25 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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BIPOLARISMO ANOMALO

25 Marzo 2018

I discorsi di insediamento di Roberto Fico alla Camera e di Maria Elisabetta Alberti Casellati al Senato. Marzio Breda, “La via (in salita) per fare il governo. Tre condizioni dal Colle ai partiti” (Corriere della sera). Una lucida intervista di Luciano Violante a La Stampa: “A Matteo serve una quarantena. Il partito non deve chiudere a Di Maio”. Due commenti di Stefano Ceccanti: “Con l’elezione dei presidenti delle camere nasce un nuovo bipolarismo” (democratica.com) e “Il probabile governo sovranista” (blog). Stefano Folli, “Strada in salita per un governo ‘a scadenza’” (Repubblica). Claudio Tito, “Il Pd a rischio estinzione” (Repubblica). Eugenio Scalfari, “Il potere populista nel paese fragile” (Repubblica). Giovanni Orsina, “Il difficile patto giallo-verde” (La Stampa). Antonio Polito, “Bipolarismo anomalo” (Corriere della sera). Massimo Villone, “La lezione di Fico al modello imposto da Renzi” (Manifesto). L’intervista del Corriere a Luigi Di Maio: “Per l’esecutivo aperti a tutti”.  Marco Travaglio, “Se faranno il governo con la Lega, Cinquestelle a rischio linciaggio” (intervista al Secolo XIX). Carlo Cottarelli, “Chi vuole cambiare riduca il deficit” (La Stampa). Jan Zelonka, “Vincere le elezioni non è abbastanza” (Il Fatto). Sergio Fabbrini, “Le divisioni Ue tra forma e sostanza” (Sole 24 ore).

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25 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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IL MORALISMO IMMORALE

25 Febbraio 2018

Marco Damilano, sull’Espresso, racconta “L’ultima campagna dei partiti dimezzati” (e senza veri partiti, ricorda citando il costituzionalista Massimo Luciani, l’attuazione della Costituzione rimane sospesa). L’ultima dei 5 stelle la racconta Ilario Lombardo su la Stampa: “Di Maio, la tentazione di un governo a sinistra”. Ma Pietro Grasso appare perplesso: “Sostenere Di Maio? La vedo dura” (intervista al Corriere della sera). Paolo Gentiloni, intervistato da Repubblica, dice: “Voto utile contro il populismo o si ritorna al passato”. Sulla stessa lunghezza d’onda Sergio Fabbrini sul Sole 24 ore: “Sovranismi diversi ma stessi obiettivi”. Di Luciano Violante c’è una bella riflessione sull’uso della morale come strumento di lotta politica: “Il moralismo immorale che produce la paralisi” (Corriere della sera). Il Sole pubblica una nota sulle elezioni di mons. Bruno Forte (“La voce italiana nella casa comune europea”). Sul Messaggero Romano Prodi invita a dare priorità al recupero della produttività e dei salari (“Se il costo del lavoro divide l’Europa”). Da Giulio Santagata, di Insieme, una proposta: “Diamo la priorità all’abbattimento del cuneo fiscale” (Sole 24 ore). La Stampa pubblica uno stralcio di un discorso di Aldo Moro (“Il nostro dovere di schierarci”). Carlo Bastasin, sul Sole 24 ore, spiega “Perché la crisi Spd non è una questione solo tedesca”. tre contributi su elezioni e welfare: Tito Boeri, “Serve un piano serio per gli anziani” (intervista all’Avvenire); Emanuele Ranci Ortigosa, “2013-2018: una legislatura di rilancio e innovazione, ma molto resta ancora da fare” e Sergio Pasquinelli: “Elezioni 2018. Le politiche sociali fra bilanci e prospettive” (su Welforum.it).

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11 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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MACERATA, I MIGRANTI, LA SINISTRA

11 Febbraio 2018

Una bella descrizione del corteo antifascista e antirazzista di Macerata per la penna di Goffredo Buccini sul Corriere della sera (“Migliaia al corteo antirazzista. Pd sotto attacco”). Maria Teresa Meli, sul Corriere, racconta “L’amarezza di Renzi: ‘tutto è usato contro di me’”); così Laura Cesaretti su Il Giornale: “Renzi processa ‘Repubblica’: attaccate i fascisti non me”. D’altro lato, “Gli elettori del Pd sempre meno pro migranti”, scrive Renato Mannheimer su Il Giornale. Ma Pietro Fassino dice: “Il 24 ci troveremo uniti contro il fascismo” (intervista a Repubblica). Equilibrate parole di Luciano Violante all’Avvenire: “Attenti ai segnali di violenza e di discriminazione”. Ma Roberto Saviano, sull’Espresso, attacca Pd e 5 Stelle: “Quel silenzio elettorale”; così Marco Revelli sul Manifesto: “Chi è sceso in piazza ci ha salvato la faccia e la Costituzione”. Francesco Bei su La Stampa difende il Pd, ma osserva: “Sui migranti la babele della sinistra”.

