23 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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I RAPPORTI DELL’ITALIA CON L’EUROPA. POLITICA E WEB

23 Marzo 2018

Mario Monti avanza una proposta apparentemente irrealistica: che il Parlamento faccia subito una mozione che delinei una costruttiva posizione italiana sull’Europa, affidata per l’implementazione al governo Gentiloni (“Un’Italia più forte in Europa”, Corriere della sera).  Ferdinando Nelli Feroci: “I rapporti con l’Europa: banco di prova per il nuovo governo” (La Stampa). Biagio De Giovanni,Se l’Italia si disinteressa dell’Europa che cambia” (Mattino). Ma Tonia Mastrantuoni evidenzia il difficile momento dell’Unione europea, e non solo dell’Italia (“Chi frena il rilancio Ue”, Repubblica) e Andrea Bonanni scrive: “Se l’Europa è assediata dai despoti” (Repubblica).  Giuseppe Berta, “Dalla socialità alla misantropia di gruppo su facebook” (Sole 24 ore).  Carlo Calenda e Massimo Mucchetti, “La grande svolta europea sulla web tax” (Corriere della sera). Alessandro Dal Lago, intervistato da Il Dubbio: “La disinformazione virtuale fa vincere Trump e Di Maio”. Gilberto Corbellini, “Il voto drogato con soli 6 like” (Mattino).

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18 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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L’ITALIA. I CATTOLICI. L’EUROPA. MORO

18 Marzo 2018

L’intervista di Walter Veltroni l Corriere della sera: “La sinistra ritrovi se stessa. Torni dove c’è il popolo”. Massimo Adinolfi sul Mattino: “La sfida del Pd: vincere la crisi di rigetto”. Su i cattolici e il voto, dice Andrea Riccardi: “Sì, anche noi abbiamo perso” (Espresso). Susanna Turco: “E il cattolico si scopre in Movimento” (Espresso). Dario Di Vico analizza il Nord: “Non solo i dimenticati. Anche i vincenti della globalizzazione hanno scelto la Lega” (Corriere della sera). Il commento al voto degli amici milanesi de Il Sicomoro. Stefano Passigli sul Corriere: “Le coalizioni atipiche esistono anche in Europa”. Alesina e Giavazzi, sul Corriere, si appellano alla società civile: “L’Italia che fatica a farsi ascoltare”.  Emanuele Felice, su Repubblica, esorta il Pd a un cambio profondo: “Se la sinistra perde la sfida riformista”. Michele Ainis, “Che illusione la democrazia digitale!” (Repubblica). LEGGERE IL VOTO IN ITALIA IN OTTICA EUROPEA: Romano Prodi, “L’Italia conti di più in Europa o è destinata all’irrilevanza” (Messaggero); Sergio Fabbrini, “Le tre ‘transizioni’ che pesano sull’Italia” (Sole 24 ore); Enrico Letta, Pascal Lamy e altri: “Europa: è ora di scelte coraggiose” (Repubblica). E ANCORA ALDO MORO: Francesco Casavola, “Moro, la complessità dell’uomo oltre la politica”, e Sabino Cassese, “La sua lezione: ascoltare dialogare” (Mattino).

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4 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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VENTOTENE O VISEGRAD?

4 Marzo 2018

In questo interrogativo Sergio Fabbrini sul Sole 24 Ore riassume il nocciolo del voto (“Il voto di oggi e l’Agenda di domani”). Eugenio Scalfari, su Repubblica, immagina lo scenario post 4 marzo con un po’ di fiduciosa inventiva (“La sinistra per battere i populismi”). Sul Corriere della Sera Dario Di Vico indica, con nettezza e senza retorica, “il doppio compito” a cui siamo chiamati: “tenere alta la bandiera dell’apertura delle frontiere, dei mercati e delle menti e, al tempo stesso, ridurre le distanze con le periferie dello scontento” (“Reinventare la nostra democrazia”). Anche Mauro Magatti, sempre sul Corriere, prova a indicare la strada che si dovrebbe percorrere: “Ricostruire insieme l’idea di futuro”. Ma, per realismo (o scaramanzia?), il Corriere pubblica anche un’intervista a Steve Bannon, l’ideologo trumpiano presente in questi giorni in Italia, che dichiara: “Sento lo stesso clima pre-Trump”. Nel suo editoriale su L Stampa, Maurizio Molinari invita a non lasciar cadere le cose positive del governo uscente (“La staffetta dell’interesse nazionale”). Non è dissimile il senso dell’editoriale di Marco Tarquinio su Avvenire (“Prendeteci sul serio”). Sul Manifesto Norma Rangeri chiede, invece, il cambiamento (“Un voto a sinistra per cambiare questo Paese”). Intanto, anche in Germania, tra gli iscritti della SPD, c’è un voto importante. Lo spiega Jurgen Habermas su Repubblica: “Perché l’SPD deve essere più coraggiosa”.

