16 Agosto 2017
by Giampiero Forcesi
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REGENI. L’AMBASCIATORE TORNA, MA LA VERITÀ È LONTANA

16 Agosto 2017

Sul rientro dell’ambasciatore italiano in Egitto, nonostante l’irrisolto caso Regeni, Mario Calabresi su Repubblica esprime dissenso: “Il coraggio della verità”. Stefano Stefanini su La Stampa parla di “Real politik in versione mediterranea” e scrive: “C’è una sola vera spiegazione alla decisione del governo italiano di inviare l’ambasciatore al Cairo. L’Italia fa sul serio sulla Libia”. Annalisa Cuzzocrea su Repubblica scrive: “La regia di Minniti e l’ok del Colle: ecco la tela del disgelo con Al Sisi”. Anche Marco Ventura sul Messaggero collega la scelta del ritorno dell’ambasciatore con la questione dei migranti e della Libia, ma la considera pienamente giustificata: “La Libia e il dialogo necessario per controllare i flussi migratori”. Maurizio Caprara sul Corriere della sera allarga lo scenario e ugualmente difende la scelta del governo: “La scelta di Roma e il ruolo dell’Egitto in una regione instabile ma strategica”. Luigi Manconi parla invece di “Regeni vittima di una politica incapace” (Manifesto). E Giovanni Bianconi sul Corriere della sera annota: “Verità lontana. Non si conosce ancora il movente”.

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16 Agosto 2017
by Giampiero Forcesi
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MIGRANTI. SE IL CERCHIO SI CHIUDE…

16 Agosto 2017

L’Avvenire del 15 agosto pubblica due articoli su migranti e Libia: Nello Scavo, “L’Onu: in Libia solo prigioni e non ci sono controlli”; Paolo Lambruschi, “Don Zerai: il cerchio si chiude, è guerra ai migranti”. L’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione pubblica un comunicato stampa in cui critica duramente le nuove iniziative del Governo italiano per contrastare l’arrivo dei rifugiati dalla Libia (vedi comunicato stampa, testo del documento, e sintesi del documento). Padre Alessandro Cortesi op dedica allo “Straniero” la sua riflessione biblica sulle letture della prossima domenica e la sua contestualizzazione. Domenico Quirico prosegue su La Stampa il suo reportage dalla Libia: “A Sabratha, nella roccaforte degli scafisti”. In un’intervista a La Stampa Roberto Saviano dice: “L’Europa ha chiuso le frontiere e ci lasciato soli”. Un durissimo giudizio critico di Guido Viale sul Manifesto: “Il deserto sociale e culturale dove trionfa l’inumano”.

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14 Agosto 2017
by Giampiero Forcesi
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“CIÒ CHE VEDIAMO MENO IN MARE…”

14 Agosto 2017

Ieri l’Avvenire ha pubblicato un servizio di Nello Scavo intitolato “Così Guardia costiera e milizie lucrano sul traffico d’uomini”, e una bella lettera di Lorenzo Dellai al direttore di Avvenire (“Ciò che vediamo meno in mare e che già accade e ci ferisce tutti”), a commento dell’editoriale di sabato di Marco Tarquinio (“L’incontro possibile”). Oggi Repubblica ha un servizio di Vincenzo Nigro, intitolato “I capi della Marina di Tripoli: ‘I soccorritori aiutano i trafficanti’”, in cui si mostra invece un volto pulito della Guardia costiera libica; ma poi Repubblica ha un duro editoriale di Massimo Giannini: “La resa della civiltà” (sebbene Eugenio Scalfari inserisca il ministro Minniti tra le risorse per il futuro del paese: “Ma Renzi si sente un uomo di sinistra?”). Su La Stampa Francesca Paci racconta: “Le Ong in fuga dal Mediterraneo”, e Francesca Schianchi aggiunge: “Il governo non arretra: così meno sbarchi in Italia”. Ieri Angelino Alfano, ministro degli esteri, aveva rilasciato un’intervista a La Stampa intitolata: “Ora Tripoli controlla le acque, e c’è più equilibrio nel Mediterraneo”; e il viceministro Filippo Bubbico aveva detto al Corriere: “Non ci risultano minacce. Sul Codice nessuna retromarcia”. Testimonianze sulla situazione in Libia vengono da Umberto De Giovannangeli (“I libici impongono il pizzo sui salvataggi”, Huffington post), da Fabrizio Gatti (“Chi e perchè vuol fermare i volontari“, Espresso) e da Domenico Quirico in un servizio su La Stampa (“Nelle celle dove finiscono  i migranti respinti”). Guido Rampoldi, su Il Fatto, annota: “E ora l’Italia non vede i 150.000 migranti intrappolati in Libia”. Le ragioni di Minniti le ha sostenute, a suo modo con lucidità, Luciano Violante ieri sul Corriere della Sera: “Il nostro nemico comune è il traffico di esseri umani”. Ma Alberto Bisin su Repubblica, sempre ieri, ha portato la riflessione su un altro piano: “I migranti e la sfida dell’integrazione”. Un punto forse positivo lo evidenzia Sara Menafra sul Messaggero: “Progetto Onu per due campi in Libia”. Sulla posizione della Cei Luigi Accattoli sul Corsera racconta “L’incontro segreto tra Gentiloni e papa Francesco” e Stefano Ceccanti scrive un suo commento sul Quotidiano nazionale (“La chiesa responsabile”). Ma si legga sopra anche Dellai…

