22 Marzo 2017
by Giampiero Forcesi
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ONIDA E CECCANTI: OPINIONI A CONFRONTO SUL CASO MINZOLINI

22 Marzo 2017

Sul caso Minzolini il Sole 24 ore ospita il parere di Valerio Onida (“Una votazione contra legem”) e quello di Stefano Ceccanti (“Ma le Camere hanno potere di giudizio”). Sullo stesso tema Franco Monaco scrive al Fatto quotidiano: “Dai ‘garantisti’ la gogna contro Sinisi”. Invece Luigi Manconi dice: “Contrario alla decadenza perché valuto il merito” (intervista alla Repubblica). Due interventi in tema di populismo: Moises Naim a colloquio con il Foglio (“Il populismo impotente”) e Angelo Panebianco sul Corriere della Sera (“Chi odia la società aperta”). Sabino Cassese stigmatizza “Il vuoto della politica” (colloquio con il Foglio). Nando Pagnoncelli, intanto, avverte: “I Cinque Stelle staccano il Pd” (Corriere della sera). E Claudio Cerasa invoca: “Fate presto, non fate Grillo” (Il Foglio). E Pippo Civati ci dice “Perché la sinistra punta sul modello Pizzarotti” (al Foglio).

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21 Marzo 2017
by Giampiero Forcesi
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POPOLOCRAZIA E GRILLIZZAZIONE DEGLI SPIRITI

21 Marzo 2017

L’ECONOMIA RIPRENDE MA BISOGNA ABBATTERE IL DEBITO. Paolo Onofri, “L’Italia che tira più del previsto” (Repubblica). Fabio Martini, “Gentiloni, ora avanti le riforme contro lo stallo” (La Stampa). Gianfranco Pasquino su Gentiloni: “Da professore gli darei sei, ma abbatta il debito” (intervista alla Stampa). Ferdinando Giugliano, “Il Paese di Bengodi” (Repubblica). Franco Bruni, “L’obbligo di ridurre il debito”. LA POLITICA BOCCHEGGIA. Enrico Letta dialoga con Marco Damilano: “Così l’Italia torna nel pantano” (Espresso). Massimo Cacciari,Stato in tilt, difficile persino la grande coalizione” (intervista alla Nazione). Vincenzo Visco, “Siamo vecchi ma meglio di questi incompetenti” (intervista a Il Fatto). LA POPOLOCRAZIA. Mauro Calise, “L’Italia tra decisionismo globale e populismo montante” (Mattino). Ilvo Diamanti, “Dalla democrazia alla popolocrazia” (Repubblica). RENZI/NON RENZI. Salvatore Vassallo spiega perché, a suo dire, “Non serve il partito radicato sul territorio” (intervista a Italia Oggi). Marianna Rizzini dialoga con Massimo Recalcati, sostenitore di Renzi: “Lo psicanalista organico” (Foglio). Marco Follini al Corriere della Sera: “Perché torno in politica? C’è un vento democristiano”. Bianca De Giovanni: “Noi alternativi a Renzi contro le disuguaglianze. Nasce Sinistra Pd” (Unità). Roberto Speranza: “L’attuale Pd sta tutto in un giro di compasso di 20 km” (a La Verità). GRILLISMO. Giuliano Da Empoli,Le relazioni pericolose tra ex Pd e grillismo” (Messaggero). Claudio Cerasa, “La grillizzazione degli spiriti” (Foglio).

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17 Marzo 2017
by Giampiero Forcesi
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SE LUIGI DI MAIO GRIDA ALL’EVERSIONE

17 Marzo 2017

La scelta del governo di abolire i voucher non convince Romano Prodi, intervistato dal Mattino: “Sbagliato abolire i voucher”. Pietro Ichino sul Foglio si chiede: “Davvero semplificare il lavoro significa togliergli dignità?”. Lina Palmerini sul Sole scrive: “Il dietrofront del Pd sui voucher e la spia rossa che si accende sul governo”; e anche l’Avvenire obietta: Francesco Riccardi, “Lucidità e coraggio che vanno trovati”. Il voto del Senato su Minzolini fa gridare all’eversione, con Di Maio, anche l’avvocato Gianluigi Pellegrino sul Fatto (“Un suicidio eversivo da parte delle istituzioni”), ma Francesco Bei su La Stampa difende i 19 senatori Pd che hanno votato a favore di Minzolini (tra cui Mario Tronti) e stigmatizza le parole del leader 5Stelle: “Strappo che va oltre la politica”. Luigi Zanda a Repubblica: “Scambio con Lotti? Offensivo, basta scimmiottare i populisti”. Giorgio Tonini, intervistato da La Stampa, dice: “Non siamo solo passacarte”; e Rosaria Capacchione, intervistata dall’Unità, dice: “Ho votato sì per coerenza”. Il M5S intanto presenta la sua squadra di governo: Ilario Lombardo, “Il governo dei grillini” (La Stampa). E Alessandro Campi scrive: “Se M5S sogna un governo di minoranza” (Messaggero). Quanto alle primarie Pd, Nicola Piepoli su La Stampa scrive: “Primarie Pd, Renzi al 75%”, Emilia Patta sul Sole analizza la mozione congressuale di Renzi: “Un Pd senza alleati che punta su Europa e fisco”. Maurizio Martina in un’intervista all’Unità: “Con Renzi faremo un Pd popolare contro il populismo”.

