31 Agosto 2016
by Giampiero Forcesi
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31 Agosto 2016
Dopo il parere contrario della Spd tedesca al trattato commerciale di libero scambio tra Usa ed Unione europea, in discussione ormai da tempo (Danilo Taino, “L’accordo commerciale che ormai non si farà”, Corriere della Sera), Carlo Calenda, ministro allo Sviluppo economico, in un’intervista al Corriere il 30 agosto, dice: “Ci vorrà più tempo ma per il nostro export è un accordo essenziale”; e il 31 replica: “Il TTIP si farà ma la Ue parli a una sola voce” (intervista all’Avvenire). Paolo Bricco sul Sole 24 Ore parla di una “Una miopia inaccettabile”. Sul Foglio David Carretta mette a confronto due sistemi di pensiero: “Eurosocialismo vs liberoscambismo”. Giorgio Barba Navaretti, sul Sole, osserva: “Sul Ttip troppi errori elettorali”. Anche Giulio Sapelli sul Messaggero scrive a favore del trattato: “Commercio mondiale, perché serve l’accordo”. Ma il caso delle sanzioni della Ue alla Apple indica un’ulteriore crisi nei rapporti Usa-Ue e nelle sorti della globalizzazione. Annota Giuseppe Berta: “Ue e Usa alzano i ponti levatoi” (Mattino); Alessandro Plateroti dice: “Le ambiguità americane non più tollerabili” (Sole 24 Ore); e dagli Usa Federico Rampini scrive: “Washington vede l’Unione sempre più lontana e chiusa” (Repubblica). Paolo Bricco parte dal caso Apple per criticare la troppo elevata imposizione fiscale sulle imprese italiane: “Quel macigno che pesa sulla produttività italiana” (Sole). Di tutt’altro segno l’articolo di Beppe Caccia sul Manifesto che dà conto dello stato di salute della sinistra in Europa: “Quo vadis Europa? Fuori, dentro, a sinistra”.
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