31 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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RENZI: IL VOTO? E’ UN TEMA CHE SENTO MOLTO LONTANO…

31 Gennaio 2017

“Nei palazzi della politica non parlano d’altro. Quando si vota? Come si vota? Chi si candida? Sono temi che sento molto lontani. Sarà l’aria di Firenze, sarà la distanza dal ruolo istituzionale. Ma non riesco a capire come si possa dedicare tanto tempo a questo dibattito”. Così Matteo Renzi nella sua prima enews dopo un paio di mesi, datata 30 gennaio. Eppure tutti i giornali dicono che la questione della data del voto lo interessi non poco. Massimo Franco sul Corriere: “Pd verso il voto con l’idea di dimissioni ‘modello Letta’”. Stefano Folli su Repubblica: “La fretta di Renzi nella tenaglia della manovra”.  Annota, più precisamente, Goffredo De Marchis ancora su Repubblica: “Il piano per il voto: così Renzi prepara lo stop a Gentiloni”. Della politica di Renzi è sempre più sconcertato Franco Monaco: “I tormenti del Pd che naviga a vista” (Il Fatto). Prova a frenare Enrico Rossi intervistato dall’Unità: “Congresso e legge elettorale. Correre verso le urne ci porterà a sbattere”. E non è che a Renzi sia riconosciuto un grande interesse, invece, per il programma politico da perseguire, come nota Paolo Pombeni sul Sole 24 ore: “Quelle dispute tra i partiti che ignorano l’economia”. C’è comunque chi sostiene Renzi: ad esempio Claudio Cerasa che esorta lui e Berlusconi ad “Andare al voto subito e soli” (Foglio). C’è però Mattarella, e Marzio Breda sul Corriere riferisce: “Il punto fermo del Colle: due sentenze non fanno una legge”.

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30 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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SONO IN TANTI A PENSARE CHE RENZI SBAGLI DI NUOVO

30 Gennaio 2017

Mentre i cronisti più vicini a Renzi informano che “Il segretario ora studia l’opzione urne 30 aprile” (Maria Teresa Meli sul Corriere) e annunciano “Il rilancio di Matteo: votare ad aprile e il G7 lo presiedo io” (Fabio Martini, La Stampa), Michele Salvati su rivistailmulino.it suggerisce a Renzi di non aver fretta e provare a presentare una lista con il Pd e tutti coloro che sono per il sostegno all’Unione europea, unico modo nobile di puntare al 40% (“Una lista elettorale è diversa da una coalizione”); Mauro Calise gli consiglia invece (dato il caos presente: Ilvo Diamanti, “Avanti, verso il passato”) – di evitare di concorrere a premier e di limitarsi a guidare il Pd: “La via stretta della leadership” (Mattino); e Ernesto Galli della Loggia critica la sua scelta di non prendersi un anno sabbatico: “Quelle riflessioni che Matteo Renzi evita” (Corriere della Sera). I suoi oppositori nel Pd almeno su un punto concordano: Gianni Cuperlo, “D’Alema sbaglia, ma se siamo esplosi è colpa di un leader che non sa unire” (alla Repubblica), Roberto Speranza, “Lavoro per unire, ma leadership da cambiare” (al Corriere). Per Emanuele Macaluso il Pd è al capolinea: “Renzi, Bersani, D’Alema: tutti hanno fallito” (a La Stampa).

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29 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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ARTURO PARISI: UN DOVERE RIFARE IL CENTROSINISTRA, O ALMENO PROVARCI