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3 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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LA NECESSITA’ DI FORMARE UNA NUOVA CLASSE POLITICA

3 Febbraio 2018

La crisi dei gruppi dirigenti. La loro sostituzione con leader solitari e narcisistici, che tendono a circondarsi di persone scarsamente autonome. Dibattito politico che si impoverisce. Crisi dei partiti socialisti e socialdemocratici, più attenti ai diritti civili che ai diritti sociali. Le ragioni della vittoria di Trump. Le posizioni politiche antisistema propagandate anche da chi è dentro nel sistema. La crisi dei partiti che non educano più le masse  ma si fanno guidare da esse. “Occorre riprendere il filo della costruzione delle classi dirigenti”, fronteggiando la forza del neoliberismo e delle varie forme di individualismo che ne discendono. Passare da leader soli e carismatici a gruppi politici capaci di dirigere – dice Luciano Violante nella lectio magistralis tenuta e Roma il 2 febbraio (“Società civile e istituzioni: il ruolo della classe dirigente”). Ma i gruppi politici dovrebbero essere….

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17 Dicembre 2017
by Giampiero Forcesi
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SUL “CASO” BOSCHI

17 Dicembre 2017

Repubblica, con il commento di ieri di Stefano Folli ha accusato il clima pessimo del confronto politico in atto, ma ha criticato l’operato del sottosegretario (“L’evidenza di un conflitto”). Oggi il Sole 24 Ore pubblica un intervento di Paolo Pombeni, che ritiene discutibile l’opportunità dei comportamenti della Boschi ma dice che gli interventi del Colle, di Gentiloni e di Padoan indicano quali sono i rischi della campagna in atto (“Non regoliamo i conti politici a spese delle banche”), un analogo e più severo articolo di Sergio Fabbrini critico verso la politica che guarda dal buco della serratura (“Ritorniamo alla politica che affronta i nodi del paese”) e un’intervista a Luigi Zanda (“C’è accanimento su Maria Elena Boschi”). Sul Corriere della sera un articolo di Federico Fubini e Fiorella Sarzanini (“Gli incontri con i ministri e i controlli, ecco che cosa chiederanno a Visco”), un’intervista a Andrea Orlando (“Candidare Maria Elena? Ci dobbiamo ragionare. Serve chi prende più voti”) e un editoriale di Antonio Polito che fa il bilancio della legislatura (in parte positivo) ma giudica che la Boschi avrebbe dovuto dimettersi dopo il referendum del 2016 (“La ripresa e le ombre. La fine di un progetto”). Sul Mattino Luciano Violante, intervistato, dice: “Sulla Boschi clima di veleni, ma il Pd ha sbagliato”.

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15 Dicembre 2017
by Giampiero Forcesi
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BRUXELLES. BOSCHI. GENTILONI. “INSIEME”. LA DOMENICA

15 Dicembre 2017

Enzo Moavero Milanesi, “Partita europea per il governo” (Corriere della Sera). Carlo Bastasin, “Il voto e i pericoli del sovranismo” (Sole 24 ore). Sul riaccendersi del caso Boschi, Stefano Folli scrive che il ministro avrebbe dovuto dimettersi un anno fa, e ora è tardi (“Una carta in mano ai 5stelle”). Severo anche il giudizio di Massimo Giannini: “Relazioni pericolose” (Repubblica). Più soft la critica di Marcello Sorgi su La Stampa: “La difficile posizione del bersaglio”. La difesa di Maria Elena Boschi in un’intervista a Repubblica: “Nessun conflitto d’interessi. Mi usano per coprire i veri scandali bancari”. Intanto, dopo la dichiarazione di Berlusconi (“Un’iniezione di buon senso” per Mauro Calise sul Mattino), “Cresce il partito del bis del governo Gentiloni” (Monica Guerzoni sul Corriere della sera); e Luciano Violante dice al Corriere: “E’ l’uomo giusto per il governo e suscita consensi, serve il sì di Renzi”; ieri Anna Finocchiaro su la Stampa: “Affidabile, equilibrato e serio. L’Italia ha bisogno di Gentiloni”. Ne scrive Lina Palmerini: “La mossa del cavaliere fa emergere le divisioni e i no a sinistra” (Sole 24 ore). Sul Manifesto un intervento di Franco Monaco, che ritiene la nascita della lista ulivista “Insieme” (…“Nasce l’Ulivetto”, Daniela Preziosi sul Manifesto) del tutto irrilevante e torna sul tentativo di Pisapia: “Ha vinto chi aveva torto. Ha perso chi aveva ragione”. Sul Foglio Franco Debenedetti replica al fratello Carlo: “Tra Cav. e Cinquestelle”. Dario Di Vico sulla questione del lavoro domenicale: “Liberalizzazioni e nostalgia” (Corriere della Sera). Pier Angelo Sequeri: “Domenica riposo” (Avvenire). Gian Enrico Rusconi su La Stampa: “Fede e lavoro nel riposo domenicale”.

