1 Gennaio 2018
by Giampiero Forcesi
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“SENZA FARE DEMAGOGIA”…

1 Gennaio 2018

Franco Monaco, a cavallo dell’anno, legge alcuni aspetti della fase politica: “L’apparente equivoco per cui, se il Pd cala, Gentiloni invece sale” (Il Fatto) e “Tre cespugli artificiosi non fanno un Ulivo” (Manifesto). Gianni Toniolo, sul Sole 24 ore, sostiene che “La ‘prova debito’ resta il vero esame dell’Italia in rimonta”. Romano Prodi, sul Messaggero, approva l’invio di soldati in Niger ma teme lo scarso peso politico dell’Italia: “Purchè l’Italia non diventi la Croce rossa dell’Africa”. Un’analisi lucida dei problemi dell’Europa 2018 di Sergio Fabbrini: “I frangiflutti necessari per arginare i nazionalismi” (Sole 24 ore). Luigi Di Maio “apre”: “Con Lega o Grasso? Dopo il voto vedremo chi può collaborare con noi” (intervista a La Stampa). E Davide Casaleggio “spiega”: “Una multa è il minimo per chi tradisce gli elettori” (intervista al Corriere della sera). Stefano Cappellini, “La metamorfosi finta del M5s” (Repubblica). Sullo scenario elettorale Ilvo Diamanti parla de “La stagione del meno peggio”, in cui, secondo Fabio Bordignon, “Studenti e anziani guidano il fronte degli ottimisti” (Repubblica). Dice Marco Minniti che “Non sarà un voto inutile” (intervista a Repubblica). Intanto forse Renzi s’accorge dei tanti errori fatti: “Renzi cerca la rimonta, ma ‘senza fare demagogia’” (Goffredo De Marchis, Repubblica).

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23 Dicembre 2017
by Giampiero Forcesi
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SERGIO MATTARELLA: “L’ANNO È STATO UTILE”. FRANCO MONACO: “ESCO DAL PD”

23 Dicembre 2017

Marzio Breda scrive che per Mattarella “L’anno è stato utile. Al voto con serenità” (Corriere della sera). Franco Monaco dichiara: “Io fuori dal Pd, e senza casa. Il caso banche solo l’ultima goccia” (Huffington post). Piero Grasso, “Così riporterò a casa gli elettori dei 5 stelle” ((intervista al Corriere della Sera). La newsletter settimanale di Matteo Renzi e la sua intervista al Corriere della Sera: “Il mio consenso è in calo perché siamo al governo”. Giuseppe De Rita: “Dove nasce l’odio? Nasce lì, nei giornali” (intervista a Il Dubbio), e “E’ necessario uscire dal ciclo del rancore” (Corriere della sera).  Luigi Manconi scrive a Mattarella: “Presidente, lo ius soli si può ancora approvare”. Vladimiro Zagrebelsky critica la reazione di molti cattolici all’approvazione della nuova legge: “Il biotestamento nel rispetto della persona” (La Stampa). Nadia Urbinati spiega perché Grasso dovrebbe dimettersi: “Il conflitto di Grasso” (Repubblica). Giorgio Napolitano celebra i 70 anni della Costituzione: “Nella nostra Costituzione l’antidoto al declino” (La Stampa). Tommaso Nannicini e Maurizio del Conte difendono il jobs act: “Buone ragioni per non assecondare il nuovo spirito controriformista sul lavoro” (Il Foglio). Alberto Orioli,La sindrome bipolare che grava sul lavoro” (Sole 24 ore).  Biagio De Giovanni commenta sul Mattino il caso dell’adolescente accoltellato a Napoli: “Che cos’è libertà?”. Mauro Calise: “Se i poteri salgono sul carro dei populisti antisistema” (Mattino). Mario Ajello, sul Messaggero, stigmatizza i grillini: “M5S, svolta sui collegi: candidati scelti dall’alto”. Stefano Folli,La rivalità euroscettica tra il M5S e Salvini” (Repubblica). Emma Bonino e Riccardo Magi illustrano le proposte di politica economica della lista “+Europa”: “Congelare la spesa pubblica per salvare i conti” (La Stampa). Giangfranco Viesti, “Il Sud nella trappola del ribellismo” (Mattino).