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11 Marzo 2017
by Giampiero Forcesi
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Nella crisi del Pd la crisi di un modello di democrazia

11 Marzo 2017
di Guido Formigoni

 

La crisi attuale del Pd non sembra solo la crisi di un partito. Mi pare non si comprenda la dinamica che si è messa in gioco se si guarda solo al comportamento dei singoli attori e alle loro scelte (o non scelte). Il Pd appare il punto di catalizzazione di una crisi sistemica molto più profonda e generale. Che è l’implosione di un certo modello di transizione della democrazia italiana fuori dalle secche che si erano aperte negli anni Novanta.

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23 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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RITORNI. DIALOGO A DISTANZA TRA PRODI E BERLUSCONI

23 Gennaio 2017

La Stampa pubblica due interviste: l’una a Romano Prodi (“I progressisti devono rispondere al malessere della classe media”) e l’altra a Silvio Berlusconi (“Trump ha ragione su Putin. Ma l’isolazionismo è un errore”); con un editoriale di Marcello Sorgi: “Raro dialogo a distanza tra due ex rivali”. Un interessante articolo di Mauro Calise, che ripropone la sua tesi dell’inevitabilità di un leader carismatico per poter governare oggi (“Le armi spuntate contro i populisti”, Mattino). Molto realismo nell’articolo di Andrea Bonanni sui limiti dell’eterna disputa tra filo-austerity e anti-austerity in Europa (“Ue, la sfida dei conti”, Repubblica). Aldo Cazzullo, sul Corriere, individua “Le tante parole in comune tra M5S e Lega”. Jacopo Iacoboni si sofferma invece su “Grillo e gli idoli Putin e Trump” (La Stampa). Nichi Vendola dichiara a Il Fatto: “Pisapia sbaglia. Il centrosinistra è finito. E il vero radicale è il Papa”. Angelo Panebianco, sul Corriere, spiega perché, a suo dire, è necessario “Cambiare i Trattati per salvare l’Unione europea”. Leonardo Martinelli, su La Stampa, spiega chi è il vincitore (al primo turno) delle primarie dei socialisti francesi: “Quell’outsider della sinistra paladino del reddito di cittadinanza”.

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20 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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“SENTIRE LA SOFFERENZA. IL RESTO È IDEOLOGISMO”

20 Gennaio 2017

Goffredo Bettini,Sentire la sofferenza. Il resto è ideologismo” (Manifesto). Massimo D’Alema: “Leader e candidato premier nuovi. Populisti bravi in città e regioni” (intervista al Corriere della sera). Daniela Preziosi, “D’Alema lancia il centrosinistra derenzizzato” (Manifesto). Stefano Fassina,Bersani e D’Alema vedono gli errori, sbagliano i rimedi” (Manifesto). Claudio Cerasa, “Non c’è più un taxi per palazzo Chigi” (Foglio). Paolo Pombeni, “La politica e i capponi di Renzo/i” (mentepolitica.it). Gianfranco Pasquino, “Renzi: drop your guns”, con “Una replica” di Michele Salvati (rivistailmulino.it). Dario Di Vico, “Perché Grillo è diventato la nuova pancia del paese” (Corriere). Leonardo Becchetti, “Troppo ostracismo sui 5 Stelle” (intervista al Corriere). Davide Allegranti, “Un consulto sul proporzionale” (Foglio). Lorenzo Dellai, “Proposta: un proporzionale a due turni” (Avvenire). Andrea Rossi (Pd), “Matteo da solo non basta. Siamo antipatici all’Italia” (a La Stampa). Lina Palmerini, “I limiti di Renzi nello scenario-coalizione” (Sole 24 ore). Salvatore Vassallo, “Non misuriamo la forza del Pd solo con le tessere” (Unità).

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13 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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L’ORIZZONTE DI GENTILONI

13 Gennaio 2017

Franco Monaco, pur dicendosi lontano dai 5 Stelle, ritiene che il Pd debba orientarsi a un dialogo con loro (“M5S, la sfida che il Pd non sa cogliere”, Il Fatto). Marco Travaglio, sul Fatto, intervista a tutto campo Gustavo Zagrebelsky, che commenta la fase politica post referendum: “Il governo Gentiloni, una presa in giro per 20 milioni di italiani”. Sul suo blog Stefano Ceccanti pone due critiche a Zagrebelsky; dello stesso Ceccanti un commento alla decisione della Consulta sul referendum sull’art. 18: “Il rischio sventato” (Qn); mentre Maurizio Landini, intervistato dal Corriere, dice “Avanti contro il jobs act”. Stefano Folli dà un giudizio più positivo sull’attuale governo: “L’orizzonte di Gentiloni”. Massimo Franco racconta di “Un Pd diviso tra voto e durata dell’esecutivo” (Corriere). Il direttore dell’Unità Sergio Staino, intervistato da Repubblica, reagisce alla chiusura dell’Unità: “Renzi ci mette la faccia. Ma stavolta è sparito. Questo non è un leader”. Il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro, intervistato dall’Avvenire sulle misure del governo per i profughi, dice: “Serve un’accoglienza equilibrata. I Cie? Sono ghetti da presidiare”.

