2 Dicembre 2016
by Giampiero Forcesi
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IL SÌ DI PRODI: ARMA A DOPPIO TAGLIO?

2 Dicembre 2016

Stefano Folli analizza a fondo la dichiarazione di voto di Romano Prodi: “Ma il Sì di Prodi non è un assegno in bianco per il premier” (Repubblica). Massimo Toschi sull’Unità commenta: “Prodi, un sì di sapienza e generosità” (Unità). Per Pierluigi Bersani, intervistato dal Quotidiano nazionale, “Da Prodi un Sì a doppio taglio”. Gustavo Zagrebelsky scrive a Eugenio Scalfari e difende il suo No: “Chi piega la Carta alla lotta politica” (Repubblica). Una precisazione di Giorgio Napolitano a Repubblica sul suo ruolo nella nascita del governo Renzi: “Le dimissioni di Letta e l’incarico a Renzi”. Il Corriere della Sera pubblica due ampie pagine con il confronto di merito tra Stefano Ceccanti e Anna Falcone: “Tra il Sì e il No, le ragioni dei giuristi”. Un’intervista di Matteo Renzi al Corriere della sera (“La riforma è garanzia di stabilità”) e un suo colloquio con Claudio Cerasa sul Foglio (“Elettori di destra venite a me”). Il Corriere intervista anche Susanna Camusso: “No a chi attacca la Costituzione”; e sul Manifesto Antonio Sciotto scrive: “Il No della Cgil è compatto”. Il Messaggero pubblica un’intervista a Jacques Attali: “Se passa il No sarebbe una catastrofe”. La Stampa intervista Graziano Delrio: “Con il Sì il governo andrà avanti e sarà il più autorevole in Europa”. Walter Tocci sul suo blog pubblica un post intitolato “Lepre o papera? Esercizi di percezione prima del referendum”.  Dice Liana Milella su Repubblica: “Sul voto divise le toghe”. Interessante intervista a tutto campo di Italia Oggi a Giovanni Orsina: “Con il No il Cav guadagna di più”.

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29 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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IL SÌ CON RABBIA DI ARTURO PARISI. L’APPELLO DI ZAGREBELSKY A FERMARE GLI APPRENDISTI STREGONI

29 Novembre 2016

Parola a Prodi”, esclama il direttore de La Nazione Andrea Cangini, augurandosi che l’ex premier dica come voterà il 4 dicembre. Come vota lo ripete il prodiano Arturo Parisi in un’intervista a Repubblica: “Dico Sì con rabbia. Renzi deve smetterla di sentirsi l’unico che cambia le cose”. Sul Sole, Valerio Onida dice che con la riforma “Si rischia un capo dello Stato eletto da una minoranza”, mentre Roberto D’Alimonte dice l’opposto: “Scelta di garanzia che bilancia il maggioritario”. Intervistato da La Stampa, Gustavo Zagrebelsky dice: “Costituzione indifesa come a Weimar. Fermiamo gli apprendisti stregoni”. E l’antropologa Amelia Signorelli, intervistata da Il Fatto, esclama: “Fermiamoli, voglio distruggere la democrazia”. Invece, per Tony Blair, intervistato dal Corriere della Sera, “Il voto italiano è contro la burocrazia, non contro la democrazia”. Il punto odierno lo delinea Maria Teresa Meli sul Corriere: “Renzi e l’ipotesi delle dimissioni anche se vince”. E Paolo Pombeni guarda al dopo: “Il tempo lungo per ricomporre le divisioni” (Sole 24 ore).

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18 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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ARTURO PARISI INSISTE: CI SONO DUE DEMOCRAZIE IN LOTTA

18 Ottobre 2016

Barack Obama in un’intervista esclusiva a Federico Rampini per Repubblica: “L’austerità è un freno alla crescita. Bene le riforme di Renzi”. A chi, come D’Alema, ha criticato partiti e leader esteri (come il Pse) che intervengono a sostegno del Sì Danilo Taino sul Corriere della Sera replica: “Il diritto di giudicare l’Italia”. Arturo Parisi, già criticato da Franco Monaco per il suo sostegno al Sì, interviene di nuovo su Italia Oggi: “Due distinte democrazie in lotta: una è consociativa (prima repubblica), l’altra è competitiva”. Paolo Mieli sul Corriere recensisce un libro di Piero Craveri che critica i partiti della prima repubblica: “Ceto politico senza qualità”. Mario Monti, “Perchè dico no alla riforma” (intervista al Corriere della Sera). Andrea Camilleri, Gustavo Zagrebelsky, Nadia Urbinati, Paolo Flores d’Arcais, Tommaso Montanari lanciano un appello: “Costituzione, cinquanta giorni per dire No” (sito di Libertà e Giustizia), e dicono: “A chi ci dice che per far funzionare l’Italia bisogna cambiare le regole, rispondiamo: noi, invece, vogliamo cambiare i giocatori”; sullo stesso sito un’intervista a Nadia Urbinati: “La democrazia apatica”. Lina Palmerini sul Sole 24 Ore descrive “Gli scenari del ‘dopo’ che imbarazzano il fronte del No”. Daniela Preziosi sul Manifesto racconta “I balletti a sinistra: quelli del Ni e del So”. Mauro Calise spiega perché “Matteo Renzi non cade anche se vince il No” (Mattino). Claudio Cerasa provoca: “La sinistra coerente è una sinistra grillina” (Il Foglio). Dino Martirano sul Corriere racconta: “Da Ceccanti a Pancho Pardi i professionisti del comizio che si sfidano sulla riforma”.

