L’autore è ricercatore di Storia contemporanea alla IULM di Milano e membro della redazione di “Appunti di cultura e politica”
Nell’estate del 1952, quando il demografo Alfred Sauvy diede fama al concetto di terzo mondo in un articolo per «L’Observateur», il suo connazionale Charles-Eduard Jeanneret-Gris, meglio noto come Le Corbusier, stava lavorando in India al progetto urbanistico di Chandighar, la «città d’argento», un luogo sospeso tra passato e futuro, dove tra azzardate soluzioni urbanistiche svettava la forma di una mano tesa che si apriva verso il cielo. Era quello il simbolo di un incontro tra due progetti utopici: