30 Giugno 2016
by Vittorio Sammarco
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BREXIT, DEMOCRAZIA, FUTURO DELL’UNIONE EUROPEA

30 Giugno 2016

Alessandro Rosina, sul mulino online, riflette sulla “grottesca rappresentazione” della democrazia che si è avuta col voto britannico e sulla nuova questione posta da società a forte invecchiamento chiamate a votare su scelte che riguardano soprattutto il futuro delle nuove generazioni (“Brexit, un voto contro le giovani generazioni”). Alberto Quadrio Curzio sul Sole 24 Ore discute anch’egli sul paradosso del voto britannico e indica le cose da fare: “Se decide lo 0,12% dei cittadini europei”. Sempre sul Sole 24 Ore un’efficace analisi  della Brexit, e delle bugie del leave, è data da Chris Pattern, ora rettore dell’università di Oxford: “Tragedia britannica in atto unico”. Sul Corriere della Sera, invece, Ernesto Galli Della Loggia riprende la polemica con le elite troppo lontane dall’opinione pubblica (“Il solco profondo sull’Europa tra le elite e il mondo reale”). Roberto Esposito su Repubblica propone un rilancio della Ue sulle fondamenta culturali della latinità e del germanesimo (“L’anima dell’Europa dopo Brexit”). L’economista Jeffrey Sachs, sul Sole, propone un rilancio europeo sul fronte dei divari mondiali tra povertà e ricchezza (“Per ripartire la Ue punti sulla cooperazione globale”). Gianni Ferrara, sul Manifesto, dice che il problema primo, per la Ue, è diventare più democratica (“Il deficit della Ue è la democrazia”).

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27 Giugno 2016
by Vittorio Sammarco
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IL REFERENDUM BRITANNICO ESPRESSIONE DI DEMOCRAZIA?

27 Giugno 2016

“La sinistra dice di amare il popolo, ma il popolo non ama più la sinistra. I ceti alti e medi prediligono la sinistra che però dice (finge?) di rappresentare il popolo”. Così sul Sole 24 Ore Luca Ricolfi. A suo dire il popolo più che affidarsi ai populisti non sa a chi altro affidarsi” e “pare diffidare dell’elite illuminata che lo rispetta quando ‘fa la cosa giusta’ e ne prende commiato quando fa quella sbagliata” (“Il popolo è sovrano ‘se vota come deve’”).  In polemica con le elites scrivono anche Silvia Truzzi su Il Fatto (“Basta con questa mania dei popoli che vogliono votare”), Giuliano Da Empoli sul Messaggero (“Il diritto di tutti di scegliere il proprio futuro”), Pierluigi Battista sul Corriere (“L’arroganza delle elites che criticano la Brexit”). Di diverso parere (con diverse motivazioni) Amartya Sen intervistato dal Corriere (“In democrazia deve decidere chi governa”), Bernard Henry Levy ancora sul Corriere (“Così ha vinto un sovranismo ammuffito”), il filosofo Luciano Floridi sul Mattino (“Così il popolo dei pub si è bevuto la civiltà”), Alain De Botton su Repubblica (“I cittadini britannici sono stati imbrogliati”), Alfio Mastropaolo sul Manifesto (“Fanno il referendum, ma non ascoltano i cittadini”),  e Stefano Rodotà  in un’intervista al Fatto (“Quando i referendum diventano un boomerang”).

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6 Giugno 2016
by Vittorio Sammarco
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QUESITI SUL CAPITALISMO

6 Giugno 2016

Nel mentre che si discute sulla fase elettorale apertasi in Italia, Moises Naim su Repubblica tocca un tema di grande rilievo: “Lavoro, chi ha paura delle nuove tecnologie”.  Jean Marie Colombani, sul Corriere della Sera tocca un altro tema caldo: “Ttip. Europa e Usa: il difficile matrimonio di interessi”; interviene sul Gazzettino anche Romano Prodi: “Commercio libero, il sogno di Obama penalizza la Ue”.  Alla vigilia del voto in Svizzera che ha rifiutato il reddito minimo per tutti, Ignazio Visco aveva spiegato che in Italia la proposta sarebbe insostenibile (Francesca Basso, “Visco, reddito minimo per tutti insostenibile”, La Stampa). Dario Di Vico spiega che “L’ascensore non sale più perché nelle imprese mancano i piani alti” (Corriere della sera). Guido Rossi, sul Sole 24 ore, interviene sul Brexit (si vota il 19 giugno): “Se Brexit è un quesito anche sul capitalismo”. Anche Adriana Castagnoli sul Sole tocca il tema dell’anticapitalismo, recensendo un libro sulla “a-crescita”: “La crescita è finita?”. Alberto Toscano su La Stampa legge la svolta illiberale in India, incentrata sulla strumentalizzazione della storia nazionale e ne trae una considerazione generale: “Riscrivere la Storia”.

