8 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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IL DOPO 4 MARZO PER FRANCO MONACO, RANIERO LA VALLE E “LIBERI E UGUALI”

8 Marzo 2018

Su Il Fatto quotidiano Franco Monaco, deputato del Pd che già da tempo ha preso le distanze dal Pd e che aveva aderito al progetto di Pisapia poi naufragato, invita il Pd al confronto con il M5S (“Pd-M5S, il dovere almeno di provarci”). Raniero La Valle, sul sito di chiesa dei poveri chiesa di tutti, individua nel voto alcune positività, dice, non indifferenti (“Una felice discontinuità”). Aggiungiamo, su questo lato del discorso, il messaggio rivolto dai leader di Liberi e Uguali (Pietro Grasso, Roberto Speranza, Pippo Civati e Nicola Fratojanni) ai propri sostenitori per invitarli a riunirsi e discutere il significato del voto.

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6 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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MATTARELLA E LE CRITICHE DI RENZI

6 Marzo 2018

Marzio Breda, “La partita al buio di Mattarella”. Stefano Ceccanti, “I tre scenari di fronte a Sergio Mattarella” (democratica.com). Stefano Folli, su Renzi: “Sfida al partito e segnali al Colle” (Repubblica).  Federico Geremicca, “L’ex premier teme il partito del Colle” (La Stampa). Goffredo De Marchis, “L’ira di Gentiloni: ‘Mi dà dell’inciucista’” (Repubblica). Monica Guerzoni, “La ribellione dentro il partito” (Corriere della sera). Mauro Calise (che difende Matteo Renzi), “La diga del leader per salvare il riformismo” (Mattino). Giovanni Bianconi, “D’Alema, persa l’ultima sfida” (Corriere della sera). Claudio Cerasa,Come salvarsi dal partito dell’altra nazione” (Foglio). Giuliano Ferrara, “L’onda lunga del ’93 ha prodotto Salvini e Di Maio” (Foglio). Domenico De Masi, “M5S come il Pci di Berlinguer” (intervista a La Stampa). Massimo Villone, “Una via d’uscita per il governo” (Manifesto).

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2 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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È CRISI DELLA SOLIDARIETÀ

2 Marzo 2018

L’incipit del cupo articolo di Ezio Mauro su Repubblica è un formidabile riconoscimento dei meriti della Dc  (“Che cosa tocca alla sinistra”). D’altronde le forti difficoltà della sinistra hanno cause profonde, come spiega Giannino Piana su Rocca (“Crisi della solidarietà”). Di “oscuramento dell’intelligenza collettiva” parla, con amarezza, Biagio De Giovanni sul Mattino (“Il peso del populismo”). Più da sinistra il timore è appare analogo, come fa capire Alfio Mastropaolo sul Manifesto (“Pagheremo i danni del renzismo con l’egemonia del populismo”). E forse insufficiente è l’analisi di Rossana Rossanda, intervistata da La Stampa (“La sinistra risale se scopre i deboli”). Su Il Fatto due intellettuali anomali, Ugo Mattei e Carlo Freccero, puntano ai 5 stelle ma vanno oltre Di Maio e propongono un altro leader, più accattivante e che piacerebbe anche – dicono – a molti cattolici (“Se Di Maio non ce la fa, proviamo Petrin Carlini”). Mentre qualcuno ipotizza l’uscita di Renzi dal Pd (Marcello Mancini,Renzi prepara la scissione dal Pd”, La Verità), Leonardo Becchetti su Avvenire individua tre temi su cui le principali forze politiche, a suo dire, potrebbero trovare un’intesa (“Per iniziare a ricucire”). La testimonianza di Enrico Peyretti:Riflettendo sulle elezioni politiche”; e quella di Giaime Rodano: “La mia dichiarazione di voto. In risposta a mio figlio Tommaso”.