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19 Settembre 2017
by Giampiero Forcesi
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IL MANIFESTO POLITICO DI GENTILONI. E L’ALTERNATIVA DI MAIO

19 Settembre 2017

Sullo ius soli scrive Matteo Truffelli, presidente dell’Azione cattolica, in una lettera al direttore di Avvenire: “Ius culturae: chi sa e vede, comprende e approva”. Antonio Polito firma l’editoriale del Corriere scrivendo sulla superficialità ed emotività dell’opinione pubblica italiana: “Ma in Italia la Merkel perderebbe”. Il Foglio pubblica la lunga intervista che Claudio Cerasa ha fatto a Paolo Gentiloni alla festa nazionale del Pd a Imola: “Manifesto politico di Gentiloni, contro gli spacciatori di paura”. Giuliano Pisapia replica a Claudio Magris sul Corriere della Sera  con una lettera al direttore (“Il Pd è ambiguo. Io so quali sono gli avversari”) e scrive un articolo su Repubblica (“Va ritrovata l’ispirazione ulivista”). Ancora su Il Foglio un colloquio di Cerasa con Sabino Cassese sulla crisi italiana: “Declinismo e orgoglio”, e un colloquio con Luciano Violante sul dispotismo insito nella democrazia diretta: “Bluffarie grilline”. Sui 5 Stelle scrivono anche Andrea Malaguti, “Superata la linea di confine” (La Stampa), Marcello Sorgi, “Nel Movimento 5 Stelle nessun posto per le minoranze” (La Stampa), Massimo Franco, “Verso un voto che getta ombre sulle regole del Movimento” (Corriere della sera), e Stefano Ceccanti, “Le parole di Aldo Moro e la prassi di Luigi Di Maio” (Democrata).

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14 Agosto 2017
by Giampiero Forcesi
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“CIÒ CHE VEDIAMO MENO IN MARE…”

14 Agosto 2017

Ieri l’Avvenire ha pubblicato un servizio di Nello Scavo intitolato “Così Guardia costiera e milizie lucrano sul traffico d’uomini”, e una bella lettera di Lorenzo Dellai al direttore di Avvenire (“Ciò che vediamo meno in mare e che già accade e ci ferisce tutti”), a commento dell’editoriale di sabato di Marco Tarquinio (“L’incontro possibile”). Oggi Repubblica ha un servizio di Vincenzo Nigro, intitolato “I capi della Marina di Tripoli: ‘I soccorritori aiutano i trafficanti’”, in cui si mostra invece un volto pulito della Guardia costiera libica; ma poi Repubblica ha un duro editoriale di Massimo Giannini: “La resa della civiltà” (sebbene Eugenio Scalfari inserisca il ministro Minniti tra le risorse per il futuro del paese: “Ma Renzi si sente un uomo di sinistra?”). Su La Stampa Francesca Paci racconta: “Le Ong in fuga dal Mediterraneo”, e Francesca Schianchi aggiunge: “Il governo non arretra: così meno sbarchi in Italia”. Ieri Angelino Alfano, ministro degli esteri, aveva rilasciato un’intervista a La Stampa intitolata: “Ora Tripoli controlla le acque, e c’è più equilibrio nel Mediterraneo”; e il viceministro Filippo Bubbico aveva detto al Corriere: “Non ci risultano minacce. Sul Codice nessuna retromarcia”. Testimonianze sulla situazione in Libia vengono da Umberto De Giovannangeli (“I libici impongono il pizzo sui salvataggi”, Huffington post), da Fabrizio Gatti (“Chi e perchè vuol fermare i volontari“, Espresso) e da Domenico Quirico in un servizio su La Stampa (“Nelle celle dove finiscono  i migranti respinti”). Guido Rampoldi, su Il Fatto, annota: “E ora l’Italia non vede i 150.000 migranti intrappolati in Libia”. Le ragioni di Minniti le ha sostenute, a suo modo con lucidità, Luciano Violante ieri sul Corriere della Sera: “Il nostro nemico comune è il traffico di esseri umani”. Ma Alberto Bisin su Repubblica, sempre ieri, ha portato la riflessione su un altro piano: “I migranti e la sfida dell’integrazione”. Un punto forse positivo lo evidenzia Sara Menafra sul Messaggero: “Progetto Onu per due campi in Libia”. Sulla posizione della Cei Luigi Accattoli sul Corsera racconta “L’incontro segreto tra Gentiloni e papa Francesco” e Stefano Ceccanti scrive un suo commento sul Quotidiano nazionale (“La chiesa responsabile”). Ma si legga sopra anche Dellai…