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17 Maggio 2016
by Giampiero Forcesi
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DEMOCRAZIA E RIFORME STRUTTURALI. LIBERISMO E RIFORMISMO

17 Maggio 2016

Due articoli sulla necessità di coinvolgere i cittadini nelle scelte difficili delle riforme da fare: Paolo De Ioanna, “Più democrazia e investimenti per rilanciare l’Unione” (Repubblica, Affari economici); Michele Salvati, “Riforme strutturali, costi elettorali e nuove difficoltà” (Corriere della Sera). Sul conflitto tra prospettiva liberista e prospettiva di sinistra riformista, Laura Pennacchi riprende un recente articolo di Biagio De Giovanni (“1989, l’anno in cui doveva finire la storia”, Unità, 8 maggio) e pone importanti domande: “1989 e nuovo umanesimo” (Unità). Interventi interessanti sono anche: Giorgio Lunghini, “Disoccupazione e disuguaglianza” (Manifesto); Luca Ricolfi, “Dopo l’autunno verso una ‘kleine koalition’?” (Sole 24 Ore); Dino Pesole, “La pagella di Bruxelles e la scossa che serve al governo” (Sole 24 Ore); Guido Tabellini, “Innovazione, la partita decisiva per l’Italia” (Sole 24 ore).

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28 Aprile 2016
by Giampiero Forcesi
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Le trivelle… l’affluenza alle urne… e il futuro della democrazia in Italia

28 Aprile 2016
di Nino Labate

 

Gli storici narrano che nella Grecia antica la stragrande maggioranza del  popolo era povera, ignorante e sostanzialmente senza diritti. Nonostante che la forma di governo dei molti nasca in quel paese, la democrazia politica antica intesa come governo di popolo, era valutata dalle èlite e dai filosofi che contavano come un sistema politico inferiore all’aristocrazia, intesa come governo di pochi, ricchi e sapienti. Sono passati 2500 anni e la democrazia bene o male si è diffusa. In questo lunghissimo tempo si è pure capito che il popolo diventato intanto cittadino ha i suoi diritti e che non è ignorante. Anche se continua a essere povero.

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7 Marzo 2016
by Vittorio Sammarco
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DE BORTOLI-BOSCHI-ZAGREBELSKY

7 Marzo 2016

Sul Corriere della Sera di sabato Ferruccio De Bortoli aveva scritto un editoriale intitolato “Il fossato da riempire tra istituzioni e cittadini”, con alcuni cenni critici alla politica del governo Renzi. L’indomani il giornale ospita un intervento del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi: “La via delle riforme per colmare la distanza tra politica e cittadini”. Sul fronte opposto, il Fatto Quotidiano pubblica ampi stralci del documento preparato per Libertà e Giustizia da Gustavo Zagrebelsky in vista del referendum: “Perché votare No”. Repubblica pubblica un articolo di Ian Buruma, in cui l’autore critica il ricorso al referendum su temi troppo complessi: “La moda europea dei referendum”.

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1 Marzo 2016
by Vittorio Sammarco
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FRANCO MONACO: UN SENTIMENTO DI SFIDUCIA

1 Marzo 2016

“Senza una visione, senza una bussola, senza un quadro di alleanze sociali, culturali e politiche, senza leadership plausibili ancorché da costruire, gli elettori di sinistra sono condannati all’alternativa tra il centrismo moderato di Renzi, il minoritarismo testimoniale e l’abbandono. Un sentimento che misuro anche su di me”. Così si conclude un articolo di Franco Monaco uscito oggi sul Manifesto (“La minoranza del pd condannata all’irrilevanza”). Una riflessione che tocca alcuni dei temi toccati da Monaco è nell’intervista di Stefano Fassina a Libero: “La minoranza dem molli Renzi”. Su la Stampa Luciano Violante pubblica una breve ma acuta riflessione in risposta a uno scritto recente di Gustavo Zagrebelsky, che vuol essere anche un invito a non arroccarsi su modelli ideali non più proponibili: “Senza riforme la democrazia è un guscio vuoto”.

