26 Ottobre 2017
by Giampiero Forcesi
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DAL PD SCHIAFFI E CAREZZE AL GOVERNO

26 Ottobre 2017

Franco Monaco, “PD, un progetto (ancora) non realizzato” (Adista Segni Nuovi n. 37). Il testo dell’intervento in Senato, sulla legge elettorale, di Giorgio Napolitano: “Schiaffi e carezze al governo” (Il Dubbio). Marzio Breda,Il sì e le critiche di Napolitano: pressioni improprie sul premier” (Corriere della sera). Luigi Zanda, “Una legge necessaria per il funzionamento della democrazia” (senatoripd.it). Mauro Calise, “Il Rosatellum che divide il paese in tre” (Mattino). Massimo Villone, “Il masochismo del Pd che rischia il cappotto nell’urna” (Manifesto). Stefano Folli, “Il triste finale di una legislatura” (Repubblica). Marcello Sorgi, “La legislatura finisce tra le macerie delle riforme” (La Stampa). Claudio Cerasa, “Evviva l’Italia delle alleanze innaturali” (Il Foglio). Riccardo Illy, “La sinistra è rimasta al Novecento, non vede le nuove povertà al nord” (intervista a Repubblica). Beniamino Caravita, “Autonomia, la via corretta è replicare il modello della sanità in altre materie” (Sole 24 ore).

 

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18 Ottobre 2017
by Giampiero Forcesi
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LO STRAPPO SU BANKITALIA. “PAOLO, DIMMI CHE NON È VERO”

18 Ottobre 2017

Sulla mozione del Pd contro Bankitalia: Francesco Verderami, “Gentiloni tenuto all’oscuro del blitz. Ira di Padoan: Paolo, dimmi che non è vero” (Corriere); Massimo Franco, “Un’offensiva maldestra trasformata in autogol” (Corriere); Francesco Giavazzi, “Uno strappo inutile e dannoso” (Corriere); Massimo Giannini, “Le sassate populiste in campagna elettorale” (Repubblica); Marcello Sorgi, “Le bordate per scaricare le responsabilità su Bankitalia” (La Stampa); Goffredo De Marchis, “Lo strappo di Renzi con Mattarella: ‘Lui e Gentiloni vogliono tenerlo? Lo facciano ma non in mio nome” (Repubblica); Franco Monaco, “La mozione di Bankitalia e le tre tare del renzismo” (Huffington post). ANCORA SUL ROSATELLUM: Michele Salvati, “La confusione politica, conseguenza inevitabile” (Corriere); Paolo Pombeni, “L’enigma di una legge elettorale con scarso consenso” (mentepolitica.it); Salvatore Settis, “Il Rosatellum crea astensionismo” (Il Fatto); Gianfranco Pasquino, “Solo in Italia vogliono vietare le preferenze” (Il Fatto).

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17 Ottobre 2017
by Giampiero Forcesi
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SE ORA RENZI CERCA ALLEATI

