Anche per via della pandemia, sembra che il pensiero economico neo liberista, dominante ormai da quarant’anni, sia entrato in crisi. La concentrazione della ricchezza nelle mani pochi, accentuatasi enormemente negli ultimi anni, è incompatibile con la democrazia. L’iniziativa della tassazione delle multinazionali della Rete è un segnale di ripensamento. Tornano le parole d’ordine degli anni settanta, riprese dai movimenti no global dei primi anni Duemila. Si torna a pensare che un altro modello socio-economico, “un altro mondo”, sia possibile.
L’articolo, qui lievemente modificato, è uscito su “Via Po – Economia”, supplemento al quotidiano della Cisl “Conquiste del lavoro” del 30 agosto.