18 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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NOTE INTORNO AL DRAMMA DEL PD

18 Febbraio 2017

Giorgio Tonini,Lettura dell’impasse” (blog). Sul quotidiano Il Mattino: Luigi Covatta, “La sinistra e i fantasmi del liberismo”;  Isaia Sales, “Il riformismo e la rinuncia a cambiare”;  Massimo Adinolfi, “Il Pd già vecchio dopo 10 anni. La veloce parabola di un’utopia”;  Claudio Petruccioli,Al segretario non perdonano la sua nuova idea di sinistra”. Inoltre: Marco Follini, “Pd versus Dc” (Huffington post). Roberto Morassut, “Sciogliamo il Pd e costruiamo un nuovo, grande Movimento” (Huffington post). Appello da parlamentari europei del Pd. Giuseppe De Rita,La mediazione necessaria nella società molecolare” (Corriere della Sera).

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7 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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Quando lo sviluppo è uno sviluppo di comunità

7 Gennaio 2017
di Luigi Lochi

 

Che fare allora? Come riconnettere gli esclusi alle Istituzioni e prima ancora alla politica? Come sottrarli ai miraggi della pseudo-democrazia? Come far percepire loro lo “Stato amico”? Mi rifaccio ad una semplice quanto innovativa esperienza che dice innanzitutto che la risposta a queste domande non può venire dall’alto ma dalle comunità, o meglio, oggi da quelle “tracce di comunità” che, come fiumi carsici, corrono nel sottosuolo delle città e che andrebbero svelate.

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29 Dicembre 2016
by Giampiero Forcesi
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POPULISMI IN ASCESA E GIOVANI SENZA LAVORO

29 Dicembre 2016

“I populismi sono in ascesa perché nessuno sembra in grado di riprendere una discussione a 360 gradi e di contestare un modello di potere verticale che ha fallito”: così Romano Prodi in un’intervista al Corriere della Sera (“Ora serve il Mattarellum”). “Occorre un lavoro di rappresentanza impegnativo e faticoso; di ascolto; di interpretazione; di coagulo in precise domande politiche…”: così Giuseppe De Rita in un articolo ancora sul Corriere (“La rappresentanza sociale deve essere rilanciata”). Valentina Conti su Repubblica: “Più posti ma meno stabili. Così cambia il lavoro”, e Dario Di Vico si chiede: “Che cosa blocca i nostri giovani” (Corriere della Sera). Su Repubblica Alessandro De Nicola scrive: “Meglio l’odiato voucher che il lavoro nero”; e Umbero Minopoli sul Foglio dice che “La sinistra che torna a sognare il posto fisso è una piaga per il Paese”. Sui requisiti dei referendum sul lavoro scrivono Pietro Ichino (Unità): “Articolo 18, quesito inammissibile”, e Gaetano Azzariti (Manifesto): “Il referendum sull’articolo 18 può essere ammesso”. Sulla questione dell’introduzione di un sostegno al reddito, Chiara Saraceno su Repubblica lamenta lo stanziamento di solo un miliardo per il “reddito di inclusione” (“Le banche da salvare e la povertà dimenticata”); Elisabetta Gualmini, in risposta a Luca Ricolfi, scrive: “Il reddito minimo? In Emilia esiste già” (Sole 24 ore) e Massimo Baldini spiega cosa sia “Il reddito di solidarietà in Emilia Romagna” (Unità). Daniela Preziosi sul Manifesto informa: “Renzi e l’idea di primarie con Boldrini”.

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28 Dicembre 2016
by Giampiero Forcesi
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ALLA RICERCA DI UN’IDENTITÀ DEL PD. GRILLO E LA POVERTÀ. JOBS ACT RIDISCUSSO

