21 Marzo 2014
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VOTO DI MAGGIO, RENZIANI E ANTIRENZIANI, ANTIMAFIA, F35, NUOVO SENATO

21 Marzo 2014

EUROPA E DEMOCRAZIA”: “Alle urne europee una democrazia stanca”, scrive Stefano Folli sul Sole 24Ore. Intervista a Beppe Grillo su Repubblica: “A Strasburgo batteremo il Pd”. “Il cambio di passo dell’Europa” è quanto chiedono Giorgio Ruffolo e Stefano Sylos Labini, sempre su Repubblica (del 18/3). Leonardo Becchetti su Avvenire indica le difficoltà: “I conti più duri”. Mauro Calise sul Mattino riassume e commenta il “Manifesto per l’Europa che verrà” che emerge dal libro di Massimo D’Alema, ‘Non solo euro’. Il quale D’Alema sull’Unità pubblica un articolo-appello: “Voto di maggio, prova cruciale. Paolo Soldini sull’Unità racconta: “La doppia sfida di Matteo per l’Italia e per il Pse”. RENZI.  Ernesto Galli Della Loggia contrappone un’Italia “non protetta” a una “protetta” e legge così la sfida di Renzi e la corrispondente resistenza antirenziana (“Il conflitto sotterraneo”, Corsera). Un rimprovero di Claudio Cerasa: “La gioventù renziana faccia politica, altrimenti sarà solo okkupazione” (Il Foglio). POLEMICHE SULL’ANTIMAFIA: Massimo Adinolfi, “L’antimafia e le parole senza voce” (Unità); Luigi Ciotti, “Mafie, non basta ricordare” (Manifesto); Mauro Magatti,Il Papa contro le mafie” (Corsera); Alessandro Barbano, “I buchi dell’antimafia e la legalità delle belle parole” (Mattino). F35, appello di Pax Christi Italia: “F35 e spese militari”. QUALE SENATO? Sul testo di proposta di riforma del governo Valerio Onida, “Senato come assemblea delle autonomie. Non tutte le regioni hanno lo stesso peso” (Corsera); Andrea Manzella, “Il Senato alla sfida della legge elettorale” (Repubblica). Stefano Rodotà va oltre e si appella a “Una nuova politica istituzionale” (Repubblica).

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17 Marzo 2014
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RENZI, “PRESIDENTE PRETERINTENZIONALE”

17 Marzo 2014

Renzi e Berlusconi hanno dato risposte alle medesime domande. Sia l’uno che l’altro vanno letti in riferimento alle “esigenze storiche reali alle quali entrambi hanno cercato o cercano di dare risposte”. Cosi Giovanni Orsina su La Stampa (“La fenomenologia del renzismo”). Per Michele Cilibertosull’Unità, Renzi ha forti differenze rispetto alla tradizione socialista o alle correnti  del cattolicesimo democratico e liberale che hanno convissuto nella Dc; ma recupera “elementi di cattolicesimo sociale e della esperienza di un uomo di governo come La Pira” (“La sinistra post-ideologica di Renzi”). Mauro Calise sul Mattino evidenzia che, a differenza di quella di Berlusconi, la personalizzazione di Renzi “fa leva sul suo ruolo, e sui propri poteri, come premier”, è cioè un “requisito istituzionale” che dà più autorevolezza alla figura del premier (“Il premier  forte secondo Matteo”). Per Ilvo Diamanti, su Repubblica, Renzi “sfrutta a proprio vantaggio il clima antipolitico del tempo. Trasforma la sfiducia politica in fiducia personale”; è una sorta di “presidente preterintenzionale”; ma “fare il Presidente senza disporre di regole e di poteri istituzionali” e con un partito riluttante è rischioso… (“Un presidente senza partito”). Clima pesante nel Pd: Massimo Adinolfi, “Pd prigioniero di cordate e potentati” (Mattino); Fabrizio Ronconi, “La rissa democratica nel Pd” (Corriere della Sera). Caso Moro: “Per la verità su Moro si riparta dalle sue carte” (intervista a Giovanni Pellegrino sull’Unità).

