9 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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9 Luglio 2017
Quasi tutti i giornali pubblicano stralci del libro di Matteo Renzi in uscita per Feltrinelli. L’Avvenire quelle in cui esalta le radici cristiane dell’Europa (“Identità e radici”). Il Sole 24 ore pubblica alcune pagine sui problemi economici e i rapporti con l’Europa: “La sfida di Renzi alla Ue: deficit al 2,9% per 5 anni”; con un commento un po’ perplesso di Guido Gentili (“Italia-Europa, il grande strappo di Renzi”), e un’ampia riflessione di Sergio Fabbrini (“Governance globale e il ruolo dell’Italia”) non sfavorevole ma preoccupata per gli accenti populisti. Ancora sul Sole Paolo Pombeni critica la voce grossa di Renzi con l’Europa (“L’arma spuntata sui migranti”) e Lina Palmerini punta l’indice sulle affermazioni sul fiscal compact (“Il rilancio di Renzi al tavolo Ue: veto sul fiscal compact”). Su Repubblica Stefano Folli sottolinea l’indole plebiscitaria di Renzi (“Il treno del plebiscito”), Ezio Mauro bacchetta la volontà di Renzi di tornare alla guida del governo a tutti i costi (“Il nodo invisibile al collo del Pd”), Massimo Giannini commenta il troppo ambiguo “aiutiamoli a casa loro” a cui è pervenuto anche Renzi in tema di migranti (“La fatica della politica”). Marcello Sorgi dice che Renzi, col suo libro, indica con chiarezza la strada del suo Pd alternativo a ciò che è stato fin qui (“La tentazione di virare a destra”); Repubblica pubblica le pagine di Renzi in cui si dice che “D’Alema e Pisapia erano contro l’Ulivo”. Sul Foglio Umberto Minopoli dice chiaro: “Perché per vincere Renzi può fare solo una cosa: tornare al renzismo”. Marco Galluzzo, sul Corriere: “Da Calenda a Sala fino a Delrio: chi si allontana dal segretario”. Luigi Covatta, invece, sul Mattino, a chi dice che senza unità sinistra non si vince, replica che non è bene voler vincere a tutti i costi(“Se al Pd non basta vincere per mantenere l’identità”). E Michele Salvati si sofferma su “Il dilemma di Matteo Renzi sulla candidatura a premier” (Corriere della Sera).
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