23 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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BALLOTTAGGI. IUS SOLI. RIFORMISMO E NUOVA SINISTRA

23 Giugno 2017

Lina Palmerini,La sfida-ballottaggi: la mossa del Cavaliere e l’attesa di Renzi” (Sole 24 ore). Roberto Esposito, “Ius soli, i filosofi entrano in campo: ‘Chi studia da noi sia integrato’” (intervista al Mattino). Il testo della proposta di legge sulla cittadinanza. Sabino Cassese, “Cittadinanza, combinare i diritti con i doveri” (Corriere della Sera). Giorgio Tonini intervistato da Pierluigi Mele per Rainews dice: “Il Pd è nato per unire il centrosinistra. Ma l’unità del centrosinistra è un obiettivo totalmente altro rispetto ai due miti politici della Prima Repubblica: l’unità delle sinistre e l’unità politica dei cattolici. La definizione del Pd che preferisco è quella che ne diede Romano Prodi: il Pd è la «Casa comune dei riformisti» (…)Non possiamo invece riproporre agli elettori una unione senz’anima” (“Costruire nel Pd, attorno al Pd e anche oltre il Pd l’unità dei riformisti”). Giuliano Pisapia, intervistato da la Nazione: “Nessun listone unico con il Pd”.  Carlo Bertini, “Orlando critica la linea Renzi e va da Pisapia” (La Stampa).Tommaso Montanari, “Portare in Parlamento il mondo della sinistra e di chi non vota più” (Manifesto). Tommaso Montanari e Paolo Mieli,Nuova sinistra. Un faccia a faccia” (Il Fatto). Stefano Folli, “Il mosaico di Pisapia tra annessione e coalizione” (Repubblica). Piero Bevilacqua, “Il rischio di cui Pisapia non s’accorge” (Manifesto). Alberto Asor Rosa, “Sinistra. Per accendere la luce serve un programma” (Manifesto).

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19 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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LA TELA DI PRODI E IL NODO DELLA LEADERSHIP

19 Giugno 2017

“Né listone frontista delle sinistre, né listone PD che si illudesse di risolvere un nodo politico ricorrendo alla scorciatoia di mere cooptazioni nominali. Due opposte vie che, entrambe, sancirebbero la divisione, non l’unità”, così conclude un suo articolo sul blog dell’Huffington post Franco Monaco, che riprende le posizioni di Prodi (“Le prediche utili del Professore”). Goffredo De Marchis su Repubblica riferisce: “Prodi: basta divisioni, faccio il vinavil. Renzi e Letta tornino a parlarsi”. Mauro Calise,  sul Mattino, osserva che il lavoro di tessitura di Prodi si scontra con un limite: l’accettazione di Renzi come leader (“La tela di Prodi e il nodo della leadership”). Alessandro Di Matteo, su La Stampa, dà conto di un incontro a Roma dei gruppi della sinistra: “A sinistra fallisce la prova di unità. La platea anti-Renzi sfida Pisapia”. Per Massimo Cacciari, intervista dal Quotidiano nazionale, “L’Ulivo è fallito. Prodi non può incollare i cocci”. Paolo Mieli sul Corriere della Sera scrive un’ampia analisi: “Qualcosa non quadra a sinistra di Matteo Renzi”.  Sul Foglio Claudio Cerasa sembra dire che, se le cose stanno così: “Andare al voto senza alleati. Renzi e il Cav. firmino un patto riformista”. INVECE MACRON: Bernardo Valli su Repubblica appare ammirato de “Il monarca repubblicano”. Segolene Royal, intervistata dal Corriere, afferma: “Pochi alle urne? Non è contestazione, io ci leggo un segnale di fiducia nel centro”. Stefano Ceccanti offre un commento sul sistema politico-elettorale in Francia: “Macron: il sistema post 2002 funziona anche con un outsider” (italiaincammino.it).

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18 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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PRODI, RENZI E PISAPIA. IL PRESENTE E IL FUTURO DELLA POLITICA

