Claudio Cerasa attacca il Corriere della Sera e dice: “Il Corriere dica se sta con la democrazia o con Dibba” (Il Foglio). E’ tutta la linea del giornale di via Solferino che Cerasa prende di mira. Ma in particolare si riferisce ora all’editoriale di Ernesto Galli Della Loggia di domenica (“L’Italia del 58% che non è possibile ignorare”), che viene letto come un endorsement al M5S (ma, in realtà, Galli definisce “inquietante” il voto di massa ai 5stelle). Cerasa aveva già scritto due giorni fa (con più ragione): “Il grillino che è in te. Il dramma di una classe dirigente senza carattere”. Analoga dura critica a Galli Della Loggia viene da Massimo Adinolfi, sul Mattino (“Intellettuali folgorati dai populisti”). Critica di nuovo esagerata. Del resto l’editoriale di oggi di Angelo Panebianco sul Corriere dice ben altro: chiede “Un centro di gravità per il nostro paese”; e cose non molto diverse da quelle dette da Galli della Loggia le scrive Piero Ignazi su Repubblica: “La malattia dell’elettore”. Su un’altra sponda, ad essere preso di mira è il fondatore di Repubblica, Scalfari, dopo la sua dichiarazione che opterebbe per Berlusconi contro Grillo: Libertà e Giustizia, “Caro Scalfari, siamo sbalorditi” (Il Fatto); Marco Travaglio, “10 domande a Scalfari” (Il Fatto). Scrive Francesco Damato, su Il Dubbio: “Scalfari nel mirino di Travaglio che punta ai lettori di sinistra di Repubblica”. La difesa (indiretta) di Eugenio Scalfari: “Il papa, l’Italia e il senso della memoria” (Repubblica).
29 Novembre 2017
by Giampiero Forcesi
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