4 Settembre 2013
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CRISI DEL SENSO DI COMUNITÀ IN EUROPA E DUBBI DEL MONDO DI FRONTE ALLA SIRIA

4 Settembre 2013

Quattro riflessioni sull’EUROPA e il ritorno dei nazionalismi. Tre su Repubblica: “La Germania pallida madre” di Barbara Spinelli; “Appello ai ragazzi d’Europa” di D. Cohn-Bendit e F. Marquardt; “Democrazia o capitalismo?” di J. Habermas.  Una sul Sole 24 Ore: “Come rilanciare l’Europa ideale” di Massimo D’Alema. Sulla SIRIA, due interventi contrari all’intervento: “Tutti gli errori americani” di Luigi Bonanate sull’Unità; “Obama sbaglia, la soluzione è solo politica” di Massimo D’Alema sull’Unità; e due favorevoli: “Un mondo senza arbitro” di Gianni Riotta su La Stampa, e “I confini della linea rossa” di Adriano Sofri su Repubblica.

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24 Giugno 2013
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LA DEMOCRAZIA SECONDO CASALEGGIO

24 Giugno 2013

L’inserto “La Lettura” del Corriere della Sera di domenica pubblica una lunga intervista di Serena Danna a Gianroberto Casaleggio (“La democrazia va rifondata”). Replicano il costituzionalista Augusto Barbera intervistato da A. Trocino sul Corriere della Sera (“La democrazia diretta non sostituisce i partiti”) e Marco Olivetti sull’Unità (“La Costituzione di Casaleggio”).

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11 Giugno 2013
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Ignazio Marino e l’attesa della Chiesa. Giorgio Tonini e Carlo Galli sul risultato elettorale. Pasquino polemico con Zagrebelsky

11 Giugno 2013

Che dice la Chiesa dell’elezione di Ignazio Marino? Aldo Cazzullo scrive sul Corriere: “Pragmatismo, la linea d’attesa della Chiesa” e fa un rapido esame dell’atteggiamento che emerge in ambito ecclesiale. Andrea Riccardi, intervistato da Avvenire (“Roma laica e Roma sacra, realtà da tenere insieme”), consiglia al sindaco di avere un approccio laico e concreto. Sul voto delle amministrative un commento di Giorgio Tonini su Europa: “Dalle urne più forti Renzi e la vocazione maggioritaria”. Carlo Galli, sull’Unità, dice che dal voto esce una buona notizia e una cattiva: il Pd è la speranza della maggioranza di coloro che ancora sperano nella democrazia, ma coloro che sperano ancora nella democrazia non sono più, o quasi, la maggioranza degli italiani (“La democrazia malata e il peso dell’astensione”). Carlo Galli è autore di un libro sulla sinistra di cui segnaliamo una recensione di Mario Ricciardi suscita sul Sole 24Ore (“Ragioni di sinistra”). Su Il Mulino online Gianfranco Pasquino scrive una nota polemica con Zagrebelsky (“Gli imbalsamatori della Costituzione”).

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16 Maggio 2013
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La FUCI consegna al Paese le tesi congressuali sulla democrazia

16 Maggio 2013

Si sono conclusi domenica 12 maggio i lavori del 62° Congresso nazionale Fuci (Federazione universitaria cattolica italiana www.fuci.net)  dal titolo «Esodo dalla crisi: la via della democrazia». L’Assemblea federale ha approvato le tesi congressuali che offrono alla riflessione del Paese e della Chiesa. Nell’introduzione e nelle conclusioni delle tesi riportate dal comunicato stampa si legge: «La crisi di sistema che sta investendo il nostro continente e che coinvolge anche le istituzioni e la sfera politica ci pone di fronte a scelte dirimenti: cosa mantenere e cosa abbandonare per venirne fuori? Quale fisionomia della società a venire?

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15 Maggio 2013
by c3dem_admin
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Mi piacerebbe che i partiti… E voi che dite?

15 Maggio 2013
di Angelo Bertani

 

Anche sul sito www.eptaforum.it (autorevole cenacolo di giuristi e intellettuali di area cattolica e democratica), da tempo si agitano i temi della riforma delle istituzioni e della politica italiana. Francesco Paolo Casavola è stato chiarissimo: “lo Stato dei partiti ha ucciso la democrazia”. Ugo De Siervo ribadisce: “è necessario un profondo rinnovamento dei partiti”.  E Pier Alberto Capotosti:  “servono partiti nuovi, non nuovi partiti”. Dal canto suo, Marco Revelli, nel gennaio di quest’anno, ha dato alle stampe un piccolo e bel libro, Finale di partito (ed. Einaudi, 2013) in cui spiega: “è in atto una mutazione del tradizionale protagonista della nostra democrazia: il partito politico. Come l’impresa ha trasformato la sua struttura dopo la crisi del fordismo, così i partiti stanno cambiando natura dentro una clamorosa crisi di fiducia. E talvolta finiscono”. 

Del resto già nel 2011 un sondaggio di Renato Mannheimer  rivelava che l’operato del governo era valutato positivamente solo dal 18 per cento degli intervistati; e l’operato dei partiti di opposizione era positivo solo per il 13 per cento. La distanza critica tra l’ “animo” dei cittadini e l’ “immagine” concreta della politica è dunque elevatissima e tocca direttamente i partiti, la classe e l’azione politica che esprimono.

