Sul Sole 24 ore gli interventi di Francesco D’Agostino, presidente emerito del Comitato nazionale di bioetica, “La morte non può essere un diritto ma è necessario trovare mediazioni”, e di Gilberto Corbellini, docente di bioetica a Roma, “Senza una legge sul fine vita abusi e pratiche non trasparenti”. Luigi Manconi, sull’Unità: “Due idee di sovranità sul proprio corpo”, e l’Appello di Matteo, giovane disabile gravissimo, cui Manconi si riferisce (“Dj Fabo, non andare a morire”, Avvenire del 25/2). Sul Corriere della Sera Mauro Covacich scrive: “Quel dilemma per i cattolici: perché una morte dignitosa nega la sacralità della vita?”. Paolo Rodari su Repubblica: “Dalle crociate di Ruini ai toni soft di Bagnasco: così il papa ha ispirato la svolta sul fine vita”. La presidente della Commissione Affari sociali della Camera, Donata Lenzi: “Ora subito la legge. Ma anche con quella sarebbe dovuto andare all’estero” (intervista a Repubblica). Altri contributi: Cesare Mirabelli, “Non c’è un diritto a morire, la Costituzione tutela la vita” (Avvenire); Stefano Rodotà, “Autodeterminazione e responsabilità” (Repubblica); Aldo Masullo, “A chi spetta la scelta di morire?” (Mattino); Gaetano Quagliariello, “Una sconfitta. Lo Stato non può dare la morte” (Il Dubbio); Emma Fattorini, “Temi difficili. La legge non può risolvere tutto” (Unità); Piergiorgio Cattani, “Consideriamo la sofferenza interiore” (Trentino); Giuseppe Savagnone, “Il rispetto dovuto” (Avvenire); Marco Politi, “Testamento biologico. Inutile e indecente per la politica nascondersi dietro alla chiesa” (Il Fatto); Ferdinando Camon, “La libertà dell’individuo e il rispetto della scelta” (Trentino). La testimonianza di Giovanna Da Ponti, “Voglio vivere. La libertà non è fare ciò che vuoi” (intervista a La Stampa).
1 Marzo 2017
by Giampiero Forcesi
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