12 Giugno 2018
by Giampiero Forcesi
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“È L’ITALIA IN OSTAGGIO”

12 Giugno 2018

Tra i commenti più netti sulla gestione della nave Aquarius si veda quello di Marco Tarquinio sull’Avvenire (“E’ l’Italia in ostaggio”), quello di Vladimiro Zagrebelsky su La Stampa (“Un’azione umanitaria che non significa solidarietà con l’Italia”), quello di Giuliano Ferrara sul Foglio (“I porti non si chiudono al soccorso per nessun motivo”) e quello di Guido Viale sul Manifesto (“La Fortezza Europa ringrazia Salvini”). Si vedano anche i commenti di due sindaci: Filippo Nogarin (M5s, livorno), “Sbagliato usare donne e bambini per far pressione sull’Europa”, e Giuseppe Falcomatà (Pd, Reggio Calabria), “Io sindaco disobbediente dico a Salvini: noi siamo diversi da voi”. Meno netti Mario Calabresi, su Repubblica (“Grazie al socialista”) e Goffredo Buccini, sul Corriere (“Aquarius, una svolta per rompere l’isolamento”). Luigi Accattoli racconta: “Attacchi choc a Ravasi che twitta il Vangelo” (Corriere della sera). Beppe Elia (Meic), “Un di più di umanità per non naufragare tutti“.

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10 Maggio 2018
by Giampiero Forcesi
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IL LABORATORIO POPULISTA

10 Maggio 2018

Franco Monaco, “L’identità irrisolta del Pd (senza Renzi)” (Il Fatto). Stefano Ceccanti, “La necessità degli scandali” (dal blog). Un bell’articolo di Maurizio Ferrera, sul Corriere della sera, sui programmi di governo che si vanno delineando e l’economia del paese (“Pensare il futuro”). Roberto Gualtieri, parlamentare europeo del Pd, “Con i giochi di Salvini e Di Maio i conti italiani rischiano grosso” (Il Foglio). Alessandro Campi, “Il rompicapo dei programmi per i dioscuri (Matteo e Luigi)” (Il Messaggero). Mario Deaglio, “Al crocevia tra promesse e realtà” (La Stampa). Stefano Folli, “Il prezzo da pagare ad Arcore” (Repubblica). Claudio Tito, “Il laboratorio populista” (Repubblica). MONDO: Adriana Cerretelli, “E se fosse finita l’idea stessa di Occidente?” (Sole 24 ore).

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9 Maggio 2018
by Giampiero Forcesi
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“MATTARELLA, LA MIGLIORE TRADIZIONE CATTOLICO DEMOCRATICA”

9 Maggio 2018

Fulvio De Giorgi su Mattarella: “La forza costruttiva del ‘grigio’ democratico” (Avvenire). Giuliano Amato su Moro: “Lo Stato debole che non riuscì a salvare Moro” (Corriere della sera). Giovanni Orsina su Salvini: “Il CAV. ha trovato l’erede?” (Il Foglio). Un editoriale di Ernesto Galli Della Loggia sul Corriere della sera: “Di Maio, Renzi, Salvini. Tre leader frutto dei tempi”. Un appello: “Cittadini attivi per la rinascita dell’Europa” (Repubblica). Sull’eventuale prossimo voto: Cesare Mirabelli, “Legge elettorale, evitare il bis della paralisi dopo le urne” (Gazzettino). Su Aldo Moro anche un articolo di Alberto Ratti sul sito dell’Azione cattolica italiana: “Aldo Moro, un autentico innovatore”.