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9 Dicembre 2017
by Vittorio Sammarco
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SPES CONTRA SPEM. FRANCO MONACO SCRIVE A RENZI E GRASSO

9 Dicembre 2017

Franco Monaco, deputato Pd, negli ultimi tempi impegnato nel tentativo di Campo Progressista accanto a Pisapia, ha scritto una lettera a Matteo Renzi e a Piero Grasso (pubblicata dall’Huffington post), chiedendo il “miracolo” (così lo chiama) di un ripensamento e di una scelta di riavvicinamento: “Perché non sperare in un soprassalto di responsabilità? Se lo si volesse, il tempo ancora c’è. Non è necessario pensare a una impossibile unificazione di soggetti politici distinti. Si tratterebbe di convergere, più modestamente, su un programma di governo imperniato su pochi ma qualificati punti. Con due bussole: l’Europa e la lotta alle disuguaglianze…” (“Lettera a Renzi e Grasso: il miracolo dell’unità è ancora possibile”). Monaco, nella sua lettera, cita Emanuele Macaluso, che vede più distanze all’interno delle forze della coalizione della destra che non tra pd e Liberi e Uguali (“La destra avanza, gli altri litigano”, Il Dubbio). In una precedente, più breve, lettera Franco Monaco aveva scritto al direttore di Libero, attribuendo al Pd la responsabilità del fallimento del progetto di Pisapia.

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1 Dicembre 2017
by Giampiero Forcesi
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TRATTI IDENTITARI DEL CATTOLICESIMO DEMOCRATICO

1 Dicembre 2017

Nel recente incontro romano “Cattolici democratici in campo”, di cui abbiamo dato un ampio resoconto giorni fa, Franco Monaco, che lo ha coordinato, per ragioni di tempo e per dare spazio agli altri partecipanti, non ha presentato l’intervento che aveva preparato. Lo riportiamo qui: “Tratti identitari del cattolicesimo democratico”. Ne approfittiamo per ricordare che abbiamo pubblicato sul portale anche le slide utilizzate nei loro interventi da Guido Formigoni e p. Carlo Casalone. Segnaliamo anche che è possibile accedere alla videoregistrazione dell’intero incontro (circa 3 ore) sul sito di Radio Radicale.  Ricordiamo che sul portale, nell’ambito della segnalazione dell’Assemblea di “Libertà eguale” (Orvieto, 2-3 dicembre), si possono leggere interventi che guardano con un’ottica diversa all’identità e al ruolo dei cattolici democratici:  Stefano Ceccanti (“Il cattolici democratici e lo spirito del riformismo”) e  Giorgio Armillei (“Il Pd e la diaspora dei cattodem”). Accludiamo, infine,  altri due interventi preparatori dell’Assemblea di “Libertà eguale”:  uno, breve, ancora di Stefano Ceccanti (“Il riformismo che serve all’Italia”), l’altro, più ampio, di Vittorino Ferla (altro giovane ex fucino) (“La nuova frontiera del riformismo: il cambiamento in Italia e in Europa”).

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27 Novembre 2017
by Giampiero Forcesi
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“Cattolici democratici in campo”. Un percorso

27 Novembre 2017
di Giampiero Forcesi

 

La dizione “Cattolici democratici in campo” – per l’iniziativa tenutasi all’Istituto Sturzo lo scorso 25 novembre – una qualche ambiguità o reticenza l’aveva.  Perché, da un lato, la “c” del campo in cui si intendeva scendere era minuscola, ma, dall’altro lato, l’iniziativa è nata in cui un momento in cui un nuovo movimento politico – “Campo progressista” , dunque un campo con la “c” maiuscola –  si è fatto largo nello spazio della politica militante.  Reticenza che in un certo senso è rimasta anche a iniziativa conclusa. O forse si potrebbe parlare di sobrietà e di cautela.

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24 Novembre 2017
by Giampiero Forcesi
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SERVE UN PROGETTO PER L’ITALIA, UN CAMBIO DI PARADIGMA…

