29 Gennaio 2013
by Vittorio Sammarco
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29 Gennaio 2013
“…Il dibattito si è trasformato in un inseguimento senza fine negli studi televisivi fra tre o quattro leader, i quali da settimane ripetono sempre gli stessi concetti per arrivare all’ultimo dei propri elettori target… le contrapposizioni non sono mai state così forti… i programmi appaiono ridotti a un referendum sull’IMU; mentre sarebbe invece il momento di capire cosa non ha funzionato negli ultimi vent’anni, per poter invertire un declino lungo che si sta trasformando in un tracollo…”. L’impressione di Francesco Grillo (nell’editoriale del Messaggero, 18 gennaio) credo sia largamente condivisa. Le cause sono certo molteplici e dopo le elezioni, qualunque sia il risultato, bisognerà riflettere molto; e impegnarsi davvero – tutti, da più parti, a diversi livelli – in un lavoro di ricostruzione della vita democratica del Paese.Lo svolgimento della campagna elettorale che, complici anche taluni media, si presenta come una deprimente sceneggiata, obbliga infatti tutti a riflettere. “Ci vuole dunque una legge che regoli la vita dei partiti, del resto prevista dalla Costituzione. E ci vuole una riforma elettorale che dia agli elettori il potere di scegliere i parlamentari, invece che a un sinedrio o a un capo” (Antonio Polito, Corriere della Sera, 22 gennaio). Diciamo pure che potevamo accorgercene prima, ma meglio tardi che mai. L’importante è avere ben chiaro che comunque vadano le fasi finali della campagna e il risultato delle elezioni, bisognerà metter mano e correggere l’architettura, le regole e il quotidiano funzionamento del nostro sistema politico.
Io credo che la prossima legislatura dovrà e potrà essere “costituente” (direi
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