Romano Prodi: “Il mio ritorno da pensionato dopo nove anni. Ho fatto quello che dovevo fare” (intervista al Corriere della Sera), e il suo appello: “Primo impegno del dopo voto è cambiare la legge elettorale” (Messaggero). Il commento di Alessandro Campi all’appello di Prodi: “Lo scettro perduto della sovranità elettorale” (Messaggero). G.A. Falci racconta: “I delusi dal Nazareno tra Bonino e prodiani” (Corriere della sera). Paolo Gentiloni sul Sole 24 Ore: “Guai a tornare indietro, guai a restare fermi”. Sergio Fabbrini commenta positivamente le proposte politico-economiche avanzate dalla Confindustria (e dalla Cisl) e si sofferma su tre nodi: Europa, mercato, democrazia (“Organizzazioni sociali a sostegno della politica”, Sole 24 ore). Sulle proposte della Confindustria Anna Maria Furlan, leader della Cisl, dice: “Molte affinità con la nostra visione” (Sole 24 ore). Lucrezia Reichlin, sul Corriere della sera, indica “La spirale negativa da evitare”, invitando a tutelare le fasce sociali che il progresso tecnologico inevitabilmente emargina. Il saggio ammonimento di Marc Lazar, su la Repubblica: “Cari partiti, ricordate i problemi seri”. Emanuele Felice spiega perché al Sud il Pd perde: “Se il Sud tradisce il Pd” (Repubblica). Su La Stampa Luigi Di Maio, intervistato, dice: “Avrò l’incarico di premier”. Sul Foglio, Andrea Minuz, “L’algoritmo Di Maio”. Vincenzo Visco e Maria Cecilia Guerra replicano a Roberto Perotti sui costi del programma di Leu (Perotti: “Leu, 30 miliardi allo scoperto“; Visco e Guerra: “Non sogni con Leu, la crescita sarà realtà”; Perotti: “Un elenco smisurato di proposte senza cifre”, Repubblica). Giudizi sui programmi anche in Enrico Marro, “Tante promesse, quali realizzabili?” (Corriere della sera) e Carlo Cottarelli, “Programmi vaghi e pieni di omissioni” (la Stampa). Maurizio Ferrera sui partiti e l’immigrazione: “La domanda più difficile per chi governa” (Corriere della sera). Il botta e risposta di Stefano Ceccanti con i giovani dell’associazione La Rosa bianca in un incontro elettorale a Pisa. Massimo Giannini vede nero: “La sinistra da salvare” (Repubblica). Vede rosa Lidia Menapace: “Un altro 4 dicembre è possibile” (Manifesto).
19 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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