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10 Marzo 2014
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LEGGE ELETTORALE, SUD, RIFORME VIRTUOSE, TSIPRAS

10 Marzo 2014

Perplessità ma anche una qualche fiducia in Piero Alberto Capotosti: “Gli ostacoli sulla strada della legge elettorale” (Messaggero). Rosy Bindi, intervistata dal Corsera, tiene il punto sulle quote rosa: “Non so se voterò, e al Senato la legge va cambiata”. Intanto Romano Prodi racconta al Messaggero come sia evidente che va rimessa in sesto tutta la struttura pubblica perché è allo sfascio, specie al Sud (“Autonomia regionale non vuol dire diritto al caos”). E Mauro Calise sul Mattino dà ragione a Prodi e chiede a Renzi di far leva sul capitale morale e civile del Sud per una riscossa del Paese (“Meridione, un’occasione che non può essere persa”). Sul da farsi scrive Gianni Toniolo sul Sole 24Ore: “Le riforme virtuose”. Mauro Magatti suggerisce: “Donne e giovani al posto delle ideologie” (Corsera). Giuseppe De Rita si appella a rendere reale il primato della politica (“Il primato inesistente”, Corsera). Stefano Rodotà sceglie il voto per Tsipras e indica a Repubblica: “Una coalizione sociale per innovare la sinistra”. Ma Massimo Franchi sul Corsera replica: “Il vuoto nella sinistra italiana? La lista Tsipras non lo coprirà”. Eugenio Scalfari consiglia a Renzi di attenersi al programma di Enrico Letta (“Caro Matteo, chi fa da sé non fa per tre”). Enrico Morando, vice-ministro al Tesoro, spiega il progetto Renzi per il fisco: “Saranno 30 miliardi in tre anni, ma solo se cala l’Irap si crea lavoro” (intervista al Messaggero).

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26 Febbraio 2014
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CHI ROTTAMA IL CINGHIALETTO E CHI NO

26 Febbraio 2014

Uno storico va controcorrente nel giudizio del “passaggio” da Letta a Renzi: Paolo Pombeni, “Stracciarsi le vesti” (blog de Il mulino), e critica un articolo di Chiara Saraceno. Sul sito www.sbilanciamoci.info uno speciale su Renzi e il suo governo: “L’alba del renzismo”. Ne scrive anche Rossana Rossanda: “Renzi, giro di boa per il Pd”. Sui rapporti tra Renzi e la sinistra scrive Bruno Gravagnuolo sull’Unità (“La sinistra secondo Matteo”). Giovanni Colombo, che a suo tempo aveva spezzato una lancia a favore di Renzi, torna sui suoi passi: “La rottamazione del cinghialetto”. Walter Tocci, all’assemblea dei civatiani, si chiede: “E ora che si fa?”. Sul Fatto Barbara Spinelli scrive: “Il governo Renzi e il potere di tradire”. Su il manifesto Michele Prospero scrive: “In aula aleggia il nulla al potere”. Poi ci sono opinioni meno allarmate, ma pur sempre (più o meno) dubbiose: Marca Lazar“I due volti della sinistra europea” (Repubblica); Stefano Folli, “Più sindaco che premier” (Sole 24Ore); M. Ciliberto, “Dentro e fuori il palazzo” (Unità); Massimo Franco, “Le parole non contano” (Corsera). Gettano uno sguardo oltre: Mauro Calise, “Il riformismo vince se diventa coscienza civile” (Mattino); Franco Bruni,Come usare la fretta e l’ottimismo” (La Stampa); Alessandro Campi, “Quel padre nobile che può unire il Pd” (Mattino), sul ruolo che può giocare Bersani.

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18 Febbraio 2014
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LE POSSIBILITÀ DI MATTEO RENZI

18 Febbraio 2014

Intervista di Aldo Cazzullo a Renzi sul Corriere della Sera: “Non voglio la scorta, mi difende la gente”. Stefano Folli sul Sole 24 Ore fotografa la situazione : “Alla ricerca di una cornice politica”. Federico Geremicca su La Stampa dice che Renzi potrebbe rinunciare: “L’opzione di riserva del premier”. Tony Blair: “L’Europa sostenga Renzi” (La Stampa).  Gli analisti politici danno un credito condizionato al prossimo governo Renzi: Alessandro Campi, “L’esecutivo di rottura che serve al Paese” (Messaggero); Mauro Calise,La vera svolta va fatta con l’Europa” (Mattino); Piero Ignazi, “La ragnatela dei partitini” (Repubblica); Mario Deaglio, “La strada dell’ottimismo sostenibile” (La Stampa); Michele Salvati, “Renzi in un percorso a ostacoli. I due rischi del bipolarismo forzoso” (Corriere della Sera); Alberto Quadrio Curzio, “Tre priorità per rilanciare la crescita” (Sole 24Ore); Giulio Sapelli, “Tutti i totem da abbattere” (Messaggero); Bruno Ugolini,Renzi e la macchina inceppata dello Stato”. In un’intervista al Mattino la prodiana Sandra Zampa dice “Fatte le riforme, si torni alle urne”. Giuliano Ferrara apprezza: “Renzi postdemocratico” (il Foglio). Sull’Unità Claudio Sardo striglia il Pd per il vuoto ai seggi delle troppo abusate primarie (“Liberate il Pd dalla gabbia”). Stesse accuse da Massimo Villone sul manifesto (“La democrazia usa e getta”).

