“Rovineranno la casa del Papa, invece di stare a casa loro a curare gli elefanti” (sic!). “I nostri hanno bisogno più dei profughi”. “A me non mi ha mai aiutato nessuno”. Sono questi, ma solo un esempio, i commenti, riportati dal Corrierone, pagine di Bergamo, non di leghisti patentati bensì di devoti fedeli, in visita, a Sotto il Monte, alla casa natale di Giovanni XXIII, che i missionari del PIME hanno parzialmente e temporaneamente adibito all’ospitalità di 58 profughi. “Ma la storia della bontà andava bene 50 anni fa”, rispondono costoro a chi fa loro notare che si tratta dei luoghi del papa buono, e che ragionando così si finisce col mancare di rispetto a quest’ultimo.