28 Dicembre 2016

Franco Monaco interviene sul post-referendum con una lettera ad Avvenire (“Per ricucire si deve educare alla coscienza costituzionale”) e sul progetto Pisapia con un articolo sul Manifesto (“Pisapia realista. L’idea fa i conti con il PdR che c’è”). Prosegue l’inchiesta di Marco Imarisio sul Pd: “Il partito cannibale” (Corriere della sera). Su La Stampa un’intervista a Roberto Speranza, “Basta col Pd amico dei potenti. Gentiloni può durare solo se affronta la questione sociale”, e una nota di Federico Geremicca rivolta agli antirenziani, “Alla ricerca di un’identità per il Pd”. Sull’Unità il pd calabrese Antonio Castorina scrive: “Il Pd e il rilancio al Sud”. Stoccata al Pd di Stefano Folli su Repubblica: “Vitalizi, un dono all’antipolitica”. Sul programma politico-culturale di Beppe Grillo intervista a Giuseppe De Rita su Repubblica: “Grillo? Loda i poveri chi povero non è. La nostra identità si fonda sulla crescita”. Sul tema scrive anche Michela Marzano su Repubblica: “L’elogio della povertà e della rassegnazione”. Sul lavoro e sui referendum contro il Jobs act scrivono Leonardo Becchetti (“La scure referendaria e la sfida dell’occupazione”, Avvenire), Oscar Giannino (“Il Pd assediato dai pentiti del riformismo”, Mattino), Tommaso Edoardo Frosini (“Ma sul Jobs act il referendum è inammissibile”, Foglio), Michele Tiraboschi (“Né conservare né rottamare, una sintesi oltre il Jobs act”, Avvenire), Claudio Cerasa (“La vendetta dei corpi intermedi”, Foglio), Roberto Ciccarelli (“Articolo 18 e voucher, i modi per neutralizzare i quesiti referendari”, Manifesto), Stefano Lepri (“Evitiamo le trappole del passato”, La Stampa).

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22 Luglio 2016
by Giampiero Forcesi
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STEFANO PARISI E IL CENTRODESTRA. MARIO DRAGHI E LE BANCHE ITALIANE

22 Luglio 2016

L’intervista a La Stampa di Stefano Parisi che ha riaperto il dibattito nel centro-destra: “Così cambierò il centrodestra”. Sempre su La Stampa il commento di Marcello Sorgi (“Il segnale da cogliere”) e le reazioni: Ugo Magri, “Parisi in campo, FI irritata, ma Berlusconi lo spinge”. Di Draghi e le banche scrivono Alessandro Merli sul Sole 24 Ore (“Draghi, le scelte che impone l’intelligenza politica”) e Federico Fubini sul Corriere della Sera (“Il richiamo di Draghi all’Italia. I crediti e le riforme lente”). Stefano Folli su Repubblica parla chiaro: “Renzi fa l’attendista, ma è lui che deve sciogliere il nodo dell’Italicum”. E Giuseppe De Rita sul Corriere della Sera si augura che finalmente “La legge di stabilità superi la politica dell’emendamento”.

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3 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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LE ELITE, IL POPOLO E I SINDACI NEOBORGHESI

3 Luglio 2016

Roberto D’Alimonte sul Sole 24 Ore torna dire: “Premio alla coalizione: leva politica per far saltare la coerenza dell’Italicum”; e Gianfranco Pasquino sul Fatto polemizza con lui: “L’Italicum e i cavoli a merenda”. Dario Di Vico sul Corriere della Sera riflette sull’opzione di Confindustria per il sì al referendum: “Quando a dare l’allarme sono proprio le elite”. Contro le elite scrive invece Nadia Urbinati su Repubblica (a proposito dei commenti al Brexit): “Gli intellettuali contro la democrazia”. Giuseppe De Rita interpreta con ottimismo la vittoria di molti grillini alle elezioni amministrative: “La sfida alle corporazioni dei sindaci neoborghesi” (Corriere della Sera); più cauto Paolo Macry, sempre sul Corriere: “Gli elettori senza patria, volto nuovo della politica“. Sull’Unità un’intervista a Andrea Riccardi: “Fase difficile per Roma. L’incontro con il papa? Non è un’incoronazione”.