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8 Agosto 2017
by Giampiero Forcesi
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“SE T’IMBARCANO GLI ITALIANI O LE ONG SEI SALVO, ALTRIMENTI TORNI ALL’INFERNO”

8 Agosto 2017

E’ successo ai primi mille, dopo l’accordo tra Italia e Libia: “Il dramma dei migranti riportati in Libia: ‘Picchiati e torturati. Aiutateci a fuggire’” (Francesco Viviano e Alessandra Ziniti, Repubblica). Si veda anche il Dossier “Lager Libia” dell’associazione Medici per i diritti umani. Sul Codice per le Ong (qui il testo) la posizione del presidente di MSF, Loris De Filippi, sul Corriere della sera, in risposta a un articolo di Galli Della Loggia: “Medici senza frontiere: i salvataggi in mare e le leggi da rispettare”. Sull’Avvenire il direttore Marco Tarquinio scrive: “Perché presenze in armi sulle navi Ong sono davvero sbagliate e pericolose”; Mario Giro, viceministro degli Esteri, cerca il dialogo: “Tra umanitari e istituzionali una fiducia da rinsaldare”; Gianfranco Cattai, presidente Focsiv, indica come si può “Costruire un’alternativa all’inferno libico”. Il presidente nazionale della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca, sul Secolo XIX scrive: “Salvare vite umane non può essere dipinto come un atto criminale”.  Angelino Alfano presenta sul Corriere della sera una (sbiadita) “Agenda italiana per la Libia”. Divisione nel governo: “Delrio critica il collega: facciano la guerra agli scafisti non alle Ong” (Marco Galluzzo sul Corriere); e in un’intervista a Repubblica Graziano Delrio dice: “Non sono contro il Codice, ma se bisogna salvare vite umane serve la nave più vicina”. La reazione: “Minniti minaccia lo strappo(Dino Martirano sul Corriere). “Mano tesa o pugno duro, nel Pd scoppia la guerra sui migranti”, racconta Paolo Delgado su Il Dubbio. Interviene allora Mattarella: “Il Colle teme divisioni rischiose per l’Italia” (Marzio Breda, Corriere). Ieri Repubblica aveva pubblicato su questi temi un editoriale (un po’ ipocrita) di Massimo Giannini: “Il silenzio della sinistra”. Replica Ernesto Galli Della Loggia: “Ma schierarsi con la legge è xenofobia?”. Oggi scrive il direttore di Repubblica Mario Calabresi:Perché non vinca la propaganda”. Sul Mattino Alessandro Campi scrive “Le anime belle e la faccia dura della sinistra”. Marco Revelli sul Manifesto attacca “Chi infligge colpi mortali al codice morale”.

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6 Agosto 2017
by Giampiero Forcesi
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IL REATO DI ALTRUISMO. E IL RITORNO ALL’INFERNO

