La morte del magistrato Loris D’Ambrosio, consigliere giuridico del presidente della Repubblica, ha aperto un dibattito lacerante. Tra le voci più nette c’è quella di Giuliano Amato, autore di una breve ma densa lettera al direttore del “Corriere della Sera” del 29 luglio. “Vi sono persone – scrive Amato – la cui intera vita è testimonianza di dedizione e di integrità”. Quando accade un fatto “che in sé si presta a più di un’interpretazione”, quell’integrità di vita, ben nota, dovrebbe “fungere da chiave interpretativa
30 Luglio 2012
by Vittorio Sammarco
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