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12 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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IL M5S E L’AMBIGUITÀ IN POLITICA

12 Gennaio 2017

Maurizio Ferrera, “L’ambiguità dei 5 stelle rischia di diventare cronica” (Corriere della Sera). Giovanni Orsina, “Il prezzo dell’ambiguità politica” (La Stampa). Ezio Mauro, “Grillo, la setta dell’altrove” (Repubblica). Paolo Pombeni, “La ‘libertà’ di non avere un vero programma” (Sole 24 ore). Adriano Sofri, “La divisione politica che le fesserie del M5S producono a sinistra” (Foglio).  Sul piano locale un’intervista, che offre qualche speranza, del nuovo assessore all’ambiente nella giunta romana, Giuseppina Montanari: “Troverò tranelli, ma sui rifiuti cambio tutto” (Il Fatto).

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7 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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SULLA NATURA DEL PD, SUL RUOLO DEI CATTOLICI, SUL POST REFERENDUM

7 Gennaio 2017

L’Avvenire pubblica un articolo di Luca Diotallevi sul tema della debole rilevanza politica del cattolicesimo italiano; l’autore sollecita i diversi filoni del cattolicesimo politico – ma non nomina il cattolicesimo democratico – a giocare le proprie carte: “Cattolici rilevanti in politica seguendo Sturzo e de Gasperi”. Sull’Unità il ministro Claudio De Vincenti pubblica una riflessione sui quattro filoni politico-culturali che sono presenti nel Pd (con una identificazione un po’ troppo sommaria del filone cattolico-democratico): “Pd, i magnifici 4 (che devono diventare uno)”. Su mentepolitica.it Paolo Pombeni si sofferma su “L’enigma Grillo”. Sul Mulino online Enzo Cheli rivolge un appello: “Dopo il referendum, per un ritorno alla ragione”. Il Mattino di ieri ha pubblicato un articolo del giurista Giovanni Verde, che aveva votato No al referendum: “Dopo il No si rischia di tornare al passato”; e oggi Massimo Adinolfi ritorna sul tema: “I pentiti degli effetti del No”. Alessandro Campi sul Messaggero scrive: “M5S e Lega, il laboratorio di una strana alleanza”. Claudio Cerasa sul Foglio spiega perché Gentiloni è il punto di mediazione perfetto dei nemici di Renzi: “L’uomo sodo al comando”. Ma Francesco Verderami sul Corriere dice invece che “Il leader del Pd si riavvicina a ‘Paolo’”.

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4 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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GRILLO, IL WEB, REDDITO D’INCLUSIONE, LAVORO

4 Gennaio 2017

A proposito di Grillo, Vladimiro Zagrebelsky scrive su La Stampa: “No a tribunali del popolo”; Venerando Monello sul Foglio pubblica il lungo testo del ricorso da lui presentato contro il contratto stipulato da Virginia Raggi con il Movimento 5 Stelle: “La Costituzione violata”. Claudio Cerasa critica Mario Calabresi che aveva apprezzato l’opzione garantista di Grillo: “Chi cade nel tranello del falso garantismo grillino” (Foglio). Mario Chiavario interviene sull’Avvenire  in tema di web e falsità: “I difficili rimedi ai veri falsi nel web”; ne parla anche Evgeny Morozov intervistato da Il Fatto: “Il bavaglio al web? Temono ogni dissenso”. Sul reddito d’inclusione, l’intervista di Maurizio Martina a Repubblica: “Via subito al reddito per aiutare i poveri”; ma Valentina Conte spiega: “Povertà, le divisioni bloccano il decreto” (Repubblica). Su voucher e jobs act, Pietro Ichino sull’Unità scrive: “Una sinistra moderna deve saper dire di no ai referendum”; un dirigente Cgil, Antonio Genovesi, invece dice: “Ma con la vittoria dei Sì è possibile aprire una nuova fase” (Unità) ; per Anna Maria Furlan, segr. gen. Cisl, “I voucher non vanno aboliti” (intervista a Qn); per Michele Tiraboschi è “Una battaglia di retroguardia quella contro i voucher” (Repubblica); l’economista Emanuele Felice inizia la sua collaborazione a Repubblica con un articolo in cui critica la precarizzazione del lavoro come risposta sbagliata al declino dell’Italia: “Il lavoro offeso dal gioco al ribasso”.

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