28 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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SECONDO ALCUNI, È UNA SCISSIONE CHE FA BENE

28 Febbraio 2017

Luigi Zanda, capogrupp Pd al Senato, valuta la situazione politica in un’intervista al Messaggero: “Governo più debole con la scissione. C’è il rischio crisi”. Per il filosofo Biagio de Giovanni, però, la scissione può fare bene al Pd, al “nuovo Pd”, perché gli consente di ripensare se stesso e di rafforzare e arricchire la direzione di marcia avviata negli ultimi tre anni, senza più la funzione distruttiva della minoranza interna (“Perché la scissione può far bene al nuovo Pd”, Il Mattino). Ancora su Il Mattino Mauro Calise, più nettamente, esorta Renzi ad accelerare la sua svolta riformista, anche a rischio di perdere altri pezzi  del partito (“Il partito di lotta e quello di governo”). Michele Salvati sul Mulino online si aspetta che ora Renzi ribadisca la vocazione maggioritaria e indichi le riforme da attuare (“In attesa del Lingotto”). Piero Fassino in un’intervista all’Unità si schiera con Renzi: “Primarie, appoggio Renzi per far vivere nel Pd la sinistra delle riforme”. Walter Veltroni ripubblica sull’Unità il testo del suo discorso all’assemblea del Pd: “La sinistra che si divide e la democrazia”. Giorgio Tonini, intervistato da Pierluigi Mele: “La follia della scissione” (Rai News). Marc Lazar, su Repubblica, ragiona su “Promesse e limiti delle nuove sinistre”. Sul Manifesto, Felice Besostri e Enzo Paolini criticano “Una sinistra senza radici, insofferente delle identità”.

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11 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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IL NUOVO PRODI È PISAPIA? OPPURE ANDREA ORLANDO? O RENZI RISALIRÀ?

11 Febbraio 2017

Il nuovo Prodi è Pisapia. Solo con lui si torna a vincere”, così Gad Lerner a Il Fatto. Sergio Chiamparino scrive al Corriere della Sera: “Matteo accetti il congresso. La bocciatura al referendum non si può rimuovere”. Roberto Speranza al Corriere: “Scissione, il rischio resta se il congresso è una gara lontano dai guai dell’Italia” (e alla Gazzetta del Mezzogiorno racconta: “Finita l’onda-Renzi, questo il partito che sogno”). Dino Martirano, sempre sul Corriere: “Legge elettorale: la babele nel Pd”. Ma la babele nel Pd va oltre la legge elettorale, come racconta Natalia Lombardo sull’Unità: “Urne, congresso primarie: la sfida nel Pd”. Per Laura Cesaretti, su Il Giornale, “Napolitano trama nell’ombra e arruola Orlando e Franceschini per la battaglia contro l’ex premier”. E Emanuele Macaluso, in un’intervista a Il Giorno, dice: “Il Pd di Matteo è finito. Lo sfidante? Orlando”. Vede nero anche Michele Salvati in un colloquio con il Foglio: “Salvati, il teorico del Pd: ‘la situazione è dura, non sono ottimista’”. Lina Palmerini sul Sole 24 ore anche racconta “La guerriglia dei renziani a Padoan sulle tasse”. E Renato Mannheimer sul Giornale annota che, comunque, “Otto italiani su dice bocciano Gentiloni”. Quanto alla legge elettorale, Michele Ainis su Repubblica sostiene che la Consulta non ha impedito affatto che si possa votare subito con le leggi vigenti (“Il grande malinteso sulla legge elettorale”) e Marco Olivetti su Avvenire dice che la Consulta ha rimesso la questione nelle mani della politica (“Politica senza alibi”).

