L’11 aprile del 1963, era il giovedì santo, papa Giovanni promulgò la sua ultima enciclica, la Pacem in terris. A cinquant’anni da quella data ne hanno fatto memoria i gruppi ecclesiali, le riviste e le associazioni che già nello scorso settembre diedero vita a Roma ad un’assemblea nazionale per ricordare l’inizio del concilio Vaticano II. A quell’evento fu dato il nome “Chiesa di tutti, chiesa dei poveri”, ricordando una celebre espressione di Giovanni XXIII. Lo scorso 6 aprile, quello stesso insieme di gruppi ecclesiali, anche se in numero un po’ ridotto, hanno dato vita ad una nuova assemblea nazionale, tenutasi sempre a Roma, questa volta con il nome “Pacem in terris di Giovanni XXIII. L’enciclica della dignità umana”. Con queste iniziative i gruppi promotori hanno di fatto avviato un percorso di memoria del concilio e di papa Giovanni, che vuole ricollegarsi a quanto, in molte altre parti del mondo, gruppi di credenti, associazioni e riviste cattoliche stanno portando avanti, per lo più dal basso, e che dovrebbe concludersi nel dicembre 2015 con un incontro mondiale a Roma.