22 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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LA POLEMICA SUL 25 APRILE

22 Aprile 2017

Paolo Mieli, “Il 25 aprile e i meriti degli ebrei” (Corriere della Sera). Guido Crainz, “Le scelte inaccettabili di un’associazione che ha smarrito la via” (Repubblica). Carlo Smuraglia, “Aperti al confronto, ma niente esclusioni” (intervista a Repubblica). Miguel Gotor, “I dem come le nuove destre. Noi in piazza con i partigiani” (intervista a La Stampa). Marcello Sorgi, “Sul 25 aprile il Pd cambia la sua identità” (La Stampa).  Luciano Canfora, “Chi polemizza è in malafede. Al Pd l’Anpi dà fastidio” (intervista al Fatto). Alessandro  Portelli, “Dove stanno i ‘veri’ partigiani” (Manifesto). Massimo Villone,Orfini divide il Pd dai partigiani. Si tenga i boys scout” (Manifesto).

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23 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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RENZI IN CALIFORNIA, MENTRE IL PD ARRANCA

23 Febbraio 2017

Arturo Parisi è ottimista: “Il partito è vivo. Quelli che restano non pesano meno di chi se ne va” (intervista a Repubblica). Dal canto suo Enrico Rossi dice: “Pronto un nuovo partito” (intervista a La Stampa), mentre Michele Emiliano afferma: “Sfido Renzi, riunifico il Pd” (intervista al Corriere della sera). Stefano Folli nota come la linea di Renzi lasci molto perplessi  (“La grande illusione di inseguire Blair e Macron”). Guglielmo Epifani giustifica l’uscita dal Pd: “No al partito del capo, bisogna uscire in fretta. Ma è un arrivederci” (intervista al Corriere della Sera); sull’Unità Emanuele Macaluso replica a Epifani: “Epifani, la pelle del Pd e le conseguenze delle scissioni”. Critici con Renzi sia Luciano Violante (“Rottura senza un progetto, ma anche Matteo sbaglia”, intervista al Corriere) e Antonio Bassolino (“Il segretario poteva e doveva fare di più”, intervista al Messaggero). Severo il giudizio di Nerio Nesi nella lettera ad Augias: “Le radici della scissione”. (Repubblica). Intanto “Renzi in Usa: ‘Cerco idee antipopulisti’” (Paolo Mastrolilli su La Stampa); ma Federico Rampini rivela: “California, modello perduto” (Repubblica). Salvatore Vassallo sull’Unità replica alle critiche allo statuto del Pd: “Tutte le colpe dello Statuto”. Massimo Villone sul Manifesto descrive quelle che ritiene le (pessime) intenzioni di Renzi: “La scissione nell’urna secondo il copione di Renzi”. Il Foglio pubblica un colloquio di Luciano Capone con Francesco Giavazzi: “L’uomo che ha scisso il Pd”. Massimo Recalcati la vede così: “Quei dem sul lettino dello psicanalista” (Repubblica).

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12 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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LA DIFESA DEL LAVORO E LE SCELTE DELLA CGIL

12 Gennaio 2017

Donatella Stasio riferisce “La decisione della Consulta” sui tre referendum chiesti dalla Cgil (Sole 24 ore), e commenta che quello sull’art. 18 è “Un No che segna uno spartiacque sui referendum”. Massimo Villone sul Manifesto critica non tanto la decisione quanto la segretezza sulle ragioni pro e contro in seno alla Consulta (“Basta sussurri. I giudici decidano a carte scoperte”). Sul Manifesto Norma Rangeri dice che la sinistra ora deve battersi per i due referendum (“Il primo colpo della battaglia elettorale”) e Antonio Sciotto riferisce che “La Cgil lancia la campagna per i due Sì, e sull’art. 18 si appella alla Corte Ue”. Luigi Zanda, intervistato dall’Avvenire, dice però che “La Cgil sbaglia, così mina la democrazia”. Commenta Alberto Orioli sul Sole: “Ora si guardi al tema produttività”. Aveva scritto due giorni fa Carlo Dell’Aringa sul Sole: “Referendum sul lavoro. Ritorno al passato da evitare“. Giuseppe Berta sul Secolo XIX sconsiglia la Camusso dall’insistere sull’art. 18 (“La via maestra per un ruolo effettivo del sindacato”). Savino Pezzotta, su il Dubbio, offre una riflessione amara sul tema lavoro (“Il Jobs act è nato male”). In un’ampia intervista a Repubblica Tito Boeri dice tra l’altro che bisogna “Cambiare i voucher,  ma non abolirli”.