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25 Febbraio 2016
by Vittorio Sammarco
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UNIONI CIVILI, MOSCHEE, CITTADINANZA DEMOCRATICA, NUOVA IDEA DI CRESCITA

25 Febbraio 2016

Un gruppo di preti cattolici intervengono a favore del ddl Cirinnà e contro lo stralcio dell’articolo sulle adozioni (testo sull’Huffington post). Su Repubblica Stefano Rodotà lamenta “Quanto siamo lontani dall’Europa”. Stefano Ceccanti sull’Unità parla, invece, di “Passaggio storico”.  La teologa Selene Zorzi, intervistata dalla rivista Confronti, evidenzia i limiti del pensiero attuale della Chiesa sulla famiglia: “Una famiglia in trasformazione”.  Franco Cardini ragiona sulla bocciatura della legge regionale lombarda anti-moschee da parte della Corte costituzionale: “Concedere luoghi di culto per evitare nemici in casa” (Messaggero). Paolo Branca specifica: “Era inevitabile, siamo in uno stato di diritto” (intervista ad Avvenire). Sul nuovo presidente della Consulta, Paolo Grossi, scrive Giovanni Bianconi; “Grossi al timone e l’applicazione ‘evolutiva’ della Carta” (Corriere della Sera). Pierre Rosanvallon, intervistato da Repubblica, spiega perché “Non basta il voto per essere cittadini”; e Aldo Maria Valli recensisce l’ultimo libro di Mauro Calise: “La democrazia del leader”. Mauro Magatti, sul Corriere della Sera, scrive che “In un’Italia scoraggiata serve un’idea di crescita nuova”. Romano Prodi, intervistato da Avvenire, ammonisce: “Combattere le diseguaglianze per sfuggire alla stagnazione”. Angelo Panebianco riflette sulle contestazioni subite: “Il pensiero libero e quegli slogan tristi” (Corriere).

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1 Gennaio 2016
by Giampiero Forcesi
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LO STATO DEGLI ITALIANI

1 Gennaio 2016

Grazie al consueto sondaggio Ilvo Diamanti presenta su Repubblica “Lo Stato degli italiani”, cioè un’analisi dell’umore odierno degli italiani nel rapporto con le istituzioni; e Massimo Bordignon annota che “Il più amato è il Papa, bene la scuola”. In una assai critica intervista al Manifesto Stefano Rodotà parla dello scontento del Paese e afferma: “Non è populismo, è crisi della rappresentanza” (“Una falsa democrazia anticipa il nuovo regime”). Il direttore del Mattino, Alessandro Barbano, dopo le polemiche sulla disattenzione del governo per il Sud, intervista Matteo Renzi: “La sfida al Sud è partita”. Il Corriere della Sera chiude l’anno con un editoriale di Dario Di Vico: “Economia, la svolta che ancora non c’è”. Il Redattore sociale analizza “Il sociale nel 2015, anno dei rifugiati e della lotta alla povertà”. Avvisaglie di nuovi aspri conflitti sulle riforme costituzionali: Roberto D’Alimonte, sul Sole, spiega che  “Il premier punta sul referendum perché incassa consensi universali”; Pierluigi Bersani al Corriere dice che “E’ un errore puntare sul referendum”; Alessandro Pace su Repubblica mette in guardia: “Il rischio del premier”; il Corriere della Sera pubblica due pareri opposti sull’Italicum (R. D’Alimonte,Si tratta di un punto d’equilibrio” e G. Pasquino, “Serve soltanto a chi governa”); Stefano Ceccanti,La scommessa del referendum” (Unità). Il saluto di Mario Calabresi nell’ultimo editoriale su La Stampa: “Insieme siamo entrati nel futuro”.

 

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