17 Ottobre 2017

Franco Monaco, su Il Fatto, marca la sua distanza (e quella, parrebbe, dei prodiani) dal Veltroni che ha parlato al teatro Eliseo per il decennale del pd (“L’amnesia di Walter, l’ego di Matteo”). E Goffredo De Marchis su Repubblica riferisce: “Prodi si tiene lontano dal Pd. No al convegno europeista che lancerà una lista alleata”. Maria Teresa Meli, sul Corriere, annuncia: “Renzi ora apre a Mdp e Pisapia”.  Ma, su Repubblica, Stefano Folli scrive: “Renzi, com’è difficile trovare alleati dopo gli anni del partito personale”. Piero Fassino lancia un appello in un’intervista a Repubblica: “Basta fuoco amico su di noi”; e Andrea Orlando, in un’intervista al Corriere della Sera, ne lancia uno di segno diverso: “Basta punzecchiature su chi sta a sinistra”. Due interventi di sostegno critico al Pd sono pubblicati sul quotidiano online del Pd, Democratica: Biagio De Giovanni, “Il nuovo Pd è nato e ora è davanti a un bivio storico”; Claudia Mancina, “Un partito necessario ma ancora incompiuto”. LEGGE ELETTORALE: Cesare Mirabelli, intervistato da Il Mattino, dice: “Rosatellum, non c’è forzatura”. Stefano Ceccanti, sul suo blog, annota “Quattro bufale sulla legge elettorale” (aveva già dato la sua lettura della proposta di legge). Dal canto suo, Gaetano Azzariti sul Manifesto scrive: “Tutte le bugie di una legge elettorale”. QUANTO AI SONDAGGI: Ilvo Diamanti, “Destra in pole position” (Repubblica). Roberto Mannheimer, “I cespigli rossi non fioriscono” (Il Giornale). Roberto D’Alimonte, “Larghe intese inevitabili, ma servono Lega e Mdp” (intervista a Libero). Intanto Silvio Berlusconi dice la sua Al Corriere: “C’è un accordo con Salvini: chi ha più voti indica il premier”.

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15 Ottobre 2017
by Giampiero Forcesi
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PER IL ROSATELLUM SONO TANTE LE STRONCATURE

15 Ottobre 2017

Stroncature della legge elettorale approvata alla Camera vengono , nei giornali di sabato 14, da Gustavo Zagrebelsky su Repubblica (“I diseredati della politica”), Gianfranco Pasquino su Il Fatto (“Il budino letale e puzzolente dei soliti cuochi”), Paolo Mieli intervistato da Il Fatto (“Legge criminale fatta solo per ammazzare i 5 stelle”), Massimo Cacciari su La Stampa (“Una legge ignobile per fermare i grillini”), Arturo Parisi intervistato da Il Dubbio (“Col Rosatellum il compleanno del Pd è diventato un funerale”). Un breve giudizio, invece, parzialmente positivo viene da Pierluigi Castagnetti su Facebook, che la considera una necessità. E Claudio Cerasa sposta le accuse sulla classe dirigente (“Grillo e il golpe silenzioso contro lo stato di diritto”). Quanto al decennale del Pd, Franco Monaco, intervistato dal Corriere della Sera, dice: “Cominciò Veltroni a cambiare il progetto. Romano voleva un’altra cosa”. Luca Ricolfi, sul Messaggero, sostiene che “Dopo dieci anni al Pd serve una nuova identità”. Giorgio Tonini ricorda Pietro Scoppola: “Pietro Scoppola e le radici del Partito Democratico”. A Repubblica Matteo Renzi rilascia un’intervista: “Se perde il Ps salta il sistema, coalizione ma senza primarie, il candidato premier sono io”.

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9 Ottobre 2017
by Giampiero Forcesi
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LA SVOLTA DI RENZI, E QUELLA DI PISAPIA

9 Ottobre 2017

Eugenio Scalfari, “Da soli non si vince. Finalmente Renzi l’ha capito” (Repubblica). Giuliano Pisapia, “Loro hanno cambiato idea. Io farò una sinistra di governo” (intervista a Repubblica). Ettore Rosato, “Non brindo alla rottura, ma rivedo Rifondazione, e D’Alema dà le carte” (intervista al Corriere della sera). Franco Monaco, “Bene la nuova linea, però nel Pd nessuno discute” (lettera al Corriere). Roberto Speranza, “Avanti anche senza Pisapia” (intervista al Corriere). Lorenzo Giarelli, “Ma a sinistra del Pd si vince solo con l’usato sicuro” (Il Fatto). Arturo Parisi, “Ulivo non più attuale. Matteo parla di aperture, la linea di Prodi resta diversa”. Ilvo Diamanti, “Il Pd ha 10 anni ma ne dimostra molti di più” (Repubblica). Walter Veltroni, “Ius soli: M5s e cattolici non possono tirarsi indietro” (Intervista a Repubblica). Marco Minniti, “Ius culturae da approvare subito” (intervista a Avvenire). Gianfranco Viesti, “La Padania come la Catalogna” (Mattino). Leonardo Becchetti, “Partecipazione, chiave di futuro” (Avvenire). Roberto D’Alimonte, “Sicilia e Italia, due sistemi elettorali, una certezza: l’ingovernabilità” (Sole 24 ore).

