Claudio Cerasa indica quali sono, a suo avviso, i due punti nevralgici, di rilievo europeo, della politica di Renzi: in economia, un mix di politiche di destra e di sinistra, e, in politica istituzionale, il tentativo di evitare la deriva delle “grandi coalizioni“; perché, dice Cerasa, i populismi si battono sfidandoli, non rincorrendoli (“Cosa vuole Renzi in Europa”). Intervistato dal Corriere della Sera, Yannis Varoufakis dice: “Renzi fa bene a protestare, ma deve ottenere un cambio delle regole”. Sull’Unità Luigi Morattini spiega “La lettera Ue, i tecnicismi e la realtà dell’economia”. Paolo Pombeni parla di “Una partita tesa, ma giocata sul filo della real politik” (Sole 24 ore). Adriana Cerretelli annota: “Roma e Bruxelles condannate a intendersi” (Sole 24 ore). Roberto Gualtieri, capo della Commissione bilancio del Parlamento europeo, dice: “Sulla manovra non abbiamo chiesto sconti” (intervista al Corriere della Sera). Tommaso Nannicini aggiunge: “I richiami non ci preoccupano, l’Italia ha bisogno di crescere” (intervista a Repubblica). Così pure Claudio De Vincenti: “Manovra: rispettiamo le regole, non si cambia una virgola” (intervista al Corriere della Sera). Matteo Renzi in un’intervista a tutto campo sul Mattino: “Non temo il voto”. Stefano Folli, “Quando il Quirinale chiede più Europa” (Repubblica).
27 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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