Il discorso di fine anno del presidente Giorgio Napolitano. Il primo messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale della pace (la 47°): “Fraternità, fondamento e via per la pace”.
1 Gennaio 2014
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Il discorso di fine anno del presidente Giorgio Napolitano. Il primo messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale della pace (la 47°): “Fraternità, fondamento e via per la pace”.
12 Settembre 2013
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POLEMICHE ITALIANE: Stefano Folli, sul Sole, commenta la situazione politica: “La linea dell’estremo rinvio” (11 sett.). Si cerca un compromesso, ma per Nadia Urbinati si tratterebbe di “Un compromesso antidemocratico” (Repubblica). Alessandro Campi torna a mettere a fuoco “Il dilemma del Cavaliere” (Messaggero). Stefano Rodotà torna a spiegare perché è contro il percorso avviatosi di riforme costituzionali (“Le buone riforme”, Unità). OBAMA, LA SIRIA E PAPA FRANCESCO: Domenico Rosati polemizza con Galli Della Loggia (“La guerra di Galli Della Loggia e la pace di Francesco”, Unità); “Francesco e la Siria” (Piero Stefani); Carlo Cardia (“Vincere la sfiducia”, Avvenire); un’intervista di Lucio Caracciolo a uno storico (“Mazower: è finita l’utopia di governare il mondo”, Repubblica); replica di Barbara Spinelli (“I prigionieri del passato”, Repubblica); intervista all’esperto Usa Kaplan (“R. Kaplan: via d’uscita per il presidente”); interessante sottolineare “L’impronta italiana sulla ‘soluzione politica’ lasciata nella cena del G20” (La Stampa); l’analisi dell’ex ambasciatore Roberto Toscano (“America sola e incerta”, La Stampa).
9 Settembre 2013
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Il discorso del papa alla veglia in San Pietro (Avvenire) e quello per l’Angelus domenica 8. La cronaca: “La sfida del Papa: la guerra porta solo la morte” (G. Galeazzi, La Stampa). Il commento di Andrea Riccardi sul Corsera: “Un digiuno contro la rassegnazione”; sull’Osservatore Romano ne scrive mons. Luigi Bettazzi (“Una responsabilità comune”). Ernesto Galli della Loggia, sul Corsera, indica i limiti di una posizione che pretenderebbe di espellere i conflitti dalla storia (“L’improbabile espulsione”). Più sottile, ma fuori bersaglio, la polemica di Sandro Magister che, nel suo blog, il 6 settembre scrive: “Da Washington il primo no a Francesco. I cattolici ai vertici dell’amministrazione Obama tutti a favore dell’intervento militare in Siria. E anche nell’insieme del mondo cattolico americano l’appello del papa ha trovato un ascolto tiepido”. Non è stato proprio così, visto che lo stesso giorno l’Osservatore Romano pubblicava il seguente articolo: “I vescovi statunitensi scrivono a Obama”; occhiello: “Un attacco aggraverebbe la tragedia già in atto”. E il giorno dopo M. Matzuzzi sul Foglio titolava il suo articolo: “L’action alert dei vescovi americani contro la guerra di Obama”. Lo stesso giorno, poi, Magister pubblica un secondo articolo insidioso su papa Francesco a proposito della teologia della liberazione: “Pace fatta tra Müller e Gutiérrez. Ma Bergoglio non ci sta”.
7 Settembre 2013
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La cronaca degli avvenimenti e delle prese di posizione alla vigilia dell’evento in: “Digiuno per la pace, non per Assad” (G. Galeazzi, La Stampa) e “L’Italia contro la guerra” (Osservatore Romano). Tra gli ultimi interventi sull’iniziativa del Papa, segnaliamo: “La Chiesa di Francesco non è neutrale”, di Raniero La Valle, sul Manifesto, in cui l’autore, a “l’arcaico Occidente”, contrappone “la modernità della Chiesa”; “L’iniziativa del Papa è un segnale anche all’Iran. Le religioni battono le guerre”, intervista al teologo H. Kung su Repubblica; “Questa giornata è un’iniziativa dello spirito”, intervista del card. Tauran su Avvenire; “Digiunare è manifestare l’apertura radicale a Dio”, del card. Etchegaray su Avvenire. Sull’Unità Claudio Sardo riprende la dichiarazione di Prodi: “Il realismo della speranza”. Gad Lerner, su Repubblica, scrive – dei ministri che oggi parteciperanno al digiuno in piazza San Pietro – che “sarebbe stato meglio che digiunassero riflettendo in silenzio sul loro ruolo passato e presente nella ‘globalizzazione dell’indifferenza’” (“Il digiuno delle beffe di chi specula sul Papa”). A questo proposito scrive Enzo Bianchi su La Stampa: “Certo, a coloro che hanno responsabilità di governo non sono chiesti gesti simbolici, ma assunzione di responsabilità e soprattutto coerenza tra ciò che dichiarano e le modalità del loro esercizio del potere” (“Come papa Giovanni”). SUI CRISTIANI IN SIRIA: “Quel monastero di trappiste è un seme di futuro per la Siria” (Avvenire), “Una generazione perduta”, intervista al card. Vegliò (O.R.) e “Siria. Chiese razziate dai ribelli” (C. Eid, Avvenire).