18 Giugno 2017

Dice Paolo Pombeni  sul Sole 24 ore che la linea di Prodi su voucher e sindacati si concilia poco con le posizioni di Mdp e Sinistra italiana (“A sinistra serve un programma, non dibattiti ideologici”). Alla possibilità di un’intesa tra il Pd e la sinistra sotto la guida di Pisapia e con un sostegno esterno di Prodi mostra di credere Eugenio Scalfari: “Prodi, Renzi e Pisapia e una certa idea di sinistra” (Repubblica). Dopo l’incontro tra Prodi e Renzi dice Sandra Zampa al Corriere della Sera: “Matteo e il Prof non si sono mai nascosti le differenze”. Critiche a Pisapia vengono da Tommaso Rodano su Il Fatto: “Pisapia detta le regole: sciogliete Articolo 1”. Una nota di Bruno Vespa sul Mattino: “Tutte le spine del centrosinistra e le scelte di Renzi”. Francesca Schianchi, su La Stampa, racconta: “Le fondazioni socialiste europee scaricano il presidente D’Alema”. Sergio Staino attacca: “Renzi mentitore seriale, quel che ha fatto con l’Unità è l’ultima prova” (intervista a La Verità). Romano Prodi ricorda Helmut Kohl: “L’uomo mite che aveva il coraggio di decidere” (Messaggero). Due riflessioni sul futuro della politica e delle istituzioni: Luciano Violante, “La lezione del 4 dicembre per i vincitori e per i vinti” (Corriere della sera); Sergio Fabbrini, “L’Italia non si rassegni al populismo e all’elitismo” (Sole 24 ore). E una su migranti e Libia, di Franco Venturini, “Migranti, il nodo è la Libia. L’ora di cambiare politiche” (Corriere della sera).

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14 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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DOPO IL PRIMO TURNO: IL PD, LA SINISTRA, I 5STELLE, LA DESTRA

14 Giugno 2017

Matteo Renzi dice a Repubblica: “Pronti alle alleanze ma non rifarò l’Unione di Prodi”. E però “Pisapia chiama in campo Prodi” (Monica Guerzoni, Corriere della Sera). Dice il dem Matteo Ricci al Corriere della Sera: “Serve un asse con chi votò sì al referendum, da Tosi a Pisapia”. Pippo Civati si lamenta: “Ma il Pd ci tratta come un fastidio” (intervista al Manifesto). Dice Leoluca Orlando: “Partiti senz’anima. Vince il civismo” (intervista al Corriere della sera). Dice Andrea Orlando, a La Stampa: “Il Pd non è autosufficiente. Apriamoci alle liste civiche”. Norma Rangeri (Manifesto): “Lista civica, ultimo rifugio della sinistra”. Alberto Asor Rosa, “La sinistra ora dia risposte ai temi sollevati dai 5 stelle” (intervista a Il Fatto). SUL RISULTATO ELETTORALE DEL M5S, dice Federico Geremicca: “Il territorio che frena il Movimento” (La Stampa); ma Ilvo Diamanti: “Meglio non vendere la pelle del Grillo” (Repubblica); e Mauro Calise: “Alle politiche sarà tutta un’altra storia” (Mattino); ma Sebastiano Maffettone insiste: “Cinque stelle senza classe dirigente” (Messaggero). E LA DESTRA? Piero Ignazi, “Pd, se il nemico viene da destra” (Repubblica); Giovanni Orsina, “Il cavaliere elemento di stabilità: paradossale ma è così” (a Repubblica); Stefano Folli,L’eternità di Berlusconi”; Francesco Verderami,La strategia del Cavaliere” (Corriere della Sera).

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5 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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PER VALERIO ONIDA LA RIFORMA ELETTORALE ORA VA BENE

5 Giugno 2017

Dopo le ultime modifiche della legge elettorale, per Valerio OnidaOra il testo è ok, rispecchia la nostra realtà politica” (intervista a Repubblica). Massimo Villone spiega sul Manifesto “Perché alla sinistra conviene il proporzionale”. Ma, sempre su Repubblica, Rosy Bindi dice: “Il Pd si fermi su questa legge o non sarà più il mio partito”. Romano Prodi in un’intervista a Il Fatto dice “La mia tenda è vicina al Pd, ma se Renzi si mette con B. io vado altrove”; e sul Messaggero di domenica: “Senza stabilità questo Paese non aggancia la ripresa”. Silvio Berlusconi, intervistato da Il Giornale, dice: “Mai con Renzi. Il centrodestra diviso alle urne tornerà unito al governo”. Su Repubblica Eugenio Scalfari contesta alla legge elettorale che renderebbe inutile il Senato, ma soprattutto invita Renzi a cercare l’alleanza con la sinistra e con il centro di Alfano e Parisi e a non andare a elezioni anticipate (“La riforma che mette la camicia di forza al Senato”). Francesca Schianchi riferisce: “Pisapia inaugura la competizione: ‘complicata un’alleanza con il Pd’” (La Stampa). Goffredo Bettini, della minoranza dem, scrive a Pisapia sul Manifesto e fa una proposta: “Caro Pisapia, pratichiamo ora il futuro centrosinistra”. Claudio Cerasa lancia di nuovo il suo allarme: “L’establishment che non si oppone al grillismo” (Il Foglio). Da Luigi Di Maio, intervistato dal Sole 24 ore, il programma economico di governo: “Sì al taglio del cuneo, più investimenti e calo dell’iva”. E sul Mattino G.A. Falci informa: “Napoli, De Mita prova a rifare la balena bianca”. Biagio De Giovanni sul Mattino: “L’Italia debole nel caos globale”.