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30 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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SONO IN TANTI A PENSARE CHE RENZI SBAGLI DI NUOVO

30 Gennaio 2017

Mentre i cronisti più vicini a Renzi informano che “Il segretario ora studia l’opzione urne 30 aprile” (Maria Teresa Meli sul Corriere) e annunciano “Il rilancio di Matteo: votare ad aprile e il G7 lo presiedo io” (Fabio Martini, La Stampa), Michele Salvati su rivistailmulino.it suggerisce a Renzi di non aver fretta e provare a presentare una lista con il Pd e tutti coloro che sono per il sostegno all’Unione europea, unico modo nobile di puntare al 40% (“Una lista elettorale è diversa da una coalizione”); Mauro Calise gli consiglia invece (dato il caos presente: Ilvo Diamanti, “Avanti, verso il passato”) – di evitare di concorrere a premier e di limitarsi a guidare il Pd: “La via stretta della leadership” (Mattino); e Ernesto Galli della Loggia critica la sua scelta di non prendersi un anno sabbatico: “Quelle riflessioni che Matteo Renzi evita” (Corriere della Sera). I suoi oppositori nel Pd almeno su un punto concordano: Gianni Cuperlo, “D’Alema sbaglia, ma se siamo esplosi è colpa di un leader che non sa unire” (alla Repubblica), Roberto Speranza, “Lavoro per unire, ma leadership da cambiare” (al Corriere). Per Emanuele Macaluso il Pd è al capolinea: “Renzi, Bersani, D’Alema: tutti hanno fallito” (a La Stampa).

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10 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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SUL FUTURO DI RENZI E DEL PD. SULLA LEGGE ELETTORALE

10 Gennaio 2017

Su Repubblica Goffredo De Marchis ipotizza: “Renzi cambia squadra. Nuova ricetta per il Pd: giovani e intellettuali”; Matteo Pucciarelli guarda alla sinistra del Pd e scrive: “Pisapia lancia Boldrini”. Michele Salvati, sul mulino online, ripubblica l’articolo, già uscito sul Corriere, in cui esortava, “a questo punto, a rassegnarsi a una coalizione riformista contro i populismi” (“Meglio meno, ma meglio”), e vi aggiunge il link al duro commento di Mauro Barberis sul Fatto online (“Ecco gli ultimi giapponesi del renzismo”), e il commento pur critico ma utile alla discussione di Massimo Mucchetti sull’Huffington post (“All’apprendista stregone servono chierici vaganti”). Quanto alla legge elettorale, su Adista Marcello Vigli, storico esponente delle comunità cristiane di base, propone il proporzionale (“Quale legge elettorale?”); Stefano Ceccanti scrive invece: “Mattarellum o premio, se no sarà un caos”.

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4 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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DOPO LA SCONFITTA DI RENZI, COSA CAMBIARE?

4 Gennaio 2017

Michele Salvati dopo la sconfitta di Renzi invita a cambiare prospettiva e ad avere maggiore realismo: “Una coalizione riformista contro i populisti” (Corriere della Sera). Sempre sul Corriere Sabino Cassese, altro deluso dalla sconfitta al referendum, sostiene che ora bisogna dedicarsi a rafforzare la struttura esecutiva dello Stato: “Lo Stato inefficiente è l’imbuto dove tutto si ferma”; e Marco Imarisio conclude la sua inchiesta sul Pd: “La primavera tradita”. Franco Monaco, su Il Fatto, critica il governo Gentiloni: “Pd, continuità anche nelle sconfitte”. Ancora su Il Fatto Giorgio Maletti racconta “La quarta via di Bersani contro la crisi infinita”. Monica Guerzoni riferisce: “Proporzionale e larghe intese, ecco chi è già tentato dall’asse tra Pd, FI e centristi” (Corriere). Fabio Martini scrive su “Il crepuscolo della tv renziana” (La Stampa). Curiosa nota di David Allegranti sui collaboratori di Mattarella (“Chi sussurra al Colle”, Foglio). E una nota di Alessandro Di Matteo su la Stampa: “Renzi rilancia l’offensiva anche in dissenso dal Colle”.

