1 Luglio 2013
by c3dem_admin
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1 Luglio 2013
Due letture non italiane di papa Francesco: Brian Bethune, su un sito canadese, sostiene che “per i sostenitori dello status quo, è il papa più pericolosamente imprevedibile da secoli” (“Papa Francesco, il papa ribelle in Vaticano”); Frederic Mounier, su La Croix.com, sottolinea come il papa stia insistendo sul primato della collegialità (“Papa Francesco vuole esporsi in prima linea”). Giancarla Codrignani, su Adista Notizie n. 25, osserva invece: “Finora non una parola sulla sessualità, sulla differenza di genere e sulla famiglia, nonostante l’imperversare dei femminicidi: restiamo nella tradizione” (“Quando un papa è nuovo”). Sandro Magister, per altri versi, osserva: “A cinque giorni dalla deflagrante sentenza della corte suprema degli Stati Uniti contro la creaturale differenza di sesso tra uomo e donna, ancora il pastore supremo della Chiesa cattolica non ha proferito verbo” (in un articolo sul suo blog dedicato a un’intervista – vedi qui – del card. Ruini: “Il cardinale che si oppone alla corte suprema”); Magister, che già in un articolo aveva accennato al “suo silenzio sulle questioni politiche cruciali dell’aborto, dell’eutanasia, del matrimonio omosessuale”, scrive anche a proposito del rapporto tra papa Francesco e i nunzi (“La diplomazia del bastone e della carota”).
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