16 Aprile 2014
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VALUTAZIONI POLITICHE SU RENZI, IL PD, LE ELEZIONI, LA POLITICA…

16 Aprile 2014

Michele Salvati offre la sua interpretazione e valutazione della sostituzione di Letta con Renzi: “Da Letta a Renzi cambio di marcia, ma restano gli ostacoli alle riforme” (Corriere della Sera). Ilvo Diamanti prevede che lo scontro elettorale sarà tra Renzi e Grillo: “Nelle urne sarà una partita a due” (Repubblica). Mauro Calise si interroga su come farla “La politica al tempo delle parole semplici” (Mattino) spiegando che “a populismo, populismo e mezzo” e che dunque non c’è alternativa ora a Renzi, per fermare Grillo e per far alzare la testa alla sinistra. Massimo Adinolfi prova a spiegare che nel Pd ci sono una maggioranza e una minoranza e che questo è ben possibile: “Se il dibattito fa notizia” (Unità).

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2 Aprile 2014
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DOVE VA IL PD? E IL PS DI FRANCIA?

2 Aprile 2014

ITALIA/PD – Una suggestiva analisi di Fausto Bertinotti in un colloquio con Il Foglio: “Renzi, antidoto (bonapartista) al populismo e al vetero sindacalismo”. Sull’Unità: “La nuova minoranza del Pd ora con Speranza”. Mario Lavia, “Sinistra Pd, l’impossibilità di essere normale” (Europa); Lorenzo Biondi, “La nuova Terza Via” (Europa); Claudio Cerasa, “Come tosare i parrucconi” (Il Foglio); Alfredo Reichlin, “La sinistra ha un futuro” (Unità); su La Stampa: “Letta professore a Parigi. ‘Insegno a Sciences-Po ma non sono un esule’”. FRANCIA/PS Mauro Magatti, “L’iper-individualismo fatale alla sinistra francese” (Avvenire); Marc Lazar, “Valls è il Renzi francese che può salvare Hollande” (Repubblica).

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1 Aprile 2014
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Sconsiglierei gli aut aut sulla Costituzione

1 Aprile 2014
di Franco Monaco

 

Non ho votato Renzi alle primarie, ma neppure i suoi antagonisti. Ho nei suoi confronti un atteggiamento, come usa dire, laico. Di più: dopo la sua netta vittoria alle primarie e nonostante l’oggettiva forzatura con la quale egli è asceso a palazzo Chigi, ho espresso in più circostanze l’opinione che lo si dovesse sostenere con lealtà e convinzione. Che, per esempio, non si dovesse riaprire surrettiziamente il congresso PD, come da qualche parte si è provato a fare. Non tutte le molte, troppe proposte avanzate da Renzi mi hanno convinto. Soprattutto mi preoccupa lo smisurato carico di aspettative che egli va alimentando e il metodo sbrigativo – prendere o lasciare – da lui adottato su questioni straordinariamente complesse e controverse.

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31 Marzo 2014
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IL DDL SU SENATO E TITOLO V. E INTERVENTI DI RENZI, PRODI, VIOLANTE, CALISE, LUCIANI, DIAMANTI

31 Marzo 2014

Si può leggere qui il ddl costituzionale del 31 marzo, e una sua ampia sintesi. Massimo Luciani, sull’Unità: “Una mediazione è possibile”. Intervista del Corriere della Sera a Renzi: “No, il Senato non sarà più elettivo”. Intervista del Mattino a Luciano Violante: “Servono contrappesi democratici”. Sguardo più ampio quello di Mauro Calise sul Mattino: il tallone d’Achille di Renzi è la poca profondità delle radici culturali dei provvedimenti che propone (“Le ideologie che frenano il cambiamento”). Intanto “I 5 stelle firmano l’appello di Rodotà” (Corsera). Romano Prodi intervistato da Repubblica: “Il Pd di Renzi è l’unico partito vivoIlvo Diamanti registra i consensi a Renzi: “La Repubblica preterintenzionale” (Repubblica).

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31 Marzo 2014
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INTORNO AL GOVERNO, AL PD, E ALL’EUROPA

31 Marzo 2014

Eugenio Scalfari, “Yes we can, ma Gesù prese anche il bastone” (Repubblica). Intervista de La Stampa a Fabrizio Barca: “Il nuovo governo? Dategli ancora sei mesi”. Alberto Quadrio Curzio, Sole 24 Ore, “La coerenza delle riforme”. Ernesto Galli della Loggia interviene sul Corsera contro l’appello di Zagrebelsky e altri: “I sacerdoti del non si può, che frenano il riformismo del Pd”. Tito Boeri rileva contraddizioni del governo sul lavoro: “La liberalizzazione che non libera” (Repubblica). Romano Prodi lancia l’allarme Sull’Europa: “L’insostenibile debolezza dell’Europa” (Messaggero).

