere”. Sempre sull’Unità Pietro Reichlin discute e critica alcune tesi di T. Piketty: “Piketty, la sinistra, l’uguaglianza”. Ora anche l’Economist riconosce che le grandi infrastrutture della vita collettiva devono essere sottratte al mercato: lo scrive Giuseppe Berta in “Brexit e i limiti della globalizzazione” (Mattino). Natalino Irti riflette sull’antipolitica (che è sempre, in realtà, una politica) e scrive sul Corriere un articolo intitolato “L’antipolitica come visione alternativa della società”. Stefano Fassina sul Manifesto riflette sulla costruzione di un polo di sinistra e spiega perché “Per tornare in campo rottamare Renzi non basta”. Alle idee del ministro tedesco Wolfgang Schauble espresse due giorni fa (“Che cosa fare ora”, intervista al Corriere) e la replica del governo italiano scrive Marco Valerio Lo Prete: “L’Europa secondo Palazzo Chigi e secondo Schauble” (Foglio).

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3 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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LE ELITE, IL POPOLO E I SINDACI NEOBORGHESI

3 Luglio 2016

Roberto D’Alimonte sul Sole 24 Ore torna dire: “Premio alla coalizione: leva politica per far saltare la coerenza dell’Italicum”; e Gianfranco Pasquino sul Fatto polemizza con lui: “L’Italicum e i cavoli a merenda”. Dario Di Vico sul Corriere della Sera riflette sull’opzione di Confindustria per il sì al referendum: “Quando a dare l’allarme sono proprio le elite”. Contro le elite scrive invece Nadia Urbinati su Repubblica (a proposito dei commenti al Brexit): “Gli intellettuali contro la democrazia”. Giuseppe De Rita interpreta con ottimismo la vittoria di molti grillini alle elezioni amministrative: “La sfida alle corporazioni dei sindaci neoborghesi” (Corriere della Sera); più cauto Paolo Macry, sempre sul Corriere: “Gli elettori senza patria, volto nuovo della politica“. Sull’Unità un’intervista a Andrea Riccardi: “Fase difficile per Roma. L’incontro con il papa? Non è un’incoronazione”.

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