2 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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È CRISI DELLA SOLIDARIETÀ

2 Marzo 2018

L’incipit del cupo articolo di Ezio Mauro su Repubblica è un formidabile riconoscimento dei meriti della Dc  (“Che cosa tocca alla sinistra”). D’altronde le forti difficoltà della sinistra hanno cause profonde, come spiega Giannino Piana su Rocca (“Crisi della solidarietà”). Di “oscuramento dell’intelligenza collettiva” parla, con amarezza, Biagio De Giovanni sul Mattino (“Il peso del populismo”). Più da sinistra il timore è appare analogo, come fa capire Alfio Mastropaolo sul Manifesto (“Pagheremo i danni del renzismo con l’egemonia del populismo”). E forse insufficiente è l’analisi di Rossana Rossanda, intervistata da La Stampa (“La sinistra risale se scopre i deboli”). Su Il Fatto due intellettuali anomali, Ugo Mattei e Carlo Freccero, puntano ai 5 stelle ma vanno oltre Di Maio e propongono un altro leader, più accattivante e che piacerebbe anche – dicono – a molti cattolici (“Se Di Maio non ce la fa, proviamo Petrin Carlini”). Mentre qualcuno ipotizza l’uscita di Renzi dal Pd (Marcello Mancini,Renzi prepara la scissione dal Pd”, La Verità), Leonardo Becchetti su Avvenire individua tre temi su cui le principali forze politiche, a suo dire, potrebbero trovare un’intesa (“Per iniziare a ricucire”). La testimonianza di Enrico Peyretti:Riflettendo sulle elezioni politiche”; e quella di Giaime Rodano: “La mia dichiarazione di voto. In risposta a mio figlio Tommaso”.

 

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14 Dicembre 2013
by c3dem_admin
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L’INDOMANI DI RENZI SEGRETARIO PD

14 Dicembre 2013

Mi fido degli umili”, scrive sul suo blog Enrico Peyretti. Stefano Ceccanti commenta: “Renzi appare vicinissimo a tutte le fasce in cui può espandersi l’elettorato potenziale del Pd” (“Renzi e il bipolarismo”, Confronti Costituzionali) e rinvia alla lettura integrale dei dati della Demos sulle primarie. Lo stesso Ceccanti pubblica sull’Huffington Post un altro commento: “Legge elettorale e riforma costituzionale. Meglio una gallina domani che niente oggi”. Poi: Luca Ricolfi, “L’impervia strada di Matteo” (La Stampa); Mauro Magatti, “La vera sfida è unire nipoti e nonni”; Marcello Sorgi, “I democratici escono dall’angolo e provano a sfidare Grillo” (La Stampa); Stefano Folli, “La spinta di Renzi, la tenuta di Letta, il margine più stretto di Grillo” (Sole); Emma Fattorini, “Attenzione alla tenaglia rosso-nera” (che è più interessante di quanto dica il titolo, Unità); Claudio Cerasa, “Letta e Renzi. Tregue e tempeste” (Foglio); Gian Enrico Rusconi, “Qualcosa si muove in mezzo al caos” (La Stampa); Roberto d’Alimonte, “L’obiettivo governabilità” (Sole); Alessandro Campi, “Finanziamento ai partiti. Ora tocca ai privati. Meno male” (Mattino). PROTESTE DI PIAZZA: Gad Lerner, “La trappola del contagio” (Rep.); Stefano Rodotà, “I diritti che lo Stato deve restituire” (Rep.); Marco Revelli, “L’invisibile popolo dei nuovi poveri” (manifesto); Mauro Magatti, “Forconi figli della crisi e senza rappresentanza” (Avvenire).

