L’autore, trent’anni fa presidente fucino, già senatore del Pd nella passata legislatura, è docente di Diritto pubblico comparato all’Università La Sapienza ed è membro della Commissione per le Riforme Costituzionali
Leggo con attenzione le riflessioni relative al prossimo convegno di Bologna. Avendo finito da poco di leggere il libro di Lorenzo Biondi sulla Lega Democratica (“Dalla Democrazia Cristiana all’Ulivo: una nuova classe dirigente cattolica”, Viella, Roma, 2013), vorrei proporre qualche riflessione a partire da lì, da quella che è stata la più feconda aggregazione cattolico democratica in termini di elaborazione di idee.
A me sembra che la parte di eredità più feconda sia quella sul ruolo parziale della legge nella società democratica e pluralistica in materia di diritti, affermato (soffertamente e senza volontà ribellistiche) col No al referendum sul divorzio e con un certo tipo di atteggiamento in quello sull’aborto, distinto rispetto ai filoni più intransigenti, già allora sostenitori di principi non negoziabili ante litteram