L’autore, sacerdote trevigiano, ci ha inviato questa lettera (mandata anche al periodico dei dehoniani “Settimana”)
In questo tormentato e disperato novembre 2014, la cronaca italiana ci racconta di strade e di case spazzate via da fiumi in piena, d’incantevoli colline inzuppate dalla pioggia che scivolano rovinosamente travolgendo con il fango poveri scantinati di artigiani o di famiglie delle periferie di grandi e piccoli centri urbani. Un clima particolarmente impazzito sta sottoponendo il nostro sventurato Paese ad una serie di scossoni idrogeologici che sembrano travolgere tutto e tutti con la furia di eventi climatici impensabili fino a qualche tempo fa. Forse stiamo amaramente pagando il conto salatissimo di un’Italia ingorda e famelica che, dopo aver impunemente manomesso l’ambiente a scopo di lucro, ora si trova colpevolmente coinvolta e sepolta da questo collasso.