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17 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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IL RINVIO DELLO IUS SOLI E IL CHE FARE SUI MIGRANTI

17 Luglio 2017

Il rinvio da parte del governo ad affrontare la discussione sullo ius soli dopo l’estate ha ricevuto diverse letture: difende il governo ma anche il valore della nuova normativa Massimo Adinolfi sul Mattino (“Se l’identità finisce nelle urne”); realismo e senso della responsabilità secondo Massimo Franco sul Corriere della Sera (“La ragionevolezza che vince”)  e Federico Geremicca su La Stampa (“La mossa per evitare la crisi”; più severo Massimo Giannini su Repubblica (“Il rinvio che maschera la resa finale”), a cui segue un’intervista a Roberto Speranza (“I dem inseguono la destra, su altri temi i voti li trovano”). Duro anche il giudizio di mons. Giancarlo Perego, ancora responsabile di Migrantes e vescovo di Ferrara (“Così la classe politica si inchina ai prepotenti”). Sul Messaggero un commento a favore del governo ma anche contro la riforma: Marco Gervasoni, “Una vittoria del realismo che limita i danni al Paese”. Quanto ai migranti, Romano Prodi dice: “Senza un progetto per l’Africa tragedia inevitabile” (Messaggero). Gilles Kepel, intervistato dal Corriere, riconosce che “L’Italia non può accogliere tutti”; e Luciano Violante ancora sul Corriere scrive: “Servono politiche europee per ridurre le partenze”.

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18 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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PRODI, RENZI E PISAPIA. IL PRESENTE E IL FUTURO DELLA POLITICA

18 Giugno 2017

Dice Paolo Pombeni  sul Sole 24 ore che la linea di Prodi su voucher e sindacati si concilia poco con le posizioni di Mdp e Sinistra italiana (“A sinistra serve un programma, non dibattiti ideologici”). Alla possibilità di un’intesa tra il Pd e la sinistra sotto la guida di Pisapia e con un sostegno esterno di Prodi mostra di credere Eugenio Scalfari: “Prodi, Renzi e Pisapia e una certa idea di sinistra” (Repubblica). Dopo l’incontro tra Prodi e Renzi dice Sandra Zampa al Corriere della Sera: “Matteo e il Prof non si sono mai nascosti le differenze”. Critiche a Pisapia vengono da Tommaso Rodano su Il Fatto: “Pisapia detta le regole: sciogliete Articolo 1”. Una nota di Bruno Vespa sul Mattino: “Tutte le spine del centrosinistra e le scelte di Renzi”. Francesca Schianchi, su La Stampa, racconta: “Le fondazioni socialiste europee scaricano il presidente D’Alema”. Sergio Staino attacca: “Renzi mentitore seriale, quel che ha fatto con l’Unità è l’ultima prova” (intervista a La Verità). Romano Prodi ricorda Helmut Kohl: “L’uomo mite che aveva il coraggio di decidere” (Messaggero). Due riflessioni sul futuro della politica e delle istituzioni: Luciano Violante, “La lezione del 4 dicembre per i vincitori e per i vinti” (Corriere della sera); Sergio Fabbrini, “L’Italia non si rassegni al populismo e all’elitismo” (Sole 24 ore). E una su migranti e Libia, di Franco Venturini, “Migranti, il nodo è la Libia. L’ora di cambiare politiche” (Corriere della sera).

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