Il discorso del papa alla veglia in San Pietro (Avvenire) e quello per l’Angelus domenica 8. La cronaca: “La sfida del Papa: la guerra porta solo la morte” (G. Galeazzi, La Stampa). Il commento di Andrea Riccardi sul Corsera: “Un digiuno contro la rassegnazione”; sull’Osservatore Romano ne scrive mons. Luigi Bettazzi (“Una responsabilità comune”). Ernesto Galli della Loggia, sul Corsera, indica i limiti di una posizione che pretenderebbe di espellere i conflitti dalla storia (“L’improbabile espulsione”). Più sottile, ma fuori bersaglio, la polemica di Sandro Magister che, nel suo blog, il 6 settembre scrive: “Da Washington il primo no a Francesco. I cattolici ai vertici dell’amministrazione Obama tutti a favore dell’intervento militare in Siria. E anche nell’insieme del mondo cattolico americano l’appello del papa ha trovato un ascolto tiepido”. Non è stato proprio così, visto che lo stesso giorno l’Osservatore Romano pubblicava il seguente articolo: “I vescovi statunitensi scrivono a Obama”; occhiello: “Un attacco aggraverebbe la tragedia già in atto”. E il giorno dopo M. Matzuzzi sul Foglio titolava il suo articolo: “L’action alert dei vescovi americani contro la guerra di Obama”. Lo stesso giorno, poi, Magister pubblica un secondo articolo insidioso su papa Francesco a proposito della teologia della liberazione: “Pace fatta tra Müller e Gutiérrez. Ma Bergoglio non ci sta”.
9 Settembre 2013
by c3dem_admin
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