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12 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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GIANNI CUPERLO: TEMO UNA ROTTURA DEL NOSTRO MONDO

12 Ottobre 2016

Gustavo Zagrebelsky risponde a Eugenio Scalfari: “Tempo di oligarchie e di chiarimenti” (Repubblica). Gianni Cuperlo, intervistato dal Corriere della Sera: “Temo una rottura del nostro mondo. Il partito non è più una comunità”. Due interviste di Pierluigi Bersani: a La Stampa, “Renzi sia più umile. Non è il nuovo Prodi”,  e all’Unità, “Non farò scissioni. Ma così stiamo tirando la volata alla destra”. Piero Fassino: “Se vince il No il partito implode” (intervista al Messaggero). Il Foglio, “Che cosa intende Renzi quando parla di scissione dopo il referendum”. Federico Geremicca, “Pd, le ragioni che allontanano la scissione” (La Stampa). Claudio Petruccioli, “Il vecchio Pc è ancora vivo e crede di avere il Santo graal” (intervista a Il Dubbio). Alessandro Trocino, “Quanto conta la minoranza del pd” (Corriere).

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2 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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MATTEO RENZI E GUSTAVO ZAGREBELSKY, DUE MONDI DIVERSI

2 Ottobre 2016

Eugenio Scalfari, “Zagrebelsky è un amico, ma il match con Renzi l’ha perduto” (Repubblica). Gustavo Zagrebelsky,Confronto inutile perché siamo due mondi diversi” (intervista a La Stampa). Enrico Mentana,Il Matteo di oggi come il Berlusconi del 2006. Fa i duelli in tv per rimontare” (intervista a La Stampa). Piero Fassino, “Zagrebelsky sbaglia. C’è una sinistra per la riforma” (intervista al Corriere della Sera). Il prof. Pasquale Pasquino sul dibattito Renzi-Zagrebelsky (dal blog di S. Ceccanti). Antonio Padellaro, “La derisione dietro le finte lusinghe al professore” (Il Foglio). Un commento breve di Stefano Ceccanti sul suo blog. Diodato Pirrone sul Messaggero dice che “Il 40% di chi vota No lo fa per rabbia”. Matteo Renzi difende la riforma e risponde a Gianni Cuperlo che gli aveva scritto (“Un’Italia più forte per un’Europa più giusta”, Unità). Alfredo Reichlin, “Il mio No” (Unità) e la replica di Matteo Orfini:Caro Alfredo, stai sbagliando”. Emilia Patta sul Sole 24 ore riferisce: “Referendum: critiche da Napolitano, ok di Renzi” e Stefano Folli su Repubblica commenta: “Gli sbagli del leader e i richiami di Napolitano”. Piero Ignazi annota: “Fa bene Renzi a cercare il dialogo” (intervista al Mattino). Franco De Benedetti recensisce un libro di Giovanni Guzzetta: “Un modo per cambiare” (Sole 24 ore). Tommaso Nencioni sul Manifesto: “La Costituzione non è un pranzo di gala”. Roberto D’Alimonte spiega “Che cosa lega riforma e Italicum” (Sole 24 ore). Carlo Melzi d’Eril e Giulio Vigevani iniziano sul Sole 24 ore una articolata analisi della riforma: “La riforma sotto la lente”.

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23 Luglio 2016
by Giampiero Forcesi
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L’enfasi costituzionalista nuoce alla Costituzione

23 Luglio 2016
di Sandro Antoniazzi

 

Negli anni ’90, lasciato momentaneamente il suo ritiro monacale, Dossetti, preoccupato della situazione italiana e da ipotesi che circolavano inerenti modifiche costituzionali, prese con autorevolezza la parola in pubblico. In quell’occasione lanciò la proposta di costituire Comitati per la difesa della Costituzione e intervenne poi più volte per affermare i valori della stessa, sia nei suoi contenuti, sia nel suo significato più profondo per l’unità del paese.

Dossetti spiegò che la Costituzione non era nata dalla Resistenza (tanto meno in una visione di parte, diciamo di sinistra), ma dalla presa di coscienza di cosa avevano voluto dire sei anni di guerra e dalla volontà comune di superare quella tragedia, aprendo una diversa prospettiva umana e democratica. Insieme richiamava che la Costituzione aveva per così dire costituito il patto fondamentale tra le grandi tradizioni ideali e politiche del paese (la cattolica, la comunista, la socialista e quella laica), garantendo la possibilità di sviluppo della società italiana, pur nelle grandi differenze politiche.