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3 Aprile 2013
by Vittorio Sammarco
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Bene Grillo, male Grillo. Le prospettive della crisi

3 Aprile 2013

Nel suo articolo su La Repubblica del 3 aprile, “Le oligarchie dei sapienti”, assai duro con Napolitano, Barbara Spinelli scrive che l’esigenza dell’Italia è “formare un governo che incorpori alcune richieste molto sensate di Grillo”, ignorando “la logica escludente dei 10 Saggi e l’intesa sinistra-Berlusconi su cui lavorano”. Massimo Recalcati, psicanalista, sempre su Repubblica, scrive un editoriale, “La pastorale americana”, in cui richiama un celebre romanzo di Philip Roth, e fa una serrata critica del Movimento 5 Stelle e del suo padre-padrone: “Una strana mescolanza di anarchia e tirannide sulla quale Pasolini avrebbe speso parole di fuoco”. Sulle prospettive della crisi scrive Stefano Folli sul Sole 24 Ore: “Cosa si muove dietro lo stallo”.

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29 Gennaio 2013
by Vittorio Sammarco
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Per costruire una politica nuova… dopo le elezioni

29 Gennaio 2013
di Angelo Bertani

 

“…Il dibattito si è trasformato in un inseguimento senza fine negli studi televisivi fra tre o quattro leader, i quali da settimane ripetono sempre gli stessi concetti per arrivare all’ultimo dei propri elettori target… le contrapposizioni non sono mai state così forti… i programmi appaiono ridotti a un referendum sull’IMU; mentre sarebbe invece il momento di capire cosa non ha funzionato negli ultimi vent’anni, per poter invertire un declino lungo che si sta trasformando in un tracollo…”. L’impressione di Francesco Grillo (nell’editoriale del Messaggero, 18 gennaio) credo sia largamente condivisa. Le cause sono certo molteplici e dopo le elezioni, qualunque sia il risultato, bisognerà riflettere molto; e impegnarsi davvero – tutti, da più parti, a diversi livelli –  in un lavoro di ricostruzione della vita democratica del Paese.Lo svolgimento della campagna elettorale che, complici anche taluni media, si presenta come una deprimente sceneggiata, obbliga infatti tutti a riflettere. “Ci vuole dunque una legge che regoli la vita dei partiti, del resto prevista dalla Costituzione. E ci vuole una riforma elettorale che dia agli elettori il potere di scegliere i parlamentari, invece che a un sinedrio o a un capo” (Antonio Polito, Corriere della Sera, 22 gennaio). Diciamo pure che potevamo accorgercene prima, ma meglio tardi che mai. L’importante è avere ben chiaro che comunque vadano le fasi finali della campagna e il risultato delle elezioni, bisognerà metter mano e correggere l’architettura, le regole e il quotidiano funzionamento del nostro sistema politico.

Io credo che la prossima legislatura dovrà e potrà essere “costituente” (direi

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19 Gennaio 2013
by Vittorio Sammarco
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Elezioni 2013. Quattro interrogativi sull’Europa

19 Gennaio 2013
di Guido Formigoni

Non è un caso che le prossime elezioni abbiano l’Europa al centro, dopo un anno di governo «tecnico» segnato dal continuo tormentone su cosa ci chiedesse l’Europa e su cosa  potessimo fare per l’Europa. E dopo che il governo Berlusconi era caduto per aver perso la maggioranza data la pessima performance proprio sugli effetti della crisi europea del debito sovrano. Oggi è quindi normale che in campagna elettorale ci si divida tra chi è per l’Europa e chi no. Ci sono infatti molte forze che hanno fatto della polemica antieuropea il proprio messaggio (su tutti gli angoli dell’offerta politica). Populismi, dicono asciutti i  detrattori. I cattolici democratici, dal canto loro, hanno l’Europa nel loro Dna.

Ma siamo sicuri che basti dirsi «per l’Europa»? A mio parere esiste un problema di «quale Europa». Segnalo telegraficamente alcuni aspetti da approfondire e da discutere in campagna elettorale (lo riprendiamo sul numero in uscita di «Appunti di cultura e politica»). Il primo: vogliamo parlare di un progetto per l’Europa? Esiste qualcuno che sia in grado di spiegare ai cittadini che l’Europa che vogliamo non è solo un occhiuto guardiano dei conti? Si dovrebbe saper raccontare un realistico e praticabile progetto inclusivo di interessi e prospettive diverse. Perché l’Europa purtroppo non è un dato scontato, non esistendo una identità europea di tipo tradizionale (lingua, cultura, storia). Non basta parlare del classico sogno degli Stati Uniti d’Europa: resta un mito, se non lo si sviluppa in un discorso credibile. Una classe dirigente europea questo dovrebbe fare.

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4 Gennaio 2013
by Vittorio Sammarco
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Monti, la democrazia, i diritti civili (le opinioni di Gardels, Magatti, Rusconi, Vladimiro Zagrebelsky e Rodotà)

4 Gennaio 2013

Interessante analisi di un politologo statunitense, Nathan Gardels, sulla strategia politica di Mario Monti (riferita da Lo Prete su il Foglio del 4 gennaio: “La semidemocrazia di Monti”,). Mauro Magatti, in un’intervista a Bruno Gravagnuolo su l’Unità (“La ricostruzione sarà faticosa. Pd e Monti costretti ad allearsi”), sostiene che l’ingresso in politica del premier “è un tentativo di spiantare del tutto la destra berlusconiana. Per assumerne la guida

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