6 Agosto 2017

Luigi Manconi,Colpevoli di reato di altruismo” (Manifesto). Il comunicato di Emergency: “La decisione del governo italiano di inviare militari in Libia è un atto di guerra contro i migranti”. Due articoli di Alberto Negri sul Sole 24 ore spiegano i pro e i contro del “lavoro sporco” che i militari italiani vanno a compiere in Libia: “L’Italia e la Libia. Le mosse degli ‘amici’ e la Storia”, “Il vice di Serraj si schiera contro contro la missione italiana”. L’intervista di Marco Minniti al Il Fatto: “Polizia a bordo o blocchiamo le vostre barche”. L’editoriale di Roberto Saviano su Repubblica: “Le vite come la nostra, perse nel Mediterraneo, e l’errore di introdurre il reato umanitario”. Su Saviano c’è il consenso di Ilvo Diamanti (“Come salvare le Ong dall’ideologia della destra“, Repubblica) e la critica di Ernesto Galli della Loggia (“Quella scelta tra l’Italia e gli scafisti“, Corriere della Sera). La posizione di Mario Giro, vice ministro degli Esteri e membro della Comunità di S. Egidio: “Rimandarli in Libia è come spedirli in un inferno” (intervista a La Stampa). Paolo Lambruschi, “Libia, centri di detenzione inumani. Don Zerai denuncia, l’Onu conferma” (Avvenire).  Christopher Hein, già direttore del Consiglio italiano rifugiati: “Eccesso di umanità? Non può essere reato” (intervista all’Avvenire”). Con un titolo assai discutibile e ambiguo Il Fatto pubblica una analisi di Roberta De Monticelli sulla mescolanza di bene e male nelle Ong: “Più ne salviamo, più ne partono, più ne muoiono”. Anche Il Foglio peggiora con il titolo un articolo di Claudio Cerasa già molto discutibile in cui si sostiene che “dietro al dibattito sull’estremismo umanitario c’è il pericolo della nostra democrazia” (“I barconi della menzogna”). Ignazio Masulli, “Il vero obiettivo è respingerli ‘a casa loro’” (Manifesto). Oscar Giannino sul Messaggero dice: “Se l’Africa è al centro della crescita“. Stefano Stefanini, su La Stampa, chiarisce come venne decisa la partecipazione dell’Italia all’intervento armato contro Gheddafi: “Così decidemmo la missione contro Gheddafi”. Franco Venturini, sul Corriere della Sera, avanza l’ipotesi di accettare che la Libia sia divisa: “Il piano B: una confederazione”.

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3 Agosto 2017
by Giampiero Forcesi
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LA MISSIONE IN LIBIA. E LA QUESTIONE DELLE ONG

3 Agosto 2017

Emilia Patta sul Sole 24 ore riferisce: “Sulla missione in Libia sì trasversale”. Ma Daniela Preziosi sul Manifesto chiarisce: “La spaccatura della sinistra sulla missione in Libia”. Dell’accordo con la Libia Giovanni Parigi ne fa un’analisi più precisa: “L’accordo libico” (mente politica.it). Ne aveva scritto Franco Venturini sul Corriere: “Le troppe incognite di una missione giusta”. Lorenzo Cremonesi intervista il gen. Haftar: “La vostra è una interferenza. Reagirò” (Corriere della Sera). Un’ampia e interessante documentazione la forniscono il Servizio Internazionale del Senato (“Libia: partner per il governo dei flussi migratori? Un aggiornamento”) e il Servizio Studi della Camera che pubblica anche il testo della “Deliberazione del Consiglio dei Ministri in merito alla partecipazione dell’Italia alla missione internazionale in supporto alla Guardia costiera libica, adottata il 28 luglio 2017”. Carlo Bonini, “Buoni e cattivi una catastrofe umanitaria” (Repubblica). Marco Minniti, “Se le Ong vogliono operare dovranno firmare il Codice” (intervista a La Stampa). Fiorella Sarzanini, “I contatti diretti con gli scafisti e le consegne concordate” (Corriere della Sera). Franco Miraglia, “Il Codice del capro espiatorio” (Manifesto). Mario Giro e Benedetto della Vedova, “Salvati in mare. Deve tornare la legalità” (Avvenire).

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30 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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PRODI E SCALFARI PER UN’ITALIA CHE SI FACCIA RISPETTARE DA MACRON

30 Luglio 2017

Eugenio Scalfari pone a Renzi (di cui racconta la rivalità con Macron) una sfida precisa: gli dice che ha una sola possibilità per portare l’Italia ad una qualche autorevolezza in Europa, unendo cioè nel centrosinistra le figure di Prodi, Letta e Veltroni (“Macron ha in mano l’Europa. E Renzi come risponde?”). Romano Prodi, a sua volta, sul Messaggero, scrive che l’europeismo va bene, ma di fronte alle attuali scelte di Macron bisogna reagire in senso nazionale (“Ma l’Italia non può fare la crocerossina dell’Europa”). Ugo Magri descrive “La strategia del Quirinale per rompere l’isolamento” dell’Italia (La Stampa). Federico Fubini descrive “L’insostenibile costo della linea Macron” (Corriere della sera). Bill  Emmott giustifica il nazionalismo di Macron ma gli imputa troppa fretta e unilateralità (“La tentazione di tornare a De Gaulle”, La Stampa). Maurizio Molinari spiega, su La Stampa, le ragioni geopolitiche dell’ostilità francese nei confronti dell’Italia nello scenario libico (“Nel Maghreb la contesa fra europei”). Emma Bonino mette in questione l’accordo Italia-Libia: “L’accordo con Sarraj, senza le 150 milizie e Haftar, è già fragile” (intervista a Il Fatto). Stefano Folli auspica che in Italia si facciano sentire le voci che credono nell’Europa (“Manca l’Europa nel dibattito del nostro paese”, Repubblica). Marcello Messori invita a guardare all’essenziale: “Europa, perché serve l’unione fiscale” (Repubblica).