7 Settembre 2013
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L’Unità di venerdì 6 settembre ha pubblicato un’ampia dichiarazione di Romano Prodi a proposito dell’iniziativa di pace promossa da papa Francesco (“Sentire la voce dei popoli”).
7 Settembre 2013
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“E’ da sperare – scrive a conclusione del suo articolo su La Stampa del 6 settembre l’ex ambasciatore Roberto Toscano – “che con la sua iniziativa Papa Francesco, forte solo del suo soft power morale, possa contribuire a ricordare a tutti proprio questo: che l’orizzonte della forza, abusivamente spacciata come unica dimensione realista di fronte alla radicalità delle contrapposizioni, è limitato e spesso controproducente, e che il realismo vero è quello della pace” (“Il Vaticano e il realismo della pace”). Scrive Franco Cardini, storico, sul Secolo XIX, sempre del 6, con una certa enfasi: “Da una parte, i chiusi e ferrigni interessi dei potenti; dall’altra, il grido alto di un uomo che parla ai popoli nel nome di Cristo. Vi sareste mai aspettati uno scontro come questo, all’alba del Terzo Millennio?” (“Francesco e il digiuno che può cambiare la storia”).
6 Settembre 2013
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“Giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente, e nel mondo intero”, il coordinatore della Tavola della Pace, Flavio Lotti, lancia un appello: “Il 7 settembre ci dobbiamo essere tutti!”
5 Settembre 2013
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La lettera di papa Francesco a Putin. Sul Bollettino della Radio Vaticana un’intervista al superiore dei gesuiti, p. Adolfo Nicolàs (“Credo che l’intervento americano in Siria sia un abuso di potere”) e un colloquio con padre Nawras Sammour, responsabile per il Medio Oriente e il Nord Africa del “Jesuit Refugee Service” (“La Siria non è una mappa su Google Earth”). Paolo Rodari su Repubblica scrive: “Politici e intellettuali a fianco del papa”. Un’interessante intervista di M. Matzuzzi a Daniele Menozzi sul Foglio (“Il bellum justum di San Pietro”). Editoriale del direttore dell’Unità Claudio Sardo: “Sì al digiuno di sabato. E’ il no dei popoli alla guerra”. “Morire ad Aleppo… o no”: un articolo di Temoignage Chretien. “Adesione sunnita al digiuno del papa” scrive Luca Kocci sul Manifesto. Su Avvenire Marco Impagliazzo scrive su “L’efficacia dell’umiltà”. Sul Giorno Franco Cardini scrive: “La crociata di Francesco. Mobilitazione contro la guerra”.
5 Settembre 2013
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Cresce l’attesa per la giornata di digiuno e preghiera promossa dal Papa per la situazione siriana: “L’appello di Francesco: ‘Digiuno contro la guerra per unire popoli e fedi’” (P. Rodari su Repubblica); “Politica e società civile. Le adesioni al digiuno diventano trasversali” (Corsera); “Il digiuno che ha la forza di un urlo” (Giuseppe Montesano, Il Mattino); “Il messaggio di forza del digiuno” (Enzo Bianchi su La Stampa); “L’esempio di Papa Francesco per il Siria-day” (G. Galeazzi, La Stampa); “Pellegrini di pace” (Davide Rondoni su Avvenire). SORPRESA: “L’ultima svolta di Francesco. La Chiesa sdogana la teologia della liberazione” (A. Tornielli, La Stampa); “Sì alla teologia della liberazione” (P. Rodari, Repubblica); e un brano del libro ora tradotto in italiano di G. Gutierrez e G. L. Muller, prefetto della Congregazione per la fede, in cui si ripresenta la teologia della liberazione.
3 Settembre 2013
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Due belle letture del significato dell’appello alla pace e al non intervento armato in Siria in Pierangelo Sequeri su Avvenire (“Via tutti dai falsi dei”) e in Alberto Melloni sul Corsera (“Gregorio Magno, Wojtyla e il dovere di parlare” – titolo non azzeccato). Entrambe evidenziano, da punti di vista in parte diversi, la novità forte dell’appello di papa Francesco. Mons. Crociata spiega alla Radio Vaticana come “La Chiesa in Italia si mobilita per rispondere all’appello del papa”. G. Galeazzi aggiorna sulle ultime dichiarazioni in Vaticano: “Papa Francesco: ‘Così rischiamo la guerra mondiale’”. Numerosi i contrari all’intervento militare: Franco Cardini sul Manifesto: “Il soffio della pace”; Ian Baruma su Repubblica: “La moralità delle bombe”; Alberto Negri sul Sole 24Ore: “Il miraggio di un’azione diplomatica”. Due esperti militari sono invece più favorevoli, pur senza alcun ottimismo sugli esiti: Stefano Silvestri intervistato dall’Unità (“Poco spazio alla diplomazia”) e Andrea Margelletti intervistato dal Mattino (“Margelletti: Obama non arretrerà, il suo obiettivo non è solo punitivo”).