 

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1 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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“VOTI DEL CIELO IN ORDINE SPARSO”

1 Marzo 2018

Così il Manifesto titola un articolo di Luca Kocci, “Voti del cielo in ordine sparso. I cattolici arrivano divisi alle urne”. Ma dopo le urne, secondo Giorgio Merlo, i cattolici democratici e popolari dovranno per forza prendere l’iniziativa: “Dopo le elezioni gli schieramenti si scomporranno. Il ruolo dei cattolici” (Il Dubbio). Si vedano anche le posizioni di Noi Siamo Chiesa (“4 marzo. Per un nuovo corso nella società e nella chiesa”) e di Raniero La Valle (“Verso dove”). Un editoriale di Antonio Polito, sul Corriere della Sera, mette in guardia dalle forze populiste ma denuncia gli errori degli altri: “Il senso della democrazia nelle urne del 4 marzo”. Massimo Adinolfi, sul Mattino, è sconsolato e evidenzia “La deriva ingovernabile del rancore che avanza”.  SULLE ULTIME SCELTE DEL M5S: Claudio Cerasa, “Giù la maschera: il 4 marzo è un referendum su Di Maio” (Il Foglio); Mauro Calise, “Se Di Maio calpesta la Carta” (Mattino); Gaetano Azzariti, “Una mossa propagandistica e ingenua” (Manifesto); Michele Prospero, “Svolta governi sta. Di Maio pagherà un prezzo” (Manifesto); Emanuele Macaluso, “Il Corriere si è accorto degli imbrogli di Di Maio” (Il Dubbio); Renzo Rosati, “Fioramonti, mr. Sottosviluppo” (Foglio). Ma ecco Andrea Roventini, candidato M5S all’Economia, “Piano Cottarelli, tax expenditure, più crescita: così ridurrò il debito” (intervista al Sole 24 ore). CHE FARÀ MATTARELLA? Claudio Tito, “Governo, le regole di Mattarella” (Repubblica); David Allegranti, “Nella testa di Mattarella” (Foglio).

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28 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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LA MENACE ITALIENNE

28 Febbraio 2018

Così Le Monde: “Europe, la menace italienne”. Dice Angelo Panebianco sul Corriere della sera: “I pronostici non sempre colgono nel segno”. Claudio Cerasa: “Tutti vogliono il 40 per cento, ma c’è solo un 40 per cento che serve all’Italia” (Il Foglio). Ecco, secondo Stefano Ceccanti, “La vera posta in gioco delle elezioni” (intervista a Le Formiche).  Concetto Vecchio su Repubblica racconta: “Il grande dilemma a sinistra: votare o no per i dem”. Alberto Leiss, sul Manifesto, spiega i suoi voti a sinistra: “Un voto, anzi due, a sinistra”, (a Leu e a Potere al Popolo, ma non al Pd). Andrea Manzella, su Repubblica, usa un po’ d’ironia: “La rivincita del Senato”. Stefano Folli annota: “Se Salvini tenta il sorpasso di Berlusconi” (Repubblica); e ieri aveva scritto: “Il rebus del Pd nelle manovre del dopo voto”. Alessandro Campi scrive sulla quasi candidatura di Tajani: “La mossa che parla alla Ue e ai moderati” (Mattino). Sabino Cassese sul Corriere difende la competenza: “Candidati, il valore di chi è più capace”, e poi dialoga con il Foglio: “La strada maestra per uscire dalla prossima instabilità governativa”. Carlo Calenda, intervista da Avvenire: “All’Italia serve un governo vero”. Massimo Villone sul Manifesto: “Walter e Silvio, i referendari della domenica”. Un’intervista al candidato grillino a ministro del lavoro, Pasquale Tridico: “Troppa flessibilità, via il jobs act. Congeleremo la legge Fornero” (La Stampa). Ernesto Preziosi, già deputato Pd e coordinatore di “Argomenti 2000”: “Verso le elezioni

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19 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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IL RITORNO DI PRODI. E DELLE “PARTI SOCIALI”