24 Novembre 2017

Basta appelli all’unità” dice Massimo D’Alema al Corriere della Sera, spiegando perché Mdp, SI e Possibile vanno per la loro strada (e, dice, che ci vanno “con un’enorme partecipazione della società civile, del cattolicesimo popolare”). Franco Monaco: “La rottura tra Pd e Mdp e le condizioni di Pisapia” (Huffington post). “Alta tensione tra Pd e Campo progressista”, riferisce Carlo Bertini su La Stampa. Ma in Campo progressista c’è chi, come Angelo Sanza, ex dc, dice: “Tra noi e D’Alema distanze incolmabili. Meglio Matteo…” (intervista a Il Dubbio). Susanna Camusso replica a Padoan: “Caro Padoan, non è di sinistra questa iniqua legge pensionistica” (a Repubblica). Ma Marco Ruffolo, sempre su Repubblica, scrive: “Giovani o anziani: il dilemma che divide l’Europa”. Eugenio Scalfari spiega (fino a un certo punto) “L’inganno sul mio voto a Berlusconi” (Repubblica); e Piero Sansonetti, su Il Dubbio: “Scalfari, Berlusconi e la lunga guerra che ha diviso la borghesia”. Di Maio scrive a Macron, e Luciano Capone sul Foglio dice: “Il nulla grillino spiegato con la lettera di Di Maio a Macron”. Un profilo di Macron scritto per il Sole 24 ore da Emmanuel Carrere. Un lungo scritto di Michele Salvati, “Renzi, il Pd e il futuro. Come meritarsi guadagnare una vera vocazione maggioritaria” (Foglio). Massimo Bray, sul Corriere, indica i tratti di una nuova sinistra, più vicina alla gente e più critica verso il sistema: “Basta coi calcoli politici, serve un progetto per l’Italia”.  Sul Manifesto Francesco Antonelli recensisce il libro di Mauro Magatti, “Cambio di paradigma” (“L’antropologia ci salverà”).

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18 Novembre 2017
by Giampiero Forcesi
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MANUALE PER POLITICI COSTRETTI ALLE COALIZIONI

18 Novembre 2017

Sabino Cassese, sul Corriere della sera, offre un sensato “Piccolo manuale per politici ‘costretti’ alle coalizioni”. Sul Messaggero Luca Ricolfi traccia i contorni delle “Due sinistre al bivio tra nostalgia e tutela”, mostrando scarsa stima per quella che chiama SP (la Sinistra Purosangue) e indicando al Pd i tre temi su cui deve darsi da fare. Marcello Sorgi, su la Stampa, si dice certo che accordi a sinistra non ce ne saranno e le sinistre perderanno entrambe: “Le due sinistre e la frattura ormai irrecuperabile”. Simile il giudizio di Piero Ignazi: “Quella sinistra divisa da programmi e poltrone” (Repubblica). Arturo Parisi: “Renzi si è mosso tardi. La coalizione si può fare anche senza i bersaniani” (intervista di ieri al Corriere della sera). Franco Monaco: “Serve una lista dell’Ulivo che affianchi quella del Pd. Anche Prodi è d’accordo” (intervista al Corriere della sera). Sul fronte di Campo Progressista Emilia Patta scrive: “Parte da testamento biologico, ius soli e superticket la trattativa con Pisapia” (Sole 24 ore). Roberto Speranza (dopo le notizie di stampa: “Pd-Pisapia, Prodi pontiere”, E. Patta sul Sole 24 Ore) lancia un monito: “Cari Prodi e Veltroni, non è più tempo di appelli, servono fatti” (intervista a La Stampa). Antonio Floridia, sul Manifesto, fa due conti e dice: “Uniti con il Pd si perde”. Francesco Verderami, sul Corriere della sera, guarda al dopo voto: “Saranno di partito o di coalizione? L’inedito scenario delle consultazioni”. Intervista di Luigi Di Maio, reduce dagli Usa, a La Stampa: “Faremo come Trump”. Sul Foglio David Allegranti riferisce: “Orsina spiega perché Berlusconi dice bugie ma è più credibile di altri”. Saggia riflessione di Marco Ruffolo, l’altro ieri, su Repubblica: “In politica non si vince con lo sberleffo al perdente”.

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14 Novembre 2017
by Giampiero Forcesi
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I DEMOCRATICI E LA SINISTRA. SE LA RIVALITÀ SI TRASFORMA IN TRAPPOLA