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15 Febbraio 2014
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LA SCALATA DI MATTEO RENZI

15 Febbraio 2014

E’ arrivato in malo modo, ma finalmente questo sarà un governo politico: così l’analisi di Mauro Calise (“Il populismo urla se la politica batte un colpo”, Mattino). Altro analista politico, Alessandro Campi, sempre sul Mattino, indaga l’uomo Renzi, “un giovane che invece di lamentarsi combatte” (“Matteo, prototipo di italiano che coglie il suo momento”, Mattino), dopo aver scritto due giorni prima una lucida analisi (“Il rottamatore e il rischio della staffetta“). Un certo scetticismo si legge in Stefano Folli, editorialista del Sole 24Ore (“Governo di legislatura? C’è molto scetticismo”) e in Claudio Sardo (“Perché lo strappo non convince”, Unità). Stefano Menichini, direttore di Europa, pur renziano delle origini, recrimina sui modi (“La battaglia negata”), ma ‘Montesquieu’ su Europa parla di “Una smisurata ambizione che può cambiare l’Europa”. Bordate a destra: Maurizio Belpietro, “Il ducetto”, Libero. Nei giorni scorsi, tra le molte analisi: Ezio Mauro, “L’azzardo dell’acrobata” (Repubblica); Massimo Franco, “Un passaggio opaco” (Corriere della Sera); Claudio Cerasa, “Ascesa del bamboccio di talento” (Il Foglio”); Elisabetta Gualmini, “La soluzione può salvare la legislatura” (La Stampa); Pietro Spataro, “Quella ferita che si doveva evitare” (Unità). Ci si interroga su quale democrazia sia quella oggi praticata: Alberto Asor Rosa, “Democrazia e potere. La nuova lacerazione” (il manifesto); Michele Ciliberto, “Le forme della democrazia” (Unità); Piero Ignazi, “Non piace ai politologi il governo che verrà” (Europa).

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23 Gennaio 2014
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GIUDIZI SULLA PROPOSTA DI RIFORMA ELETTORALE RENZI-BERLUSCONI

23 Gennaio 2014

Della proposta di riforma della legge elettorale emersa dall’incontro Renzi-Berlusconi, Stefano Ceccanti offre una lettura punto per punto; e la commenta in una intervista al Messaggero (“La vera svolta è l’abolizione del Senato”). Mauro Calise, “Candidati e governabilità: nodi ancora aperti” (Mattino). Piero Capotosti, “Le incognite della riforma alla prova delle Camere” (Messaggero);  Cesare Mirabelli, “La soglia per il premio resta troppo bassa” (La Stampa). Ugo De Siervo, “Grande sforzo, ma la soglia è troppo bassa” (Repubblica). Roberto D’Alimonte, “Ecco perché può funzionare” (Sole 24 Ore). Michele Ainis, “Bene con due dubbi” (Corriere della Sera). Gianluigi Pellegrino, “Il pericolo porcellinum” (Repubblica). Massimo Villone, “La Consulta disattesa” (il manifesto). Renzo Menichini, “Morire per le preferenze”. Giovanni Orsina, “Ora serve il primo ministro” (La Stampa).