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3 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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PER STEFANO CECCANTI QUESTA LEGGE È IL MENO PEGGIO. MA…

3 Giugno 2017

Nel suo blog Stefano Ceccanti spiega perché il meno peggio è la legge elettorale su cui ci si è accordati e il voto anticipato (“Attenzione al gioco allo sfascio”), se la prende con il Corriere della Sera e la Repubblica, e dissente da Walter Veltroni (“Con il proporzionale si ritorna agli anni 80”, intervista al Corriere della Sera) e da Luigi Zanda (“Camere, prima del voto cambiamo i regolamenti”, Sole 24 ore); mentre concorda con Luigi Covatta sul fatto che è meglio votare presto (“Legge elettorale. Ora chi staccherà la spina?”, Mattino). La Repubblica pubblica una lettera di Graziano Delrio, ministro che dissente dal voto anticipato e vuole la legge sulla cittadinanza (“Il 2 giugno di tutti“), e un’intervista a Pierluigi Bersani (“Irresponsabile votare senza mettere al sicuro i conti. Gentiloni recuperi la sua dignità”). Stefano Folli mostra come “Non tutto è già scontato sulla strada delle elezioni” (ancora Repubblica). Carlo Bertini, su la Stampa, dice: “Anche nel pd tanti dubbi sul voto. Renzi contestato sulle liste bloccate”. E Vannino Chiti interviene sul Dubbio: “Vi spiego perché Matteo vuole questo mini-Porcellum”.  Arturo Parisi twitta con le parole di Ungaretti (“Alla fine di un ciclo politico”). Fabio Martini riferisce: “La svolta di Pisapia: una sinistra non rancorosa. Prodi e Letta come patron” (La Stampa). Roberto Mannheimer su Il Giornale riferisce: “Il paese chiede le urne ma il 30% è indeciso”.

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1 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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BANCA D’ITALIA E L’INCONSAPEVOLEZZA DELLA POLITICA

1 Giugno 2017

Ampi stralci del testo delle Considerazioni finali di Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia (“Il buon realista”, il Foglio). Daniele Manca, “Visco: la politica inconsapevole e le cose da fare” (Corriere della Sera). Marco Onado, “I doveri della politica e le decisioni tempestive” (Sole 24 ore). Leonardo Becchetti, “La lenta convalescenza per risalire” (Avvenire). Giuseppe Berta, “La classe politica impermeabile ai peggiori anni della nostra vita” (Secolo XIX). Alfonso Gianni, “Bankitalia progetta altri dieci anni di vacche magre” (Manifesto).  Federico Fubini, “Quel gesto pensando a Baffi” (Corriere della sera). Claudio Cerasa,Draghi, Visco, Mattarella, Gentiloni e i custodi del buon senso in lotta contro l’Italia dello sfascio” (Foglio). Luigi La Spina si sofferma sulle voci secondo le quali Renzi vorrebbe sostituire il governatore Visco: “Il difficile doppio fronte di Matteo” (La Stampa). Così pure Andrea Cangini che così spiega la presenza in sala di Mario Draghi (“Una presenza politica”, Il Giorno). PER IL RESTO: Daniela Preziosi sul Manifesto: “Pisapia decide: sfiderò Renzi”.  Francesco Giavazzi, “Troppo ambigui sulla Ue i progetti dei partiti” (Corriere della sera). Marco Olivetti, su Avvenire: “Voto alla tedesca: tre i nodi decisivi”.

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31 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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A SINISTRA DEL PD SI EVOCA UN NUOVO ULIVO

31 Maggio 2017

Stefano Ceccanti propone una “Guida alla nuova proposta di legge elettorale”. Roberto D’Alimonte sul Sole 24 ore commenta: “Maggioranze deboli e alleanze scomode. I conti del proporzionale”. Ugo Magri fa il punto: “C’è intesa sul sistema tedesco. Corsa alle elezioni” (La Stampa). Federico Geremicca riferisce il pensiero di Renzi: “Non è la legge che avrei voluto, ma tutto il resto rischiava di essere peggio” (La Stampa). Sono 31 i senatori Pd che però votano un documento contro il segretario: “No al proporzionale e alle elezioni anticipate” (Unità). L’ex Pd Roberto Speranza, intervistato da La Stampa, dice: “Ora alleanza con Pisapia. Governare con il Pd? Non è il nemico”. Il Campo Progressista è cauto, come spiega su Repubblica Annalisa Cuzzocrea, e firma un appello cui aderiscono anche alcuni dem tra cui Franco Monaco: “Pisapia: no al listone di tutti gli anti Renzi”. Stefano Folli su Repubblica tratteggia la difficile collocazione del movimento di Pisapia, e fa anch’esso il nome di Franco Monaco e dell’ipotesi di un “nuovo Ulivo”: “L’alternativa Pisapia”. Ma Massimo D’Alema, intervistato da Repubblica, avverte: “Io non porto rancore, ma Giuliano ora eviti di porre veti”.  Maurizio Giannattasio sul Corriere scrive: “Il sentiero stretto di Pisapia: ora un centrosinistra senza il Pd”. Duro il giudizio di Mario Monti, in un’intervista a Repubblica: “L’Italia non può rischiare solo perché Renzi vuole fare ancora il premier”. Paolo Pombeni è assai scettico sugli esiti della strada intrapresa: “Si fa presto a dire modello tedesco”. Marcello Sorgi fa l’ipotesi che a prevalere alle urne siano i Cinque stelle e che si alleino con la Lega: “La variante 5 stelle sulle elezioni” (la Stampa). Mario Calabresi, direttore di Repubblica, prende atto delle scelte del Pd ma invoca una conclusione dignitosa della legislatura: “Sei riforme da non tradire”. Adriano La Mattina su La Stampa racconta la dura reazione del partito di Alfano: “I centristi e l’incubo 5%. Alfano pensa a Parisi come leader federatore” (La Stampa). Marco Bresolin, su la Stampa, avvisa che comunque “L’Ue dà l’ok per una manovra a rate e accetta le elezioni in autunno”.