29 Gennaio 2017

Emilia Patta,Il ritorno di Renzi: obiettivo 40%” (Sole 24 ore). Arturo Parisi, intervistato dal Mattino, invita Renzi a cercare alleanze a sinistra: “Un dovere rifare il centrosinistra. L’alternativa è governare con Berlusconi”. Roberto D’Alimonte fa i conti e dice: “La governabilità resta lontana” e, in un altro articolo sempre sul Sole 24 ore, analizza “Il rebus del premio di maggioranza”. Francesco Bei su La Stampa, dopo il discorso di D’Alema a Rimini, scrive: “La convivenza impossibile delle sinistre”. Marco Conti disegna un retroscena: “La trattativa sulle liste per spaccare la sinistra” (Messaggero). A sinistra-sinistra Salvatore Settis, su Il Fatto, scrive: “Ripartiamo dai cittadini del No, quella è la politica”. Claudio Cerasa è avvilito: “Tornata la democrazia parlamentare”. Giuseppe De Rita sul Corriere, a proposito dell’opzione degli italiani per l’uomo forte,  scrive: “La retorica dell’uomo forte e gli errori da non ripetere”. Romano Prodi interviene sul Messaggero in tema di sindacati: “Il cambiamento di rotta del sindacato che verrà”.

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28 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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IL “MEMENTO MORI” DI GENTILONI

28 Gennaio 2017

Su Repubblica sia Stefano Folli con due lucidi editoriali (ieri “Perché è difficile chiudere in anticipo la legislatura”, oggi “Giochi d’azzardo sull’Europa”) e Andrea Bonanni (“L’ultimo confine della pazienza”) criticano Renzi per il suo pressing per andare a votare e per l’uso populista del conflitto con la Commissione europea. Anche il Corriere è scettico (Francesco Verderami,La data del voto e il lungo pressing sul premier”), come lo è Ugo Magri su la Stampa (“Mercati, chiesa e stabilità: freni alla tentazione del voto”). Lorenzo Dellai all’Avvenire dice: “Voto a giugno? Un errore, serve responsabilità”. Luciano Violante dichiara alla Gazzetta del Mezzogiorno: “Con queste due leggi assurdo correre subito al voto“. Per Paolo Pombeni sul Sole “Senza una seria legge elettorale rischi di vincere la post realtà”. Quanto a Gentiloni, l’articolo di Carmelo Lopapa su Repubblica titola: “‘Non andrò conto Renzi’. Il premier sceglie il partito e si prepara alle elezioni”. In un’intervista a La Stampa il pd Enrico Rossi dice di Renzi: “Cerca la rivincita. E’ come un giocatore di poker disperato”. E in un’intervista a La Stampa Gianni Cuperlo dice: “Ora ci serve un ricambio” e sul manifesto Daniela Preziosi riferisce: “Tocci: la sfida a Renzi oggi si può vincere”. Romano Prodi ironizza: “Siamo messi male se io sono il messia. I giovani? Una delusione” (intervista al Corriere).

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20 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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“SENTIRE LA SOFFERENZA. IL RESTO È IDEOLOGISMO”

20 Gennaio 2017

Goffredo Bettini,Sentire la sofferenza. Il resto è ideologismo” (Manifesto). Massimo D’Alema: “Leader e candidato premier nuovi. Populisti bravi in città e regioni” (intervista al Corriere della sera). Daniela Preziosi, “D’Alema lancia il centrosinistra derenzizzato” (Manifesto). Stefano Fassina,Bersani e D’Alema vedono gli errori, sbagliano i rimedi” (Manifesto). Claudio Cerasa, “Non c’è più un taxi per palazzo Chigi” (Foglio). Paolo Pombeni, “La politica e i capponi di Renzo/i” (mentepolitica.it). Gianfranco Pasquino, “Renzi: drop your guns”, con “Una replica” di Michele Salvati (rivistailmulino.it). Dario Di Vico, “Perché Grillo è diventato la nuova pancia del paese” (Corriere). Leonardo Becchetti, “Troppo ostracismo sui 5 Stelle” (intervista al Corriere). Davide Allegranti, “Un consulto sul proporzionale” (Foglio). Lorenzo Dellai, “Proposta: un proporzionale a due turni” (Avvenire). Andrea Rossi (Pd), “Matteo da solo non basta. Siamo antipatici all’Italia” (a La Stampa). Lina Palmerini, “I limiti di Renzi nello scenario-coalizione” (Sole 24 ore). Salvatore Vassallo, “Non misuriamo la forza del Pd solo con le tessere” (Unità).

