15 Febbraio 2019
by Giampiero Forcesi
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SE LE AUTONOMIE DIFFERENZIATE AUMENTANO LE DIFFERENZE

15 Febbraio 2019

Non è facile districarsi nel pasticcio della questione dell’autonomia regionale. Non drammatizza ma chiede che se ne parli in Parlamento Valerio Onida, in un’intervista a Repubblica (“La coesione sociale non è messa in discussione”) e in una al Mattino (“Sbagliato non aprire la discussione in Parlamento”). Cauto anche il punto di vista di Marco Olivetti sull’Avvenire (“Un’occasione da usare bene”), affiancato da un articolo più critico, di Francesco Gesualdi (“Un boccone avvelenato”). Critici altri giuristi: Michele Ainis su Repubblica (“La fiera degli egoismi”) e Massimo Villone sul Manifesto (“Non solo questione di soldi, in ballo c’è molto di più”). Soppesa il giudizio un altro giurista, Francesco Clementi, sul Sole 24 ore (“L’aumento delle differenze e i contrappesi da prevedere”). Tra gli economisti sono critici Massimo Bordignon, su lavoce.info (“La posta in gioco con l’autonomia del Nord”), Gianfranco Viesti, il principale accusatore del regionalismo differenziato (“Lo spacca-Italia fa pagare al Sud la quota del fisco che resta al Nord”, Il Messaggero, e “Sono solo Zaia e soci a guadagnarci, e dopo non si torna indietro”, Il Fatto), e Adriano Giannola, presidente della Svimez (“Bloccare tutto o la secessione verrà fatta dal Sud d’Italia”, La Stampa). Quanto al Pd, Stefano Ceccanti e Luigi Marattin parlano di un grande equivoco (“Dieci punti sull’autonomia regionale”), Enrico Letta sembra assai critico (“E’ una secessione mascherata”, Quotidiano nazionale), alcuni presidenti di regione sono a favore: Sergio Chiamparino (“Io dico sì, il Nord non toglie risorse al Sud”, Il Sole 24 ore, e “Io favorevole ma nessuna regione può tenersi le tasse”, Repubblica), Stefano Bonaccini (“L’Emilia non minaccia l’unità del Paese”, Corriere della sera); altri meno: Enrico Rossi, “Si sfascia il paese per fondare staterelli egoisti”, Repubblica).

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29 Settembre 2018
by Giampiero Forcesi
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L’ABOLIZIONE DELLA POVERTÀ

29 Settembre 2018

Il commento di Romano Prodi sul Messaggero alla manovra economica del governo: “Il consenso per l’oggi e le necessità di domani”. La reazione del Pd: Graziano Delrio a Repubblica: “Pd in piazza contro il governo nemico del popolo”; Matteo Renzi al Corriere della sera: “Ora resistenza civile”.  Ma c’è anche “La sinistra che applaude alla manovra espansiva” (Marco Palombi, Il Fatto) o che avanza una diversa critica, come Piero Bevilacqua: “I confini e le sovranità necessarie alla retorica del capitalismo” (Manifesto). Sull’Avvenire: Leonardo Becchetti, “I conti sbagliati”; Massimo Bordignon, “Ora è aumentato il rischio di una nuova crisi”. Sul Corriere della sera: Alesina e Giavazzi, “Se nessuno pensa più a chi lavora e produce”. Su La Stampa: Carlo Cottarelli, “Tre ragioni di allarme sul deficit”. Su Repubblica: Chiara Saraceno, “Se la povertà non scompare ma raddoppia”; l’allarme di Roberto Perotti, “Il progetto nascosto della Lega: ‘uscire dall’euro’”; allarme condiviso da Andrea Bonanni, “Il cigno nero che nessuno vuole vedere”; Stefano Folli, “Italia-Europa, la posta in gioco dopo la manovra”. Sul Sole 24 ore: Adriana Cerretelli, “Italia e Europa fra pace armata e guerra aperta” . NEI GIORNI SCORSI: Dino Pesole, “Deficit. Legittimo salire ma per crescere” (Sole 24 ore). Lorenzo Bini Smaghi, “Con più debito non si fa più crescita” (Sole 24 ore). Paolo Onofri, “Pensioni, tutte le incognite di quota 100” (Repubblica). Massimo Calvi, “Ma le scorciatoie in economia non possono esserci” (Avvenire). Giuseppe Anzani, “Non tutto sia comizio” (Avvenire). Veronica De Romanis, “Ecco che cosa blocca l’economia” (Foglio). Una proposta di Francesco Gesualdi, “Come creare occupazione senza fare nuovo debito” (Avvenire).

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2 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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I GESUITI VOTANO LARGHE INTESE

2 Febbraio 2018

Luca Kocci, “I gesuiti stroncano M5S, Lega e FDI. E votano per le larghe intese” (Manifesto). Alessandra Ricciardi, “Elezioni, Civiltà cattolica scende in campo” (Italia Oggi). Lettera e risposta di Corrado Augias su Repubblica: “Renzi, Prodi e il fragore attorno al Pd”. Marcello Sorgi, “L’ultima rivolta contro Renzi. Il Pd siciliano rievoca la Dc” (La Stampa). Arturo Parisi,Ecco i guasti del proporzionale” (intervista a Italia Oggi). Ugo Magri, “Berlusconi, se il centrodestra perde, pronto a scaricare la Lega” (La Stampa). Stefano Ceccanti, “La vera posta in gioco delle elezioni. La collocazione europea dell’Italia e il ruolo di noi candidati”. Intervista di Enrico Morando ad Avvenire: “Tasse, solo noi credibili. Abbiamo posto le premesse per una vera rivoluzione”. L’Avvenire inizia un dibattito sul debito pubblico dell’Italia, con un editoriale di Francesco Gesualdi: “Debito, l’ora del coraggio”. Claudio Cerasa, “Il dramma di una classe dirigente neutrale contro lo sfascismo” (Il Foglio). Un bell’articolo di Biagio De Giovanni (filosofo e irpino) sui 90 anni di De Mita (irpino come lui): “De Mita, la Dc e la missione del potere” (Mattino). Del leader di Nusco scrive anche Tommaso Labate sul Corriere: “90, Ciriaco De Mita”. Luigi Berlinguer su Il Dubbio: “Caro Pd ricordati del socialismo”.

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22 Aprile 2014
by c3dem_admin
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GIORNATA DELLA TERRA. SPUNTI DI RIFLESSIONE

22 Aprile 2014

Federico Rampini intervista S. Cohen che sostiene che, in tema di riscaldamento dell’atmosfera, si sia fatto troppo allarmismo controproducente (“Salveremo la Terra con l’ottimismo”). Il partito della decrescita (tra i firmatari Francesco Gesualdi) pubblica il “Manifesto per un’Europa decrescente”. Una cronaca dalla Sicilia: “Petrolchimico, uranio e discariche. La via crucis di Augusta e Lentini” (S. Ruotolo, La Stampa). Nei giorni scorsi due articoli che richiamano alla questione ecologica: Barbara Spinelli, “L’imperativo di Jonas per salvare il pianeta”, e Vito Mancuso, “La via crucis del mondo”, entrambi su Repubblica.

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