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27 Maggio 2016
by Vittorio Sammarco
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CACCIARI: ATTACCA LA RIFORMA CHI HA FALLITO PER 40 ANNI

27 Maggio 2016

Dopo Zagrebelsky, Ezio Mauro intervista Massimo Cacciari: “Riforma maldestra, ma è una svolta. L’attacca chi ha fallito per 40 anni”. E a Zagrebelsky replica sull’Unità il pd Guido Melis: “Dove sbaglia Zagrebelsky”. Ancora sull’Unità Tommaso Frosini: “Non sarà un Parlamento oligarchico, i cittadini votano e l’Italicum serve”.  Su Italia Oggi Marcello Pera scrive “Cosa ci sta dietro il sì e il no”.  Sul Manifesto interviene Gaetano Azzariti:Il nuovo Senato? Una brutta sorpresa”. Commenta Stefano Folli: “La partita del referendum e le truppe del No senza leader” (Repubblica). Sull’Espresso Marco Damilano ironizza: “Su questo sì farò il mio Pd”. Emilia Patta sul Sole 24 ore riferisce che “Nel Pd scoppia il caso della legge elettorale”. Graziano Delrio rilascia un’intervista all’Avvenire e dice: “Comitati per il No nel Pd inaccettabili”. E Pierluigi Bersani ne rilascia una al Fatto: “Renzi aiuta pochi potenti in cambio dei loro giornali”.

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27 Maggio 2016
by Vittorio Sammarco
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DICE ZAGREBELSKY: “DEMOCRAZIA SVUOTATA”

27 Maggio 2016

Ezio Mauro, su Repubblica, intervista Gustavo Zagrebelsky, che sostiene che “tutto si tiene, dal referendum al welfare” e che la vittoria del Sì spianerebbe la strada “alla rottura dei vincoli sociali, alla distruzione della società, condannando i più deboli all’impotenza e all’irrilevanza”(“Il mio no per evitare una democrazia svuotata”). Ma Michele Salvati, intervistato dall’Unità, si pronuncia per “Un sì di sinistra”. E l’Esecutivo del sindacato Fim-Cisl nazionale firma all’unanimità un comunicato per il sì: “Il Paese ha bisogno di riforme e coesione”. Dice Paolo Pombeni sul Sole 24 Ore: “Le leggi elettorali via per svelenire il clima sulle riforme”. Amedeo La Mattina racconta “Quando il Pd di Occhetto voleva una riforma stile Renzi” (La Stampa). Monica Guerzoni:Sinistra Pd, cresce la tentazione del No” (Corriere della Sera). Rivela Carlo Bertini: “Letta e Speranza, un ticket anti Renzi per la sinistra pd” (La Stampa). Pierluigi Battista, “Dossetti e Togliatti come testimonial” (Corsera). E. Gualmini, S. Vassallo, “Le radici della riforma” (Unità).

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5 Maggio 2016
by Vittorio Sammarco
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ZAGREBELSKY RISPONDE A NAPOLITANO

5 Maggio 2016

Il Fatto intervista Gustavo Zagrebelsky, firmatario del documento dei  56 costituzionalisti critici verso la Riforma costituzionale (“La riforma è un abito nuovo per coprire vecchie vergogne”). Zagrebelsky sostiene che scopo della Riforma (insieme all’Italicum) è stato di accentrare il potere nel governo per togliere i controlli democratici al malaffare. In conclusione, poi, dice che lui una diversa riforma l’aveva scritta e fatta conoscere al ministro Boschi; ma non risponde all’osservazione di Napolitano secondo il quale i 56 critici non sarebbero riusciti a formulare, concordemente, una proposta di riforma alternativa. Zagrebelsky una proposta l’aveva presentata, ma gli altri 55 sarebbero stati d’accordo con lui? Il settimanale La Discussione riporta una breve intervista a Francesco Paolo Casavola, un altro esponente dei 56 costituzionalisti, il quale dice: “Senato, retaggio del passato, meglio abolirlo”.

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7 Marzo 2016
by Vittorio Sammarco
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DE BORTOLI-BOSCHI-ZAGREBELSKY

7 Marzo 2016

Sul Corriere della Sera di sabato Ferruccio De Bortoli aveva scritto un editoriale intitolato “Il fossato da riempire tra istituzioni e cittadini”, con alcuni cenni critici alla politica del governo Renzi. L’indomani il giornale ospita un intervento del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi: “La via delle riforme per colmare la distanza tra politica e cittadini”. Sul fronte opposto, il Fatto Quotidiano pubblica ampi stralci del documento preparato per Libertà e Giustizia da Gustavo Zagrebelsky in vista del referendum: “Perché votare No”. Repubblica pubblica un articolo di Ian Buruma, in cui l’autore critica il ricorso al referendum su temi troppo complessi: “La moda europea dei referendum”.

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