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2 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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GIOVANI E LAVORO. MIGRAZIONI. PD. RIFORMA ELETTORALE

2 Gennaio 2017

Giovani e lavoro (temi toccati da Mattarella nel discorso di fine anno): Linda Laura Sabbadini, “L’urgenza di dare un lavoro ai giovani” (La Stampa); Ferruccio De Bortoli, “Perché il lavoro dei nostri giovani non è (ancora) un caso nazionale” (Corriere della sera); Susanna Camusso, “Lavoro e giovani, una svolta. Il governo ne tenga conto. Sui voucher non trattiamo” (intervista a Repubblica). Ancora su Mattarella: Piero Ignazi,Eletti e elettori più vicini per battere l’antipolitica” (Repubblica); Michela Marzano, “Con le urla e le offese si illudono i disperati” (Repubblica); Luigi La Spina, “L’esasperazione sociale che nutre il populismo” (La Stampa). Migrazioni: Fiorenza Sarzanini sul Corriere informa sulla circolare del capo della Polizia (“Migranti, via gli irregolari”) e sui primi sviluppi (“Il Viminale accelera sugli irregolari”); il commento di Marco Imarisio: “Ritorno al 1998”. Andrea Riccardi interpreta l’esodo di tanti giovani dall’Africa: “E’ il ’68 dei giovani africani” (intervista al Manifesto). Sul PD: Marco Revelli, “Il Pd è morto, Pisapia fuori tempo, resta solo Tsipras” (a Repubblica); Michele Salvati, “Renzi vada avanti, ma trovi alleati per governare” (a Repubblica). Infine: Giuliano Pisapia, “La nostra lista dei desideri” (Repubblica); Stefano Passigli, “Una legge per rifondare l’attuale sistema dei partiti” (Corriere); Carlo Calenda, “Una rete a tutela di industria e made in Italy” (Corriere).

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27 Dicembre 2016
by Giampiero Forcesi
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FUTURO DEL PD. LEGGE ELETTORALE. PROGRAMMA DEI 5 STELLE. GIOVANI. VOUCHER. REDDITO DI CITTADINANZA

27 Dicembre 2016

Marco Imarisio, sul Corriere della Sera, inizia un’inchiesta sul Pd: “Il Pd di frontiera: da promessa a buco nero”. Andrea Malaguti, su La Stampa, va a Tor Bella Monaca, periferia romana: “’La sinistra è diventata borghese: siamo pronti a rivotare Raggi”.  Maria Teresa Meli racconta: “Da Delrio a Falcomatà: la nuova squadra di Renzi” (Corriere della Sera). Roberto Morassut sull’Unità propone lo scioglimento del Pd: “Fondiamo ‘I democratici’”. In un’intervista a La Stampa Matteo Orfini dice: “No all’accanimento terapeutico. Si voti al massimo entro giugno”, e Luigi Zanda, intervistato dal Corriere, dice: “Il governo avrà vita breve. Guai se si torna al proporzionale”. Michele Nicoletti sull’Unità chiede che “La legge elettorale sia fatta dalle Camere”. Michele Salvati, sul Corriere, recensisce un libro di P. Rosanvallon: “Un buon governo non è mai debole”. Piero Sansonetti si occupa dei 5Stelle: “Grillo finalmente presenta il suo programma: autarchia, decrescita e povertà felice” (Il Dubbio). Alessandro Rosina su Repubblica affronta il tema giovani: ”Quel gap da colmare tra il desiderio e la realtà”. Giuseppe Remuzzi sul Corriere: “Assumiamo subito i giovani medici e scompariranno le liste d’attesa”. Luca Ricolfi prevede che nel 2017 si discuterà di reddito di cittadinanza, e scrive “Il mito e la realtà del reddito di cittadinanza” (Sole 24 ore). Il capo dell’Agenzia del Lavoro, Maurizio Del Conte spiega al Corriere che “Così i voucher non vanno”.