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6 Ottobre 2017
by Giampiero Forcesi
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LA QUASI IMPOSSIBILE CHIAREZZA A SINISTRA

6 Ottobre 2017

Franco Monaco, “Pd, Mdp, Campo progressista: fare chiarezza a sinistra” (Huffington post). Gianfranco Brunelli,Gli antirenziani” (Il Regno). Ezio Mauro, “La sinistra senza compagni e senza storia” (Repubblica), e il commento di molti lettori: “Cara sinistra” (Repubblica). Aldo Cazzullo, “D’Alema e Pisapia, l’eterna frattura tra le due sinistre” (Corriere della Sera). Claudio Cerasa, “D’Alema, la costola che incrina la sinistra” (Il Foglio). Stefano Folli, “Tra le ambiguità della sinistra l’unico vincitore della partita è Gentiloni” (Repubblica). Giuliano Pisapia, “Nessun veto a chi vuole l’unità” (lettera al Manifesto). Michele Prospero, “Essere divisivi è la premessa contro l’irrilevanza” (Manifesto). Fabio Martini, “Effetto Bonino: la novità che può sparigliare l’offerta elettorale a sinistra” (La Stampa). Maria Teresa Meli, “Disgelo tra Prodi e Renzi” (Corriere della sera).

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15 Settembre 2017
by Giampiero Forcesi
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PISAPIA E MDP. MANOVRA. ECONOMIA SOSTENIBILE. EUROPA E DISUGUAGLIANZE. GIOVANI E LAVORO…

15 Settembre 2017

Franco Monaco prova a spiegare “I nodi irrisolti tra Pisapia e Mdp” (Huffigton post). Il Manifesto dà conto di due diverse posizioni: Luigi Manconi (Campo Progressista), “Centrosinistra, il rapporto con il Pd è ineludibile”; Nicola Fratoianni (Sinistra), “Mdp con noi nel quarto polo”. L’intervista di ieri a Pierluigi Bersani sul Corriere della Sera: “Niente voto al bilancio se non ci danno ascolto”. Marcello Sorgi su La Stampa: “La mannaia dei bersaninani e dalemiani sulla manovra”. Romano Prodi e l’economista di sinistra Emiliano Brancaccio si confrontano su Micromega: “Orizzonti europei. Quali scenari”. Il Manifesto pubblica anche un’intervista a Vincenzo Visco: “Il governo sbaglia, ora si deve investire”, e un intervento di Massimo Villone sulla legge elettorale: “Tutte le frecce nell’arco del Consultellum”. Leonardo Becchetti, su Avvenire, indica “La svolta per un’economia sostenibile”. Claudio Cerasa si applica a un “Elogio della lucida follia del Cav.” (Foglio). Paolo Segatti, sul Regno Attualità, scrive di “Partecipazione e voto giovanile in Francia e Gran Bretagna”. Paolo Baroni su La Stampa riporta dei dati della Confindustria: “Lavoro, emergenza giovani. La fuga all’estero pesa 14 miliardi”.

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2 Settembre 2017
by Giampiero Forcesi
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LA LINEA MINNITI