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8 Dicembre 2016
by Giampiero Forcesi
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TRA PATRIOTTISMO COSTITUZIONALE E VOLONTÀ DISTRUTTIVA

8 Dicembre 2016

Sul rapporto tra democrazia rappresentativa e democrazia diretta si sofferma su Repubblica Stefano Rodotà, che esalta il ruolo dei referendum, ricordando anche la raccolta di firme per un referendum contro il jobs act realizzata dalla Cgil (“Quanto conta la voce dei cittadini”). Nando Dalla Chiesa, su Il Fatto, commenta il voto parlando del voto dei giovani: “Hanno perso tutto, non i valori”. Carlo Smuraglia, intervistato dal Manifesto, osserva: “Non è un successo dei partiti. C’è voglia di attuare la Carta”. Assai diversa l’analisi di Massimo Recalcati, intervistato dall’Unità: “Un Paese vittima dell’odio, che gode della distruzione”. Sul Manifesto Massimo Villone scrive: “Il ceffone del popolo sovrano”. Sul suo blog Walter Tocci riporta il discorso che aveva preparato per la Direzione del Pd: “L’astuzia della Costituzione”.

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3 Dicembre 2016
by Giampiero Forcesi
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L’ESAME DI MATURITÀ DI MATTEO RENZI

3 Dicembre 2016

Michele Prospero, sul Manifesto, accusa il centro-destra del vecchio Pci, e insieme l’area giuridico-politologica della Fuci degli anni ’80, e Veltroni, di aver messo in discussione la Costituzione e favorito la moda maggioritaria, fino ad arrivare a Renzi, la cui riforma è “il compimento di una devastante cultura istituzionale maturata nell’ambiente della Fuci e recuperata come ideologia del Pd” (“Qualcuno era comunista sulla Carta”). Giorgio Tonini replica al No al referendum di Lucia Annunziata: “Lucia Annunziata, il No e il comma 22” (sul suo blog). Paolo Pombeni scrive che ora, a prescindere da chi vinca il referendum, si deve “disintossicare il paese dai veleni del qualunquismo che mischia tutto” (“Passata la tempesta”, mentepolitica.it) e, sul Sole 24 ore, parla di “Delegittimazione da archiviare”. Pierluigi Bersani, intervistato da Il Fatto, dice: “Se passa la riforma, la Carta non è più di tutti”. Stefano Folli scrive che, vinca il Sì o il No, il comportamento dopo il voto sarà per Renzi “Il vero esame di maturità” (Repubblica). Per il cristiano democratico tedesco Elmar Brok, presidente della Commissione Esteri del Parlamento europeo, la riforma costituzionale è “Per l’Italia una riforma chiave, la più importante dal dopoguerra” (intervista al Messaggero). La rivista Left racconta “La sinistra che dice No”. Claudio Cerasa sul Foglio esalta Luciano Violante per la “conversione” politica maturata nel corso degli anni (“Un bel voto contro il populismo costituzionale”). Sull’Unità Sergio Staino intervista Michele Serra: “Preoccupante se vince il No. Vedo pura provocazione sul governo”. Lorenzo Dellai, sull’Avvenire, torna sul voto di Prodi: “Il segnale di Prodi: ora si cambi ciclo”. Sul Manifesto Massimo Villone lancia un ultimo appello: “La responsabilità di fermare un azzardo”.

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19 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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TUTTI I LIMITI DEL PROPORZIONALE

19 Novembre 2016

Michele Nicoletti, “Tutti i limiti del proporzionale” (Unità). Paolo Gentiloni,Crescita e difesa, serve una risposta forte. E’ l’ultima chance per l’Europa” (intervista al Corriere della Sera). Graziano Delrio, “Parametri Ue da rivedere” (intervista al Sole 24 ore). Ilvo Diamanti, “L’avanzata del No. E’ in testa di sette punti” (Repubblica). Claudio Cerasa,“La via d’uscita per Renzi in caso di sconfitta” (Foglio). Stefano Folli, “Il paracadute del Quirinale sugli scenari del dopo-voto” (Repubblica). Giuliano Pisapia, “Con il No paese instabile” (intervista a Repubblica). Franco Monaco, “Gli slogan per il Sì che non convincono” (Il Fatto). Walter Veltroni, “Se la sinistra insegue i populismi rischia di sparire” (intervista a Repubblica). Roger Abravanel, “All’estero non piace il No perché prolunga l’immobilità” (Corriere della sera). Gad Lerner, “Voterò Sì nonostante Renzi” (intervista a Il Fatto). Giorgio Galli, “Il Sì è l’ultima toppa del sistema” (intervista al Manifesto). Massimo Villone, “La Costituzione di un paese normalizzato” (Manifesto). Alessandro Campi sollecita Renzi a volare alto: “L’ultimo miglio per rilanciare una politica alta” (Mattino). Carlin Petrini, “La sinistra ha perso l’identità” (Il Fatto). Paolo Mieli, “A sinistra la paralisi delle idee” (Corriere della sera) e “La sinistra superi l’ossessione del nemico” (intervista all’Unità). Paolo Flores d’Arcais, “La contro-riforma di Renzi, Boschi e Verdini” (Repubblica). Ferruccio Sansa, “Grazie Boschi, siamo tornati cittadini” (Il Fatto).