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21 Gennaio 2018
by Vittorio Sammarco
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SE RENZI SI BATTE PER L’EUROPA E LODA GENTILONI

21 Gennaio 2018

La sintesi delle conclusioni di Matteo Renzi alla convention di Milano “Il Futuro si chiama Stati Uniti d’Europa”. L’altro ieri aveva scritto Massimo Adinolfi: “Se il Pd si smarca e punta sull’Europa alla Macron” (Mattino) e ieri Giorgio Tonini e Enrico Morando  scrivevano sul Foglio: “Il voto con l’Europa in palio”, e Andrea Bonanni su Repubblica “Il vincolo europeo sulle elezioni”; e Dominique Moisi sul Quotidiano nazionale: “Se vincono i populisti l’Italia è tagliata fuori”.  Oggi Sergio Fabbrini sul Sole 24 ore scrive: “Suggestioni sovraniste e fondamentali a rischio”. Il gruppo di Libertà Eguale ha tenuto un dibattito di cui diamo la registrazione video: “Italia e Europa nella globalizzazione”, concluso da Enrico Morando. Massimo Cacciari, intervistato da Repubblica, ora dice: “Forse è tardi, ma se prevale lo stile di governo si può recuperare” e Emma Bonino a Repubblica dice: “Mi alleo con i dem per Gentiloni. L’obiettivo è battere gli amici di Le Pen”. Sulla politica estera necessaria all’Italia scrive Romano Prodi sul Messaggero: “Manifesto degli interessi italiani nel mondo”. Editoriale di Mario Monti sul Corriere: “Promesse e debiti (nostri)”. Ieri Alesina e Giavazzi: “Il rigore non è un freno”. Si prepara la consueta assise di Davos e Marco Zatterin su la Stampa scrive: “Il ciclone Macron su Davos” e, su Avvenire, Pietro Saccò: “La terza via dell’Europa per la globalizzazione”.

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17 Gennaio 2018
by Giampiero Forcesi
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I TIMORI DELL’EUROPA PER GLI IMPROVVISATORI AL POTERE IN ITALIA

17 Gennaio 2018

Beda Romano sul Sole 24 ore riferisce: “Moscovici: voto in Italia, un rischio per l’Europa” (e come dargli torto?). Del resto basta legge l’intervista del Corriere della Sera a Marine Le Pen di un paio di giorni fa: “Sto con Salvini. Bene le idee dei 5 stelle”. Marta Dassù, su la Stampa, spiega bene il clima in Europa attorno al voto italiano: “La sindrome greca nelle urne”. Franco Venturini, sul Corriere, si chiede: “Sta tornando l’Europa, e l’Italia cosa fa?”. Ancora sul Corriere un preciso intervento di Salvatore Bragantini: “Sul debito pubblico servono decisioni credibili”. Viceversa, come scrive Massimo Giannini, si temono “Improvvisatori al potere” (Repubblica). Mentre il candidato del Pd a governatore della Lombardia, Giorgio Gori spiega “Il riformismo di razza pd”, sul Foglio, quello della destra, Attilio Fontana sprofonda ne “I sofismi razzisti” (Nadia Urbinati, Repubblica) e Elisabetta Moro spiega “Perché Fontana è un razzista che ignora la Costituzione” (Mattino), costituzione il cui art. 3 è difeso, anche nella terminologia obsoleta, da Massimo Villone sul Manifesto: “Ma in quella norma c’è l’identità del Paese”. … “Un Paese diviso in tre parti”, dice nel suo editoriale sul Corriere della Sera Antonio Polito, e la parte più debole sembra il Pd in cerca di un vessillo convincente da alzare agli occhi del popolo, a fronte degli altri due poli che due parole d’ordine efficaci le hanno trovate (a detta di Bill Emmott: “I paradossi nascosti nelle urne”, la Stampa). Intanto Emanuele Macaluso scrive: “Grasso dimentica chi sono davvero i 5 stelle…” (Il Dubbio) e Sabino Cassese riflette sul Foglio su “Il passaggio del 4 marzo”.

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15 Gennaio 2018
by Giampiero Forcesi
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IL PD PUÒ ANCORA VINCERE LE ELEZIONI?