14 Novembre 2017

Eugenio Scalfari, dopo la Direzione del Pd, prova credere in una possibile riunificazione a sinistra, e critica Grasso e Boldrini: “I democratici e la sinistra” (Repubblica). Ma è quasi l’unico. Meno ottimista è Stefano Folli: “A chi resta in mano il cerino del Nazareno” (Repubblica). Franco Monaco, oggi, sul Manifesto, chiede a Veltroni (autore ieri di un’amara intervista a Libero: “Siamo allo sbando”) di riconoscere i suoi errori: “Caro Veltroni, facciamo autocritica”; e, ieri, sull’Huffington Post, si mostra scettico sull’intesa con il Pd di Renzi, e commenta l’assemblea di domenica di Campo Progressista: “Boldrini e Pisapia non sono in contraddizione”. A Monica Guerzoni sul Corriere la contraddizione era invece parsa evidente: “Pisapia: unire. Ma Boldrini: non con il Pd”. Critico con la Boldrini Paolo Pombeni sul Sole 24 ore: “Se la bandiera identitaria vanifica le riforme”. Francesco Bei scrive su La Stampa un lucido articolo: “La rivalità si trasforma in trappola”. Lucido anche Antonio Polito sul Corriere della sera: “L’apertura di Renzi e il gioco del cerino”. Mauro Calise, politologo da sempre ammiratore di Renzi, ne interpreta l’animo e dubita dei risultati: “Buon viso a cattivo gioco” (Mattino). Giuliano Ferrara chiede a Renzi di essere se stesso fino in fondo: “Meglio l’uomo forte” (Il Foglio). Goffredo De Marchis riferisce che “Il leader del Pd stringe il patto con Bonino ma difende Minniti” (Repubblica), Ma Emilia Patta osserva che “Renzi apre ma non convince” (Sole 24 ore). E Marcello Sorgi prevede una debacle e spiega il calcolo delle convenienze per la sinistra MDP: “Ma nei collegi la sconfitta è vicina” (La Stampa). Alessandro Campi, sul Mattino, avanza una spiegazione della strategia anti Visco (e anti Draghi) di Renzi: “Un azzardo e sei ragioni fondate” (sul calcolo elettorale). Sergio Fabbrini, ieri, ha spiegato bene l’impasse: “Le elezioni e il dilemma della grande coalizione” (Sole 24 ore) e Mauro Magatti ha offerto la sua interpretazione del perché “Questa politica è lontana dai problemi del Paese” (Corriere della sera).

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11 Novembre 2017
by c3dem_admin
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IL PD E LA SINDROME DI SANSONE

11 Novembre 2017

Franco Monaco interpreta Pietro Grasso e la rottura col Pd: “La mutazione genetica del Pd in tre profili” (Il Fatto), mentre Nando Pagnoncelli offre i dati sul Corriere della Sera: “Sondaggio: il Pd cala, sale M5S, al Centro destra quasi la metà dei seggi”. Ma sono alcuni altri articoli che a preoccupare di più, in particolare sul ruolo del Pd nella questione banche: Stefano Folli, “Il tempio di Draghi e i nuovi  Sansone” (Repubblica); Francesco Verderami, “Giochi pericolosi sulle banche” (Corriere); Alessandro Barbera, “Draghi e l’allarme ignorato: ‘Fatto quel che andava fatto’” (La Stampa); Marcello Sorgi, “Banca Etruria dietro la rottura Visco-Renzi” (La Stampa). E Renzi? Stefano Cappellini, “Renzi cerca nuovi alleati: ‘Una coalizione ci sarà e varrà almeno il 30%” (Repubblica). E a sinistra del Pd? Giovanna Casadio, “Da Bersani a Pisapia a Boldrini: al via la lista di sinistra” (Repubblica); Piero Bevilacqua, “Partiti autoreferenziali a caccia di leader. E l’Italia che nessuno vede” (Manifesto). E Emma Bonino? “Nessun accordo col Pd se non cambia linea sui migranti” (intervista a Repubblica). E sui migranti Nello Scavo su Avvenire racconta: “Libia, la salvezza in mare è diventata una lotteria”. Stefano Ceccanti, intervistato da Rai News, propone “Una coalizione europeista per il centro sinistra”. Su Appunti Alessandrini (area c3dem) Agostino Pietrasanta è sconsolato: “Progetto cadavere (se Prodi rinuncia e Berlusconi risorge)”. Il dem Giorgio Merlo dice: “Pd, valida lezione di Martinazzoli: recuperiamo la ‘cultura delle alleanze” (Il Dubbio).

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29 Ottobre 2017
by Giampiero Forcesi
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FRANCO MONACO PER UN NUOVO ULIVO, E PER UN’ALTERNATIVA AL SISTEMA (SEGUENDO FRANCESCO)

29 Ottobre 2017

Tre interventi, in un solo giorno, di Franco Monaco. Sull’Huffington post sostiene che “solo arricchendo e differenziando l’offerta politica del centrosinistra ben oltre quella di un PD oggi minoritario e autoreferenziale si può sperare di non consegnare il paese a destra e populismi” (“Il corso renziano è stato smentito, ora si chiarisca il perimetro della coalizione”). In un’intervista al Manifesto ribadisce questa tesi, e il titolo lo esplicita: “A Bersani e Grasso dico: con Bonino, e con il Pd, un nuovo Ulivo”. Infine scrive al direttore dell’Avvenire, Marco Tarquinio, ponendo l’istanza, per il cattolicesimo democratico e sociale, di lavorare per un’alternativa di sistema all’attuale ordine sociale ed economico, sulle orme di papa Francesco: “La ‘profezia politica’ di papa Francesco e l’alternativa al mortale (dis)ordine”.

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