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3 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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LA BUFERA SULL’IPOTESI DEL RINVIO DEL REFERENDUM

3 Novembre 2016

Carlo Bertini, “Dimissioni e reincarico a tempo. Il piano di Renzi se vince il No” (La Stampa). Emilia Patta, “La difficile intesa sull’Italicum e lo strappo di Bersani” (Sole 24 ore). Famiglia Cristiana intervista Sabino Cassese (“La riforma dà un segnale alla Ue. Dimostra che sappiamo aggiornarci”) e a Valerio Onida (“La Carta è fatta per durare, non per provare il dinamismo del paese”): leggi qui entrambe le intervisteFerdinando Giugliano, “La London School scommette sulla vittoria del No” (Repubblica). Alessandro Pace, su Repubblica: “Riforma illegittima di un Parlamento legittimo”. Poi, sul tema di un possibile rinvio del voto (aperto da un intervento di Pierluigi Castagnetti: vedi qui), ancora Alessandro Pace in un’intervista a La Stampa: “Rimandarlo è una violazione delle norme costituzionali”; Massimo Villone, “L’illusione che rinviare significhi vincere”; Massimo Adinolfi, “La democrazia e i giochi pericolosi” (Mattino); Stefano Folli, “Il segno della debolezza”. E ancora: Marcello Sorgi, “Il voto sotto la lente dei giudici” (La Stampa); Stefano Ceccanti, “Deriva giustizialista” (Il Giorno); Luigi Ferrarella, “Così la giudice Dorigo può inviare alla Consulta il ricorso di Onida” (Corriere della sera).

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19 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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UNO SPECIALE DE “IL MANIFESTO”: LE ISTITUZIONI SARANNO A IMMAGINE DI MATTEO RENZI

19 Ottobre 2016

Il Manifesto pubblica un numero speciale per motivare il No al referendum (e all’Italicum): Stefano Rodotà, “La Carta ci ha unito, con Renzi oggi ci divide”; Norma Rangeri dice che con le riforme renziane va “A processo il modello di società indicato dalla Costituzione”; Luigi Ferrajoli, “Un capo allo specchio. Le istituzioni saranno tutte a sua immagine”; Mauro Volpi, “Il Parlamento del Sì: da straccio a zerbino”; Lorenza Carlassare, “Non c’è più limite, l’equilibrio è spezzato”; Francesco Pallante, “Dieci sistemi diversi, nuove camere nel caos”; Massimo Villone, “Migliorare si può, e non c’è bisogno di cambiare la Carta”; Gaetano Azzariti, “Ripartire da una sola Camera”; Simone Pajno, “Lo Stato taglia il nodo e riduce il pluralismo”; Francesco Bilancia, “Il capo e la sua cerchia: un sistema su misura”; e, tra gli altri, Antonio Floridia che motiva la preferenza per il proporzionale: “Anno zero, equilibrio tedesco”. Sempre sul Manifesto una riflessione più ampia di Gianandrea Piccioli: “Con la morte della politica il crollo morale della società”.

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5 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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QUEL CHE DIREBBE LEOPOLDO ELIA

5 Ottobre 2016

Marco Olivetti, “Riforme. Quel che direbbe Leopoldo Elia” (Unità). Massimo Villone, “Istruzioni per affrontare quelli del Sì” (Manifesto). Roberto Esposito, “Io dico no all’obbligo di schierarsi sul referendum” (Repubblica). Francesco Lauria, “Creare senso dove c’è rumore. Un futuro possibile tra rafforzamento della democrazia e referendum costituzionale” (Report, quotidiano online). Alberto Burgio, “Dove nasce la riforma renziana” (Manifesto). Claudio Cerasa, “La guerra dei due mondi” (Foglio). Roberto Roscani,Sofri, Renzi, la sinistra e il Sì” (Unità). Guido Crainz (a proposito dell’editoriale domenicale di Scalfari), “La democrazia incerta” (Repubblica).

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29 Settembre 2016
by Giampiero Forcesi
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REFERENDUM: LE CRITICHE DA SINISTRA, GLI ALLARMI, LE POSIZIONI DEI CATTOLICI

29 Settembre 2016

L’intervista di Matteo Renzi al Foglio: “Questo referendum si vince a destra”. Gaetano Azzariti, sul Manifesto, parla di una scheda elettorale non neutra (“Come t’inganno l’elettore al seggio”). Guido Calvi, penalista e presidente del Comitato per il No, afferma: “I tempi dilatati e la scheda a favore del Sì sono spie di debolezza” (Corriere della Sera). Massimo Villone critica il viaggio elettorale della Boschi in America latina: “Voto all’estero. Possiamo fidarci?” (Manifesto). Carlo Galli su Il Fatto dice: “Sarà il dominio dell’uomo solo”. Rino Formica, intervistato dal Manifesto, afferma: “Il No vincerà e sarà una bomba come il Referendum sulla Repubblica”.  Per Alessandro Campi, sul Mattino, invece, è meglio “Credere nella riforma, non negli allarmi”. Paolo Rodari, “I cattolici divisi alle urne” (Repubblica). Matteo Matzuzzi, “La Cei divisa di fronte al referendum” (Il Foglio). Quanto alla LEGGE ELETTORALE, su Repubblica Guido Crainz indica “Quale alternativa all’Italicum”, e Piero Ignazi spiega: “Dal Mattarellum all’Italicum: perché l’Italia cambia sempre legge”.

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