15 Gennaio 2018

Perché e come il Pd può ancora vincere queste elezioni”: intervista a Giorgio Tonini di Piergiorgio Mele per RaiNews. Franco Monaco: “La divisione a sinistra sbagliata, sì, ma non inspiegabile” (Huffington post). Pietro Ichino: “Mentre, in nome dell’Europa, l’SPD di Martin Schulz si sta accordando con il Centro-destra di Angela Merkel, qui da noi gli europeisti Bersani e D’Alema non si accordano neppure con il partito che è stato il loro fino a poco fa” (“I socialdemocratici tedeschi e quelli italiani”, sul suo blog). Ma Roberto Speranza: “Gori non va, insegue il Carroccio” (intervista al Corriere della Sera). Massimo Giannini su Repubblica critica Liberi e Uguali che strizza l’occhio ai 5 Stelle (“Le geometrie confuse della sinistra”). Sempre su Repubblica Paolo Griseri indaga sull’atteggiamento degli operai torinesi verso le elezioni: prevale il non voto, poi la Lega e il M5S (“Se la classe operaia non va al voto”). Sergio Fabbrini, sul Sole 24 ore, spiega che è urgente l’impegno europeista dell’Italia dopo il voto: “Italia decisiva nello scontro sull’anima dell’Europa”.  Emma Bonino, “Intesa con il Pd ancora possibile, ma Renzi ama ballare da solo” (intervista a La Stampa). Su La Stampa Andrea Carugati racconta: “Grasso detta le condizioni alla sinistra”. Alessandro Campi: “Grasso, Boldrini e istituzioni al tappeto”. Carlo Cottarelli, sponsorizzato dal M5S, spiega invece su la Stampa che “Senza Fornero la supergobba ci piegherà”.

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5 Gennaio 2018
by c3dem_admin
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La Costituzione al tempo dei populismi

5 Gennaio 2018
di Guido Bodrato

 

L’autore, classe 1933, è stato deputato al Parlamento italiano dal 1968 al 1994 e a quello europeo dal 1999 al 2004. Più volte ministro, direttore del quotidiano “Il Popolo”, è  stato, insieme a Donat Cattin, il leader della corrente democristiana Forze Nuove e poi collaboratore di Zaccagnini e fondatore (insieme a Martinazzoli, Galloni, Granelli, Elia e altri) dell’Area Zac.

 

Il populismo è ciò che rimane della politica dopo il tramonto dei partiti di massa, partiti che avevano perduto credibilità e radicamento sociale ed avevano lasciato il campo all’indifferenza e all’antipolitica. Può vivere la democrazia senza partiti?

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1 Gennaio 2018
by Giampiero Forcesi
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“SENZA FARE DEMAGOGIA”…

1 Gennaio 2018

Franco Monaco, a cavallo dell’anno, legge alcuni aspetti della fase politica: “L’apparente equivoco per cui, se il Pd cala, Gentiloni invece sale” (Il Fatto) e “Tre cespugli artificiosi non fanno un Ulivo” (Manifesto). Gianni Toniolo, sul Sole 24 ore, sostiene che “La ‘prova debito’ resta il vero esame dell’Italia in rimonta”. Romano Prodi, sul Messaggero, approva l’invio di soldati in Niger ma teme lo scarso peso politico dell’Italia: “Purchè l’Italia non diventi la Croce rossa dell’Africa”. Un’analisi lucida dei problemi dell’Europa 2018 di Sergio Fabbrini: “I frangiflutti necessari per arginare i nazionalismi” (Sole 24 ore). Luigi Di Maio “apre”: “Con Lega o Grasso? Dopo il voto vedremo chi può collaborare con noi” (intervista a La Stampa). E Davide Casaleggio “spiega”: “Una multa è il minimo per chi tradisce gli elettori” (intervista al Corriere della sera). Stefano Cappellini, “La metamorfosi finta del M5s” (Repubblica). Sullo scenario elettorale Ilvo Diamanti parla de “La stagione del meno peggio”, in cui, secondo Fabio Bordignon, “Studenti e anziani guidano il fronte degli ottimisti” (Repubblica). Dice Marco Minniti che “Non sarà un voto inutile” (intervista a Repubblica). Intanto forse Renzi s’accorge dei tanti errori fatti: “Renzi cerca la rimonta, ma ‘senza fare demagogia’” (Goffredo De Marchis, Repubblica).