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13 Gennaio 2014
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JOBS ACT E GOVERNO

13 Gennaio 2014

JOBS ACT. Sulla bozza di Jobs Act presentata da Renzi, dice Pietro Ichino: “Qualche esitazione in un piano positivo” (Unità 10/1). Elisabetta Gualmini: “E sul lavoro programma ambizioso” (La Stampa). Tito Boeri: “Come creare posti di lavoro” (Repubblica). Francesco Grillo: “Il Jobs Act può battere la crisi solo se condiviso” (Messaggero 13/1). Stefano Micossi:Come usare il Jobs Act” (Repubblica AF). Luca Ricolfi: “Il lavoro non lo creano i dilettanti” (La Stampa). GOVERNO. L’intervista di Renzi a Cazzullo sul Corriere del 12 gennaio: “Governo avanti ma non così”. Critico sul governo l’editoriale del Corsera di Ferruccio De Bortoli: “La finestra sul cortile”. E critico Alessandro Barbano sul Mattino del 12: “Riforme pesanti, governo debole, vietato sbagliare”. Anche Romano Prodi sul Gazzettino pressa il governo: “Lo Stato deve schierarsi”. Mauro Calise sul Mattino del 13 rilancia: “Ora il rimpasto per una squadra di qualità”; sempre sul Mattino Alessandro Campi critica la Di Girolamo ma anche e più l’uso politico delle intercettazioni (“L’arroganza del potere e dello spionaggio”). Critico verso Renzi il neodirettore dell’Unità Luca Landò: “Una domanda a Renzi”.

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7 Gennaio 2014
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RENZI/FASSINA. UNIONI CIVILI. LEGGE ELETTORALE

7 Gennaio 2014

Consensi ma anche molte perplessità su Renzi, per il caso Fassina e non solo. Giudizi in sostanza positivi da Mauro Calise sul Mattino, che dice che la linea la deve dare lui (“Dal segretario segnale chiaro”), e da Ilvo Diamanti su Repubblica, che dice che ormai tutto è cambiato (“Matteo leader del Pd post-partito”). Molto perplessi invece Antonio Polito sul Corriere della Sera (“Vizi, battute e intrighi da Prima Repubblica”) e Stefano Folli sul Sole 24Ore (“Il nuovo partito-persona di Renzi”). Perplesso anche Eugenio Scalfari che al rapporto Renzi-Letta dedica una parte del suo editoriale (“Il Dio che affanna e che consola”). Fassina è intervistato dal Corriere (“Matteo come Berlusconi alla fine del governo Monti”) e dall’Unità (“Matteo irride il dissenso. Ora ricostruirò la sinistra”). UNIONI CIVILI: un’intervista di Rosy Bindi a Repubblica; un commento di Chiara Saraceno (“Famiglia e diritti non sono nemici”) sempre su Repubblica; un saggio a tutto campo di Marco Ventura sul Corriere della Sera (“Libertà sessuale e libertà religiosa, un matrimonio necessario (e fecondo)”. LEGGE ELETTORALE: Su Appunti Alessandrini, Renato Balduzzi, ex ministro del Governo Monti e deputato di Scelta Civica, firma un articolo: “Legge elettorale: le proposte del PD”; “Ceccanti: meglio un mix tra sindaco d’Italia e Mattarellum” (Repubblica);  Gaetano Quagliariello: “Meglio la legge dei sindaci con la riforma del bicameralismo” (lettera al Corriere della Sera).

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17 Dicembre 2013
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DICONO DI LUI

17 Dicembre 2013

Antonio Polito, Corsera, con qualche ottimismo: “Il ribelle è più cauto”; Massimo Giannini , Repubblica, con prevalente scetticismo: “Da Gramsci ai Negrita” (“La coabitazione”); ottimista, Mauro Calise sul Mattino: “Il rottamatore che vuole ricostruire”; favorevole, Vladimiro Zagrebelsky (fratello), La Stampa: “Diritti civili, Renzi riapre il dossier”; Filippo La Porta, Europa, interessato al nuovo genere letterario: “L’autofiction del sindaco”; Ernesto Galli Della Loggia, Corsera, approva (perché la gente – dice – non è antipolitica, anzi, cerca qualcuno serio che tiri fuori l’Italia dai guai), ma vede i rischi: “Puntare tutto su una persona”; Elisabetta Gualmini, La Stampa, vede Renzi prendere in mano le sorti del governo: “Un’agenda stile prendere o lasciare”; Alessandro Campi indica “Occasioni e ostacoli sulla strada del leader”; Valerio Gigante su Adista indaga il favore del mondo cattolico per Renzi (ma soprattutto per Letta): “Primarie del Pd: i media cattolici scrivono Renzi, ma leggono Letta”.  Intanto Napolitano riprende la parola: “Il Quirinale traccia una linea” (S. Folli, Sole), e Gaetano Azzariti sul manifesto denuncia “L’eclissi del Parlamento”.

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