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16 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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RENZI E LA QUESTIONE DI UNA NUOVA CULTURA DELLA SINISTRA

16 Gennaio 2017

Alle interviste in contemporanea di Matteo Renzi a Ezio Mauro su Repubblica (“Io, la sinistra e i miei errori. Così cambierò il partito”) e di Silvio Berlusconi a Francesco Verderami sul Corriere (“Non si può votare subito”), segue quella di Pierluigi Bersani,  su Repubblica, il quale critica Renzi (“La lezione non è servita. Su lavoro, fisco e welfare bisogna svoltare a sinistra”); di Bersani si veda anche un più ampio scritto sul suo blog: “Il centrosinistra deve dare vita a una nuova piattaforma politica. La via seguita finora è sbagliata” (ilcampodelleidee.it). Critico anche Eugenio Scalfari in coda al suo editoriale domenicale, che definisce Renzi “un perfetto giocatore di roulette”, ma non un leader (“Lo scudo di Draghi è il ministro del Tesoro europeo”). Dubbioso Giuseppe Sala che scrive al Corriere: “Il Paese è fermo da mesi. Completiamo la legislatura”. Sulle interviste di Renzi e di Berlusconi ragionano Mauro Calise sul Mattino (“La partita dei due capi solitari” e Stefano Folli su Repubblica (“Le convergenze obbligatorie”). Su Renzi si sofferma, sul Mattino, Biagio de Giovanni, con una valutazione in sostanza positiva del suo sforzo di dar vita a una nuova sinistra fuori dai dogmi del passato, e con un appello all’esigenza di nuovo riformismo non sistemico ma incisivo (“Che senso ha una teoria della sinistra?”). Accenti diversi, su natura e compiti della sinistra, in Laura Pennacchi, “Polarizzazione democratica, la via per rinascere” (Manifesto), come pure in Daniela Preziosi, “Sinistra italiana, parte il congresso” (Manifesto). Sui percorsi della sinistra scrive anche Marc Lazar su Repubblica (“La sfida da vincere per essere leader”). Interessante l’intervista al candidato indipendente alle presidenziali francesi Emmanuel Macron (“Io all’Eliseo senza partito. Le Pen mente, l’Europa ci salverà”, Repubblica).

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12 Gennaio 2017
by Vittorio Sammarco
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IN CERCA DI CLASSE DIRIGENTE

12 Gennaio 2017

Lodevolmente, e inopinatamente, Il Fatto Quotidiano ha deciso di dedicare tempo e spazio del giornale a ragionare sulla nuova classe dirigente necessaria al Paese. Marco Travaglio lo ha spiegato due giorni fa in un editoriale (“AAA nuova classe dirigente cercasi”) e Stefano Feltri oggi avvia l’indagine: “Quando i politici hanno smesso di studiare al Mulino”. Intanto sul Foglio Davide Allegranti scrive: “Ferruccio De Bortoli ci spiega perché può diventare lo statista”. Il deputato Pd Alfredo Bazoli, sul Foglio, osserva: “A Renzi conviene prendersi il tempo di rilanciare mentre il governo lavora”. Marco Travaglio elenca “Le 8 piaghe di Renzi”. Sul blog mentepolitica.it Paolo Pombeni parla di “Una fase complicata”. A sinistra si discute il progetto Pisapia di nuovo centrosinistra: in un’intervista al Corriere Giuliano Pisapia dice: “Non sono la stampella di nessuno. Le primarie? Darò una mano”; Alfredo D’Attorre, di Sinistra italiana, dice a Il Dubbio: “Pisapia stampella di Renzi? Non ci credo”; Stefano Folli su Repubblica prova a fare il punto: “Pisapia e un percorso pieno di ostacoli. Renzi sulla strada dei progressisti”. Su Il Dubbio Emanuele Macaluso esorta: “Giuliano vai avanti”. Più a sinistra Pippo Civati, intervistato dal Manifesto, propone “Una Costituente delle idee”.