19 Febbraio 2018

Romano Prodi: “Il mio ritorno da pensionato dopo nove anni. Ho fatto quello che dovevo fare” (intervista al Corriere della Sera), e il suo appello: “Primo impegno del dopo voto è cambiare la legge elettorale” (Messaggero). Il commento di Alessandro Campi all’appello di Prodi: “Lo scettro perduto della sovranità elettorale” (Messaggero). G.A. Falci racconta: “I delusi dal Nazareno tra Bonino e prodiani” (Corriere della sera). Paolo Gentiloni sul Sole 24 Ore: “Guai a tornare indietro, guai a restare fermi”. Sergio Fabbrini commenta positivamente le proposte politico-economiche avanzate dalla Confindustria (e dalla Cisl) e si sofferma su tre nodi: Europa, mercato, democrazia (“Organizzazioni sociali a sostegno della politica”, Sole 24 ore). Sulle proposte della Confindustria Anna Maria Furlan, leader della Cisl, dice: “Molte affinità con la nostra visione” (Sole 24 ore). Lucrezia Reichlin, sul Corriere della sera, indica “La spirale negativa da evitare”, invitando a tutelare le fasce sociali che il progresso tecnologico inevitabilmente emargina. Il saggio ammonimento di Marc Lazar, su la Repubblica: “Cari partiti, ricordate i problemi seri”. Emanuele Felice spiega perché al Sud il Pd perde: “Se il Sud tradisce il Pd” (Repubblica). Su La Stampa Luigi Di Maio, intervistato, dice: “Avrò l’incarico di premier”. Sul Foglio, Andrea Minuz, “L’algoritmo Di Maio”.  Vincenzo Visco e Maria Cecilia Guerra replicano a Roberto Perotti sui costi del programma di Leu (Perotti: “Leu, 30 miliardi allo scoperto“; Visco e Guerra: “Non sogni con Leu, la crescita sarà realtà”; Perotti: “Un elenco smisurato di proposte senza cifre”, Repubblica). Giudizi sui programmi anche in Enrico Marro,Tante promesse, quali realizzabili?” (Corriere della sera) e Carlo Cottarelli, “Programmi vaghi e pieni di omissioni” (la Stampa). Maurizio Ferrera sui partiti e l’immigrazione: “La domanda più difficile per chi governa” (Corriere della sera). Il botta e risposta di Stefano Ceccanti con i giovani dell’associazione La Rosa bianca in un incontro elettorale a Pisa. Massimo Giannini vede nero: “La sinistra da salvare” (Repubblica). Vede rosa Lidia Menapace: “Un altro 4 dicembre è possibile” (Manifesto).

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5 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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“NOI, L’EUROPA E I DUE SCENARI DEL DOPOVOTO”

5 Febbraio 2018

Per Roberto Esposito, “Il primo passo per riunire la sinistra” è sottoscrivere un patto per l’Italia nella Unione europea (Repubblica). Andrea Bonanni teme uno scenario greco per l’Italia: vittoria sovranista alla Tsipras nelle elezioni di marzo e poi allineamento forzato all’Unione europea (“Noi, l’Europa e i due scenari del dopo voto”, Repubblica). Il costituzionalista Cesare Pinelli a proposito dei 5 Stelle: “Il M5S e il rifiuto della rappresentanza politica” (Il Mulino online). A proposito dei partiti (squattrinati) che chiedono contributi ai propri eletti, Mauro Calise scrive: “Se vince il populismo” (Mattino). L’analisi degli scenari economici mondiali di Romano Prodi: “Se la ripresa rallenta, istruzioni per l’uso” (Messaggero).

MACERATA E IL DIBATTITO POLITICO: Carlo Calenda, “Salvini è incostituzionale, ma chi ha paura va protetto” (intervista con Federico Fubini, Corriere della sera); Ezio Mauro, “Il fantasma dell’uomo bianco”, Repubblica). Ferdinando Camon, “Perché nasce e cresce la paura xenofoba” (La Stampa); Giovanni De Luna, “Il tricolore non appartiene ai razzisti” (La Stampa); Marzio Barbagli, “E’ alto il rischio di emulazione” (intervista su la Stampa).

