12 Gennaio 2019
by Giampiero Forcesi
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12 Gennaio 2019
L’Avvenire, che da qualche tempo ha preso ad ospitare interventi sul tema vetusto, ma cionondimeno attuale, dell’impegno concreto e responsabile dei cattolici in politica (per usare l’espressione del card. Bassetti nell’intervista all’Avvenire dello scorso 8 dicembre, pubblica oggi tre contributi sotto il comune titolo “Cattolici e politica. E’ il momento di un progetto”, Giorgio Campanini sostiene che è ora di prendere una decisione; lui auspica che i cattolici che vogliano impegnarsi nel sociale si concentrino prevalentemente in un partito, individuando quale forza politica è più vicina, o meno lontana, e sostiene l’utilità di convocare una sorta di stati generali del cattolicesimo italiano, senza mettere direttamente in campo l’episcopato. Gabriella Cotta, docente di Filosofia politica a La Sapienza, critica le vie alla democrazia, una populista e una sovranista, oggi egemoni, e fa appello alla ricchezza del patrimonio di cultura politica cattolica. Anche Camillo D’Alessandro, deputato pd, si sofferma sull’importanza che i cattolici si spendano sulla grande questione del rapporto tra noi e gli altri, per vincere le pulsioni nazionaliste. Sul numero di gennaio di “Cittànuova” uno scritto di Carlo Cefaloni: “Il posto dei cattolici”.
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