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10 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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SUL FUTURO DI RENZI E DEL PD. SULLA LEGGE ELETTORALE

10 Gennaio 2017

Su Repubblica Goffredo De Marchis ipotizza: “Renzi cambia squadra. Nuova ricetta per il Pd: giovani e intellettuali”; Matteo Pucciarelli guarda alla sinistra del Pd e scrive: “Pisapia lancia Boldrini”. Michele Salvati, sul mulino online, ripubblica l’articolo, già uscito sul Corriere, in cui esortava, “a questo punto, a rassegnarsi a una coalizione riformista contro i populismi” (“Meglio meno, ma meglio”), e vi aggiunge il link al duro commento di Mauro Barberis sul Fatto online (“Ecco gli ultimi giapponesi del renzismo”), e il commento pur critico ma utile alla discussione di Massimo Mucchetti sull’Huffington post (“All’apprendista stregone servono chierici vaganti”). Quanto alla legge elettorale, su Adista Marcello Vigli, storico esponente delle comunità cristiane di base, propone il proporzionale (“Quale legge elettorale?”); Stefano Ceccanti scrive invece: “Mattarellum o premio, se no sarà un caos”.

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4 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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DOPO LA SCONFITTA DI RENZI, COSA CAMBIARE?

4 Gennaio 2017

Michele Salvati dopo la sconfitta di Renzi invita a cambiare prospettiva e ad avere maggiore realismo: “Una coalizione riformista contro i populisti” (Corriere della Sera). Sempre sul Corriere Sabino Cassese, altro deluso dalla sconfitta al referendum, sostiene che ora bisogna dedicarsi a rafforzare la struttura esecutiva dello Stato: “Lo Stato inefficiente è l’imbuto dove tutto si ferma”; e Marco Imarisio conclude la sua inchiesta sul Pd: “La primavera tradita”. Franco Monaco, su Il Fatto, critica il governo Gentiloni: “Pd, continuità anche nelle sconfitte”. Ancora su Il Fatto Giorgio Maletti racconta “La quarta via di Bersani contro la crisi infinita”. Monica Guerzoni riferisce: “Proporzionale e larghe intese, ecco chi è già tentato dall’asse tra Pd, FI e centristi” (Corriere). Fabio Martini scrive su “Il crepuscolo della tv renziana” (La Stampa). Curiosa nota di David Allegranti sui collaboratori di Mattarella (“Chi sussurra al Colle”, Foglio). E una nota di Alessandro Di Matteo su la Stampa: “Renzi rilancia l’offensiva anche in dissenso dal Colle”.

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19 Dicembre 2016
by Giampiero Forcesi
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RICOSTUIRE IL PD,  E RIDISEGNARE LA SINISTRA

19 Dicembre 2016

Desta riserve il rientro in gioco di Renzi alla Assemblea del Pd: Stefano Folli, “Un’autocritica che non convince” (Repubblica); Aldo Cazzullo, “Nessuno crede a Matteo zen” (Corriere della Sera); Massimo Franco,La debolezza di un ritorno a 23 anni fa” (Corriere della Sera). Già ieri Eugenio Scalfari: “Gentiloni non seguirà il percorso segnato da Renzi” (Repubblica), e Ernesto Galli Della Loggia: “Renzi e la paura di sparire” (Corriere). L’intervento di Walter Tocci all’assemblea Pd: “Un congresso di primavera”. Un’intervista del Corriere a Andrea Orlando: “Dopo gli errori va ricostruito il Pd”. Fabrizio Barca, dopo un’intervista a Repubblica sul Pd (“Renzi si è suicidato. Così partito in bilico”), sull’Unità dice della difficoltà oggi di una politica di sinistra ed elenca i vari “pezzi” esistenti di una tale politica, e poi avanza “Una proposta alle sinistre: agenda minima comune nella diversità”. Un articolo di Paolo Pombeni sul caso Raggi: “Governare è anche saper selezionare” (Sole 24 Ore). Sergio Fabbrini: “Europa e Italia, minimalismi allo specchio” (Sole 24 ore). Mauro Magatti, “La forza della serenità, il potere di Francesco” (Corriere della Sera).

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