19 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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IL QUOTIDIANO “AVVENIRE” E I 5 STELLE: “MOLTE SENSIBILITÀ IN COMUNE”

19 Aprile 2017

Sorprendente intervista del direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, al Corriere della Sera: “Con m5S molte sensibilità in comune”. Dal canto suo l’Avvenire pubblica un’ampia intervista a Beppe Grillo: “Noi al governo. Sarà naturale”. Il Corriere pubblica poi una nota di Massimo Franco sempre sui 5 Stelle e la loro appena resa nota politica estera: “Un’Italia neutralista, con un occhio al Vaticano”. L’articolo di Franco è giudicata (a torto) filo-5stelle dal sito landino.it in un articolo, per altro interessante, che prende di mira soprattutto l’Avvenire e il suo direttore, accusati di essere proni  ai 5 Stelle, possibili vincenti  alle prossime elezioni (“Cattolici, Grillo e il Triplete”). Sulla politica estera a 5 Stelle scrive Manuela Perrone sul Sole 24 ore: “Europa e Nato da cambiare: la linea sovranista del M5S”. Claudio Cerasa sul Foglio mette sotto accusa “Il silenzio delle elite di fronte a lo sfascismo grillino”. Intanto  Goffredo De Marchis titola su Repubblica: “’Vinco le primarie, poi al voto’. Ritorna il pressing di Renzi”. Di Matteo Renzi c’è l’E-news di martedì. Luigi Zanda è oggetto della satira di Marco Travaglio perché ha motivato una possibile intesa Pd-FI (“Un pesce di nome Zanda”, Il Fatto), e pertanto replica sul Foglio (“La difesa della democrazia e le formule di governo”). Sulle posizioni di Zanda c’è Pietro Ichino, in un colloquio con il Foglio (“L’intesa necessaria”). Stefano Ceccanti spiega perché si voterà col proporzionale e perché le due leggi elettorali per la camera e il senato non sarebbero poi così divergenti (Agenzia Ansa, dal suo blog). Franco Monaco replica a Emanuele Macaluso, su il Dubbio: “Caro Macaluso, non sono un estremista“.

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18 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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Fine vita ovvero la zona grigia

18 Aprile 2017
di Franco Monaco

 

La Camera sta discutendo di fine vita. Già nel titolo della legge figurano espressioni che, alle mie orecchie, suonano troppo assertive e cui io, d’istinto, assocerei piuttosto un punto interrogativo. (…) Carlo Maria Martini, con umana sensibilità e onestà intellettuale, parlava di una “zona grigia” per definizione, con riguardo ai problemi connessi al fine vita. Problemi situati in quel territorio incerto e scivoloso che separa il no all’accanimento terapeutico (da tutti sottoscritto) al sì al suicidio assistito o all’eutanasia (dai più negato). Una distinzione chiarissima sul piano concettuale, assai meno sul piano empirico.

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14 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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È NECESSARIO UN FRONTE ANTI GRILLO?

14 Aprile 2017

In un colloquio con il Foglio Luigi Zanda, capogruppo Pd al Senato, ha parlato della necessità di “Un fronte anti Grillo”. Grillo ha risposto con un post indignato, così commentato da Claudio Cerasa sul Foglio: “Il manifesto eversivo di Grillo”. Sull’argomento torna Giorgio Tonini in un colloquio sempre sul Foglio: “Tonini ci spiega perché serve il bipolarismo con Forza Italia”. Il parere, invece, di Gianfranco Pasquino è che “Ha ragione Bersani: il M5S è un partito di centro-sinistra”. Su Il Fatto Franco Monaco scrive che ha deciso di non partecipare alle primarie del Pd perché ritiene che ormai il Pd sia il partito di Renzi (“Orlando, lo sfidante saggio ma inutile”). Antonio Polito, sul Corriere della Sera, mette in evidenza il contrasto tra Pd e Governo (“Due ministri sotto attacco”). Antonio Maria Mira, su Avvenire, in tema di immigrazione e profughi, riferisce: “Passa il decreto Minniti tra critiche e polemiche”; e il Manifesto pubblica i pareri contrari di Luigi Manconi (“Da Di Maio al decreto Minniti. Il nuovo che avanza”) e Gaetano Azzariti (“Il governo riduce le garanzie a chi ne ha più bisogno”). Sul caso Consip un’intervista di Raffaele Cantone a La Stampa: “Consip, tanto fumo e una sola tangente”. Paolo Barone riferisce: “Povertà, il piano del Governo” (La Stampa). Cesare Damiano sull’Unità propone “Un nuovo umanesimo del lavoro”.

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1 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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Congresso PD: i tre protagonisti, Renzi, Orlando…Franceschini

1 Aprile 2017
di Franco Monaco

 

Nutro simpatia per Michele Emiliano, per la sua presenza scenica, il suo spirito combattivo, la circostanza che egli dà voce alla questione meridionale da tutti negletta. E tuttavia, ai miei occhi, ciò non basta a compensare i suoi vistosi limiti politici: una vena populista, la difficoltà di leggere la cifra ideologico-politica della sua candidatura, la relativa estemporaneità di un’esasperata vis polemica che forse, più plausibilmente, avrebbe dovuto condurlo a una battaglia fuori dal PD. Spero non me ne voglia se dunque considero attori-protagonisti del “congresso” PD Renzi, Orlando e il convitato di pietra Franceschini che, oggi, sostiene Matteo.