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17 Marzo 2014
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RENZI, “PRESIDENTE PRETERINTENZIONALE”

17 Marzo 2014

Renzi e Berlusconi hanno dato risposte alle medesime domande. Sia l’uno che l’altro vanno letti in riferimento alle “esigenze storiche reali alle quali entrambi hanno cercato o cercano di dare risposte”. Cosi Giovanni Orsina su La Stampa (“La fenomenologia del renzismo”). Per Michele Cilibertosull’Unità, Renzi ha forti differenze rispetto alla tradizione socialista o alle correnti  del cattolicesimo democratico e liberale che hanno convissuto nella Dc; ma recupera “elementi di cattolicesimo sociale e della esperienza di un uomo di governo come La Pira” (“La sinistra post-ideologica di Renzi”). Mauro Calise sul Mattino evidenzia che, a differenza di quella di Berlusconi, la personalizzazione di Renzi “fa leva sul suo ruolo, e sui propri poteri, come premier”, è cioè un “requisito istituzionale” che dà più autorevolezza alla figura del premier (“Il premier  forte secondo Matteo”). Per Ilvo Diamanti, su Repubblica, Renzi “sfrutta a proprio vantaggio il clima antipolitico del tempo. Trasforma la sfiducia politica in fiducia personale”; è una sorta di “presidente preterintenzionale”; ma “fare il Presidente senza disporre di regole e di poteri istituzionali” e con un partito riluttante è rischioso… (“Un presidente senza partito”). Clima pesante nel Pd: Massimo Adinolfi, “Pd prigioniero di cordate e potentati” (Mattino); Fabrizio Ronconi, “La rissa democratica nel Pd” (Corriere della Sera). Caso Moro: “Per la verità su Moro si riparta dalle sue carte” (intervista a Giovanni Pellegrino sull’Unità).

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17 Marzo 2014
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GOVERNO RENZI E RIFORME. CON UN APPELLO DI ASOR ROSA

17 Marzo 2014

L’articolo di Luca Ricolfi su La Stampa del 16 marzo, “L’impresa rischiosa del premier”, in cui rileva i punti in cui Renzi “ha stra-ragione” e però anche i limiti che dimostra, per cui si può dubitare che riesca, è interessante; ma come fa Ricolfi a sostenere che “le false pensioni di invalidità assorbono circa 10 miliardi l’anno”? Vorrebbe dire che abbiamo almeno un milione di falsi invalidi? E’ verosimile? Alessandro Barbano, in un editoriale de Il Mattino (“Riforme, il premier non sbagli dove Berlusconi ha fallito”), sostiene che Renzi non deve solo cercare di amministrare in modo più efficiente ma anche “rifondare la sinistra, riscriverne i valori e adeguarli ai cambiamenti che si sono prodotti nella società”, a cominciare da lavoro e welfare; e spiega come. JOBS ACT. Due commenti sul Jobs Act: Maurizio Ferrera sul Corsera (“Tre ostacoli in una giungla”), che individua pregi e limiti dei provvedimenti, e Tito Boeri su Repubblica (“Quei tre anni di contratti a tempo”), che avanza una critica simile a quella di Barbano. LEGGE ELETTORALE  E SENATOSergio Fabbrini, sul Sole 24Ore, analizza “La prigionia del paradosso riformista”, cioè la difficoltà di riformare le istituzioni da parte di coloro che ne subiranno un danno personale, e indica la strada per riformare il Senato. Sull’ipotesi di riforma avanzata dal governo Massimo Luciani sull’Unità esprime un parere in linea di massima positivo (“Senato, riforma da migliorare”). Sulla riforma elettorale ritorna Walter Tocci sull’Unità (“Legge elettorale, l’errore delle soglie troppo alte”). APPELLO. Dal canto suo, Alberto Asor Rosa sul Manifesto lancia un appello: “Bisogna fermare Renzi prima che sia troppo tardi” e “rivoltare la legge elettorale come un calzino” (“Non c’è più molto tempo”).

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15 Marzo 2014
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LA CIVILTA’ CATTOLICA E IL GOVERNO DI MATTEO RENZI

15 Marzo 2014

Sul Quaderno n. 3930 della rivista La Civiltà cattolica p. Francesco Occhetta sj firma un articolo dedicato alla situazione politica italiana: “Da sindaco a presidente: il governo di Matteo Renzi”. Scrive che “la forza del programma Renzi sono le politiche ‘centriste’ da costruire nello spazio moderato”. E indica le cinque condizioni che, a suo avviso, potranno effettivamente garantire la governabilità e il successo del governo Renzi (cui l’autore sembra guardare con non poco interesse).

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10 Marzo 2014
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LEGGE ELETTORALE, SUD, RIFORME VIRTUOSE, TSIPRAS

10 Marzo 2014

Perplessità ma anche una qualche fiducia in Piero Alberto Capotosti: “Gli ostacoli sulla strada della legge elettorale” (Messaggero). Rosy Bindi, intervistata dal Corsera, tiene il punto sulle quote rosa: “Non so se voterò, e al Senato la legge va cambiata”. Intanto Romano Prodi racconta al Messaggero come sia evidente che va rimessa in sesto tutta la struttura pubblica perché è allo sfascio, specie al Sud (“Autonomia regionale non vuol dire diritto al caos”). E Mauro Calise sul Mattino dà ragione a Prodi e chiede a Renzi di far leva sul capitale morale e civile del Sud per una riscossa del Paese (“Meridione, un’occasione che non può essere persa”). Sul da farsi scrive Gianni Toniolo sul Sole 24Ore: “Le riforme virtuose”. Mauro Magatti suggerisce: “Donne e giovani al posto delle ideologie” (Corsera). Giuseppe De Rita si appella a rendere reale il primato della politica (“Il primato inesistente”, Corsera). Stefano Rodotà sceglie il voto per Tsipras e indica a Repubblica: “Una coalizione sociale per innovare la sinistra”. Ma Massimo Franchi sul Corsera replica: “Il vuoto nella sinistra italiana? La lista Tsipras non lo coprirà”. Eugenio Scalfari consiglia a Renzi di attenersi al programma di Enrico Letta (“Caro Matteo, chi fa da sé non fa per tre”). Enrico Morando, vice-ministro al Tesoro, spiega il progetto Renzi per il fisco: “Saranno 30 miliardi in tre anni, ma solo se cala l’Irap si crea lavoro” (intervista al Messaggero).

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