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23 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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LA GRANDEUR DI MACRON. NOI E LA LIBIA. NOI E IL PETROLIO. AUTORITARISMI AD EST

23 Luglio 2017

Eugenio Scalfari lancia l’allarme sulle mire napoleoniche di Macron ed esorta l’Italia a reagire, soprattutto per quanto riguardo il proprio ruolo in Libia e più in generale in Africa; e richiama la sinistra a impegnarsi in primo luogo su un concreto europeismo (“La grandeur di Macron che minaccia l’Italia e l’Europa”, Repubblica). Anche Romano Prodi coglie alcuni eccessi di Macron nel mettere la Francia al primo posto (“Ora Macron riequilibri il rapporto con l’Italia”, Messaggero). Maurizio Molinari su La Stampa coglie i principali elementi novità nel quadro europeo e mette in guardia l’Italia dal giocare un ruolo di basso profilo (“Le quattro novità d’Europa”). Vincenzo Nigro: “La Francia e l’Italia nella partita libica” (Repubblica). L’ITALIA E IL PETROLIO: per avere autorevolezza in campo internazionale all’Italia serve  non sparare sulle proprie aziende energetiche; lo scrivono Alberto Negri (“La diplomazia del gas contro le guerre”, Sole 24 ore) e Davide Tabarelli (“Se il petrolio diventa il diavolo”, Mattino). PAESI DELL’EST: Vladimiro Zagrebelsky, “Le democrazie illiberali contro i giudici” (La Stampa), Nadia Urbinati, “Le due facce dell’Unione” (Repubblica).

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6 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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L’ITALIA E LA TRAPPOLA LIBICA

6 Luglio 2017

Alberto Negri mostra gli errori dell’Italia: “La trappola libica. Le ferite che non passano” (Sole 24 ore). Sulla stessa linea Andrea Bonanni su Repubblica: “L’aula vuota e i nostri errori”. L’analisi di Lucio Caracciolo: “Il Mediterraneo come fortezza” (Repubblica). La proposta di Claudio Cerasa sul Foglio: “Trasformare i confini della Libia nei nostri confini e non viceversa”. Il parere del fondatore di Microsoft: “Bill Gates: rendere difficili gli ingressi in Europa” Giuseppe Sarcina, Corriere). Il commento di Giuseppe Fiorentino sull’Osservatore Romano: “L’inconsistenza dell’Europa”. L’opinione del deputato Udc Giuseppe Esposito: “Troppi gli interessi su Tripoli. C’è un complotto anti-Italia” (intervista al Mattino). Paolo Pombeni, “Migranti e Europa, la fiera delle ipocrisie” (mentepolitica.it).

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18 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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PRODI, RENZI E PISAPIA. IL PRESENTE E IL FUTURO DELLA POLITICA

18 Giugno 2017

Dice Paolo Pombeni  sul Sole 24 ore che la linea di Prodi su voucher e sindacati si concilia poco con le posizioni di Mdp e Sinistra italiana (“A sinistra serve un programma, non dibattiti ideologici”). Alla possibilità di un’intesa tra il Pd e la sinistra sotto la guida di Pisapia e con un sostegno esterno di Prodi mostra di credere Eugenio Scalfari: “Prodi, Renzi e Pisapia e una certa idea di sinistra” (Repubblica). Dopo l’incontro tra Prodi e Renzi dice Sandra Zampa al Corriere della Sera: “Matteo e il Prof non si sono mai nascosti le differenze”. Critiche a Pisapia vengono da Tommaso Rodano su Il Fatto: “Pisapia detta le regole: sciogliete Articolo 1”. Una nota di Bruno Vespa sul Mattino: “Tutte le spine del centrosinistra e le scelte di Renzi”. Francesca Schianchi, su La Stampa, racconta: “Le fondazioni socialiste europee scaricano il presidente D’Alema”. Sergio Staino attacca: “Renzi mentitore seriale, quel che ha fatto con l’Unità è l’ultima prova” (intervista a La Verità). Romano Prodi ricorda Helmut Kohl: “L’uomo mite che aveva il coraggio di decidere” (Messaggero). Due riflessioni sul futuro della politica e delle istituzioni: Luciano Violante, “La lezione del 4 dicembre per i vincitori e per i vinti” (Corriere della sera); Sergio Fabbrini, “L’Italia non si rassegni al populismo e all’elitismo” (Sole 24 ore). E una su migranti e Libia, di Franco Venturini, “Migranti, il nodo è la Libia. L’ora di cambiare politiche” (Corriere della sera).

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