Ripreso dalla rassegna stampa di Stefano Ceccanti e incuriosito dal titolo, sono andato a leggere l’articolo di Giovanni Cominelli pubblicato il 26 ottobre su l’Eco di Bergamo: “Primarie trappola per tutti i partiti”. (…) E’ stata soprattutto la cultura politica della sinistra italiana che ha pensato alle primarie come novità assoluta: si rompevano le oligarchie, si salutava il partito delle tessere e dei notabili, e si avvicinava il partito alla incontaminata, pura e pulita … società civile. Questo si è pensato. Le primarie arrivano con l’Ulivo di Prodi e proseguono sino a collocarsi sin dentro lo Statuto dell’erede Pd.
Di errori di valutazione ne sono tuttavia stati commessi molti.