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22 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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RENZI, PENSACI BENE…

22 Maggio 2017

Giovanna Casadio riferisce: “’Legge elettorale e poi voto’: via al dialogo Pd-Berlusconi. Ma i renziani si dividono” (Repubblica). Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera: “Andare al voto non è un tabù. E se ora tutti fanno sul serio si può chiudere entro l’estate” (intervista a La Stampa). Mauro Calise non sa cosa consigliare a Renzi: se andare avanti con la proposta di legge elettorale metà uninominale e metà proporzionale oppure accordarsi con Berlusconi su un proporzionalismo paratedesco (“L’inquieto bivio di Renzi: osare ancora o trattare”, Mattino). Ma Roberto D’Alimonte dice chiaro: “La soluzione è l’uninominale. Solo così si garantisce la governabilità” (intervista al Mattino). Stefano Folli prevede che si vada all’accordo Pd-Berlusconi: “Un mezzo accordo che porta tra le nebbie al proporzionale” (Repubblica). La proposta di Luciano Violante: “Renzi faccia il generoso: candidi Gentiloni premier” (intervista a Libero). L’atteso intervento di Giuliano Pisapia all’assemblea di Articolo 1-MDPn nelle cronache di Maurizio Giannattasio: “Pisapia a MDP: dobbiamo diluirci. Un’unica casa dopo le Comunali”;  e la reazione: “Platea tra gelo e applausi. D’Alema: alleanze? Al voto ci vanno le liste” (Corriere della Sera). Si leggano, dei giorni scorsi: Silvio Berlusconi, “Sistema tedesco e si può votare in autunno” (intervista al Messaggero). Massimo Adinolfi, “Silvio e Matteo: l’intesa avanza con discrezione” (Mattino). Michele Salvati, “Gli opposti moderatismi di Renzi e Berlusconi” (Corriere della sera). Romano Prodi, “Italia sotto attacco” (intervista di Marco Damilano sull’Espresso).

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19 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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DISUGUAGLIANZE. RIFORMA ELETTORALE DEL PD. L’EUROPA DI MACRON

19 Maggio 2017

DISUGUAGLIANZE: la sintesi di Giorgio Alleva del rapporto Istat sulla condizione del paese; “L’Italia più povera e disuguale” (Davide Colombo, Sole 24 ore); Salvatore Bragantini, “Una politica economica contro le disuguaglianze” (Corriere della Sera). Savino Pezzotta, “La disuguaglianza dilaga, e questa è modernità?” (Il dubbio). LEGGE ELETTORALE E PD: Ugo Magri su La Stampa: “Legge elettorale bis, la scommessa di Renzi fa infuriare Fi e grillini”; il testo della “proposta elettorale del Pd”; Stefano Ceccanti offre una “Guida alla proposta di riforma elettorale del Pd”; e Lina Palmerini sul Sole commenta: “Legge elettorale, tra i partiti inizia il gioco del cerino”. Giuliano Pisapia, intervistato dal Corriere: “Unità a sinistra o una lista nuova”. Romano Prodi, “Io e il Pd? Vivo in una tenda vicino al partito” (intervista al Corriere). MACRON E L’EUROPA: Emmanuel Macron, “Dopo la Francia cambierò l’Europa” (intervista al Foglio); Bernardo Valli, “La piccola Rivoluzione del monarca repubblicano” (Repubblica). Stefano Micossi,Nell’Europa di Macron non c’è spazio per i deficit” (Sole 24 ore); Claudio Cerasa, “L’Europa non teme più i populisti” (Foglio); Stefano Ceccanti,Governo Philippe: en marche verso le legislative”.

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