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24 Novembre 2013
by c3dem_admin
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PAPA FRANCESCO E LA DEMOCRAZIA. MASSIMO BORGHESI E LA TEOLOGIA POLITICA

24 Novembre 2013

Piero Stefani, in “Dialogo su papa Francesco” (“pensiero della settimana n. 453), si chiede se non si corre il rischio di rimanere delusi, e muove una critica al Sinodo sulla famiglia. Enrico Peyretti nel suo Foglio pubblica l’articolo “Chiesa: adelfocrazia di Francesco” e ragiona sul senso della democrazia nella Chiesa. Giorni prima Matteo Matzuzzi su Il Foglio di G. Ferrara aveva pubblicato un articolo relativo alle dichiarazioni del card. O’ Malley: “La chiesa è gerarchica e serve a discernere la volontà di Dio”. Carlo Molari sul n. 22 di Rocca ha scritto: “Lo stile papa Francesco”. Massimo Borghesi ha pubblicato un libro, “Critica della teologia politica. Da Agostino a Peterson: la fine dell’era costantiniana” (Marietti 1820, pp. 352, euro 28); qui un’intervista all’autore da parte di Marco Pacioni sul manifesto del 21/11, “Il sacro impero della mondanità”  e un commento dello stesso Pacioni (“Genealogia di una ‘forza’ che può contenere e dissolvere gli spiriti animali del mercato”). Di Massimo Borghesi il Foglio pubblica “La modernità non modernista del Concilio e di Giussani”, una replica ad un precedente intervento di Roberto De Mattei, critico sulla pastorale di papa Francesco (“Liquefazione della Chiesa”).

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13 Maggio 2013
by c3dem_admin
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Dove va la Chiesa?

13 Maggio 2013
di Enrico Peyretti

 

Riceviamo dall’autore questa riflessione che molto volentieri pubblichiamo

 «Il confronto non deve essere con la gerarchia ma col vangelo, confronto mai concluso». È una delle voci in una conversazione informale tra alcuni cattolici, di varie provenienze, impegnati nelle iniziative critiche ed evangeliche di questi anni.

Si legge qualche riga del teologo Pino Ruggieri:  «La predicazione di Gesù non è di credere in Dio e neppure di credere in lui. È invece il vangelo, cioè la notizia dell’approssimarsi del Regno di Dio in mezzo a noi, l’annuncio gioioso che Dio sta per instaurare il suo Regno nella vita degli uomini e delle donne. I problemi della chiesa non sono gli scandali. Il problema è invece ben più grave, è che questo vangelo non risuona più».

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21 Marzo 2013
by Vittorio Sammarco
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FRANCESCO. FRANCESCO

21 Marzo 2013

Un bell’articolo di Sergio Soave su La Stampa che inquadra il rapporto di papa Bergoglio con l’America latina (“Francesco, quel cerchio che forse si chiude”). Loris Zanatta, su laterza.it, aggiunge informazioni su “Il papa, il fango e i fantasmi argentini”. Enrico Peyretti, su nuovasocieta.it , parla di “Francesco, vescovo-papa, tra luci e ombre”. Massimo Faggioli scrive su Europa: “Francesco, ritorno al concilio Vaticano II”. Il cardinale G. B. Re intervistato da Repubblica dice: “La sua linea è chiara, mi aspetto sorprese”. Intervistato

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6 Novembre 2012
by Vittorio Sammarco
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Memoria di Pier Cesare Bori

6 Novembre 2012
di Enrico Peyretti

Pubblichiamo il ricordo che Peyretti ha scritti a caldo alla notizia della morte di Pier Cesare Bori, suo amico dagli anni della Fuci. Bori aveva 75 anni. E’ stato per quarant’anni docente di Storia del cristianesimo a Bologna

Ricevo, lunedì 5 novembre, la notizia della morte di Pier – prevedibile a breve, ma è sempre troppo presto – mentre vedo le Alpi già tutte bianche, splendenti in un sole lucidato dal vento. Immagine dell’immensità. Un sms di Elena: “Pier è nella pace”. Ora, invisibile, rimane con noi, amico vibratile di sentimenti fini e grandi, di ricerca inesausta e sofferta, di cammino senza posa, di sete e passione di ciò che è più vero e puro.

Scriveva agli amici nell’ultima sua mail, del 24 ottobre: «Eccomi! Mi commuove sentire la sollecitudine di tanti cari, vecchi amici, per la mia salute. Devo affrontare una recidiva del mesotelioma (tumore causato dall’amianto respirato in gioventù), provando con una seconda chemioterapia, il cui esito non è affatto certo. Questa chemio – oppure la malattia in sé – comporta vari malesseri e disagi fra cui un grande gonfiore del ventre. Quando ho saputo della recidiva, da cui non si guarisce, anche se si può provare a curare, ho scritto un testo autobiografico, che ho chiamato CV, curriculum vitae, con ironia. Se qualcuno

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