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2 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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I GESUITI VOTANO LARGHE INTESE

2 Febbraio 2018

Luca Kocci, “I gesuiti stroncano M5S, Lega e FDI. E votano per le larghe intese” (Manifesto). Alessandra Ricciardi, “Elezioni, Civiltà cattolica scende in campo” (Italia Oggi). Lettera e risposta di Corrado Augias su Repubblica: “Renzi, Prodi e il fragore attorno al Pd”. Marcello Sorgi, “L’ultima rivolta contro Renzi. Il Pd siciliano rievoca la Dc” (La Stampa). Arturo Parisi,Ecco i guasti del proporzionale” (intervista a Italia Oggi). Ugo Magri, “Berlusconi, se il centrodestra perde, pronto a scaricare la Lega” (La Stampa). Stefano Ceccanti, “La vera posta in gioco delle elezioni. La collocazione europea dell’Italia e il ruolo di noi candidati”. Intervista di Enrico Morando ad Avvenire: “Tasse, solo noi credibili. Abbiamo posto le premesse per una vera rivoluzione”. L’Avvenire inizia un dibattito sul debito pubblico dell’Italia, con un editoriale di Francesco Gesualdi: “Debito, l’ora del coraggio”. Claudio Cerasa, “Il dramma di una classe dirigente neutrale contro lo sfascismo” (Il Foglio). Un bell’articolo di Biagio De Giovanni (filosofo e irpino) sui 90 anni di De Mita (irpino come lui): “De Mita, la Dc e la missione del potere” (Mattino). Del leader di Nusco scrive anche Tommaso Labate sul Corriere: “90, Ciriaco De Mita”. Luigi Berlinguer su Il Dubbio: “Caro Pd ricordati del socialismo”.

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30 Gennaio 2018
by Giampiero Forcesi
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LEADERISMO, SELEZIONE AL RIBASSO, SOCIETÀ CIVILE DISUNITA

30 Gennaio 2018

“Il leaderismo è l’unico strumento d’ordine che ancora rimanga alla politica italiana” sostiene Giovanni Orsina in una nota su la Stampa (“La strategia del controllo delle liste”). Marco Olivetti, su Avvenire, indica i limiti più gravi di questa campagna elettorale (“Ciò che ancora manca alla nostra democrazia”). Paolo Macry, sul Mattino, indica “Il male comune della selezione al ribasso”. Per Giuseppe De Rita il nostro è “Un elettorato incapace di sentimenti condivisi” (Corriere della sera). Matteo Renzi rilascia una intervista a Il Foglio: “Il 4 marzo è un match point contro Grillo”. Massimo Gramellini racconta la storia dell’ammiraglio in lista con il M5S: “Incredibile ma Veri” (Corriere della sera). ECONOMIA E LAVORO – Su Repubblica Roberto Perotti scrive: “Flat tax, la proposta pericolosa”. Mariana Mazzucato, in un’intervista al Sole 24 Ore: “Rivitalizzare il ruolo dello Stato”. Tiziano Treu sul Sole: “Più spazio agli accordi aziendali”.

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26 Gennaio 2018
by Giampiero Forcesi
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RECUPERARE LA CREDIBILITÀ PERDUTA

26 Gennaio 2018

Stefano Folli sostiene che il Pd, almeno, una classe dirigente decente de l’ha; non così, per ora, gli altri (“Pd e destra, quale classe dirigente”). Però Federico Geremicca, su La Stampa, ragionando sulla tesi di D’Alema a favore di un governo del Presidente, si chiede chi mai potrà assumere questo incarico: “Se il governo del presidente è un miraggio”. Luca Bergamo, già collaboratore delle giunte Rutelli e Veltroni e oggi vicesindaco con Virginia Raggi, ha rilasciato ieri un’intervista a Il Fatto (“Il M5S ha valori di sinistra, non può andare con la Lega”); oggi Emanuele Macaluso s’arrabbia: “La sapete l’ultima? Di Maio erede di Parri” (Il Dubbio). Claudio Cerasa sul Il Foglio spiega “Perché Grillo e Gentiloni hanno ragione a vedere lontana la vittoria di Di Maio”. Sempre su Il Foglio David Allegranti racconta le liti in casa Leu: “Il favoloso romanzo della scissione annunciata di Liberi e Uguali”. Intanto, “Sorpresa: Leoluca Orlando entra nel Pd”(su Italia Oggi). Una ricerca sui giovani dell’Istituto Toniolo ci conferma: “I giovani lontani dai partiti”; Alessandro Rosina commenta: “Recuperare la credibilità perduta” (Repubblica).

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