2 Settembre 2017

Sulla figura, e la politica, di Minniti si discute molto, da un mese e più. Oggi sull’Huffington Post Franco Monaco torna a esprimere qualche dubbio sulla rigidità del senso dello Stato del ministro come di altri ex-Pci (“Minniti e il partito unico”). Dopo due interviste, ieri, abbastanza severe, una di Massimo Cacciari (“Il dovere della sinistra è reagire a tutte le bugie della destra”) e una del vescovo di Bologna Matteo Zuppi (“Dalla politica ci aspettiamo che fermi la guerra tra i poveri, non che attacchi i profughi”), la Repubblica pubblica oggi un editoriale di Giancarlo Bosetti che sostiene il realismo di Minniti (“Come zittire la lingua indecente del razzismo”). Viceversa il Manifesto di un paio di giorni fa ha pubblicato due articoli assai duri: Alex Zanotelli, “Per razzismo e linea Minniti saremo giudicati dalla storia”, e Tommaso Di Francesco, “Lo stile coloniale di Minniti”. Claudio Cerasa, dal canto suo, ricava dal duro dibattito politico sui migranti l’idea che oggi si confrontino due sinistre, quella dei diritti e quella dei doveri, e sostiene che la legalità sia l’unica forma dell’umanità: “La percezione della sinistra nello scontro tra diritti e doveri” (Foglio). Ma resta, tutto intero, il dramma dei migranti ora respinti o intrappolati in Libia: “Le guardie libiche ci uccidono e ci gettano in una buca” (reportage di Vita). Minniti, intanto, ora lavora a migliorare accoglienza e integrazione di chi c’è; Francesco Grignetti su La Stampa riferisce: “Il piano Minniti: tocca alle regioni integrare i profughi”; Marcello Sorgi vede le difficoltà: “Una sfida al muro dei pregiudizi”.

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23 Agosto 2017
by Giampiero Forcesi
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FRANCO MONACO: “PER RESTARE UMANI E BEN CONCEPIRE LO STATO”

23 Agosto 2017

In una lettera ad Avvenire Franco Monaco accenna ai dilemmi etici e politici in tema di migrazioni e evidenzia una “durezza” di approccio in quella parte del Pd che viene dal vecchio Pci (“Per restare umani e ben concepire lo Stato”). Gad Lerner, in un editoriale su Nigrizia parla di “involuzione della politica del Pd sui diritti umani e di cittadinanza” e di “valori fondativi deturpati per convenienza” e dichiara di ritirare l’adesione al Pd (“Migranti, il naufragio del Pd”). Su Avvenire Vincenzo R. Spagnolo racconta degli 800 migranti, soprattutto eritrei e somali, fatti evacuare da un palazzo occupato e lasciati per strada (“Roma, i profughi e le notti in strada. ‘Dove andremo?’”). Marco Impagliazzo, su Avvenire, avanza delle proposte: “Migrazioni: come è possibile coniugare umanità e legalità”. Mario Marazziti, intervistato da Il Dubbio, “Il papa ha ragione, alcuni migranti sono già italiani”. Francesca Mannocchi, “Noi, migranti in Libia: ostaggi dei trafficanti, trattati peggio delle bestie” (Espresso). Annalisa Camilli, “Tripoli vuole il controllo dei soccorsi nel Mediterraneo” (Internazionale).

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28 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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“CATTOLICESIMO SOCIALE DOVE SEI FINITO?”. DIALOGO TRA FRANCO MONACO E MARCO TARQUINIO

28 Luglio 2017

Interessante confronto sull’Avvenire tra Franco Monaco e Marco Tarquinio. Monaco scrive al direttore del quotidiano cattolico per ricordare la vita e l’impegno politico di Giovanni Bianchi, e si chiede perché quel patrimonio ideale – il “sociale bianco” lo chiama – che ha animato tante battaglie di Giovanni Bianchi, e delle Acli e della Cisl e di tanto associazionismo cattolico non abbia più oggi alcun rilievo politico. Monaco offre qualche risposta, ma dice di non riuscire a spiegarsi come mai quel cattolicesimo sociale non mostri alcun protagonismo critico nei confronti del corso politico renziano che, a suo dire, da quella cultura è decisamente lontano. Marco Tarquinio risponde con alcune osservazioni non banali e con una domanda finale: perché i cattolici italiani, tutt’oggi così fortemente impegnati nel sociale, “non amino più dello stesso amore” anche l’impegno più decisamente politico (“‘Cattolicesimo sociale dove sei finito?’. Domanda grave e seria, ma non l’unica”).

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