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23 Marzo 2017
by Giampiero Forcesi
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LA SINISTRA CHE GUARDA AL M5S

23 Marzo 2017

La provocazione di Bersani sui 5 stelle merita di essere discussa”: così Franco Monaco sull’Huffington post. E Enrico Letta, intervistato da Federico Fubini sul Corriere: “Capisco Pierluigi. Ormai il 30% guarda a loro, sono elettori con cui parlare”. E Pierluigi Bersani insiste, intervistato dal Messaggero: “Grillo è il centro, giusto dialogarci”. Dice invece Biagio De Giovanni sul Messaggero: “L’apertura  di Bersani ai grillini, i rischi di cavalcare il populismo”. La bocciatura di Stefano Folli, “M5S, la nostalgia di Bersani” (Repubblica). Francesco Cundari sull’Unità: “Bersani e la via omeopatica al populismo”. Del resto, spiega Annalisa Cuzzocrea, “L’ultima strategia dei Cinquestelle: mai con la sinistra, piuttosto con Salvini” (Repubblica). Però non è solo Bersani: “La sinistra che guarda al M5S” (Marco Franchi, Il Fatto). Intanto Matteo Renzi dice all’Avvenire: “Ora sostenere le famiglie con figli”. Una presentazione della mozione di Renzi la fa Stefano Ceccanti sull’Huffington post.

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12 Marzo 2017
by Giampiero Forcesi
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DEMAGOGIA E CARISMA

12 Marzo 2017

Romano Prodi firma il suo consueto articolo domenicale sul Messaggero, guardando al mondo, Italia compresa: “Troppo potere ai leader nel declino dei partiti”. Eugenio Scalfari, nel suo editoriale su Repubblica, individua un merito e un demerito in Matteo Renzi: “Demagogia e carisma, così Renzi andrà al voto”. Su Il Fatto di ieri un articolo di Franco Monaco, critico sia del Lingotto di Veltroni 2007 (a differenza di Scalfari) sia di quello di Renzi 2017: “Pd 2007-2017, dall’innovazione alla protezione”.  Umberto Minopoli, su face book, sintetizza e commenta l’intervento del filosofo Biagio de Giovanni al Lingotto: “Le quattro verità”. Su Repubblica Massimo Giannini descrive più ombre che luci nel Lingotto renziano: “La Leopolda a Torino”; mentre Alessandra Longo riferisce: “’Il Pd non può essere nostro nemico’. Pisapia lancia la sfida dei progressisti”; e Goffredo De Marchis annota: “Il paletto di Matteo sul dialogo:’Sì a Giuliano, no a chi ha rotto”. Intervistato dal Messaggero Andrea Orlando dice: “Il Pd non autosufficiente, ma basta alleanze a destra”. Piero Fassino intervistato dall’Unità: “Ha ragione Matteo, l’Europa ha bisogno di più democrazia”. Due interviste di Francesco Paolo Casavola sulla giornata di violenza a Napoli: “Il primo cittadino ha sbagliato, non può ribellarsi al governo” (Repubblica), “Casavola: ‘Sindaco fuori del seminato, di questo passo si torna nelle foreste”.

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7 Marzo 2017
by Giampiero Forcesi
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“Un centrosinistra plurale può salvarci dal populismo”. Intervista a Franco Monaco

7 Marzo 2017
di Pierluigi Mele

 

Pubblichiamo l’intervista che Franco Monaco ha rilasciato il 6 marzo a Pierluigi Mele nel blog da lui curato (“Confini”) nell’ambito di Rai News. Nella foto Franco Monaco, il primo a destra, in un incontro ca Milano lo scorso 14 febbraio, insieme a Giuliano Pisapia, Laura Boldrini, Gad Lerner e Massimiliano Smeriglio

 

Onorevole Monaco, lei è un “ulivista” della prima ora. E’ stato, ed è tuttora, molto vicino a Romano Prodi, è stato tra i fondatori del PD. Quindi lei può aiutarci a capire più in profondità la crisi del suo partito. Per molti la crisi del PD è dovuta alla persona di Matteo Renzi. Per alcuni è visto come un “usurpatore” della tradizione, o delle tradizioni, del PD. Non pensa che le colpe siano un po’ più larghe? Di trasformismi all’interno del PD ve ne sono stati diversi…

Prima di stabilire le responsabilità, merita fissare la portata del fatto. La scissione segna l’affossamento del progetto del PD nel solco dell’Ulivo, quale partito di centrosinistra a vocazione maggioritaria, inclusivo verso il centro ma anche verso sinistra. E resta agli atti che quel fallimento si è prodotto nel tempo in cui Renzi era alla guida del PD.

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3 Marzo 2017
by Giampiero Forcesi
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CRICCA TOSCANA O INCHIESTA MAL FONDATA?

3 Marzo 2017

Franco Monaco ironizza sui renziani e polemizza con Andrea Orlando (“La grande fuga dei renziani da Renzi” Il Fatto). Daniela Preziosi sul Manifesto scrive: “Con Orlando i lettiani nel nome dell’Ulivo”. Rosa Russo Jervolino in un’intervista a Il Dubbio: “Rimango nel Pd anche se il clima è diventato irrespirabile”. Emanuele Macaluso, soprattutto guardando Napoli, dice: “Le primarie sono un’offesa per chi ama la politica” (Il Dubbio). In un’intervista a Il fatto Miguel Gotor dice: “Il Pd ucciso dagli interessi di una cricca toscana”. Ma Luciano Violante, intervistato dall’Avvenire, replica: “Cautela, altre inchieste si sono sgonfiate”, e Claudio Cerasa sul Foglio scrive “Contro la Repubblica fondata sulle procure”. Sul Mattino Luigi Covatta, in polemica con Stefano Folli, spinge Renzi a tirare dritto per la sua strada, quella del riformismo possibile (“La questione morale a due facce”). Viceversa Ugo Mattei sul Manifesto dice che “A sinistra serve una ‘quarta posizione’”.

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