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26 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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IL POPULISMO ALLA PROVA

26 Marzo 2018

“Forse un giorno si tornerà ad apprezzare razionalità e competenze. Ma quel giorno non è oggi e non è vicino”. Si conclude così lo sconsolato editoriale di Mario Calabresi, in cui il direttore de La Repubblica prevede un’intesa di governo tra Lega e Cinquestelle (“La luna di miele e di rabbia”). Sebastiano Maffettone, sul Messaggero, guarda con qualche margine di ottimismo in più i due vincitori: “Addio al noi-loro, il vecchio refrain messo alla prova”. Ma Beppe Vacca alla Gazzetta del Mezzogiorno: “Dalle elezioni italiane un colpo decisivo all’Europa”. Silvio Berlusconi si rassegna: “Toccherà a Salvini provarci” (intervista al Corriere della sera). Matteo Salvini al Messagero: “Al governo anche con il M5S. Ricucire l’Italia, partendo dal Sud”. Mattia Feltri su la Stampa: “Tutte le convergenze tra Di Maio e Salvini”. Ma Domenico De Masi dice a Repubblica che per i 5stelle “Il patto con la Lega è contro natura”. Carlo Cottarelli si dice pronto: “Io ministro? Non ho pregiudiziali” (al Corriere della sera). Mauro Calise su Il Mattino spiega “Perché il Pd non può restare soltanto a guardare”. Walter Verini, deputato dem, intervistato dal Mattino: “Stop a correnti e giù dall’Aventino, altrimenti rischiamo l’irrilevanza”. Ma Matteo Orfini dice a La Stampa: “Un governo con il M5S porterebbe diritto all’estinzione del Pd”. Goffredo De Marchis, “Dialogo o Aventino, i due partiti dem. Il fondatore Parisi: ‘Salita di 6° grado’” (Repubblica). Claudio Cerasa: “No a un’opposizione populista al populismo di governo” (Foglio).

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11 Marzo 2018
by Vittorio Sammarco
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Le schermaglie tattiche di Salvini e Di Maio e il futuro del Pd

11 Marzo 2018

 

di Vittorio Sammarco

 

Al netto delle schermaglie tattico-mediatiche, lo schema appare chiaro: i due partiti indiscutibilmente emersi vincenti dall’ultima tornata elettorale, M5S e Lega, consapevoli che l’unico governo “politico” fattibile è quello composto da un’intesa fra le loro forze parlamentari, “aprono” con diverse modalità e parole al PD. Nella non segreta certezza che il rifiuto da parte di questo – che dovrebbe svenarsi per portare sangue fresco a chi li ha sempre combattuti in tutti i modi – porterebbe dritti dritti a un nuovo voto. Ergo…

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26 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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LA DECISIONE DEGLI INDECISI

26 Febbraio 2018

Scrive sul suo blog Giancarla Codrignani: “Matteo Renzi è come Fanfani? E allora?”. Su Il Mulino Gianfranco Pasquino, oppositore di Renzi, pubblica un sintetico “Promemoria in quattro punti alla vigilia del voto” e Paolo Pombeni, in un video predisposto dalla rivista bolognese, prova a spiegare “Come si vota”. La Repubblica pubblica un ampio estratto del discorso di Walter Veltroni in appoggio al Pd e a Gentiloni: “Berlusconi è l’avversario. Niente pasticci con lui”. Ancora su Repubblica: il consiglio di Piero Ignazi al Pd (“Il Pd torni in periferia”); il commento di Chiara Saraceno a Salvini in comizio con il Vangelo e il rosario (“Quei simboli e la radicalità di Salvini”); il peso degli indecisi nell’analisi di Ilvo Diamanti (“Quanto conta la decisione degli indecisi”); l’imbarazzo di Fabrizio Barca di fronte al voto e la sua scelta di fare politica altrimenti (“Oggi tanta sinistra teme la parola uguaglianza…”). Ed ecco il programma del Forum sulle disuguaglianze di cui si occupa Barca. Marzio Breda sul Corriere: “Ora il Movimento alza i toni, ma il pressing irrita il Quirinale”. Mauro Calise: “I partiti in libera uscita. La responsabilità del Quirinale” (Il Mattino). Marcello Sorgi: “La sfida decisiva tra Movimento e centrodestra” (La Stampa). Paolo Mieli lamenta il ritorno al proporzionale: “Il governo che sarà e il diritto di contare” (Corriere della sera).