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29 Maggio 2016
by Vittorio Sammarco
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INNOVAZIONE, INVESTIMENTI, SOSTENIBILITÀ

29 Maggio 2016

Sabino Cassese recensisce un bel libro curato da Luisa Torchia (“Il j’accuse degli amministrativisti”, Sole 24 Ore) e un altro di Pellegrino Capaldo (“Uno Stato attivo ma leggero, meno burocrazia più società”, Corriere della Sera). Giuseppe De Rita indica “I tre percorsi dello sviluppo” (Corriere della Sera). Romano Prodi suggerisce sul Messaggero “Innovazione e investimenti, per non finire come il Messico”. Anche per Marcello Messori è così: “Innovazione e risorse produttive, le scelte da fare” (Corriere della Sera). Paolo Pombeni sembra crederci: “Il premier rilancia gli investimenti pubblici anti-crisi” (Sole 24 Ore). Enrico Giovannini, intervistato da Avvenire, dice che “L’Italia può fare da modello di sostenibilità”. Intervistato da La Stampa, Tommaso Nannicini dice: “Ascoltiamo i sindacati, ma su pensioni e flessibilità saremo noi a decidere”.

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15 Maggio 2016
by Giampiero Forcesi
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NEL PAESE DALLE MANI LEGATE, TORNARE A DISTINGUERE

15 Maggio 2016

Il Corriere della Sera pubblica, domenica 15 maggio, due articoli che appaiono complementari nello spiegare l’enorme difficoltà a governare (e a far tornare la fiducia della gente nella politica): Sabino Cassese, “Il paese dalle mani legate” e Giuseppe De Rita, “Distinguere i ruoli in una poliarchia di poteri distribuiti”. Si possono aggiungere – oltre alla riflessione pentecostale di Pier Angelo Sequeri (“La dignità nella parola“) – gli articoli, nei giorni scorsi, di Mauro Calise (“Il fattore ‘M’ e la crisi della democrazia”) e Alessandro Barbano (“Il rovescio e il diritto”) sul Mattino, di Paolo Pombeni (“Il difficile mestiere di sindaco” e “Non confondere etica pubblica e integralismo puritano”) sul Sole 24 ore, e  di Cesare Mirabelli (“Le garanzie e le forzature del sistema”) sul Messaggero.

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29 Marzo 2016
by Giampiero Forcesi
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Il declino dei corpi intermedi

29 Marzo 2016
di Sandro Antoniazzi

 

Il presidente delle Acli Gianni Bottalico, coadiuvato dal giurista Vincenzo Satta, si è fatto autore e promotore di un utile libro dal titolo “Corpi intermedi”.

L’intento del libro, reso esplicito dal sottotitolo “Una scommessa democratica”, è chiaramente rivolto al rilancio del dibattito su questo tema centrale  della cultura democratica, particolarmente di parte cattolica.

E d’altra parte la sussidiarietà di cui tanto si parla che senso avrebbe in mancanza di corpi strutturanti la società civile?

Però il dato che emerge incontrastato dai molti interventi autorevoli che compongono il libro, dalla prefazione di Romano Prodi, agli scritti di De Rita, di don Fabiano Longoni dell’Ufficio Lavoro della Cei, del gesuita Francesco Occhetta, di don Sciortino di Famiglia Cristiana, di Nando Pagnoncelli presidente dell’Ipsos, è la comune constatazione della continua erosione e dissoluzione dei corpi intermedi

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19 Marzo 2016
by Vittorio Sammarco
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DAMILANO, DE RITA, TONINI, SALVATI, MONACO, S. PARISI, BENTIVOGLI, DI VICO

19 Marzo 2016

Marco Damilano dedica un ampio articolo sull’Espresso alla “Operazione dama” (cioè al profilo di Vittoria Raggi). Un’intervista del Mattino a Giuseppe De Rita: “Partiti messi al tappeto dall’egolatria”. Michele Salvati,Le scelte da pensare per uscire dalla crisi” (Corriere della Sera). Giorgio Tonini risponde su Verdini: “Noi costretti a intese anomale” (Corriere della Sera). Franco Monaco ripete la sua proposta sul Manifesto: “Via dal Pd renziano e poi centro-sinistra“; e scambia un altro dialogo col direttore dell’Avvenire Marco Tarquinio:Cattolici & politica, qualche speranza”. Stefano Parisi, candidato a Milano per il centro-destra, intervistato dal Corriere della Sera, dice: “A Milano si va oltre il centro-destra. Da qui parte una politica nuova”. Sull’Unità un’intervista al segretario nazionale della Fim-Cisl Marco Bentivogli: “E’ il rinnovo del contratto più difficile della storia”. E Dario Di Vico racconta la Confindustria. “Si riparte dalle persone”.

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