Il comunicato di Romano Prodi: “Per la mia storia personale” (Unità). Paolo Pombeni, “Il richiamo alla responsabilità del fondatore dell’Ulivo” (Sole 24 ore). Luigi Zanda, “E’ un riconoscimento all’ispirazione riformista del Pd” (intervista all’Unità). Alessandro Trocino, “La sinistra ferita dalle parole del prof: ma con le sue parole boccia Matteo” (Corriere della sera). Nino Bertoloni Meli, “L’allarme del prof per l’avanzata populista” (Messaggero). Fabio Martini, “Il Sì sofferto di Prodi” (La Stampa). Marcello Sorgi, “Il professore si prepara al dopo voto” (La Stampa). Daniela Preziosi, “Prodi annuncia il Sì: esultano Renzi e i 101 che lo silurarono” (Manifesto). Sull’Avvenire un dialogo tra Gian Candido De Martin e Marco Tarquinio: “’Mi astengo per tutelare la Costituzione’. Stavolta invece il modo giusto è partecipare”. Marco Matzuzzi, “Tra i cattolici per il Sì” (Foglio). Per Ida Dominijanni il Sì alla riforma “chiude un ciclo (…), il quarantennio dell’attacco neoliberale alle democrazie costituzionali novecentesche”, mentre il No può aprirne uno nuovo (“Il Sì che apre, il No che chiude”, pubblicato sul sito del centro per la Riforma dello Stato). Così anche è per Walter Tocci che dice: “Si scoprirà che il popolo desidera prima di tutto l’attuazione della Costituzione” (Left). Alfio Mastropaolo, “Speculatori e allarmisti uniti nella lotta” (Manifesto). Mauro Calise, sul Mattino, scrive che se Renzi, dopo il coraggioso azzardo, vincesse il referendum vorrebbe dire che l’Italia ha trovato un leader di statura europea (“Il futuro dei leader nelle urne”).
1 Dicembre 2016
by Giampiero Forcesi
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