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5 Dicembre 2015
by Giampiero Forcesi
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MATTARELLA. DRAGHI. CINQUE STELLE. SALVINI. RENZI. MILANO. SINISTRA. POPULISMO.

5 Dicembre 2015

L’amarezza di Sergio Mattarella in un intervista a Repubblica: “Sulla Consulta basta veti”. Il senso della mossa di Mario Draghi lo spiega Franco Bruni sul Sole 24 Ore: “Niente scuse, è tempo di riforme”. Federico Fubini, sul Corriere della Sera, s’interroga sullo stallo dell’Italia: “Il vero freno per l’Italia”. Il Sole 24 Ore intervista Matteo Salvini: “Tasse, Europa, welfare: ecco la mia ricetta”. E il M5S? Jacopo Iacoboni su La Stampa racconta: “M5S, nelle città la corsa per il potere”. Claudio Cerasa sul Foglio s’interroga sul cammino di Renzi: “Che succede a Renzi?”; per Marco Damilano Troppo Centro fa male a Renzi” (Espresso). Elezioni a Milano: Oriana Liso, su Repubblica, analizza “Chi sostiene chi”; Massimiliano Panarari dice: “Sala, prototipo perfetto del Partito della Nazione” (intervista al Manifesto); e sul Fatto Gianni Barbacetto fa dietrologia: “Sala Beppe, figlio di Letizia Moratti e di Filippo Penati”. Sul Manifesto ci si interroga su dove andare: “Sinistra, evitare l’errore di un altro cartello” (di S. Cristiano e C. Grossi). Su La Stampa si discute: Giovanni Orsina, “Il populismo è nostalgia della politica”; Massimiliano Panarari, “Ma gli elettori non vogliono più intermediari”.

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2 Settembre 2015
by Giampiero Forcesi
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Uno scisma strisciante

2 Settembre 2015
di Vincenzo Ortolina

 

La sensazione è che, in conseguenza dello scoppio della questione profughi, sia in atto una sorta di scisma strisciante tra la Chiesa di cui Salvini si sente in ogni caso devoto fedele e quella di Papa Francesco. Del resto, un esponente non di infimo livello della Lega Nord ha pubblicamente dichiarato, nei giorni scorsi, di non riconoscersi, da cattolico, nell’attuale “vescovo di Roma”.  Il problema, mi pare, è che ai buoni cristiani “padani” piace, evidentemente, una Chiesa che sia innanzitutto, in qualche misura, in sintonia con la loro idea di ‘Dio, Patria e Famiglia’.

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27 Agosto 2015
by Giampiero Forcesi
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Galantino: una chiesa che semina il Vangelo senza compromessi

27 Agosto 2015
di Mario Giuseppe Molli

 

Se volessimo essere sinceri, dovremmo ammettere che le posizioni di monsignor Galantino sono le prime avvisaglie dell’incendio evangelico innescato dal nostro papa. Egli ci sta dicendo che se vogliamo abbattere le strutture di peccato (il famoso peccato sociale sepolto spesso dalle chiese schiacciate su un pensiero costantiniano, temporalista) ci vuole la collaborazione di tutti gli uomini di buona volontà. 

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19 Agosto 2015
by Giampiero Forcesi
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La Lega e i cristiani devoti

19 Agosto 2015
di Vincenzo Ortolina

 

“Rovineranno la casa del Papa, invece di stare a casa loro a curare gli elefanti” (sic!). “I nostri hanno bisogno più dei profughi”. “A me non mi ha mai aiutato nessuno”. Sono questi, ma  solo un esempio, i commenti, riportati dal Corrierone, pagine di Bergamo, non di leghisti patentati bensì di devoti fedeli, in visita, a Sotto il Monte, alla casa natale di Giovanni XXIII, che i missionari del PIME hanno parzialmente e temporaneamente adibito all’ospitalità di 58 profughi. “Ma la storia della bontà andava bene 50 anni fa”, rispondono costoro a chi fa loro notare che si tratta dei luoghi del papa buono, e che ragionando così si finisce col mancare di rispetto a quest’ultimo.

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