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26 Dicembre 2017
by Giampiero Forcesi
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IL PIANO DI PRODI PER L’EUROPA. IL REALISMO DI L. REICHLIN. LO STOP ALLO IUS SOLI

26 Dicembre 2017

Romano Prodi (incaricato con altri di stilare un piano sociale europeo che la Commissione Ue presenterà a fine gennaio): “Che degrado nel nostro dibattito politico” (intervista a La Stampa). Giuseppe Salvalaggiulo,Salviamo l’Europa. Il piano di Prodi” (La Stampa). Marta Dassù descrive “Le ferite che minano l’Europa” (La Stampa). Sergio Romano dice: “L’Est ribelle insegna: una vera unione non è più rinviabile” (Corriere della sera). Lucrezia Reichlin dà un saggio di realismo politico e invita i prossimi (deboli) governi italiani a fare una politica bipartisan di rafforzamento delle istituzioni: “Fragilità e illusioni. Riforme e istituzioni in Italia” (Corriere della sera). Eugenio Scalfari punta tutto sull’europeismo e spera in una riunificazione della sinistra: “La chimera della sinistra” (Repubblica). Romano Prodi dice anche quale è la “Lezione catalana” (Messaggero). Francesco Verderami parla del piano B di Berlusconi: “Berlusconi e i timori di un tracollo Pd” (Corriere della sera). Umberto Ranieri, su Il Mattino, scrive de “La Boschi e l’ordalia che la dirigenza del Pd non sa affrontare”.  Claudia Mancina difende la Boschi: “Linciaggio sulle donne al potere” (Mattino). Ancora sul Mattino Massimo Adinolfi spiega: “Una crisi e cinque strade”. Claudio Cerasa su Il Foglio dice la sua: “Perché il 2017 non è stato l’anno del populismo”. SULLO STOP ALLO IUS SOLI: Stefano Cappellini, “Lo schiaffo allo ius soli” (Repubblica); Luigi Manconi, “Ha vinto l’ideologia della paura” (Manifesto); Marco Tarquinio (Avvenire) “Ius culturae, politica in fuga”; Pietro Parolin, “Ius soli, bene lo stop. Il Paese è già lacerato” (intervista al Messaggero); una nota di Stefano Ceccanti sul suo blog.

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23 Dicembre 2017
by Giampiero Forcesi
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SERGIO MATTARELLA: “L’ANNO È STATO UTILE”. FRANCO MONACO: “ESCO DAL PD”

23 Dicembre 2017

Marzio Breda scrive che per Mattarella “L’anno è stato utile. Al voto con serenità” (Corriere della sera). Franco Monaco dichiara: “Io fuori dal Pd, e senza casa. Il caso banche solo l’ultima goccia” (Huffington post). Piero Grasso, “Così riporterò a casa gli elettori dei 5 stelle” ((intervista al Corriere della Sera). La newsletter settimanale di Matteo Renzi e la sua intervista al Corriere della Sera: “Il mio consenso è in calo perché siamo al governo”. Giuseppe De Rita: “Dove nasce l’odio? Nasce lì, nei giornali” (intervista a Il Dubbio), e “E’ necessario uscire dal ciclo del rancore” (Corriere della sera).  Luigi Manconi scrive a Mattarella: “Presidente, lo ius soli si può ancora approvare”. Vladimiro Zagrebelsky critica la reazione di molti cattolici all’approvazione della nuova legge: “Il biotestamento nel rispetto della persona” (La Stampa). Nadia Urbinati spiega perché Grasso dovrebbe dimettersi: “Il conflitto di Grasso” (Repubblica). Giorgio Napolitano celebra i 70 anni della Costituzione: “Nella nostra Costituzione l’antidoto al declino” (La Stampa). Tommaso Nannicini e Maurizio del Conte difendono il jobs act: “Buone ragioni per non assecondare il nuovo spirito controriformista sul lavoro” (Il Foglio). Alberto Orioli,La sindrome bipolare che grava sul lavoro” (Sole 24 ore).  Biagio De Giovanni commenta sul Mattino il caso dell’adolescente accoltellato a Napoli: “Che cos’è libertà?”. Mauro Calise: “Se i poteri salgono sul carro dei populisti antisistema” (Mattino). Mario Ajello, sul Messaggero, stigmatizza i grillini: “M5S, svolta sui collegi: candidati scelti dall’alto”. Stefano Folli,La rivalità euroscettica tra il M5S e Salvini” (Repubblica). Emma Bonino e Riccardo Magi illustrano le proposte di politica economica della lista “+Europa”: “Congelare la spesa pubblica per salvare i conti” (La Stampa). Giangfranco Viesti, “Il Sud nella trappola del ribellismo” (Mattino).

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