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8 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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RENZI CONTRO JUNCKER. E CONTRO BERSANI …

8 Novembre 2016

Per Massimo Franco la polemica di Renzi con Bruxelles è soprattutto ad uso interno (“Lo scontro con l’Europa un’arma referendaria”, Corriere della Sera). E forse la pensa così anche Juncker, almeno secondo Andrea Bonanni (“La ragione e l’azzardo”, Repubblica). Ma l’attenzione è incentrata sul Renzi e sul Pd che escono dalla Leopolda: Miguel Gotor, “Renzi è un piccolo De Gaulle cui sfugge il presente” (intervista a Il Dubbio); Michele Prospero, “Un capo in cerca di acclamazione” (Manifesto); Piero Ignazi (che vede all’orizzonte la scissione del Pd), “Il Pd e il deficit di democrazia interna” (Repubblica); Valentino Parlato, “La radiazione del Manifesto e i linciaggi di Renzi” (Manifesto). E ancora sul Manifesto Piero Bevilacqua scrive: “Ecco perché è importante riuscire a battere Renzi”. In un colloquio con Francesca Schianchi Matteo Renzi afferma: “La minoranza spera nella spallata”. Alessandro Campi dice: “La scissione non serve a nessuno” (Messaggero). Il Corriere della Sera pubblica un commento un po’ rassegnato di Michele Salvati: “La malattia profonda del nostro sistema politico” (Corriere della Sera).

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19 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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IL SOSTEGNO USA A RENZI E LE NOSTRE ELITE POLITICHE E CULTURALI

19 Ottobre 2016

Un polemico articolo di Sergio Fabbrini sulla rivista online del Mulino parla de “Il Referendum delle elite negative” e critica le elite politico-culturali favorevoli al No perché irresponsabili del destino del Paese. Meno polemico Michele Salvati sul Corriere analizza “I conflitti delle elite che fanno male all’Italia”. Paolo Pombeni spiega sul Sole 24 Ore il pieno sostegno di Obama a Renzi proprio perché gli Usa non vedono alternative praticabili al governo Renzi (“Il sintomo americano dell’enigma Renzi”). Così pure Stefano Folli su Repubblica: “Se l’amico americano  teme il vuoto a Roma”. E anche Massimo Gaggi sul Corriere: “La via americana per la stabilità”. Su La Stampa Giovanni Orsina spiega perché è probabile che vinca il No (per l’antipolitica prevalente nel Paese) e perché invece sarebbe opportuno che vincesse il Sì (“Le conseguenze del bivio sulla Costituzione”). Sull’Unità  un’intervista a Gianni Pittella, vicepresidente del Parlamento europeo (“Il Pse contro l’austerità. Giusto il Sì al referendum”) e un intervento di Alfredo Reichlin contro la riforma: “L’illusione della semplificazione”.

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6 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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CONTRO LA DEMAGOGIA, OLTRE IL LIBERISMO

6 Ottobre 2016

Piero Ignazi su Repubblica dice che l’antipolitica si può vincere solo con i partiti, con il loro rinnovamento (“Il rischio demagogia”). Mauro Magatti, sul Corriere della Sera, ipotizza “Un modello oltre il liberismo per conquistare il futuro”. Pietro Reichlin, sull’Unità, spiega perché “O la democrazia decide o c’è la tecnocrazia”. Salvatore Settis replica alle critiche di Guido Crainz, che le ribadisce: uno scambio su Repubblica (“La riforma e l’elezione del Presidente”). Michele Salvati: “La difficile governabilità che serve alla crescita” (Corriere della Sera). Romano Prodi getta l’allarme: “C’è il rischio che il Paese diventi la pecora zoppa della Ue” (Messaggero). Sul Mattino una bella riflessione di Giuseppe Berta sui tanti esclusi nella società iperteconologica: “Lavoro e diritti al tempo dell’innovazione”. Su neodemos.it Massimo Livi Bacci descrive “L’autunno delle migrazioni”. Luigi Manconi, sul Manifesto, denuncia gli sviluppi del caso Cucchi: “Un omicidio chiamato epilessia”. Su Repubblica l’amaro bilancio di 15 di guerra in Afghanistan nell’analisi di Roberto Toscano (“E’ l’ora di riconoscere il grande fallimento”) e la preoccupata analisi del rinato conflitto Usa-Russia di Lucio Caracciolo (“Siria, il nuovo Muro tra la Russia e gli Usa”).

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